HANNO SCRITTO...
Raccolta di
recensioni, critiche, articoli, e...tutto quello
che è stato scritto in Italia su Michel Vaillant, sul
suo creatore,
sugli attuali realizzatori e sulle nuove storie.
(pag. 2 di 5)
UNA RECENSIONE SUL WEB DEL
VOLUME DE "I CLASSICI DEL FUMETTO"
Fausto Colasanti ha
recensito, sul sito Comicus.it, il volume
dedicato a Michel Vaillant pubblicato nella collana I
Classici del fumetto - Serie Oro di La Repubblica nel 2005.

Michel Vaillant - I Classici del Fumetto di
Repubblica Serie Oro ( testi e disegni di
Graton )
di Fausto Colasanti
Con Michel Vaillant
ho un rapporto particolare. Il suo nome mi
riporta agli anni dell’infanzia, quando ne
leggevo le avventure sul Corriere dei
Piccoli/Ragazzi e sugli indimenticati Albi
Ardimento. All’epoca i miei primi amori
fumettistici si dividevano tra i comics di
super-eroi, Jacovitti, Magnus e i fumetti
della scuola franco-belga; tra questi ultimi,
nonostante rimanessi giustamente appassionato
dalle splendide avventure di Bernard Prince,
Luc Orient, Ric Roland, Blueberry o Dan
Cooper, ce n’era uno che era il mio preferito,
quello che aspettavo con più ansia: Michel
Vaillant. Non capivo neanch’io perché
inizialmente. Le avventure di Vaillant erano
quelle con l’ambientazione più “normale”,
trattavano di uno sport che non mi coinvolgeva
particolarmente, non c’erano costumi colorati
o super-poteri, ne vendicatori solitari,
avventurieri o alieni. Però c’era l’Avventura
in ogni suo aspetto e personaggi
caratterizzati perfettamente, pur con le loro
ingenuità e stereotipi. Quelle pagine
trasudavano tutto ciò che può rendere
interessante un fumetto: emozione, tensione,
coraggio e temerarietà, senso dell’onore e
dell’amicizia, della famiglia e del riscatto;
c’era il dramma, la commedia e l’azione più
pura, c’era spesso persino suspense, mistero e
spionaggio industriale degni di un romanzo
giallo, e dei disegni bellissimi. Jean Graton,
appassionato ovviamente di motori, riusciva a
trasportare tutti gli elementi che rendono
coinvolgente un fumetto in un’ambientazione
inedita, quella del mondo delle corse
automobilistiche. La sua perizia grafica era
mozzafiato: le macchine, le piste, i box come
anche le città e gli esterni in generale erano
resi con un realismo incredibile, senza però
mai lasciar trasparire freddezza nel suo
tratto. Piloti del “mondo reale” come
Villeneuve, Senna o Andretti apparivano a
fianco di Vaillant come comprimari, avversari
o amici. I personaggi potevano sembrare ad un
osservatore superficiale stereotipati: i buoni
e i cattivi erano subito identificabili anche
graficamente, i malvagi avevano sempre i nasi
più lunghi o gli occhi più sottili e il
cattivo più cattivo di tutti, il potente e
spietato Leader, sembrava essere uscito da un
film di James Bond. Ma leggendo le storie ci
si rendeva conto di quante sfaccettature
avessero in realtà protagonisti e comprimari;
i buoni avevano le loro debolezze e i cattivi
non erano esenti dalla redenzione. Le
avventure di Michel Vaillant vanno avanti
ininterrottamente dal 1957, curate sempre per
testi e disegni da Graton e negli ultimi anni
dal suo studio, di cui continua a
supervisionare l’operato nonostante l’ormai
avanzata età. Gli episodi proposti nello
speciale di Repubblica sono un’ottima
selezione decisamente rappresentativa e danno
una buona panoramica del suo mondo e delle
multiformi atmosfere che presenta. Mancano a
mio avviso degli episodi fondamentali come il
primo immortale “La Grande Sfida”, forse un
po’ datato ma fondamentale nell’introduzione
del protagonista e del suo più grande amico
(inizialmente rivale) Steve Warson, principale
comprimario della serie; manca anche quel
piccolo capolavoro del thriller che è “Il
Fantasma di Le Mans”, dove le caratteristiche
del malvagio Leader e della sua scuderia
vengono tratteggiate magistralmente. Ma
pensandoci bene sono poche le avventure di
Vaillant che non avrebbero meritato di essere
proposte, e tutto sommato quelle presentate
nel volume danno una panoramica esaustiva
dell’essenza di questo particolare e
appassionante fumetto, fornendo inoltre la
possibilità di leggere due degli episodi
inediti più recenti prodotti dallo studio
Graton. Un volume consigliatissimo per tutti
gli amanti del fumetto d’avventura più puro e
sincero.
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...E UNA SULLA FANZINE
"CRONACHE DI TOPOLINIA"
Ecco un'altra recensione del
volume della collana di Repubblica, pubblicata nel n° 45 del
2005
della rivista-fanzine di fumetti Cronaca di Topolinia.
L'articolo è firmato da Giorgio Rizzi, che
nell'ambito della rivista si occupa dei "fumetti d'oltralpe"
(ed è anche un amico delle nostre Pagine).

IL
RITORNO DI MICHEL VAILLANT
di
Giorgio Rizzi
Che nonostante qualche
critica l'operazione compiuta dal quotidiano “La
Repubblica” con la collana “l classici del
fumetto”, e successivamente la sua prosecuzione
denominata “Serie Oro”, sia da elogiare e
possibilmente emulare da parte di altri, mi
sembra possa essere scontato. Fra i volumi più
apprezzati c’e’ da segnalare quello su Michel
Vaillant, il campione di Formula 1 apparso perla
prima volta in Italia sul numero di esordio dei
Classici Audacia nel 1963. La vita di questo
importante personaggio della BD è stata alquanto
travagliata nel nostro Paese: parecchi editori
si sono succeduti nella pubblicazione delle
storie del Nostro dando una certa discontinuità
alla cronologia e alla veste degli albi e
volumi. Sicuramente in uno dei prossimi numeri
di Cronaca di Topolinia parleremo più
diffusamente delle edizioni italiane. Per il
momento siamo felici di rilevare il ritorno di
Michel Vaillant le cui avventure non sono
pubblicate dal 2001, anno in cui l’editore
Alessandro ha dato alle stampe il volume
cartonato “Operazione Mirage”. ll volume
allegato a “La Repubblica” è il n. 27 della
Serie Oro. Contiene 5 storie tutte, ovviamente a
colori, di cui 2, “Mach 1 per Steve Warson” e
“ll circuito infernaIe”, già apparse
rispettivamente sui Classici Audacia n. 53 e
sugli Albi Ardimento n. 2/Anno l, con titoli
leggermente diversi.
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Le altre 3 storie sono
invece inedite: “Panico a Monaco”, “Sfida tra i
bastioni” e “La prova”. Se vogliamo cercare il
pelo nell’uovo, possiamo dire che saremmo stati
più contenti di avere un volume con tutte le
storie inedite e che la scelta de “La prova” non
è felicissima perché, se è vero che la storia si
conclude, è anche vero che lascia in sospeso
alcuni fatti che si risolveranno nel tomo
seguente. i Ma che diamine??!!!? Sempre a
mugugnare! Godiamoci questo bel tomo e speriamo
che apra la strada ad un rinnovato interesse di
editori e pubblico per il nostro
Campione del Mondo!
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LA MOSTRA DI MODENA SUL WEB
Sul web numerosissimi sono
stati i siti che hanno dedicato spazio all'esposizione
"Michel Vaillant un mito dei motori a fumetti" svoltasi a
Modena dal 9 al 17 aprile 2005
nel contesto di "Modena terra di motori". Riportiamo solo
alcuni articoli.
EMILIANET.IT
"Michel
Vaillant: un mito del motore a fumetti".
La grande attesa del primo
fine settimana di "Modena Terra di Motori" è
tutta per lui, l'eroico e fedele compagno di
tante avventure legate al mondo delle corse,
Michel Vaillant. Per i quarantenni questo nome e
cognome francese è assai evocativo, ma per gli
appassionati di fumetti e per gli amanti
dell'automobilismo si tratta di un vero e
proprio mito. Quello nato dalla matita di Jean
Graton sul finire degli anni cinquanta e che
sarà in mostra nel salone del cinema Principe di
Modena da sabato 9 a domenica 17 aprile. Il
taglio del nastro, previsto per sabato 9 alle
10,30 al Cinema Principe, sarà affidato al
campione di Formula Uno Renè Arnoux, a Philippe
Graton, figlio di Jean il creatore del
personaggio e a Mario Poltronieri, la "voce" dei
Grand Prix. L'esposizione, realizzata in
collaborazione con il fan club italiano timonato
da Gianfranco Castellana e con la Graton
Editeur, sarà articolata in cinque sezione e
prevede l'esposizione dell'intera collezione dei
fumetti originali e le corrispondenti edizioni
italiane e tutta una serie di memorabilia
prestate dalla Graton Editeur e dai più
importanti collezionisti. Non mancheranno
incontri fra la numerosa comunità di fan e una
mostra mercato con alcuni oggetti di culto per i
collezionisti.
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Modena terra di motori La passione è servita
Per il sesto anno
consecutivo Modena celebra la sua lunga
tradizione motoristica con la manifestazione
'Modena terra di motori', dal 9 al 17 aprile.
Per nove giorni nel cuore della città si
succederanno mostre, gare di auto storiche,
spettacoli automobilistici, esposizioni di auto
e moto, raduni e tour enogastronomici. Uno dei
momenti più originali sarà la mostra 'Michel
Vaillant, un mito del motore a fumetti',
dedicata al mitico pilota creato alla fine degli
anni '50 dal francese Jean Graton: al cinema
Principe sarà esposta l'intera collezione dei
fumetti di Vaillant e all'inaugurazione (9
aprile) saranno presenti il figlio del
disegnatore, Philippe Graton, e l'ex campione di
Formula uno René Arnoux.
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Una mostra sul personaggio
si terrà a Modena, negli ex locali del Cinema
Principe, dal 9 al 17aprile; cinque le sezioni:
l' autore, il personaggio, Michel e altre
storie, curiosità, cinema e Tv; la mostra,
realizzata in collaborazione con il fan Club
italiano di Gianfranco Castellana e la Graton
Editeur, esporrà l’intera collezione dei fumetti
originali e le corrispondenti edizioni italiane,
alcune tavole e volumi originali su storie
inedite di Graton, le avventure mai pubblicate
in Italia, gadget, e curiosità. La mostra sarà
anche occasione per un raduno dei fan italiani
con la possibilità di allestire una mostra
mercato scambio.
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...E SULLA STAMPA :
Anche i giornali, ovviamente,
hanno dato risalto all'esposizione modenese. Ecco un
paio di articoli apparsi sulla Gazzetta di Modena e
sul Resto del Carlino.



di Adriano
Casaro
E’ la
novità della sesta edizione di Modena terra di
motori al via ieri. “Michel Vaillant, un mito
dei motori a fumetti” è una mostra di qualità
tutta dedicata al famoso pilota nato dalla
matita di Jean Graton, allestita, in un clima da
amarcord, nelle sale dell’ ex cinema Principe.
All’inaugurazione, assente l’82enne disegnatore
oggi commendatore della Repubblica Francese,
c’erano il figlio Philippe Graton e l’ex pilota
della Ferrari René Arnoux. Al taglio del nastro
hanno presenziato anche il vicesindaco Lugli e
gli assessori Bonaccioni e Sitta. Tra i presenti
anche il presidente della Fondazione Casa Natale
Enzo Ferrari, Mauro Tedeschini, il cappellano
della F1 don Sergio Mantovani e l’ex ristoratore
amico di tanti piloti Lorenzo Lauro. Non sono
mancati alcuni rappresentanti del fan club
italiano del celebre fumetto provenenti da
Trieste, Milano, Varese, Imola ma anche da
Modena, capitanati da Gianfranco Castellala: il
loro contributo, insieme a quello della Graton
Editeur che dall’82 realizza e pubblica le
storie del pilota, è stato decisivo ai fini
dell’allestimento della mostra. L’entusiasmo dei
fedelissimi ha colpito lo stesso Philippe
Graton: << Non mi aspettavo questa
accoglienza >> ha detto <<e ho
trovato qui materiale di cui io stesso non sono
in possesso>>. In Italia il fumetto è
arrivato nel 1963 e la mostra –anche al piano
superiore della sala- offre un compendio di
Classici dell’Audacia Mondatori, Albi Ardimento,
Corriere dei Piccoli e Corriere dei Ragazzi fino
al 1975 che hanno ospitato al loro interno le
storie appassionanti ambientate nel mondo dei
motori. Dal 2004 la famiglia Graton ha
addirittura dato vita ad una vera scuderia
automobilistica con gli stessi marchi e colori
di quella dei fumetti impegnata nel campionato
transalpino di Formula Renault. Nell’atrio di
ingresso dell’ex cinema spicca una bellissima
Pagani Zonda, tre schermi proiettano immagini
delle corse degli anni ’50-’60 e strisce del
fumetto; sono esposti gadget, curiosità e
memorabilie mentre un “information point” sarà a
disposizione di chi cerca e offre “reperti” del
celebre eroe. In una saletta viene proiettato il
film “Adrenalina Blu”, l’interpretazione
cinematografica della leggenda di Michel
Vaillant. La mostra è aperta il sabato e
domenica dalle 10 alle 19 e dal martedì al
venerdì dalle 15.30 alle 19. (Omissis)
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Una vernice tutta particolare quella
all’ex cinema Principe ieri mattina. Padrino
d’eccezione un pilota che ha fatto sognare i
tifosi del Cavallino e che a Modena aveva messo
le radici anche dopo aver lasciato la scuderia
di Maranello, il simpatico René Arnoux. A lui il
compito di introdurre i modenesi alla corte di
un personaggio che ha calcato tutti i circuiti
del mondo, Michel Vaillant. <<E’ un onore
presentare una mostra su un collega …anche se di
fantasia -ha detto Arnoux- così come è sempre un
piacere grandissimo per me tornare a
Modena>>. Con questa mostra dedicata al
personaggio creato dalla matita di Jean Graton
si è aperta la sesta edizione di Modena
terra di motori. Insieme ad Arnoux, al
taglio del nastro, anche Philippe Graton figlio
del creatore di Michel Vaillant che sta
continuando a disegnare (ndw: leggi
“sceneggiare”) le nuove avventure del pilota, il
vicesindaco Mauro Lugli e l’assessore al centro
storico Stefano Bonaccioni. (omissis)
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LA SERIE LES LABOURDETS NEL
NOTIZIARIO G.A.F.
Nel n° 24 del 2005
del notiziario del G.A.F. (Gruppo Amici del Fumetto di
Firenze) Andrea Sani pubblica un interessante
articolo che parla della serie Les Labourdet,
disegnata da Jean Graton a metà degli ani sessanta,
riproposta nei Palmarès Inédit, ed inedita nel nostro Paese.
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LABOURDET
DI JEAN GRATON
di Andrea Sani
Jean
Graton (n. 1923), prestigioso autore francese
delle avventure del pilota automobilistico Michel Vaillant, è noto qui da
noi sin dai tempi dei Classici
Audacia, una collana edita da Arnoldo
Mondadori a partire dal 1963, con la quale
vennero lanciati in Italia con successo i
fumetti d'autore realistici della scuola
franco-belga. La collana della Mondadori prese
il via il primo dicembre 1963, con il volume La Gran Sfida (Le
Grand Défi, 1959), prima avventura
"lunga" di Michel Vaillant..
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I due albi seguenti dei Classici
Audacia, pubblicati a gennaio e a
febbraio del 1964, presentavano sempre degli
episodi del personaggio ideato da Graton,
dal titolo Il pilota senza volto
(Le Pilote sans
visage, 1960) e Il
circuito del terrore (Le
circuit de la peur, 1961). Oltre
alle storie di Michel Vaillant,
i Classici Audacia lanciarono
in Italia le avventure di altri personaggi
della bande dessinée franco-belga,
come Dan Cooper, di Albert
Weinberg (n. 1922), Blake e Mortimer,
di Edgard Pierre Jacobs (1904-1987), Jari
e Jimmy Torrent, di
RaymondReding (1920-1999), ecc.Ma Michel
Vaillant restò uno dei characters
preferiti dai lettori della collana.
Quando i Classici Audacia
si interruppero, con il numero 63 del 1967,
i successivi episodi di Michel
Vaillant (insieme a quelli di altri
personaggi dei Classici)
furono proposti prima dalle Edizioni del Corriere della Sera, che li
pubblicò a puntate sul Corriere
dei Piccoli (dal 1968) e nella serie
degli Albi Ardimento, e poi
da Comic Art e da Alessandro Editore. Il
recente film Adrenalina blu –
La leggenda di Michel Vaillant (Michel
Vaillant, 2003), prodotto da Luc
Besson e diretto da Louis-Pascal Couvelaire,
ha rilanciato le avventure a fumetti di Michel anche in Italia,
tant’è vero che, nella nuova Serie
Oro dei Classici del
fumetto di Repubblica, nel marzo 2005,
è apparso un volume interamente dedicato a
cinque storie del celebre pilota (Michel
Vaillant. Il Campione del Mondo, n° 27
della collana). Non molti sanno, però, che
Jean Graton è l'autore anche di un'altra
bella serie a fumetti, pubblicata a puntate
a partire dal 1965 sul settimanale femminile
Chez Nous, dal titolo Les
Labourdet (10 episodi di 44 pagine
ciascuno), inedita in Italia. In Les
Labourdet non ci sono né motori, né
eroi, né cronometri, ma le vicende
quotidiane di una famiglia francese della
media borghesia che abita a Villeroy, una
cittadina a 20 km. da Parigi, nel cuore
degli anni Sessanta. Soggettista
degli episodi, rivolti a un pubblico di
lettrici, era la moglie di Graton,
Francine, che collaborava già con il
marito alla redazione delle sceneggiature
di Michel Vaillant. Il
successo dei Labourdet fu
immediato. Con un anticipo di più di
vent’anni, Francine trovò il tono e lo
stile narrativo che avrebbero fatto poi la
fortuna delle serie televisive chiamate sitcom. Ma solo tre episodi
dei Labourdet (dei dieci
complessivi) uscirono in Francia e in
Belgio sotto forma di albi, editi dalle
edizioni Dargaud/Lombard fra il 1967 e il
1972. Fortunatamente, la lacuna sarà
presto colmata. Infatti, dal 1982, Graton,
si è messo in proprio come editore,
fondando la casa editrice Graton editeur,
e ha deciso di ripubblicare tutti gli albi
del suo celebre pilota, affiancando a essi
una nuova collana, intitolata Les
Archives Jean Graton (n.d.w.:Palmarès
Inédit). Negli Archives,
Graton ripropone, insieme ad altre sue
vecchie storie, anche tutte le avventure
della famiglia Labourdet,
al ritmo di un albo all’anno (al momento
attuale, sono già usciti i primi cinque
titoli della serie). La
famiglia Labourdet è
composta dai coniugi Georges e
Jeanne, dalla bella figlia
maggiore Françoise, dai
figli Pierrot e Marcel,
e dal nonno paterno Pépé,
che apporta una nota umoristica alle vicende
del figlio e dei nipoti. Il primo episodio,
Ni toi ni lui (Né
te né lui, Graton Editeur, 2001),
delinea soprattutto la personalità di Françoise,
contesa fra Jean-Marc, un
seducente giovanotto di ottima famiglia, e Roger, l’amico d’infanzia,
timido e innamorato. Nel secondo albo, La
rivale (Graton Editeur, 2002), Françoise
opta per Roger,
mentre l'altro pretendente sembra sconfitto.
Nel terzo, invece, La verité
vient du désert (La
verità viene dal deserto, Graton
Editeur, 2003) incentrato
su un incidente aereo, Françoise
lascia Roger per scegliere
definitivamente Jean-Marc.
Nel quarto, La croisière du
serpent (La crociera del
serpente, Graton Editeur, 2004),
un'intrigante ragazza, Laurence
Feller, mette i
bastoni fra le ruote a Françoise
e a Jean Marc.
Infine, nel quinto, Le faux
pas (Il passo falso,
Graton Editeur, 2005), a
matrimonio avvenuto tra i due giovani,
l'attenzione degli autori si concentra,
invece, su Pierrot, che prende una brutta
strada, mettendosi a lavorare con dei
rivenditori disonesti di macchine usate.
Sarà il nonno Pépé a tirarlo fuori dai
guai. Insomma,
in questa bella serie, Graton e la moglie
Francine descrivono la vita privata della
famiglia Labourdet, così come, nei primi
albi di 64 pagine di Michel
Vaillant, veniva descritta quella
della famiglia di Michel.
La prassi di seguire le
vicende personali e psicologiche del clan
dei Vaillant era durata
almeno finché la cospicua lunghezza
delle storie del pilota francese aveva
consentito a Graton di non concentrarsi
soltanto sulle gare automobilistiche.
Purtroppo, nel 1967, un'infausta decisione
della casa editrice Le Lombard stabilì di
ridurre le pagine di tutte le storie da
pubblicarsi in albi cartonati, portandole da
64 a 44, e costrinse così Graton a
rinunciare alle parentesi familiari, per
privilegiare il solo aspetto agonistico
degli episodi di Michel
Vaillant. Il lato umano dei personaggi
disegnati da Graton fu conservato, però,
nelle vicende dei Labourdet,
dove ciò che contava erano soprattutto i
sentimenti e i legami d'affetto. Anche per
questo, i vecchi lettori delle avventure di
Michel troveranno in questi
albi dei Labourdet lo charme
dei primi episodi delle avventure del
celebre pilota, tuffandosi di nuovo
nell’atmosfera del passato (molto anni
Sessanta) legata ai primi numeri dei Classici
Audacia.
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UN ARTICOLO DI AUTOSPRINT
SUL RAPPORTO FUMETTI E MOTORI
Nel numero 48, del novembre 2005,
Autosprint pubblica sei pagine dedicate al rapporto fumetti
- motori. Ovviamente cita Michel Vaillant, definendolo "il
più grande" e "l'inimitabile". Mario Donnini
definisce l'opera di Jean Graton "un modello
conosciutissimo e ineguagliato di viaggio, sia colto
che didascalico, nel pianeta corse" ...

Mario Donnini, in un
articolo intitolato "Nuvole da corsa", ci
regala un bel viaggio nei fumetti che, oltre a
Michel Vaillant, si sono occupati di corse
motoristiche. Nelle pagine del titolo troviamo
subito una copertina della versione in
olandese di Tintin con un disegno del grande
Jean relativo alla storia breve "Nuvolari, le
dieu de la course". Nell'articolo vengono
citati i principali autori che, oltre a
Graton, hanno affrontato il mondo delle
competizioni nelle loro storie. Numerosi,
anche se poco duraturi, gli esempi italiani.
Se non sapevate che anche Diabolik si è
cimentato in pista (sia con le 4 che con le 2
ruote) dovete cercare di procurarvi questa
copia di Autosprint (a proposito: forse prima
o poi vi racconterò di quando Diabolik, ed il
suo omologo Kriminal, hanno guidato ...delle
Vaillante).

alcune
delle pagine dell'articolo con immagini di
copertine disegnate da Graton
Tra gli
autori citati nel testo: Walter Molino ("La
compagnia dei 6"), Frank Frazetta ("Johnny
Comet"), Pier Carpi con Segio Zaniboni ed Enrico
Bagnoli ("Nick Cometa"), Bamar e Ruggero
Giovannini ("Bug Barri"), Giuliano Giovetti
("Bob Kent"), André-Paul Duchateau e Christian
Denayer ("Alain Chevalier"), Denis Lapiére
e Constant ("Mauro Caldi"), Naboru Rokuda
("F-motori in pista"), Gaetano Bozzarello
("Thunder"). Oltre alle già citate "esperienze
motoristiche" di Diabolik, vengono elencati
anche altri personaggi dei fumetti le cui
storie, occasionalmente, hanno avuto come sfondo
o ispirazione il mondo dei motori: Paperino
disegnato da Cavazzano, Valentina disegnata da
Crepax, Kriminal ed Alan Ford disegnati da
Max Bunker, ecc. Un elenco certamente non
esaustivo (come premesso dall'autore) ma
sicuramente molto stimolante per chiunque voglia
cimentarsi nella ricerca dei fumetti motoristici
che hanno affiancato il nostro "inimitabile"
Michel Vaillant.
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UNA CITAZIONE IN UN
ARTICOLO SULLA DAKAR 2006
Nell'ultimo numero di gennaio 2006
Autosprint dedica un articolo ai problemi di sicurezza
riscontrati nell'edizione della Dakar. Problemi che hanno
purtroppo causato tre incidenti mortali. In una didascalia
scopriamo che pur qualcosa era stato fatto: l'affissione nei villaggi di un manifestino, con
disegni a fumetti, che spiegavano il corretto comportamento
da tenersi al passaggio dei partecipanti. Il fumetto è stato
disegnato dallo Studio Graton.

A margine
dell'articolo, annunciato dalla didascalia
"Vaillant avvisa", viene presentato il
manifestino disegnato dallo Studio Graton nel
quale individuiamo facilmente la Vaillante di
Michel e Steve e la Chrysler-Dodge dei Texas
Driver's dell'episodio "Cairo!". L'articolo
indica come principale causa degli incidenti la
sconsiderata scelta di attraversare Paesi dove
esiste una pericolosa densità di villaggi. Per
il futuro l'organizzazione dovrà prendere
seriamente in considerazione un cambiamento del
percorso evitando al massimo l'attraversamento
di zone abitate.
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UN'INTERVISTA AL VOSTRO
WEB-MASTER DAL SITO SUPEREVA.COM
Il 20 maggio
2006 il vostro web-master è stato contattato da
Daniela Sgambelluri, la "guida" del sito Supereva.com
che si occupa di doppiaggio e doppiatori. Nell'occasione,
oltre che a parlare del doppiaggio del film "Adrenalina Blu
- la leggenda di Michel Vaillant", ho risposto a domande
sulla passione per il fumetto di Graton e sul nostro sito.
INTERVISTA
DI DANIELA SGAMBELLURI A GIANFRANCO
CASTELLANA
http://guide.supereva.it/doppiaggio_e_doppiatori/interventi/2006/05/256334.shtml
Gianfranco
Castellana, ideatore del sito dedicato a tutti
gli appassionati del mitico fumetto francese
"Michel Vaillant" , in questa intervista ci
confida : " Ha colpito il mio cuore e la mia
fantasia" e aggiunge " Nell’editoria,
ovviamente, non c’è problema di sincrono ma
alcuni punti in comune con il cinema ci possono
essere. Mi riferisco, ad esempio, alla
traduzione dei “modi di dire”. Non sempre
trovano riscontro e la stessa efficacia quando
vengono tradotti in italiano. Il traduttore
quindi deve rinunciare alla loro trasposizione
“letterale” e sforzarsi di trovarne di
altrettanto pertinenti ed adeguati nella nostra
lingua."
DANIELA :
Gianfranco, ci racconta come è nata l'idea di
realizzare il suo sito , che vi consigliamo di
visitare , dedicato al mito di Michel Vaillant ?
GIANFRANCO:
Michel Vaillant è certamente il personaggio dei
fumetti che più ho amato in gioventù. L’ho
seguito dal suo arrivo in Italia, nel 1963, fino
ai primi anni settanta quando è scomparso dalle
edicole. Con l’avvento di internet ho
“riallacciato” i fili della passione di quando
ero ragazzo. Sempre grazie ad internet ho
visitato il sito dei fan francofoni e mi sono
chiesto “chissà se in Italia c’è ancora qualcuno
che si ricorda di questo bellissimo fumetto ?”.
Così nel gennaio del 2001 ho provato a mettere
on-line le prime due-tre paginette web. Il
risultato è stato superiore alle aspettative: ho
scoperto che, nonostante i problemi di
pubblicazione, nel nostro Paese sono ancora
abbastanza numerosi coloro che hanno amato, e
amano, Michel Vaillant. Questo mi ha
incoraggiato a proseguire. Adesso sono on-line
più di 230 pagine e la comunità virtuale dei fan
si è notevolmente allargata.
DANIELA
: Sul sito sono presenti tantissime
sezioni anche quella dedicata al film
"Adrenalina Blu . La leggenda di MICHEL
VAILLANT". Lei cita gli attori doppiatori
Riccardo Onorato (Michel Vaillant), Stefano
Crescentini(Steve Warson),Valentina
Carnelutti(Julie Wood) , Gino La Monica (Henri
Vaillant) , Fabio Boccanera (Jean-Pierre
Vaillant). Che opinione può esprimere sul lavoro
al doppiaggio ivi compresi i dialoghi italiani
del film curati dalla dialoghista Lorena
Bertini, Direzione del Doppiaggio Marco
Guadagno. Ha avuto modo di vedere anche la
versione originale in francese? Che tipo di
analogie o discrepanze ha eventualmente rilevato
?
GIANFRANCO:
Come ho raccontato nella quarta pagina della
sezione dedicata al film, c’è stata una prima
traduzione “letterale” del copione, dal francese
all’italiano, ad opera della traduttrice Olivia
Papili. In questa fase la traduttrice mi ha
contattato e sono piacevolmente stato coinvolto,
assieme al fan Giacomo Pueroni, per chiarire
alcuni passaggi più “tecnici” (termini, frasi
gergali, insomma “linguaggio” del mondo delle
corse). Poi il testo tradotto è andato a chi ha
curato il doppiaggio vero e proprio. Pur avendo
acquistato anche la versione del film in
francese, onestamente ho visto con la dovuta
attenzione solo quella in italiano e non ricordo
esattamente dove sono le maggiori differenze. In
occasione della prima a Roma, comunque, la
traduttrice era molto soddisfatta e mi ha
confermato che il suo lavoro era stato
rispettato almeno per il 95 % se non di più.
Evidentemente, dal francese all’italiano, non
c’erano stati troppi problemi di adattamento dei
dialoghi. Posso solo raccontare che un piccolo
problema, durante la traduzione, è stato quello
di dare voce allo speaker della 24 Ore di Le
Mans. Nel copione non c’erano tutte le sue frasi
ed in molte scene del video in lingua originale
“di lavorazione”, le sue parole erano coperte
dai motori e dai dialoghi dei protagonisti.
Così, utilizzando i nomi dei piloti e delle
vetture del 2002 (anno nel quale sono state
fatte le riprese a Le Mans), ho “improvvisato”
alcuni dei testi di sottofondo per lo speaker.
Riguardo i doppiatori non posso che dire:
veramente ottimi. Con estrema umiltà potrei fare
solo un unico appunto (non al doppiatore
comunque): per il personaggio di Steve Warson
avrei scelto un vero americano. Personalmente
credo si senta troppo che l’accento del
personaggio è quello di un italiano che “imita
un americano che parla italiano” …
DANIELA
: Parlando sempre del suo sito , abbiamo
visitato una interessante sezione dedicata agli
errori compiuti dai traduttori italiani per
quanto riguarda il fumetto. Si fanno distinzioni
fra traduzioni alleggerite, sbagliate,
inspiegabili, errori di lettering , di
impaginazione...cos'altro può aggiungere
riguardo a questa problematica e a volte poca
aderenza al testo originale giustificata al
doppiaggio per questioni anche di sincrono , per
l'editoria invece?
GIANFRANCO:
Nell’editoria, ovviamente, non c’è problema di
sincrono ma alcuni punti in comune con il cinema
ci possono essere. Mi riferisco, ad esempio,
alla traduzione dei “modi di dire”. Non sempre
trovano riscontro e la stessa efficacia quando
vengono tradotti in italiano. Il traduttore
quindi deve rinunciare alla loro trasposizione
“letterale” e sforzarsi di trovarne di
altrettanto pertinenti ed adeguati nella nostra
lingua. Tanto più il traduttore sarà preparato,
tanto migliore sarà il risultato finale. Forse
nel cinema questa professionalità è più
consolidata (non sono un esperto) ma credo che
anche nel mondo dei fumetti adesso si stia più
attenti rispetto al passato. Per quanto riguarda
gli errori nei termini tecnici, i tagli o altre
"amenità", invece sono intransigente: questi
errori, omissioni, o sviste non sono accettabili
ed è sempre opportuno essere assolutamente
fedeli ai testi originali.
DANIELA
: Il mito di Michel Vaillant in cartone
animato , nelle figurine della Panini, in
telefim , in film ... quale di questi modi di
raccontarlo ama particolarmente e per quale
motivo ?
GIANFRANCO:
Per essere sinceri nessuno di questi “formati” è
riuscito, nemmeno lontanamente, a colpire il mio
cuore e la mia fantasia quanto il fumetto. In
ogni caso il film è senza dubbio quello che più
si avvicina all’atmosfera delle storie
disegnate. Pur non essendo rispettati tutti i
rapporti tra i protagonisti (Michel è
felicemente sposato con la giornalista Françoise
Latour mentre nel film si innamora di Julie Wood
che, nelle storie disegnate, è invece il grande
amore del suo amico Steve Warson) la pellicola è
abbastanza divertente e, a mio giudizio, non
merita le critiche ricevute in patria e
l’indifferenza riscontrata in Italia. Per quanto
riguarda i vecchi telefilm in bianco e nero:
sono stati fatti con mezzi troppo limitati e
hanno un valore quasi solo “documentaristico” in
quanto presentano un mondo delle corse molto
diverso, forse più “umano”, e comunque tanto
lontano da quello attuale. Per quanto concerne i
cartoni animati ed il relativo album di figurine
…meglio stendere un velo pietoso. Lo stesso
Graton (che, ricordo, non ne è l’autore) dopo
averli visti si è “dissociato” dal risultato.
DANIELA
: Lei ha pubblicato anche l'intervista
della rivista FUMO DI CHINA realizzata a Jean
Graton nel 1987. Cosa l'ha colpita maggiormente
di questo autore sia riguardo all'intervista sia
in generale?
GIANFRANCO:
Jean Graton, ha visto un’infanzia felice
interrompersi improvvisamente per la perdita
prematura della madre e per la prigionia del
padre ad opera dei tedeschi. Ha dovuto crescere
in fretta ed è un uomo che, come si dice, “si è
fatto da solo”. Nelle sue storie, da sempre
intrise di buoni sentimenti, i valori
dell’amicizia e della lealtà sono quasi
“idealizzati”. Negli anni della contestazione è
stato accusato di “poco realismo” per questo. Da
quanto traspare anche dalle sue interviste
ritengo che questi valori siano intrinsechi nel
suo carattere. I suoi rapporti con gli editori,
talvolta burrascosi, sono proprio lo specchio
del suo amore per l’onestà e per la correttezza
nei rapporti interpersonali. Per quanto riguarda
la sua arte: basta leggere i primi dieci volumi
della saga di Michel Vaillant (quando non aveva
ancora collaboratori). Io sono stato colpito
dall’incredibile capacità di rappresentare in
modo fedelissimo e curatissimo gli scenari,
dall’abilità nel definire perfettamente tramite
le espressioni ed i testi il carattere dei
personaggi, dal taglio e dal ritmo delle sue
storie. Non ho dubbi: per me è uno dei più
grandi maestri del fumetto mai esistiti.
DANIELA
: La ringraziamo per la sua gentilezza e
infine le chiediamo di anticiparci qualche suo
futuro progetto legato al sito e a questa sua
grande passione.
GIANFRANCO: Dopo
cinque anni e mezzo dalla nascita di “Michel
Vaillant – Le Pagine dei Fan Italiani” posso
solo dire che, nel mio piccolo, continuerò a
cercare di tenere vivo l’interesse per questo
fumetto con la speranza che ritorni ad essere
pubblicato con regolarità in Italia. L’altro
anno ho conosciuto di persona Philippe Graton,
il figlio del maestro ottantaduenne. Philippe
porta avanti l’opera di suo padre con grande
passione, non disegna ma è l’attuale
sceneggiatore delle storie nonché il
responsabile della casa editrice Graton Editeur.
I rapporti sono divenuti così cordiali che
ricevo in anteprima immagini e notizie sui
fumetti in corso di preparazione, nonché gli
album prima della loro pubblicazione ufficiale.
Potrò così continuare ad anticipare a tutti i
fan, vecchi e nuovi, le “primizie in tempo
reale” su questa bellissima saga che, nata nel
1957 in Belgio e Francia, continua ancora oggi
ad appassionare migliaia di lettori in tutto il
mondo. Grazie a Daniela e ciao a tutti.
|
UN ALTRO ARTICOLO SU AUTO
D'EPOCA
Nel gennaio del 2006
Gianpaolo Arborio ci ha molto cortesemente citati in
un altro articolo dedicato a Michel Vaillant pubblicato sul
mensile Auto d'epoca .

RITORNANO
I FUMETTI DI MICHEL VAILLANT
di
Gianpaolo Arborio
|

|
Il
celebre campione di automobilismo a fumetti
Michel Vaillant, creato da Jean Graton, di cui
ci siamo occupati nel numero di Gennaio 2005
continua ancora oggi l'attività di corridore
ed i suoi albi sono regolarmente pubblicati in
Italia, ma il fatto curioso resta il delizioso
sito dei fan italiani. Semplice e completo il
web accoglie tutto quanto un lettore possa
chiedere in merito alla famiglia Vaillant. Non
solo, perché per gli appassionati di auto
storiche c'è davvero tantissimo materiale da
gustare, compresa l'intervista a Graton, di
cui riportiamo un passo tratto dalla rivista
specializzata Fumo di China :
"Conoscevo tramite Les Sports i puiloti belgi.
Mi sono rivolto a Bianchi, che era il secondo
di Paul Fréres (che aveva un garage Ferrari a
Bruxelles) e andavo a trovarlo per avere
informazioni sulle auto e sulle corse. Il
primo personaggio reale a cui mi sono ispirato
è lui, Bianchi, che ho introdotto anche nella
storia di Le Mans (Un 13 in gara). Gli ho
proposto di inserirlo, assieme al fratello, e
questo lo ha divertito molto. Poi ho avuto
l'occasione di mettere altri, fino al giorno
in cui ho rivisto Jacky Ickx. Lo
conoscevo molto bene (fin da ragazzino), il
padre era giornalista, portava i suoi articoli
in redazione ed era accompagnato dai suoi due
figli e Jacky era ancora un marmocchio. Non
avevo ancora osato mettere un pilota di F1
nelle storie e gli dissi <<Jacky mi
piacerebbe metterti nelle mie storie, ma ho
già una sceneggiatura che si svolge a Monza
(Brivido a Monza) e M.V.deve vincere!>>
ew lui rispose << secondo dietro
M.V., mi sta bene !>>. Così l'ho
inserito nella storia. Una sera, a cena di
fronte a me c'era Regazzoni che sfoggiava i
baffi per la prima volta. <<Con i baffi
sembri cattivo>> gli dissi <<per
cui ho pensato ad una rivalità tra te e M.V.,
cominciata sui campi da sci e che prosegue
nelle corse>>. E lui rispose <<
Non M.V., Warson!>>. Conoscendo la
storia sarebbe stato più divertente combattere
Steve Warson che Michel Vaillant".
|
I piloti reali che si
succedono nelle varie avventure si sono presto
moltiplicati, d'altronde la professionalità di
Graton gode della massima fiducia per cui è
diventata una bella consuetudine trovarsi a
lottare in pista con Michel Vaillant. Inoltre
di Graton, oggi 83enne, che ha lavorato nel
campo dell'illustrazione automobilistica per
diverse aziende come ad esempio la Renault,
sono stati poi pubblicati dei dossier dedicati
tra gli altri e Henri Pescarolo e Juan Manuel
Fangio. Il sito ospita numerose sezioni e
tutte le storie hanno un breve riassunto che
ne spiega l'evoluzione, slendide le copertine
con un riferimento particolare alla
riproduzione dei vari circuiti di gara. In un
apposita pagina ci sono tutti i piloti
disegnati dalla matita di Graton, ed è
veramente interessante scoprirli ad uno ad
uno. Per saperne di più dovete solo digitare www.michel-vaillant-fan.it e vi sembrerà di essere
già in corsa.
|
AUTOSPRINT CITA IL "DOSSIER
MICHEL VAILLANT" SU PESCAROLO
Nel n° 7 del febbraio 2007
Autosprint, in un articolo intitolato "I figli di Le Mans",
racconta le gesta di Jean Rondeau, Yves Courage ed Henri
Pescarolo. All'inizio dell'articolo, nella descrizione
dell'atmosfera della notte della 24 ore di Le Mans, è
descritta "una bancarella che luccica di modellini in scala
1/43" oltre che "d'antichi album di Michel Vaillant".
Nella scheda dedicata ad Henri Pescarolo sono pubblicate
anche tre vignette tratte dal Dossier Michel Vaillant che
viene citato nella didascalia riportata qui di
seguito.

|
Un estratto dall'articolo:
Amato
dai francesi
Nei giorni scorsi in
Francia è uscito un volumetto della collana
"Dossier Michel Vaillant" dedicato all'idolo
transalpino della 24 Ore di Le Mans e intitolato
"Pescarolo le marathonien". Ecco come viene
raccontato a fumetti il terribile incidente di
Henri nelle prove libere della 24 Ore
edizione1969. ...omissis
|
AUTOSPRINT E "IL PILOTA
SENZA VOLTO"
Nel n° 10 del 2007
Autosprint pubblica un articolo, a firma di Mario
Donnini, nel quale si racconta dei piloti che, in modo
nascosto, hanno preso parte ad alcune competizioni essendo
anche artefici anonimi di vittorie. In particolare viene
affrontato il caso della vittoria della Ferrari della NART,
a Le Mans nel 1965, alla quale avrebbe partecipato in modo
del tutto misterioso anche il pilota inglese Ed Hugus. Mario
Donnini, evidentemente fan di Michel, oltre ad aver dato
all'articolo il titolo del secondo episodio della saga del
nostro eroe, ha anche utilizzato l'immagine originale del
titolo apparso sul n° 2 dei Classici dell'Audacia
mostrandone anche la copertina.
L'articolo pubblicato nel
n° 10 del 2007 di Autosprint con l'immagine
della copertina dell'album "Il pilota senza
volto" dei Classici dell' Audacia. Anche per il
titolo dell'articolo è stato utilizzata proprio
l'immagine del titolo dell'album della mitica
collana della Mondadori.
|

|
UN ARTICOLO
SULL'ALBUM DEL 50° ANNIVERSARIO SULLA RIVISTA MONSIEUR
Nel maggio del
2007
siamo stati contattati dalla redazione del mensile
"Monsieur": stavano preparando un "pezzo"
sui 50 anni di
Michel Vaillant. Dopo aver contattato anche la Graton
Editeur, nel numero
58 del mese di giugno 2007
è stato pubblicato l'articolo che potete leggere qui
sotto. Marco Basileo ne è l'autore.

PILOTA
DI CARTA CUORE D’ACCIAIO
di
Marco Basileo
Michel
Vaillant, il pilota più celebre di Francia,
compie 50 anni, ma non ha alcuna intenzione di
sollevare il piede dall’acceleratore. A metà
giugno, in coincidenza con la 24 ore di Le
Mans, esce in libreria (anche in Italia) il
numero 70. Per raccontare una storia di
ardimento e lealtà.
|
Il
numero del giubileo è identico agli altri:
come se non ci fosse nulla da festeggiare.
Negli
Stati Uniti uno così non sarebbe mai nato. E,
soprattutto, non avrebbe mai raggiunto il mezzo
secolo di avventure. Da quelle parti, negli Usa,
sono abituati a uomini invincibili che volano
alla velocità della
luce, a corpi alterati dal morso di un ragno
radioattivo, a miliardari che per combattere il
crimine si fanno ispirare da un pipistrello. Nel
mondo dei fumetti a stelle e strisce devi avere
una seconda vita in calzamaglia attillata,
altrimenti sei tagliato fuori e non ti legge
nessuno. In Francia, evidentemente, è diverso.
Qui, da mezzo secolo, l'eroe è un uomo che
viaggia a 300 chilometri l'ora, è vero. Però
corre a bordo di un'automobile, mica a piedi.
Vola davanti a tutti, ma su nastri d'asfalto e
non fra una nuvola e l'altra. Non ci sono
cattivoni schizofrenici, ma trame intriganti e
disegni così accurati da appassionare anche il
più attento degli esperti in materia. Insomma:
un eroe normale in un mondo che esiste davvero.
Solo così è possibile spiegare il successo di
Michel Vaillant, il decano dei piloti di Formula
1 (creato nel 1957 dalla matita di Jean Graton),
di cui ricorre il cinquantenario proprio in
questi giorni. Disegno e disegnatore sono due
campioni delle competizioni sulla lunga
distanza. In mezzo secolo, Michel ha vinto
tutto: Formula 1, 24 Ore di Le Mans, Indy 500,
Daytona 500, rally di Monte-Carlo, Parigi-Dakar.
E perfino accaduto che la finzione diventasse
realtà: nel 1997 una (vera) Courage Vaillante ha
colto il quarto posto a Le Mans, tra il tripudio
della folla. Negli stessi 50 anni, e questa è la
vera notizia, Graton ha messo insieme 70 titoli,
oltre 20 milioni di albi venduti, una serie di
telefilm, una di cartoni animati, un terzo posto
assoluto nella preferenza dei francesi tra i
personaggi a fumetti (dietro soltanto a Tarzan e
Superman, sondaggio Sofrest-Télé-7-Jours) e un
film (Adrenalina blu) prodotto dal più
hollywoodiano dei registi d'oltralpe, Luc
Besson. Negli albi pubblicati fino a oggi sono
stati visti apparire, di volta in volta, Jacky
Ickx, Henri Pescarolo, Alain Prost, Michael
Schumacher e molti altri. Mezzo secolo di
avventure coincidono proprio con l'uscita
dell'albo numero 70. Due belle cifre tonde:
sembra voluto ma, giurano da Graton Editeur (che
dal 1982 realizza e pubblica le storie del
pilota) si tratta di una coincidenza. Anche
perché la ricorrenza non verrà trattata come
tale: è solo un'altra tappa nella vita
spericolata di Michel Vaillant, un'altra cronaca
di emozioni a tutta velocità, colpi di genio,
coraggio e lotte senza quartiere fino all'ultima
curva. Non è stata prevista un'edizione
limitata, una rilegatura preziosa, una copertina
da collezione. Proprio non siamo in America
dove, giusto per fare un esempio, il primo
numero di Spider-Man disegnato da Todd McFarlane
nel 1990 venne realizzato con quattro copertine
diverse, due delle quali inchiostrate in oro e
argento che sul mercato dei collezionisti hanno
raggiunto quotazioni sbalorditive. Nel mondo
tradizionalmente europeo di Michel, invece,
tutto resta immutato, prezzo compreso. Sarà un
albo perfettamente ordinario, che verrà
pubblicato e distribuito con le solite modalità.
Un profilo basso che accontenta tutti, tranne i
collezionisti: alcuni edicolanti francesi si
sono visti piovere addosso richieste di
prenotazione settimane prima dell'uscita e c'è
da credere che questo numero andrà esaurito in
maniera fulminea.
Per lui
non ci sono compromessi: è meglio perdere con
onore che vincere senza merito.
Un po'
come le partenze di Michel Vaillant, quando
scatta il semaforo verde. L’albo
<<soixante-dix>> uscirà in
concomitanza con la prossima 24 Ore di Le Mans,
quindi qualche giorno prima del 16 giugno (la
data ufficiale non è ancora stata confermata
dall’editore belga). Per gli appassionati
italiani, ancora una volta, l'unica strada è
quella della «caccia all'albo». Perché è
impossibile, almeno per ora, sperare in una
traduzione. Dopo i mitici Classici
dell'Audacia Mondadori e gli Albi
ardimento di Crespi, infatti, le storie di
Michel Vaillant erano state pubblicate da Comic
art e da Alessandro Editore. Nel 2003 uscì un
volume nella collana I Classici del Fumetto di
Repubblica, poi più nulla. Per chi ha
dimestichezza con la rete e gli acquisti
on-line, internet rimedia all'indifferenza dei
distributori di casa nostra: l'albo del giubileo
sarà facilmente reperibile nelle librerie
francofone più famose, come www.amazon.fr,
www.alapage.com, www.chapitre.com,
www.bdnet.com. Il prezzo sarà di circa 10 euro,
più le spese di spedizione. Per chi non è
avvezzo ad affrontare le ondate della grande
rete, invece, c'è la possibilità di prenotarlo e
ritirarlo presso i negozi della catena Fnac
(anche in questo caso la spesa ammonta a circa
15 curo). Ma gli albi di Michel Vaillant (in
lingua originale) sono disponibili anche alla
«Libreria dell'automobile» in Corso Venezia 433
e alla «Libreria francese» in via San Pietro
all'Orto 10, entrambe a Milano. Nella capitale,
andate a colpo sicuro prenotando il numero 70
alla libreria «L’avventure» in Via del Vantaggio
21. Sembrerà anche curioso, ma per entrare in
possesso dell'albo è necessario muoversi con un
certo anticipo: Vaillant conta ancora oggi
migliaia di estimatori e fan pronti a sborsare
cifre importanti per non lasciarsi sfuggire
l'albo del cinquantenario. Ma perché tanto
successo ? Rispondere a questa domanda significa
analizzare il fenomeno Vaillant. Ciò che
stupisce, inizialmente, è un dato: in un certo
senso, in questi 50 anni il personaggio è sempre
rimasto uguale a se stesso: un bel ragazzo
atletico, dalla mascella squadrata e i capelli
corti, fascinoso e brillante, una specie di
incrocio tra l'indomito Johnny Hazard (il pilota
statunitense creato negli anni 40 da Frank
Robbins) e il giovane Alain Delon. Quello che è
cambiato moltissimo riguarda, invece, le auto e
il mondo dei motori. Attraverso le storie di
Michel Vaillant è possibile ripercorrere 50 anni
di storia dell'automobilismo sportivo: il mutare
del design, dell'aerodinamica, le tute e i
caschi dei piloti, i tracciati dei circuiti, la
crescente invadenza degli sponsor. Il mondo di
Michel è costantemente in movimento, e in ogni
numero i lettori sanno con certezza che la
messinscena regalerà elementi di discussione sul
gran circo della Formula 1, su ciò che accade
nel paddock e sulle strategie di gara, ma anche
sul cinismo che inquina la nobiltà di uno sport
diventato asettico, ben lontano dai tempi
gloriosi in cui l'avventura era cominciata.
Michel Vaillant diventa, così, garante della
sportività e della lealtà, l'uomo che rifiuta
imbrogli e pastette, preferisce un'onorevole
sconfitta a una vittoria immeritata. Tutto molto
normale, come dicevamo. E, di conseguenza, molto
eroico. Questo è, alla fine, il colpo di genio
di Jean Graton. Questo è, in estrema sintesi, il
motivo per cui l'albo numero 70 è una gemma da
non perdere.
|




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ANCORA SU
AUTOSPRINT DOPO LA 24 ORE DI LE MANS
Nel n° 26 di
Autosprint del 26 giugno - 3 luglio 2007,
si parla ancora del nostro eroe dei fumetti. Nello speciale
che Mario Donnini ha dedicato all'ultima
edizione della 24 ore di Le Mans, viene raccontato
dell'entusiasmo del plurivincitore della gara, Emanuele
Pirro, per aver ricevuto in regalo l'ultimo album della
serie "24 Heures sous influence" con tanto di disegno
originale. Pirro, infatti, è da sempre un grande fan di
Michel Vaillant. Nell'articolo è pubblicata anche l'immagine
della copertina dell'album nella versione pubblicitaria
(priva del logo della Graton Editeur) data in omaggio
dall'AUDI, ai suoi ospiti, durante il week end della 24 ore
di Le Mans.
Un
passaggio dell'articolo di Mario
Donnini,
intitolato
"Quelli della notte", dove
si parla di Michel Vaillant:
"...Mezzo depresso mi
fiondo al paddock. Incontro Pirro e la moglie
Marlene. << Guarda cosa ho >>
- mi fa, mostrando l'ultimo album di Michel
Vaillant. Sette anni fa, tra un turno di guida
e l'altro, abbiamo passato mezza nottata a
parlare di fumetti francesi. Poi lui è corso a
vincere la sua prima 24 ore. <<
L'Audi lo ha regalato pure a me >> -
ribatto parando il colpo. << Ma sul
mio c'è un disegno originale di Graton.
Vedrai, mi porterà fortuna >>. In
bocca a lupo Emanuele."
(n.d.w: poi, come
sappiamo, Emanuele Pirro ha vinto la sua quinta
24 ore di Le Mans...)
|

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INTERVISTA A PHILIPPE GRATON
SUL SETTIMANALE AUTO OGGI
Il 30 agosto
2007 il settimanale Auto Oggi parla dei 50
anni e del futuro di Michel Vaillant in un'intervista di Edoardo
Baldi a Philippe Graton.
VAILLANT
CORRE ANCORA
A tu per
tu con i creatori del più famoso fumetto di
motori. Che compie 50 anni.
di
Edoardo Baldi
E' mezzo secolo
che Michel Vaillant sfreccia sulle Vaillante,
le auto della Casa di famiglia. Rally, Formula
1, corse storiche e maratone nel deserto:
milioni di fan seguono il pilota francese. E
pensare che il suo creatore, il disegnatore
belga Jean Graton (n.d.w.: Jean Graton è
nato a Nantes in Francia),
nel 1957 dovette insistere molto per far
pubblicare il primo episodio, La 24e
Heure
|
(n.d.w.: questo fu il
primo episodio pubblicato in Belgio, il primo in
assoluto fu "Bon sang ne peut mentir" pubblicato
il 07.02.1957 su Tintin edizione francese). Oggi
Michel Vaillant è più vivo che mai, anche se il
suo creatore si è ritirato dal lavoro 5 anni fa.
Ora porta avanti la sua opera il figlio
Philippe, che si occupa delle trame, poi
tradotte su carta da tre disegnatori. Proprio da
lui ci siamo fatti raccontare i segreti di
questo pilota che nella sua carriera ha
affrontato i più forti di ogni tempo.
<<Tutti hanno apprezzato moltissimo
l'essere immortalati sulle pagine di questo
fumetto>> ricorda Philippe. <<Jacky
Ickx disse che esserci è stato come essere
dentro l'enciclopedia Larousse. E fu proprio
lui, nel 1968, a chiedere a mio padre di
comparire accanto a Michel nel volume Olio
sulla pista (n.d.w.:
"De l'huile sur la piste" in Italia è stato
intitolato "Brivido a Monza"). Fu accontentato, ma
specificandogli che ormai la storia era stata
scritta e che al massimo sarebbe arrivato
secondo>>. Difficile da mandare giù per un
campione, eppure acconsentì: <<se il primo
e Michel Vaillant, allora va bene ...>>.
Prost ha invece confidato che la sua passione è
nata proprio leggendo il fumetto del fratello.
Anche Luc Donckerwolke (il disegnatore della
Murciélago, ndr) ha confessato di aver iniziato
spinto da Michel>>. E deve essere vero se,
al Salone di Ginrevra 2006, ha addirittura
presentato una Seat Ibiza "Vaillante" e se
adesso collabora con il fumetto. Il legame che i
Graton hanno saputo intessere con tutto il
circus dei motori, è il risultato di una cura
maniacale per i particolari e di un autentico
rapporto diretto con quegli uomini.
|
|
Non è raro vedere i Graton
passeggiare nelle sale stampa dei gran premi, o
ai box. <<I nostro lettori sono molto
esigenti, ed esperti di tecnica. Per questo di
avvaliamo di consulenti tecnici, di piloti e
ingegneri. Ma a volte i nostri lettori trovano
lo stesso degli errori: è successo che ci
rimproverassero il fatto che, in una vignetta,
avevamo disegnato degli ammortizzatori
scambiando quelli prodotti nel 1984 con quelli
del 1983 !>>. Tanto impegno -i circuiti e
le auto sono fedelissime riproduzioni degli
originali- è comunque ripagato dagli attestati
di stima accumulati negli anni. <<Nel 1986
parlammo del GP di Shangai, che però non era mai
stato corso prima, e quindi non avevamo dati
reali. Ebbene, la Renault ha fornito a mio padre
informazioni riservate, pregandolo di non
divulgarle: e solo perché loro erano dei nostri
fan!>> Se i primi 50 anni sono ormai alle
spalle, ora si guarda al futuro. <<Michel
segue gli eventi, non è immobile nel tempo: è
sempre al passo con i tempi>>. A chi
chiede cosa riserverà il futuro, Graton risponde
che il futuro è già qui: «Tre anni fa, sul
numero 68, debuttarono le auto a idrogeno. E nel
69, auto di questo tipo hanno corso in un rally
in Turchia, e poi...».
L'ultima fatica.
La
24 ore più lunga.
Il numero 70 è appena
uscito, ma non sarà tradotto in italiano
perché non c'è più un distributore ufficiale.
"24 heures sous influence" vede la presenza
delle Audi R10, recenti dominatrici della vera
Le Mans e, stando alle parole di Philippe
Graton, <<sarà l'ultimo Michel Vaillant
come lo conosciamo ora>>. Il 2008,
infatti, sarà per l'eroe l'anno della
rinascita: una sorta di "secondo anno zero", i
cui dettagli però sono avvolti nel mistero.
|
AUTOSPRINT
CITA ANCORA MICHEL
Mario
Donnini nei suoi articoli non manca di citare,
magari anche solo nel titolo come in questa occasione, la
saga di Michel Vaillant. E' successo ancora nell'
Autosprint n° 40 del 2007. Più fan di così ...

|
Mario Donnini, nel suo
articolo "Sfide impossibili", che parla dei
duelli più estemporanei del mondo delle quattro
ruote (come le sfide tra una F.1 ed un caccia a
reazione ...), ha pubblicato, vicino al titolo,
la copertina del mitico album n°1 della serie di
Michel Vaillant "La grande sfida".
|

|
AF NEWS CITA IL "DOSSIER
MICHEL VAILLANT" SU GILLES VILLENEUVE
(...E IL NOSTRO SITO)
Il più famoso sito italiano di
informazione e novità sui fumetti, AF NEW ( http://www.afnews.info ) che in
passato ci ha citato più volte, nel giugno 2008
segnala l'uscita del decimo volume della serie
Dossiers Michel Vaillant (in lingua originale).

MICHEL
VAILLANT ONORA GILLES VILLENEUVE
E' il compianto Gilles
Villeneuve l'eroe del nuovo Dossier Michel
Vaillant (il numero 10) prodotto dalla
Graton Editeur. ne trovate notizia sul sito italiano dedicato al
famoso personaggio dei fumetti (che così
ne parla: "... il decimo album della collana «Dossiers
Michel Vaillant» che è stato dedicato al
grande Gilles Villeneuve e che si intitola "Gilles
Villeneuve - «Je ne serai pas long ....»". Potrete
leggere la traduzione della presentazione
ufficiale di Graton Editeur e dare un occhiata
ad alcune immagini collegandovi alle pagine
delle Graton News...") e nel sito dell'editore francese.
|
AUTOSPRINT CITA IL "DOSSIER
MICHEL VAILLANT" SU JAMES DEAN
Nel n° 25 del giugno 2008
Autosprint, in un articolo della serie "Cuore da corsa"
intitolato "Le tre corse del gigante ribelle ", Mario
Donnini racconta le esperienze di pilota
dell'attore-mito James Dean. Anche in questa occasione non
mancano le citazioni al lavoro del maestro Jean Graton. In
particolare sono state pubblicate delle immagini del primo
Dossier Michel Vaillant che era stato dedicato proprio
all'attore americano.

|
 
Mario Donnini, nel suo articolo ha
incluso due immagini (citando Jean Graton) del
Dossier Michel Vaillant n° 1 dedicato a James
Dean: la vignetta dove appare con la
Porsche 550 e la tavola con la dinamica
conclusiva del tragico incidente nel quale è
scomparso l'attore americano.
|
L' "INTEGRALE DI MICHEL
VAILLANT " PRESENTATO SUL WEB ITALIANO ...
Oltre che, ovviamente, nel
nostro sito, anche sul blog del cartoonist Luca Boschi (http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com) nel 2008
è stato presentato l'Integrale di Michel Vaillant con un
articolo di Andrea Sani.
L'INTEGRALE
DI MICHEL VAILLANT
di
Andrea Sani
Per
festeggiare cinquant’anni di storie del più
celebre pilota automobilistico dei
fumetti,
esce in
Francia l’edizione integrale delle avventure
di Michel Vaillant
E' nel 1957 che il
francese Jean Graton pubblica la prima storia
del pilota automobilistico Michel Vaillant
sulle pagine del giornale Tintin delle
Editions Du Lombard. Un mezzo secolo dopo, con
all’attivo più di 70 volumi e un gran numero
di storie inedite in albi, Michel Vaillant si
impone come uno dei più grandi classici del
fumetto europeo. La casa editrice Le Lombard,
in accordo con Graton Editeur, per celebrare
l’evento (anche se con un anno di ritardo), ha
deciso di pubblicare Michel Vaillant –
L’intégrale: un’integrale cronologica
in lingua francese, veramente esaustiva, in
cui ci sarà davvero tutto (compresi i racconti
brevi, le numerose copertine realizzate per Tintin,
le illustrazioni, ecc.), e corredata da
dossier sulla storia delle competizioni
automobilistiche, dagli anni Cinquanta ai
giorni nostri, realizzati da celebri
giornalisti sportivi. La prefazione del primo
volume, di 240 pagine (uscito il 20 giugno
insieme al secondo albo, al prezzo di 24 euro
e 50 ciascuno) è di Alain Prost, quattro volte
campione del mondo di Formula 1. Prost rivela
che, quand’era ragazzo, è stato spinto verso
lo sport automobilistico proprio dalla lettura
degli appassionanti episodi di Michel
Vaillant. Fra le impedibili “chicche” del
primo volume dell’“integrale” (che contiene le
prime quattro storie brevi di Michel e le
prime tre storie lunghe), va segnalata una
pagina “scomparsa” (numerata 31bis) di La
grande sfida (Le grand défi),
il primo episodio di 64 pagine, uscito su Tintin
nel 1958 e pubblicato in volume nel 1959. In
questa pagina, mai stampata in albo in Francia
e in Belgio (e ovviamente nemmeno in Italia),
Michel visita l’Esposizione Universale di
Bruxelles del 1958. Sempre a proposito di La
grande sfida, in una nota Graton rivela
un particolare che forse è sfuggito a molti
lettori (n.d.w.: non certamente a noi che, da
tempo, lo abbiamo inserito nel nostro sito assieme
ad altre "chicche" analoghe...): in una vignetta di
questa mitica storia l’autore si è ritratto
insieme alla moglie Francine mentre guarda
passare, ammirato, il pilota Steve Warson,
grande amico-rivale di Michel Vaillant. Un’altra
tavola inedita in albo, contenuta nel primo
numero dell’“integrale”, annuncia la
pubblicazione del secondo episodio lungo della
serie, Il pilota senza volto (Le
pilote sans visage, uscito in
libreria nel 1960) e mostra il matrimonio fra
Jean-Pierre Vaillant (il fratello di Michel) e
Agnéès de Chanzy (n.d.w..: anche questa pagina l'avevamo già inserita da tempo nel nostro sito).
Nell’interessante dossier de presse
allegato ai due volumi dell’“integrale”, Hervé
Poulain, specialista parigino di arte moderna
e di automobilismo, fa notare la forza
dinamica dei disegni di Jean Graton. “Il
movimento – afferma Poulain – ha sempre creato
dei problemi agli artisti realisti. Per i
cavalli, un indicatore del movimento era
costituito dalla posizione delle zampe. Per le
locomotive a vapore, era il senso del fumo. Ma
con un’automobile, come trovare un riferimento
visivo in grado di rappresentare la velocità?
Graton c’è riuscito, senza alcuna
deformazione, grazie al suono dei motori che
lacerano le sue immagini. Con le sue
onomatopee, Graton riesce a muovere
un’autovettura. E’ straordinario: ha inventato
il sonoro in un’arte muta!”. Effettivamente,
gli effetti onomatopeici creati da Graton sono
efficacissimi: la scritta a caratteri cubitali
“VROOOAAOOOAO” indica i passaggi delle auto a
tutta velocità; invece “VROOW” indica le
accelerazioni, mentre “Iiiiiiiii” suggerisce
lo stridore delle ruote nelle curve. La forza
delle prime storie di Michel Vaillant
realizzate da Jean Graton sta anche nel fatto
che l’autore propone le avventure di un
corridore automobilistico come se fossero le
imprese di un cavaliere medioevale, dando loro
un evidente respiro “epico”. Non a caso,
Michel Vaillant era presentato sugli albi
cartonati belgi delle Editions Du Lombard, in
quarta di copertina, come un eroe “forte,
coraggioso e leale”, cosicché, alla stregua di
Sir Galvano o di Sir Lancillotto, il
personaggio si può anche definire “un
cavaliere senza macchia e senza paura”. Va
anche ricordato che, con un anticipo di molti
anni, nella saga di Michel Vaillant, Graton
trova il tono e lo stile narrativo che faranno
poi la fortuna delle serie televisive tipo Dallas.
Infatti, nei primi albi di 62 pagine, viene
ampiamente rappresentato anche il contesto
familiare di Michel Vaillant, in modo che il
lettore si possa affezionare al personaggio e
al suo entourage. In Italia, dopo
essere apparsi nella celebre collana dei Classici
Audacia edita da Mondadori (dal numero
1 del 1° dicembre 1963, La grande sfida),
gli albi di Michel Vaillant sono stati
pubblicati negli Albi Ardimento del
Corriere dei Piccoli (dal numero 2
dell’agosto 1969, Il circuito infernale),
poi dalla Comic Art e infine da Alessandro
Editore. Nel 2005, è stato dedicato a Michel
Vaillant – Il campione del mondo, il
n°27 della Serie Oro dei Classici
del fumetto di Repubblica. Il
celebre pilota è anche il protagonista del
film (che non gli rende giustizia) Adrenalina
blu – La leggenda di Michel Vaillant (Michel
Vaillant, 2003), di Louis-Pascal
Couvelaire, prodotto da Luc Besson
|
... E SULLA RIVISTA FUMO DI
CHINA
L'amico Andrea Sani ha
presentato la serie Integrale di Michel Vaillant anche
sulla rivista Fumo di China. Su questa
rivista, se ricordate, era stata pubblicata anche una
"mitica" intervista a Jean Graton nel 1987 (vedi apposita pagina). Ecco l'articolo di Andrea, pubblicato nel numero
165 dell'ottobre 2008.

ESCE IN
FRANCIA L' INTEGRALE DELLE STORIE DI MICHEL
VAILLANT
di Andrea Sani
E’ nel 1957 che il
francese Jean Graton (nato nel 1923) pubblica,
sul settimanale belga Le journal de Tintin,
i primi episodi a fumetti del pilota
automobilistico Michel Vaillant, sotto
forma di storie complete di cinque pagine
ciascuna. Invece, la prima avventura lunga di Michel
(62 tavole) compare sul n° 1 di Tintin
del 1° gennaio 1958, e, in albo, nel 1959,
con il titolo La grande sfida (Le
gran défi). Dopo questa storia d’esordio,
Graton (oggi anche editore di sé stesso) produce
oltre settanta volumi del suo personaggio, che
si impone come uno dei più grandi eroi classici
del fumetto europeo. Le storie di Michel
Vaillant sono diffuse in Italia per la
prima volta dal 1963 nella collana dei Classici
Audacia, edita da Arnoldo Mondadori, e
poi, dopo una pre-pubblicazione a puntate sul Corriere
dei Piccoli, negli Albi Ardimento
(dal 1969), nella collana Grandi Eroi della
Comic Art, negli albi di Alessandro Editore, e
nel n°27 della Serie Oro dei Classici
del fumetto di Repubblica (2005),
intitolato Michel Vaillant. Il campione del
mondo. Le imprese del pilota francese sono
tornate alla ribalta anche in seguito all’uscita
del film, dall’orribile titolo italiano, Adrenalina
blu – La leggenda di Michel Vaillant (Michel
Vaillant, 2003), di Louis-Pascal
Couvelaire, prodotto da Luc Besson. Se nuovi
episodi di Michel Vaillant – scritti dal
figlio dell’autore, Philippe, e disegnati dallo
Studio Graton – continuano a essere pubblicati
ogni anno oltralpe, anche in Francia non tutti i
vecchi albi risultano invece facilmente
reperibili. Per questo, la casa editrice
franco-belga Le Lombard (che è stata la prima,
cinquant’anni fa, a pubblicare le storie di Michel)
ha avuto l’ottima idea di proporre la collana
“Michel Vaillant – L’intégrale”. Un’integrale
cronologica davvero esaustiva, destinata a
comprendere tutti gli albi della serie regolare,
ma anche le storie brevi e numerosi lavori
inediti, e inoltre corredata da dossier che
tracciano la storia dello sport automobilistico
dal 1950 ai giorni d’oggi. I primi due volumi
sono in vendita, a 24 euro e 50 ciascuno, dal
mese di giugno 2008. Il primo albo, di 240
pagine, contiene – dopo una prefazione Alain
Prost – le tre storie La grande sfida (Le
Grand Défi, 1959), Il pilota senza
volto (Le pilote sans visage, 1960)
e Il circuito del terrore (Le circuit
de la peur, 1961), mentre il
secondo comprende le memorabili avventure
successive Operazione Jaguar (Route
de nuit, 1962, una delle storie più belle
di Graton), Un tredici in gara (Le 13
est au départ, 1963) e I
nemici di Warson (La trahison de Steve
Warson, 1964). Altri albi
usciranno in ottobre e a dicembre.
Soprattutto le prime avventure della serie
costituiscono dei veri e propri capolavori del
fumetto franco-belga. Con la saga di Michel
Vaillant, che coinvolge tutti i
familiari di Michel, Graton
orchestra una specie di soap opera “ante
litteram”. La famiglia Vaillant è
composta dalla fidanzata (e poi moglie)
dell’eroe Françoise Latour, dai genitori
Henri ed Elizabeth e dal
fratello ingegnere Jean Pierre, sposato
con Agnès de Chanzy. Michel ha
anche un grande amico, il pilota americano Steve
Warson (uno dei personaggi più simpatici e
ben caratterizzati). Le automobili da corsa
svolgono un ruolo centrale nella saga di Michel
Vaillant, e la loro linea si evolve nel
corso degli anni. Efficacissimi sono gli effetti
cinetici delle auto lanciate a grande velocità,
e quelli onomatopeici (come le scritte a
caratteri cubitali “VROOM”, “VROAR”, “VROOAW”,
ecc., che riproducono il rombo dei motori),
nonché la rappresentazione di spettacolari
incidenti automobilistici, disegnati da Graton
con una impareggiabile maestria grafica. I primi
albi di Michel Vaillant, anche se
affrontano dei temi sportivi legati al mondo
dell’automobilismo, possono piacere anche a chi
non ama questo genere di sport. Infatti, il
divertimento che ancora si prova nella lettura
degli albi in questione non dipende dallo
specifico contenuto a sfondo
automobilistico delle storie, ma dalla forma,
e cioè dal modo in cui tali avventure sono
costruite. Coinvolgente non è tanto ciò che le
storie del “pilota del brivido” raccontano (e
cioè le gare di Indianapolis o di Le Mans), ma
l’organizzazione dell’intreccio, l’abilissima
maniera in cui i fatti narrati sono connessi fra
loro da Jean Graton in una trama ben strutturata
e ricca di suspense. Nelle avventure
degli anni Sessanta, Graton costruisce degli
intrecci davvero appassionanti, e saccheggia
consapevolmente il vecchio, ma sempre efficace
armamentario dei feuilletons, ricorrendo
all’intervento di minacciosi fantasmi (vedi Il
castello della vendetta, cioè Les
chevaliers de Königsfeld, magnifica
storia del 1967), o a personaggi dall’identità
misteriosa e dai tratti orientali come il Leader
(uno dei “cattivi” più intriganti della bande
dessinée, introdotto in Il
muro del suono, cioè Mach 1 pour Steve
Warson, del 1968). In questi
strepitosi episodi, Jean Graton propone le
avventure del suo pilota automobilistico come se
fossero le imprese di un cavaliere medioevale,
dando loro un evidente respiro “epico”.
Purtroppo, il passaggio degli albi di Michel
Vaillant da 62 a 44 pagine (avvenuto nel 1968
per ragioni editoriali, e imposto dalla casa
editrice a tutte le storie pubblicate su Le
journal de Tintin), produce un
effetto negativo sulle avventure ideate da Jean
Graton, che invece ha bisogno di uno spazio più
ampio per orchestrare i suoi elaborati intrecci
da feuilleton, e per arricchire le
storie sportive del suo eroe con le vicende
quotidiane della sua famiglia, elemento
indispensabile della saga. Infatti, dopo qualche
episodio sempre di notevole livello, a partire
dal 19° albo, Il rally della paura (Cinq
filles dans la course, 1971), la nuova
serie degli albi di 44 pagine comincia a perdere
quota, e le storie si concentrano sulla
rappresentazione di gare automobilistiche, molto
ben disegnate ma poco interessanti per un
lettore non sportivo, anche perché meno “dense”
e complesse sul piano della sceneggiatura. I
primi 18 albi restano, però, ancora oggi
gradevolissimi, e meriterebbero una riedizione
anche in lingua italiana.
|
AUTOSPRINT E "300 ALL'ORA A
PARIS"
Nel n° 5 del febbraio 2009
Autosprint, in un articolo che parla del progetto di
effettuare un G.P di F. 1 a Roma, illustra tutti gli altri
progetti simili mai realizzati in passato. Tra questi, cita
anche il G.P. di Parigi che, pur non avendo mai visto la
luce, è comunque stato immortalato da Jean Graton nell'album
"300 à l'heure dans Paris" ("300 all'ora a Paris"). Mario
Donnini, nell'articolo, ricorda anche che parte
dell'episodio era stato pubblicato proprio da Autosprint nel
1984.

|
Ed ecco il passaggio dell'articolo di
Mario Donnini dove si parla di Jean Graton :
«Nel 1984 si sogna la F.1 nel cuore di Parigi e
l'unica cosa concreta a nascere è una
dettagliatissima avventura a fumetti di Michel
Vaillant disegnata da un fiammeggiante Jean
Graton e in parte pubblicata da Autosprint.». La
didascalia sopra l' immagine di una pagina
dell'album "300 all'ora a Paris": «A metà
degli anni '80 l'idea di portare la F.1 sulle
strade di Parigi fu concretizzata solo da Jean
Graton, con una storia ad hoc di Michel Vaillant
pubblicata anche sulle pagine di Autosprint».
|

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MICHEL (E GILLES) SUL
MENSILE AUTO D'EPOCA
Michel ritorna sul mensile
Auto d'Epoca grazie ad un articolo Walter Gualdrini
pubblicato nel numero di maggio 2009.

GILLES
VILLENEUVE (FORSE) CAMPIONE DEL MONDO !!
di
Walter Gualdrini
Le
incredibili storie di Michel Vaillant con i
suoi affascinanti fumetti che hanno
conquistato a cavallo degli anni
sessanta
e settanta molti di noi. Una storia ancor
oggi piena di stile e passione
|
Proprio così, avete
letto bene e... non è uno scherzo: molti di
voi, credo, conoscerete Michel Vaillant, il
pilota portato al successo dalla fantasia e
dalle matite e chine di Jean Graton nel
1957, sulle prime tavole a colori apparse
sul settimanale "Tintin", raccolte poi in
più di 70 albi cartonati e che ancora ai
giorni nostri macina chilometri, al volante
delle Formula Uno e Gran Turismo prodotte
dalla "Usine Vaillante" sui circuiti dì
tutto il mondo, testa a testa coi più
celebrati, spericolati e dotati corridori
automobilistici... Caratteristica costante
del fumetto franco-belga è sempre stata
quella di divertire insegnando, cercando,
nell’ambito dello svolgersi di una storia
inventata intorno al protagonista, di
introdurre elementi reali, sia storici che
tecnici, piuttosto che geografici o di
attualità, o ancora, attinenti alla
letteratura, alle invenzioni, alla
navigazione, alle scoperte ecc. ecc. Alla
pari dei suoi colleghi, Jean Graton, da
sempre appassionato del mondo dei motori,
ebbe l'idea di un personaggio calato nel
professionismo sportivo al quale capitassero
poi avventure di ogni sorta nell’intervallo
fra una gara e l’atra, nelle quali aveva
comunque il suo bel da fare con avversari a
volte scorretti, spionaggio industriale,
ricerca tecnica sempre più approfondita e
via discorrendo. Ricordandone uno solo nello
stesso settore dell'automobilismo (col
personaggio di nome Alain Chevailler, creato
da Christian Denayer), mi sembra giusto
citare almeno Raymond Reding, che creò, con
grande seguito, tutta una serie di altri
eroi sportivi che si cimentavano nel tennis
(Les aventures de Jari et Jimmy Torrent;
Chris Larzac), nel calcio (Pierre Laurent;
Vìncent Larcher), nell'atletica, nuoto, e
tanti altri sport (Sezione R). La grande
innovazione portata alla decima arte dal
disegnatore-sceneggiatore francese fu quella
di inserire nelle storie il senso della
famiglia, sempre molto importante e radicato
presso i cugini di Oltralpe, con precisi
riferimenti alla realtà di alcune "dinastie"
consolidate come Maserati e Bugatti (pur
essendo, questi, esempi -quasi- tutti
italiani). L'opera stessa di Graton, proprio
in base a questo principio, prosegue
imperterrita sull'onda del successo, per
merito del figlio Philippe. Sulle piste più
impegnative e famose del mondo, riportate
sul foglio da disegno con una meticolosità
certosina, frutto di reperimenti fotografici
e documentazioni ad elevatissimo livello,
spesso riprese sullo stesso teatro
dell'azione, per effetto di quel continuo
richiamo alla realtà voluto dall'autore,
Michel Vaillant ha visti sfilare, Insieme
con quelli immaginari (Steve Warson, ad
esempio) "colleghi" dal nomi di Lucien
Bianchi, Carlos Reuteman, Didier Pironi,
Jody Scheckter, Jean-Pierre Jabouille,
Patrick Tambay, Mario Andretti, Jean-Pierre
Beltoise, Jean Lafitte e tanti altri.
Riporto come prova alcuni nomi che appaiono
sulla lista dei partenti del G.P. di Monaco,
descritta nell'albo n° 2 dal titolo "Le
pilote sans visage": Jean Behra, Harry
Flockhart e Harry Schell su B R.M., Paul
Emery su Connaught, Francesco Godia, Gerino
Gerini, Joakim Bonnier, Giorgio Scarlatti e
Andre Testut con le Maserati, Wolfgang Von
Trips su una Ferrari, Giulio Cabianca e
Luigi Piotti con le O.S.C.A., Cliff Allison
con una Lotus e Jack Brabham su Lotus ! Chi
"sa" di automobilismo non può non aver
compreso ! Mi piace a
questo punto ricordare un aneddoto ( anzi due,
con la dichiarazione di Alain Prost che decise
di diventare pilota da corsa leggendo le
avventure di Michel Vaillant ), Jean Graton
disse un giorno a Jacky Ickx che aveva
l'intenzione di farlo apparire nella prossima
storia ma che avrebbe avuto delle noie
meccaniche e sarebbe arrivato solamente
secondo.
|


|
Il pilota belga, che
nella finzione fumettistica sarebbe poi
diventato coéquipier di Michel e Steve alla
guida di una Vaillante, rispose, estasiato:
"Non fa niente! Arrivare secondo dietro Michel
Vaillant equivale ad una vittoria!". Altro
{perdonatemi, questo è davvero l'ultimo...)
esempio aneddotico è quello dello stesso Ing.
Enzo Ferrari, che leggeva le avventure di
Michel Vaillant e che non mancò di inviargli
gli auguri di compleanno (ricorreva il
ventennale della prima avventura] su un suo
biglietto da visita, nel 1977. La saga della
Famiglia Vaillant, ben assortita, col Papa
"Patron" una Maman che non capisce granché di
motori ma con un cuore d'oro, un fratello,
Jean-Pierre, ingegnere meccanico, una cognata
apprensiva ma sempre presente con la sua
efficienza, una moglie giornalista (e non
mancano figli e nipoti...), con amici (come
Jimmy Torrent e Jari di cui dicevo più sopra,
il primo esempio di cross-over che io ricordi)
subisce una svolta quando l'amico del cuore,
Steve Warson, si ritrova immischiato in
avvenimenti che lo portano all'allontanamento
da quello che era stato fino ad allora il suo
ambiente naturale. Riapparirà però alcuni anni
dopo con un gran colpo di scena e si ritroverà
a rivaleggiare proprio col suo vecchio
amico,,,, alla guida di una rossa Ferrari !!
Il fatto è che la rentrée di Steve avviene
proprio nel corso di quella che, per Michel,
si stava annunciando come la stagione sportiva
che lo avrebbe portato a diventare Campione
del Mondo di Formula Uno (per la terza volta
in carriera). A proteggere quella che,
programmaticamente, è la scalata al titolo,
Michel Vaillant che deve guardarsi dagli
attacchi di Jody Scheckter e Gilles Villeneuve
sulle loro 312 T5, sulla seconda c'è
addirittura Didier Pironi, quand'ecco che la
Scuderia Ferrari ingaggia proprio Steve Warson
e gli affida addirittura il nuovo modello, la
126 C, prima monoposto turbo-compressa della
casa del Cavallino. Già al debutto sulla
rossa, il biondo americano ai capelli a
spazzola toglie punti al nostro eroe che, alla
fine della penultima gara trova a due
lunghezze davanti al Canadese. Con una
suspense degna del più classico Hitchcock,
inimmaginabile per quei tempi (siamo nel 1980,
non dimentichiamolo...) tutto nel corso
dell'ultimo Grand Prix, proprio in Canada !
Anche Villeneuve, questa volta, dispone della
126 C e, sul circuito dell'isola di Notre
Dame", parte in pole position, seguito come un
ombra dal Francese. Gilles però, col suo ritmo
forsennato, ha chiesto troppo ai suoi
pneumatici e deve rientrare ai box a dieci
giri dalla fine lasciando Michel in testa alla
sua corsa un titolo che sembra non potergli
ormai più sfuggire... Ma i colpi di scena sono
ben lontani dall'essere terminati: Warson
gioca ancora il ruolo del terzo incomodo e
prende la testa con un sorpasso
che, ai giorni nostri, gli costerebbe un "Drive Through". Ma Vaillant
non ci sta e ripassa l'Americano con audacia e determinazione. Siamo a
tre soli giri dalla fine ed i giochi sembrano ormai fatti.... se non
fosse per l'inizio di una perdita d'olio. Bisogna rallentare e allora
Steve torna in testa, mentre negli specchietti si vede arrivare Gilles
che ha recuperato dopo il cambio gomme. Nell'ultimo giro, il pilota del
Québec sorpassa il Francese, raggiunge Warson, che da bravo compagno di
squadra, si fa da parte >per lasciare la prima posizione a
Villeneuve che ottiene il Grande Slam davanti al pubblico di Casa:
vittoria del Gran Premio e Titolo Mondiale! Una considerazione questa
sceneggiatura, che risale a quasi 20 anni fa, non vi ricorda molto da
vicino quello che è realmente accaduto lo scorso anno con protagonisti
Lewis Hamilton e Felipe Massa? Chi vi scrive, da buon Maseratista, ha
sempre rivaleggiato con la Ferrari per via di un sano e consapevole
antagonismo sportivo, di quelli come fra Milan e Inter, Coppi e
Bartali, Juventus e Torino e così via, ma Gilles Villeneuve metteva
d'accordo tutti: mi sono ritrovato a chiudere un occhio sul fatto che
corresse su una Ferrari (la concorrenza) perché era proprio lui, il
pilota, che mi piaceva, al pari di Nuvolari che era grande in assoluto,
che corresse su Alfa, Ferrari, Maserati o Chiribiri ... e magari volevo
convincermi che se a quei tempi ci fosse stata ancora una Maserati in
Formula Uno, Gilles avrebbe scelto proprio la marca dei Tridente.
Eravamo tanti, quindi, a pensare che Villeneuve sarebbe diventato il
Numero Uno e Jean Graton con noi. Il destino, purtroppo, ha invece
deciso diversamente quel tragico 8 >maggio 1982 .... Gli amanti
delle Bandes Dessinées hanno beneficiato, se non altro, del grande
privilegio di veder realizzato un sogno con la consacrazione di un eroe
che, pur col poco tempo che ha avuto a sua disposizione nella vita
reale, rimarrà per sempre nei loro cuori e, per tutto ciò, non possono
far altro che dire: "Grazie
Jean!".
Walter Gualdrini
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IL SESTO VOLUME DELL'
INTEGRALE DI MICHEL VAILLANT SUL WEB ITALIANO
Un altro articolo dedicato
alla serie Integrale di Michel Vaillant firmato da Andrea
Sani e pubblicato sul web nel blog http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com il 29 maggio
2009
AUTOSPRINT E LA DINASTIA DEI
BIANCHI
Nel n° 42 di Autosprint, del
20 ottobre 2009,
Mario Donnini, nella sua rubrica "Cuore da corsa", non manca
di citare Michel Vaillant in un articolo dedicato a Julien
Bianchi, il "nipote d'arte" del nonno Mauro e del compianto
zio Lucien.

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|
Nell'articolo, che
racconta le gesta della dinastia dei Bianchi e
del promettente Julien, Mario Donnini ricorda
che Lucien e Mauro sono stati "guest star" nei
fumetti di Michel Vaillant oltre che interpreti
di se stessi, assieme a Henri Grandsire, nei
telefilm dedicati al nostro eroe. L'articolo si
conclude con un'altra bella citazione:
« La realtà si può
interpretare in due modi. Il più razionale dei
quali dice che la Francia ha finalmente
ritrovato un pilota dal DNA nobile, il quale sta
virando dritto verso la F.1 e poi chissà. Ma la
faccenda si legge anche in modo maledettamente
romantico. Bucando tre generazioni, altrettante
bandiere e due epoche, passando tra trionfi e
drammi, nulla sembra cambiato. Tutto torna.
Quasi a imitare l'epopea a fumetti dell'eterno
amico Michel Vaillant, i fratelli Bianchi
corrono ancora».
|
IL RITORNO DI MICHEL VAILLANT
Nel 2010 la notizia
del ritorno delle pubblicazioni degli album di Michel
Vaillant ad opera di NONA ARTE di Andrea Rivi viene
largamente diffusa sul web dai principali siti fumettistici
(ed anche automobilistici). Ecco qualche esempio.
IL
RITORNO DI MICHEL VAILLANT CON NONA ARTE DI
ANDREA RIVI
Michel Vaillant torna in
Italia! La notizia è lanciata, naturalmente, dal
sito dedicato a questo storico personaggio del
fumetto francese, www.michel-vaillant-fan.it (dove
trovate le copertine in anteprima), e l’editore
è un fan della Bande Dessinée, Andrea Rivi, già fondatore delle
edizioni BD, che ora torna a stampare con
l’etichetta Nona Arte, che si concentrerà
essenzialmente su mercati esteri, concedendosi
piacevoli eccezioni come il citato Michel
Vaillant. Si va in libreria per il prossimo
novembre coi primi tre titoli della serie, con
un apprezzato effetto nostalgia, quindi si
prevede usciranno anche i titoli recenti.
3 settembre
2010
LUCKY
LUKE E MICHEL VAILLANT IN ITALIA
Come
annunciato anche su afNews, la casa editrice Nona
Arte (www.nona-arte.com) di
Rivi ha iniziato a pubblicare anche in Italia
alcuni titoli classici del fumetto francofono.
Uno è Lucky Luke, di cui offre l’ultimo
episodio, prestigiosamente firmato Daniel
Pennac, Tonino Benacquista e Achdé, Lucky Luke contro Pinkerton (uscito
in pre pubblicazione su Il Giornalino),
l’altro è Michel Vaillant, serie famosa dedicata
al mondo delle corse automobilistiche, che
viene offerta completamente ritradotta e in
edizione de luxe, partendo dai primi tre
numeri della serie: gli appassionati di
automobili e Formula 1 apprezzeranno anche i
risvolti di copertina, con la bella serie di
veicoli della Vaillant, dalla fondazione della
casa automobilistica in avanti. Potete trovare
tutti gli albi facendo click qui. Vale decisamente la
pena andare a sfogliarli in libreria:
sull’avventura di Lucky Luke abbiamo già
espresso su queste pagine il nostro
apprezzamento (click qui). Ora dobbiamo
fare altrettanto per gli albi storici di
Michel Vaillant: lunghi episodi in 62 tavole
belle zeppe di immagini, come usava una volta,
in cui l’avventura si mescola alla sensazione
di velocità data dalle corse sui circuiti più
famosi (potrete godervi un Gran Premio di
Monza, per dire), rappresentati fedelmente,
con tanto di piantine. Davvero una goduria per
chi ama le macchine e il mondo che vi gira
attorno, arricchito dalle trame delle storie.
Chi seguirà la serie, vedrà il tratto grafico
evolversi albo dopo albo, insieme ai veicoli,
alle piste e a tutto il resto: Michel Vaillant
è stato creato da Jean Graton nel lontano
1957. Se vi prenderà la passione per questa
serie, il ricco sito dedicato ai fan italiani
è questo: www.michel-vaillant-fan.it.
16
novembre 2010

RIPUBBLICATI
I PRIMI TRE ALBI DI MICHEL VAILLANT,
IL
CELEBRE CAMPIONE AUTOMOBILISTICO DEL MONDO DEI
FUMETTI
Gli appassionati di
automobilismo sportivo difficilmente avranno
dimenticato un noto campione mondiale del mondo
dei fumetti: ci riferiamo, ovviamente, a Michel
Vaillant, opera del maestro Jean Graton e del
figlio Philippe Graton. Gli amici di www.michel-vaillant-fan.it, “le
pagine dei fan italiani” di Michel Vaillant, ci
segnalano ora un’interessante iniziativa
editoriale: la ripubblicazione dei primi tre
album storici italiani dedicati al celebre
pilota. L’iniziativa è ad opera di Andrea Rivi,
già proprietario delle Edizioni BD ed ex
publishing manager della Panini Comics,
attraverso le nuove edizioni “Nona arte”, e con
un accordo con la casa editrice belga Dupuis,
che a sua volta ha acquisito i diritti di
pubblicazione degli album dalla Graton Editeur.
I
primi tre volumi raccolgono le storie “La grande sfida” (”Le grand
défi”), “Il pilota senza volto” (”Le pilote sans visage”) e “Il
circuito della paura” (”Le circuit de la peur”), pubblicate
originariamente in Italia da Mondadori nei primi anni ‘60; la prima
delle tre storie fu ripubblicata anche dall’editore Crespi, con alcuni
tagli, nel decennio successivo. La nuova edizione è stata completamente
ritradotta dal francese, rendendo maggiore giustizia al testo
originale. I volumi, in edizione di lusso a 64 pagine a colori (22×29,5
cm), sono in vendita nelle migliori fumetterie e librerie
italiane,
15
novembre 2010
|
GLI AUTOCARRI
VAILLANTE AGLI ONORI DEL WEB E DELLA STAMPA
SPECIALIZZATA.
Il sito Omnifurgone.it ha
pubblicato nel novembre 2010 un articolo
su Michel Vaillant ispirandosi al nostro "speciale" che
presentava tutti gli autocarri e furgoni Vaillante apparsi
nella saga. Il pezzo è firmato da Gabriele Bolognini.

FURGONI
A FUMETTI
di Gabriele
Bolognini
I mitici furgoni della
scuderia Vaillante
Chi è stato adolescente
a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 ricorderà
certamente le meravigliose avventure a fumetti
di Michel Vaillant, il pilota francese creato
dall’incredibile matita di Jean Graton.Il
disegnatore francese, nato a Nantes
nell’agosto del 1923, si trasferì in Belgio
nel 1947 per cercare lavoro. Lì, dieci anni
dopo, nacque Michel Vaillant.Graton, da grande
appassionato di automobilismo sportivo,
comincia a disegnare e scrivere una serie di
storie, una più bella di un’altra, sul mondo
dei Grand Prix di F. 1, delle corse di durata
come 24 h di Le Mans, Daytona, Targa Florio,
del Campionato Mondiale Marche, sul mondo dei
rally e persino sui raid tipo Parigi Dakar,
sempre con il suo Michel come
protagonista.Naturalmente, anche nella
fantasia di Graton, come nella realtà, le auto
da competizione vengono portate sui campi di
gara da speciali bisarche ed accompagnate da
furgoni officina.Così abbiamo pensato di
rendere un omaggio al grande disegnatore
francese e al suo eroe, Michel, con una
carellata di furgoni della Scuderia Vaillante
e quando scriviamo Vaillante,
scriviamo bene perché il nome della scuderia
si scrive con la e finale.Queste preziose
immagini sono state amorevolmente raccolte nel
sito degli appassionati www.michel-vaillant-fan.it e messe gentilmente a
nostra disposizione.
Gli anni passano ma solo per i veicoli
Come si può notare, negli anni, il design dei
furgoni è cambiato seguendo i dettami
stilistici delle varie epoche perché,
nonostante l’inossidabile Michel rimanga
bloccato in un’età indefinita (circa 30 anni)
da oltre 60 anni - beato lui - per tutto il
resto del mondo il tempo trascorre inesorabile
e con esso meccanica e stile dei veicoli.In
Italia gli episodi del celebre pilota
arrivarono nel 1963 pubblicati dalla nota
collana, edita da Mondadori, i Classici
Audacia. Per qualche tempo le avventure di
Michel Vaillant vennero pubblicate anche sul
Corriere dei Piccoli, settimanale per i più
giovani di quegli anni. Purtroppo non tutte le
avventure di Michel Vaillant, disegnate dal
grande Jean Graton, vennero pubblicate in
Italia e diversi albi (dei settanta prodotti)
risultano ancora oggi inediti.Oggi, grazie
all'accordo tra Jean Graton e l'editore
Dupuis, è possibile acquistare le ristampe in
francese (a margine la copertina dell’episodio
n. 1 “Le grand defì” – “La grande
sfida”) delle avventure di Michel
Vaillant e numerosi gadget sul suo sito www.michelvaillant.com.
Il fortunato fumetto ha ispirato anche una serie televisiva, una serie
di cartoni animati e un film cinematografico. Infine una buona notizia
per tutti i fan italiani: proprio nel mese di novembre la casa editrice
NONA ARTE ha ripubblicato i primi mitici tre album in italiano e sembra
abbia intenzione di pubblicare, tradotti, anche i famosi inediti di cui
sopra!
22 novembre 2010
|
UN ALTRO ARTICOLO SUL
RITORNO DI MICHEL VAILLANT IN ITALIA
Un altro articolo dedicato al
ritorno delle storie di Michel Vaillant in Italia è stato
pubblicato sul web, nel blog di Luca Boschi, il 27
febbraio
2011. Questo il link al sito: http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com
MICHEL
VAILLANT INEDITO E NON, IN ITALY
Ecco il
secondo, promesso intervento sulle edizioni Nona
Arte.
Il
discorso era iniziato con Lucky
Luke e prosegue adesso con
Michel Vaillant, il famoso pilota creato da Jean Graton,
pubblicato in Italia per un lungo periodo, in
albi brossurati, da Alessandro
Distribuzioni (poi Alessandro
Editore). La grande
sfida (copertina a destra) è il primo dei
tre volumi cartonati pubblicati dallo nuova
etichetta di Andrea
Rivi. La sinossi
ufficiale: un quotidiano americano, il New
Indian, contesta il valore dei piloti
europei e decide di organizzare una sfida
tra i driver della vecchia Europa
e quelli americani. La gara si articolerà in
cinque prove: il Gran
Premio d’Argentina, Indianapolis,
la 24
Ore di Le Mans,
Francorchamps
e Nurburgring.
Michel Vaillant viene scelto per difendere i
colori francesi, mentre gli americani
nominano Steve
Warson… Inizia
così la grande avventura di Michel
Vaillant come eroe delle quattro ruote: un
personaggio che in Italia ha fatto molta
sensazione negli anni Sessanta, quando il
popolare settimanale L'Intrepido
pubblicava settimanalmente un inserto
sulle "automobili veloci" dal titolo 200
all'ora, i
giornali amavano pubblicare modelli di
auto inverosimili e la Mondadori,
da par suo, tramite la sezione curata dal
bravissimo Enrico
Bagnoli,
tentava di dare alla luce un nuovo eroe
delle auto da corsa, lo sfortunato Nic
Cometa. Nel
secondo cartonato della Nona Arte, dal
titolo Il pilota senza volto,
Michel Vaillant, giunto alla sua seconda
avventura, si prepara al Gran
Premio di Formula 1
di Monaco, mentre nel frattempo un
pilota misterioso testa un nuova auto
sul circuito di Francorchamps.
Nessuno ha mai visto il suo viso, ma
quel che è certo è che la sua auto è la
più veloce del circuito. Nel terzo
volume, Il
circuito della paura,
Henri
Vaillant decide di
inserirsi nella battaglia ingaggiata
dalle scuderie americane con quelle
dell’est europeo. Per cercare di
vincere, organizza un team con i
migliori piloti dell’Europa
occidentale. Il confronto si svolge
su tre gare: in pista alla 12
Ore di Sebring,
su strada al Rally
“Grand Tourisme”
in Spagna, in Formula
1 a Varsavia.
Durante la prima prova, però, un
pilota europeo viene avvelenato e
solo per miracolo non ci rimette la
vita. La paura comincia a
serpeggiare nei box della squadra
del vecchio continente. Chi,
loquacemente francofono, desiderasse
possedere i volumi in edizione
originale può far riferimento a
quanto affermava in questa vecchia
recensione Andrea
Sani: La casa editrice Le Lombard,
in accordo con Graton
éditeur (...)
ha deciso di pubblicare
Michel Vaillant – L’intégrale:
un’integrale cronologica in lingua francese,
veramente esaustiva, in cui ci sarà davvero
tutto (compresi i racconti brevi, le
numerose copertine realizzate per
Tintin, le illustrazioni, ecc.), e
corredata da dossier sulla storia delle
competizioni automobilistiche, dagli anni
Cinquanta ai giorni nostri, realizzati da
celebri giornalisti sportivi.
|
L'INTEGRALE DI MICHEL
VAILLANT ANCORA SUL WEB ITALIANO
Una recensione dell'undicesimo
volume della collana in lingua originale Michel Vaillant
- Intégrale pubblicata sul sito web motoridacorsa.com il 2 marzo
2011 .
I
IL LIBRO
DELLA SETTIMANA: MICHEL VAILLANT L'INTEGRALE
TOME 11
di
David Tarallo
Alla fine del 2008, l'editore belga Le
Lombard decise di ripubblicare integralmente
l'opera di Michel Vaillant, disegnata dal
celebre Jean Graton. Venti i volumi previsti,
che non si sarebbero limitati a riproporre tutte
le storie più o meno rare concepite da Graton,
ma avrebbero offerto agli appassionati altre
chicche, come strisce inedite, foto d'epoca,
riproduzione di materiale promozionale e alcuni
brevi aneddoti su fatti e retroscena pressoché
sconosciuti. La pubblicazione iniziò
regolarmente e il criterio scelto per
l'apparizione delle storie fu il più ovvio:
ordine cronologico. Alla fine di ogni volume un
giornalista scelto a turno avrebbe ripercorso i
fatti salienti accaduti nell'automobilismo (e
nel motociclismo) nell'arco di tempo coperto
dalle storie via via pubblicate.
Fino al 10° volume le uscite si susseguirono con
una certa regolarità, fin quando, all'inizio del
2010, tutto si interruppe per alcune ragioni
legate alla politica editoriale. Finalmente, nel
febbraio di quest'anno, il volume numero 11 ha
visto la luce, con le storie dal 1971 al 1979.
Per gli incondizionati dell'automobilismo è una
mezza delusione, perché molti episodi sono
legati alle due ruote (essi apparvero per la
prima volta nello “Spécial Moto”, un quaderno
“Hors Série” che fece seguito allo “Spécial
Michel Vaillant” e allo “Spécial Steve Warson”,
cavalcando l'onda del successo che le moto
andavano riscuotendo tra il pubblico dei
ragazzi). I tifosi di Giacomo Agostini
troveranno una straordinaria storia dedicata al
grande campione italiano, datata 1973.
Tornando alle auto, i nostalgici degli anni
settanta si rifaranno gli occhi con l'originale
“La Silhouette en colère”, che ha ispirato la
copertina di questo undicesimo tomo (con una BMW
320i Gruppo 5 al limite... e oltre sulla
leggendaria pista del Nürburgring). Suggestiva
la breve storia in cui Michel Vaillant nel 1979
sogna come sarebbe stata la F.1 del 2000: Graton
non aveva considerato i numerosi limiti che
sarebbero stati immessi nei regolamenti ma aveva
sorprendentemente azzeccato tutta una serie di
innovazioni, come i circuiti "artificiali" tipo
Yas Marina o le sale stampa tecnologiche dalle
quali sarebbe stato possibile inviare testi e
foto in pochi secondi. Superfluo commentare la
bellezza, il realismo ma anche la carica
favolistica della produzione di Jean Graton.
Questa “Intégrale” è un'occasione eccezionale
per ripercorrere l'epopea di un personaggio –
Michel Vaillant – che ha avvicinato
all'automobilismo diverse generazioni, quando la
televisione non trasmetteva che qualche
sporadico Gran Premio e si aspettavano i
settimanali specializzati per sapere chi aveva
vinto a Le Mans.Stavolta è José Rosinsky a
firmare il breve saggio di chiusura dedicato al
decennio 1971-1979, un periodo di grandi
trasformazioni per lo sport motoristico.
|
MICHEL RITORNA SULLA «ROSA».
Il 31 marzo
2011 il nostro campione "virtuale" ritorna ad
essere citato dal quotidiano sportivo più prestigioso: La
Gazzetta dello Sport. In un articolo firmato da
Fabio Licari lo spunto è dato da una "quasi
profezia" del maestro Graton: la partecipazione di piloti
russi in F.1. Il primo podio di Vitaly Petrov nel G.P.
d'Australia 2011 è l'occasione per riparlare di Michel
Vaillant e del ritorno delle pubblicazioni in Italia ad
opera di Nona Arte.

ORA C'E' PETROV MA I RUSSI
NEI GRAN PREMI LI AVEVA GIA' AFFRONTATI MICHEL
VAILLANT
I «cattivi»
sovietici nelle strisce del 1957 di Graton tra
test segreti e auto copiate.
Il fumetto sportivo più
famoso torna in libreria.
di
Fabio Licari
|
Nel 1957 Fangio vince il
suo quinto titolo. La Jaguar-D Type strapazza Le
Mans. Il mondo è in piena guerra fredda. E i
rivali più pericolosi - e misteriosi - di Michel
Vaillant, nelle prime corse almeno, non sono
Stirling Moss e Mike Hawthorn ma i «cattivi»
sovietici: copiano auto francesi, ricostruiscono
circuiti in Ucraina per svolgere test segreti,
tentano di superare i nostri eroi. All'epoca,
invano. Oggi che Vitaly Petrov ha conquistato il
primo podio russo, il discorso cambia: quelle
storie, depurate delle propaganda, sembrano
quasi profetiche. Storie dal fascino
irresistibile anche cinquant' anni dopo.
Rieccole nella nuova elegante collana, edita da
Nona Arte, che ristamperà tutta la serie di
Michel Vaillant: 70 volumi, una ventina inediti
in Italia.
Piloti
veri.
Michel Vaillant - pilota
della Vaillante, auto di famiglia - è il più
famoso fumetto sportivo mai realizzato. Jean
Graton è l'autore: francese, classe 1923,
ritiratosi a 80 anni (passando il personaggio al
figlio Philippe), ha creato un' immortale
soap-opera automobilistica a tinte giallo-rosa.
Sabotatori, spie, donne fatali, corse all'
ultima curva e, soprattutto, auto e circuiti che
sembrano veri, senza effetti fotografici. Da
Schumacher a Senna, tutti i grandi hanno
partecipato alle avventure, contenti di perdere
perché, come disse Jacky Ickx, «arrivare secondo
dietro Michel Vaillant mi sta bene!».
|

|
L'amico Steve.
Nato nel ' 57 sulla
rivista Tin Tin, pubblicato negli anni ' 60 e '
70 in Italia su Corriere dei Piccoli, Corriere
dei Ragazzi e Albi Ardimento, Michel Vaillant
diventa grande assieme ai suoi lettori, pur
restando il pilota giovane, sportivo e playboy
che ci sa fare anche con i pugni. Né il
matrimonio né la paternità lo allontanano dalle
piste dove spesso affronta il suo grande amico,
lo statunitense Steve Warson: proprio il
rapporto tra i due obbligò Graton a far sposare
Michel, evitando così accuse di
omosessualità.
Doppia collana.
Nona Arte ha scelto un
doppio binario di pubblicazione: da un lato
quello cronologico, dall' altro gli inediti.
Sono in libreria «La grande sfida» (1), «Il
pilota senza volto» (2) e «Il circuito della
paura» (3), ciascuno 64 pagine e 16,90 euro (in
cofanetto a 54,90 euro). E poi i volumi 20
(«Rodeo su 2 ruote») e 23 («Serie nera»), mai
pubblicati in Italia. Imperdibili.
(N.d.W.: si ringrazia RCS
Quotidiani e l’autore dell’articolo Fabio
Licari)
|
IL RITORNO DI MICHEL SU
<<CRONACA DI TOPOLINIA>>
Un articolo di Giorgio Rizzi, pubblicato
nel n° 5 del 2011
della fanzine Cronaca di Topolinia, sul ritorno del nostro
eroe dei fumetti ad opera di Nona Arte.

MICHEL
VAILLANT TORNA A CORRERE IN ITALIA
di Giorgio Rizzi
|
Nel numero 45 di Cronaca
di Topolinia del Giugno 2005, in occasione della
pubblicazione del volume I classici del fumetto
di Repubblica, Serie Oro dedicato a Michel
Vaillant, dedicavamo l’articolo di questa
rubrica proprio al Campione del mondo di Formula
1 e concludevamo con la speranza che qualche
editore si decidesse a pubblicare con una
frequenza più fitta, le sue avventure. Abbiamo
dovuto aspettare più di cinque anni, ma bisogna
riconoscere che l’eleganza con cui le Edizioni
Nona Arte hanno confezionato le storie, ci aiuta
a rendere più leggeri i nove anni passati
(Repubblica a parte) senza nuovi tomi del Nostro
in libreria: Operazione Mirage era l’ultimo
titolo apparso a cura di Alessandro Editore. Con
straordinario coraggio Andrea Rivi, già
fondatore delle Edizioni BD e poi ai vertici
delle Edizioni Panini, ha ripescato dal limbo
questo leggendario character: ricordiamo che
Michel Vaillant è pur sempre un personaggio nato
alla fine degli anni '50 e quindi, nonostante i
suoi autori l'abbiamo continuamente svecchiato e
reso in linea con i tempi, può risentire di
tematiche e forma di narrazione figlie della
pura avventura, a volte un po' ingenua, tipiche
di quegli anni. Altra sfida dell’editore e a
veste: cartonato di formato 22x29,5 cm, dà
sicuramente lustro al prodotto, mentre, però,
alcuni editori stanno stampando altri personaggi
della Bedè in formato decisamente più piccolo
raccogliendo 3 o 4 storie in un unico tomo,
limitandone il costo. É una scelta: quella della
Nona Arte si è indirizzata nel dare a questo
storico personaggio una edizione definitiva e di
lusso. La pubblicazione dei volumi sta spaziando
dalla ristampa delle prime avventure (i primi
tre tomi, pubblicati anche in cofanetto in 300
copie), dalla pubblicazione di storie mai
apparse in volume (le avventure n. 20 Rodeo su
Due Ruote e n.23 Serie Nera pubblicate solo a
puntate sul Corriere dei Piccoli) e dalla messa
in cantiere delle storie inedite (sono in uscita
il n.69 e il n. 70, quest'ultimo al momento
ultimo album apparso in Francia, nel
2007).
|

|
A proposito di Francia, è
in gestazione la settantunesima avventura che
dovrebbe uscire nel 2012. Ci piace ricordare
che, nonostante questi anni di oblio del nostro
Michel Vaillant, c’e’ stato un fedelissimo fan
che, indefessamente e con rara passione, ha
tenuto vivo il mito di questo grande personaggio
della Bedè gestendo un sito in internet che è
tra i più completi e documentati tra quelli
dedicati agli eroi dei fumetti. Ed è per questo
che non mi dilungo in cronologie, curiosità e
anticipazioni. Potete trovare di tutto e di più
su www.michel-vaillant-fan.it dove Gianfranco
Castellana, riporta notizie di prima mano dalla
Francia, dedica spazi ai gadget, si diverte a
scovare traduzioni sbagliate e vignette mancanti
delle prime edizioni italiane... Insomma se
avete almeno una mezzoretta di tempo fate una
navigata sul sito e troverete tutto ciò che
cercate sul Campione del Mondo!
|
MICHEL SUL MENSILE «AUTO»
Con qualche errore di troppo
(iniziando dal cognome storpiato nel titolo...), ecco un
articoletto che la rivista «Auto» ha dedicato al ritorno di Michel Vaillant nel
numero di maggio 2011.
MICHEL SUL MENSILE
«GENTE MOTORI»
Su Gente Motori di maggio 2011
è stato pubblicato il breve trafiletto che potete leggere
qui sotto.
MICHEL E STEVE TRA I PILOTI
REALI SULLA RIVISTA UFFICIALE DEL "CLUB INTERNATIONAL DES
ANCIENS PILOTES DE F.1"
L'amico Walter Gualdrini
ha scritto un articolo per la rivista ufficiale del "Club
International des Anciens Pilotes de Formula 1" tra i
cui fondatori ci sono stati piloti del calibro di Fangio,
Farina, Chiron, Frére (solo per fare qualche nome). Walter
nell'articolo ha proposto, di fatto, l'ingresso, in questa
associazione esclusiva di grandi glorie del volante, dei
nostri eroi della fantasia Michel Vaillant e Steve Warson
! (2011)

|
DUE NUOVI MEMBRI D'ECCEZIONE
ENTRANO DI DIRITTO NEL GRAND PRIX
DRIVERS CLUB DI FORMULA UNO !
di
Walter Gualdrini
L’amicizia,
di cui sono estremamente orgoglioso, che mi
lega ormai, insieme con mia moglie Luisella,
da oramai più di 22 anni, a Maria Teresa de
Filippis e Theo Husceck fa sì che riesca a
…“mettere le mani” oramai ogni anno sullo
splendido Magazine edito dal CIAPGPF1, grazie
proprio agli Amici che non mancano mai di
spedirmene o consegnarmene di persona qualche
copia. E’ grazie alla mia passione per il
Marchio Maserati di cui mi sono sempre sentito
onorato di figurare fra i Clienti, che sono
entrato nel Club Ufficiale della Casa di Viale
Ciro Menotti ed ho potuto partecipare a
manifestazioni in Italia ed in tutta Europa,
avendo la grande opportunità (e fortuna, se mi
è permesso aggiungere) di conoscere e
condividere splendidi momenti
insieme con persone del calibro di, oltre ai
citati Amici, Gigi Villoresi, Sergio
Mantovani, Michele Alboreto, Odoardo Govoni,
il Barone Toulo de Graffenried, Roy Salvadori,
Arturo Merzario, Gino Munaron, Johnas
Nielsen,Johnny Cecotto, Claude Bernheim,
Lavaggi, Biasion, Menegatto e tanti
ancora,
|
molti dei quali appaiono in particolare in una
delle foto della rivista di cui sto parlando e
che annualmente figura da “testimonial” del
Museodell’Automobile Bonfanti Vimar di Romano
d’Ezzelino, ritratto che azzarderei con
buona percentuale di sicurezza attribuire
all’opera fotografica di un altro carissimo
Amico che risponde al nome di Stefano
Chiminelli, altro grande appassionato di
motori, Maserati in particolare, e
modellismo, proprio come chi sta
“buttando giù” queste parole,che ha raggiunto
e superato la soglia dei 2500 modelli in ogni
scala ridotta conosciuta di modelli della
“Usine” del Tridente. Non a
caso ho usato il termine
“buttare giù” , perché come ben sa
chi mi conosce, le idee che mi frullano per
la testa sono le più stravaganti ed a volte
balzane ed imprevedibili. Ecco che quindi,
sfogliando il numero del 2010 della Rivista,
appena inviatomi da
Theo e Maria Teresa (grazie, grazie, grazie
ancora), l’idea balzana di turno si è fatta
immediatamente largo tra le mie “scelluline
grisgie” – direbbe il buon Hercule Poirot di
Christieoniana memoria – durante la notte
successiva alla lettura … Ho pensato,
guardando ancora una volta la “pub” del
Bonfanti, come sempre: “Che bella foto !
Quante belle personalità dello sport
insieme, tutte in una sola volta !”. E
tuttavia, subito dopo, mi son detto “Ma qui
manca qualcuno !” “Bisogna
rimediare !”. Mi sono alzato dal letto
(erano le cinque del mattino) e mi sono
immediatamente precipitato al computer
nell’intento di elaborare la famosa foto,
col risultato che vedete (o almeno lo spero,
fatti salvi gli imprimatur di Maria Teresa e
di Theo, nonché dei responsabili del Museo
Bonfanti e di ..Stefano
Chiminelli -se ci ho azzeccato
attribuendogliene la paternità- mentre per
quelli del “Maestro” Jean
Graton dovrei essere in regola di
mio). L’appena citato Maestro della BéDé
(più volgarmente definito “fumetto”
…chez-nous, non tenendo in considerazione
che, a volte, come in questo caso, si tratta
di vera e propria Arte) creò, nell’ormai
lontano 1957 l’asso del volante (Formula
Uno, Sport, Rally, etc.) Michel Vaillant,
con, dopo alcune storie brevi di prova,
quella che fu la prima avventura, “Le Grand
Défi”, rimasta meritatamente nella storia e
proseguita successivamente (ed ancora sta
correndo) per un arco di ben 54 anni durante
i quali sono apparsi, oltre a più di ben 70
album cartonati, svariati “Speciali”e
numerose “storie brevi”, una serie di
telefilm, una di cartoni animati, un film
(“Adrenalina blu” del 2003) nonché figurine
(edite dall’amico Matteo Panini), gadgets e
merchandising vari ! Stavano per cominciare
i mitici “anni Sessanta” quando uscì in
Italia “La
Grande sfida” per i tipi della Arnoldo
Mondadori Editore in qualità di numero 1 di
una delle più belle ed entusiasmanti serie
nostrane ,“I Classici dell’Audacia”, oggi di
enorme valore collezionistico. Molti dei
miei coetanei d’allora si appassionarono,
come me, al mondo dei motori
ed allo “Sport Automobile”, Formula
Uno in particolare. Ed oltralpe stava
succedendo la medesima cosa a personaggi che
sarebbero poi diventati famosi, come Alain
Prost, che non ha mai negato di aver voluto
a tutti i costi diventare come colui che
aveva conosciuto leggendone i fumetti e
Jacky Ickx che non solo dichiarò che,
arrivare secondo dietro Michel Vaillant
equivale ad una vittoria, ma è arrivato,
nella “fiction” ad essere compagno di Michel
e Steve nella “Ecurie Vaillante” , in
numerose avventure. Non dimentichiamo
infatti che negli album di Jean Graton,
assistito attualmente dal figlio Philippe e
da un nutrito Studio di validi
collaboratori, c’è sempre stata una
mescolanza di finzione e realtà,
testimoniata dalla apparizione, nel corso
delle storie, di piloti in carne ed ossa,
come Arnoux, Prost, Villeneuve, Senna,
Patrese, Boutsen, Tambay, Fittipaldi,
Mansell, Andretti, Piquet
e tantissimi altri ancora, oltre che
personaggi come Ferrari, Tyrrel, Williams,
Ecclestone, Balestre, e mi fermo qui per non
addentrarmi in un tunnel mnemonico che
finirebbe per annoiare chi si sia assunto
l’impegno – bontà sua – di leggermi … Ecco
quindi spiegato il processo mentale che mi
ha indotto ad elaborare quella famosa foto,
inserendo le figure di Steve Warson e di
Michel Vaillant nello stupendo gruppo di
ex-piloti (Grandi Piloti) della Formula Uno,
di quella vera, quella nella quale le
vittorie si guadagnavano nelle chicanes e
nelle sequenze di “virages”, non nei
rettilinei dei box….! L’unica obiezione che
mi si potrebbe presentare è quella del fatto
che loro, Steve e Michel, corrono ancora e
non sono propriamente degli Ex-Piloti… Ma
sono ugualmente dei Grandi ! Ed
il loro posto in mezzo a tanti Grandi appare
veramente meritato …
|
IL RITORNO DI MICHEL FA
ANCORA NOTIZIA SUL WEB
Il sito www.mangaforever.net, il 6 dicembre 2011,
pubblica un articolo,
a firma Andrea Marchino, sul
ritorno di Michel Vaillant in Italia ad opera di Nona
Arte.

IL RITORNO IN GRANDE STILE
DI UN IMPORTANTE PERSONAGGIO D'OLTRALPE
di
Andrea Marchino
La casa editrice Nona Arte di Andrea Rivi,
in precedenza publishing manager
della Panini
Comics, ha esordito col botto in quel di
Lucca l’anno scorso con due grandi proposte
editoriali; una riguardava l’ultima avventura di
Lucky Luke presentata in contemporanea europea
(e di cui abbiamo già trattato nella sua
recensione), mentre l’altra era la riedizione
ultra de-luxe (cartonati con dorso telato
nero-metallizzato e titoli impressi in
bassorilievo), di un altro mito del fumetto
francofono, ovvero il pilota automobilistico
Michel Vaillant. Nato alla fine degli Anni ’50
ad opera di Jean Graton, la sua prima
apparizione fu una storia breve su un albo di
Tintin nel 1957 (dove continuerà ad essere
pubblicato con successo fino al 1976), mentre
l’esordio in volumi autonomi avviene nel
1959; all’autore si affianca successivamente il
terzo figlio, Philippe Graton, che lo
sostituisce definitivamente solo dal 1994,
appoggiandosi allo Studio Graton per le
realizzazioni complete delle nuove avventure. Il
primo volume intitolato La Grande Sfida giunge
da noi nel dicembre del 1963 ad opera della
Mondadori che lo pubblica in un volume di grande
formato in una collana ad hoc, i Classici
dell’Audacia, distribuiti in edicola (costava
250 Lire!); la recente quotazione di quella
prima edizione (dalle traduzioni non proprio
impeccabili), veleggia sui 60 Euro (!), cifra
per la quale oggi la Nona Arte offre ai lettori
e ai fans del personaggio addirittura i primi
tre albi (e avanza pure del resto),
completamente ritradotti in italiano, cartonati,
con rifiniture di pregio (la costina
metallizzata), e per i più fortunati che li
hanno acquistati in blocco, all’epoca della loro
uscita l’anno scorso, c’è anche il cofanetto
raccoglitore (invero unica nota dolente per la
grafica abbastanza povera). I volumi sono tratti
dalla nuova edizione belga della casa editrice
Dupuis, che in questi ultimi anni ha rilevato i
diritti per la pubblicazione in accordo con
Graton Editeur, la quale oltre ad offrire una
confezione molto curata e accattivante, ha
mantenuto la colorazione della versione
originale, magari non brillantissima ma che
rivista oggi dona quel tocco classicheggiante in
più che non guasta; in La grande sfida si parte
subito in quarta, con una singolar tenzone
Francia-USA che vede i fratelli Vaillant, Michel
e Jean-Pierre, fare squadra contro un team
americano, rei di aver messo in dubbio la bontà
dei piloti europei l’anno prima. La sfida si
articolerà in cinque gare, una più dura
dell’altra, il Gran Premio d’Argentina,
Indianapolis, la 24 ore di Le Mans (dove
Jean-Pierre darà il cambio a Michel), e per
concludere i circuiti di Francorchamps e
Nürburgring, quattro prove di formula 1 e una
per vetture sportive, in palio nientemeno che il
titolo di miglior pilota del mondo (!); gli
avversari saranno l’antagonista per eccellenza
(poi anche amico) del nostro Michel Vaillant,
ovvero l’americano Steve Warson, inizialmente
oltremodo arrogante e dalla fama di pilota
scorretto, che negli anni tornerà ciclicamente
nelle avventure del pilota francofono (ricompare
già nelle due storie successive) e il suo
secondo Bob Hertman. Il secondo volume, Il
pilota senza volto, vede Michel e famiglia in
vacanza a Monaco, in preparazione del Gran
Premio che si correrà di lì a poche settimane,
ma l’iscrizione di un misterioso pilota la cui
identità rimane celata, getta un alone di
mistero sulla gara (come la silhouette nera
della sua macchina, chiamata appunto “Mystère”);
e la figura mascherata, contraddistinta da una
bella X sulla propria tuta, riuscirà ad agitare
le notti del nostro protagonista anche per le
gare successive, fino alla sorprendente
rivelazione finale della sua identità. Nel terzo
albo intitolato Il circuito della paura,
assistiamo addirittura a una sfida tra le
scuderie americane e quelle russe (siamo agli
inizi degli Anni ’60, in piena Guerra Fredda),
con i sovietici intenti ad allargare i propri
mercati automobilistici andando a insidiare i
primati statunitensi; all’esplosione dell’eco
mediatica della sfida, tra i due litiganti si
inserisce il nostro Michel Vaillant, che cerca
di organizzare un team con i migliori piloti
dell’Europa occidentale (viene contattato
addirittura Enzo Ferrari in persona!), squadra
infine composta da un italiano, un tedesco, un
belga, un inglese e un francese. Anche in questo
caso la competizione comprende più gare, per
venire incontro alle diverse esigenze tecniche
di scuderie e piloti così diversi, ovvero una 12
Ore di Sebring in Florida, un Rally “Gran
Turismo” in Spagna e una gara di Formula 1 in
Polonia a Varsavia; tuttavia già durante la
prima prova uno dei piloti viene avvelenato e
per poco non causa un incidente quasi mortale,
la disputa si tinge di giallo… Nonostante gli
anni trascorsi, queste prime storie mantengono
intatte la loro freschezza e soprattutto
leggibilità, rimanendo abbastanza scorrevoli
nella lettura a dispetto delle numerose
didascalie e dialoghi cui sono costellate, il
tratto pulito e certosino, nella più classica
delle linee chiare, di Graton fa il resto; ne
guadagnano sicuramente le caratterizzazioni dei
diversi personaggi, un cast discreto e molto ben
tratteggiato sia narrativamente che graficamente
e la bellezza delle tavole veramente
apprezzabile nel loro sviluppo e nella loro
nitidezza, in grado di esaltare al massimo il
tripudio di dettagli che l’autore riesce a
inserire. Ottima anche la rappresentazione
estremamente realistica dei diversi modelli e
delle diverse marche di macchine da corsa,
precisissime in ogni dettaglio meccanico
(praticamente le più importanti a livello
mondiale dagli Anni ’60 in poi faranno capolino
sulle pagine di Michel Vaillant), certamente uno
dei punti di forza di queste avventure in quanto
vere e proprie co-protagoniste delle storie;
notevole anche la loro resa durante le gare,
ovvero riprese in azione in maniera perfetta,
sorpassi mozzafiato, incidenti spettacolari,
curve e rettilinei percorsi a tutta birra
saranno all’ordine del giorno. Certo, rimane
quasi sconcertante oggi leggere di “bolidi”
velocissimi che raggiungono al massimo i 250 Km
orari (!) e che (per le gare di formula 1) hanno
la forma abbastanza semplice di siluri
tondeggianti senza nemmeno un alettone (!!);
incredibili, per certi versi, anche gli
equipaggiamenti dei piloti, semplici tute,
alcune anche a maniche corte (!), o con
giacchetti sportivi leggeri leggeri, lontani
anni luce dalle imbottiture moderne delle
odierne bardature ultratecnologiche, così come
le dimensioni ridicolmente minime dei caschi che
oggi non si userebbero nemmeno per andare in
bicicletta (!!), con occhialoni da pilota
d’aereo da inserirsi separatamente, ma fa parte
di quel gusto della lettura che per certi
fumetti, come un buon vino invecchiato, migliora
col passare del tempo. La Nona Arte dopo la
presentazione di questi primi tre volumi in
grande stile (stampati addirittura in Belgio,
con carta proveniente da foreste gestite in
maniera sostenibile e responsabile), ha
confermato nell’anno trascorso di fare
decisamente sul serio, pubblicando altre quattro
avventure del personaggio; si è iniziato con i
volumi 20 e 23, Rodeo su due ruote
e Serie Nera, entrambi
non inediti ma mai raccolti prima in volume
(pubblicati nei primi Anni ’70 solo a puntate
sul Corrierino), e si è finito con i
due volumi conclusivi della collana, almeno per
il momento visto che è prevista una nuova uscita
in patria nel 2012, ovvero i tomi 69 e 70, Fuori
pista all’inferno e 24
ore sotto pressione, entrambi
finora inediti per l’Italia (sono del
2006/2007). La casa editrice ha presentato
quindi 7 volumi su 70 in dodici mesi, ponendo
coi primi tre e gli ultimi due i pilastri
fondamentali entro i quali costruire man mano la
serie completa, che contava una ventina di
volumi ancora inediti (i numeri 48/49, dal 51 al
62 e dal 66 al 70); questa ottima gestione
consente di proporre ogni volta uscite più
recenti alternate ad altre più datate, pescando
a piene mani tra classici del periodo d’oro e
avventure ancora inedite o ancora mai raccolte
in volume perché pubblicate a puntate su varie
riviste (poco meno di una decina), ma l’intento
concreto di completarla integralmente da parte
della Nona Arte dovrebbe ormai essere chiaro a
tutti (già annunciato il prossimo volume, ovvero
il quarto, intitolato Strada di
notte/Route de nuit del
1962).
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