I RIASSUNTI DEGLI EPISODI

DELLA SERIE NORMALE

"PRIMA STAGIONE"

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RACING SHOW

 

RACING SHOW (Alessandro)

RACING SHOW (Gazzetta dello Sport)

Michel, Steve e Julie sono a Bruxelles per partecipare all' inaugurazione del Racing Show. Dopo una breve visita all' esposizione arrivano allo stand Vaillante dove, tra gli ospiti, hanno la sorpresa di incontrare Bob Cramer. Nonostante i trascorsi che conosciamo bene, i nostri amici lo accolgono con sportività e, presentandolo ai giornalisti presenti, posano assieme a lui per i fotoreporter. Bob dice a Michel di essere solo di passaggio ma, di nascosto, sussurra qualcosa a Steve il quale rimane scosso. Dopo aver accompagnato all' albergo Michel e Julie, Steve con la scusa di andare a parcheggiare la macchina si reca al "Roy de Spagne", un locale tipico che si affaccia sulla Grand Place, dove lo attende Ruth. La sua ex fidanzata gli spiega che l' aggressività nei suoi confronti, ed in quelli dei suoi amici della Vaillante, era dovuta al suo rifiuto di ritornare assieme a lei. Steve dice a Ruth che ormai aveva trovato la felicità a fianco di Julie ed allora la donna lo ricatta: dicendo di essere in grado di entrare in possesso della maggioranza delle azioni Vaillante, lo minaccia di far fallire la fabbrica se si rifiutava ancora di seguirla. Steve, ritornato all' albergo, racconta tutto a Michel il quale, sentito JeanPierre a Parigi, ha la conferma che alcuni dei principali azionisti erano sul punto di vendere le loro azioni di fronte ad un' offerta esageratamente alta. L' indomani Michel, incontrando Julie in albergo, scopre che la ragazza aveva sentito tutto ed era pronta a partire per lasciare libero Steve e salvare la Vaillante. Michel la ferma in tempo dicendo che nulla ancora era perduto. Mentre la ragazza si reca al Racing Show per presenziare allo stand Vaillante, i nostri amici si recano al "Roy de Spagne" dove incontrano Ruth. La donna mette Steve alle strette chiedendogli quale fosse la sua decisione. Michel intanto telefona a Parigi a Jean-Pierre e ha la bella notizia che il fratello, assieme al padre Henri, lavorando tutta la notte e spiegando il piano di Ruth, erano riusciti a far recedere gli azionisti dalla loro intenzione vendere. Messa al corrente del fallimento del suo piano, Ruth li lascia con una ulteriore sibillina minaccia. I nostri amici vanno al Racing Show e Michel, con una strizzatina d' occhi, fa capire a Julie che tutto si era risolto per il meglio. A mezzanotte Michel, Steve e Julie decidono di rientrare all' hotel ma nel posteggio del Racing Show incontrano due uomini che chiedono un autografo alla ragazza. Approfittando di un attimo di disattenzione, però, i due la costringono con la forza a salire su una Mercedes e partono velocemente. Steve e Michel, colti alla sprovvista, tentano disperatamente di inseguirli ma non riuscendovi si recano al commissariato centrale di polizia per denunciare il fatto. Scattano subito le ricerche. La Mercedes si ferma vicino ad un casolare dove Julie viene accolta da Ruth. C'è anche Bob Cramer il quale è stranamente silenzioso e quasi estraniato da tutto quello che stava succedendo. Ruth è convinta che Steve, in cambio della libertà di Julie, questa volta avrebbe accettato di seguirla. Julie tenta di assalire la rivale ma viene bloccata e rinchiusa in una stanza. Intanto Michel e Steve restano tutta la notte al commissariato in attesa di notizie. Julie con una scusa fa entrare uno dei due uomini che l' hanno rapita nella sua stanza e lo neutralizza con una mossa di judo. Esce ma quando sta per scendere una scala di legno si trova davanti il secondo dei suoi carcerieri. Nel tentativo di scavalcare il parapetto della scala questo cede e la ragazza cade finendo facile preda dell' uomo. Cramer seduto su una sedia ha assistito silenzioso al fallimento della fuga. Nel frattempo Steve riceve telefonicamente l' ultimatum di Ruth: o la seguiva o Julie sarebbe sparita assieme a lei in Cina. L' appuntamento per la risposta era per le nove di mattina al "Roy d' Espagne". Ruth si allontana dal casolare per recarsi da Steve. Cramer finge di dormire quando, improvvisamente, sferra un pugno ad uno dei due carcerieri che crolla a terra. Cramer poi sale la scala di legno, neutralizza anche il secondo dei due carcerieri e, impugnando un coltello, entra nella stanza di Julie. La ragazza è spaventata ma Bob la rassicura: per chi l' aveva preso? La sua intenzione era quella di tagliare le corde che la legavano e farla fuggire. Julie è stupita ma segue Cramer. I due salgono sulla Mercedes e si dirigono velocemente a Bruxelles. Bob spiega alla ragazza che aveva avuto pietà per lei, che la considerava un "tesoro di ragazza"  e che era rimasto colpito dall' accoglienza di Steve e di come lo avesse presentato alla stampa definendolo "un grande campione". Julie gli chiede se non avesse paura della reazione di Ruth e Cramer le risponde che sarebbe fuggito in Sud America. Steve arriva al "Roy d' Espagne" per incontrare Ruth proprio mentre la Mercedes di Cramer viene intercettata da una volante della polizia. La centrale viene avvisata e si scatena l' inseguimento al quale partecipa anche Michel con la sua macchina.Cramer non vuole finire in carcere e tenta disperatamente di sfuggire alla morsa delle pattuglie e dei blocchi stradali. L' inseguimento si svolge pericolosamente per le strade di Bruxelles ma Michel ormai è addosso alla Mercedes. Le macchine passano anche sotto le finestre del "Roy d' Espagne" e Steve accortosi di quanto stava succedendo lascia Ruth e si precipita in strada. Cramer non ha più vie di fuga e arresta la sua corsa al centro della Grand Place. Michel invita la polizia a non usare le armi e Julie ora è sinceramente preoccupata di quanto Bob avrebbe dovuto affrontare con la giustizia. Steve raggiunge la sua ragazza e la stringe tra le braccia. Il duro Cramer, proprio mentre sta per salire su una volante della polizia, volge uno sguardo pieno di tenerezza verso Julie. La ragazza contraccambia con un sorriso che lo rassicura. Steve si volge verso la finestra del "Roy d' Espagne" dove si trovava poco prima e dove, forse, avrebbe detto di si a Ruth.

 

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PANIQUE A MONACO

 

PANICO A MONACO (Alessandro)

PANICO A MONACO (Gazzetta dello Sport)

Nota: La storia, cronologicamente, si svolge qualche anno prima (infatti vi ritroviamo, tra i piloti veri, Lauda e Regazzoni ...). Vigilia del G.P. di Monaco. Mentre i giornalisti si accalcano nella sala dove vengono distribuiti gli accrediti, un impiegato riceve una telefonata da parte di un uomo che, dicendo parlare a nome di una fantomatica organizzazione internazionale, invitava a sospendere la gara. Uno dei responsabili, informato del fatto, convoca il comitato organizzatore che decide di soprassedere confidando si tratti di un mitomane. Sull' accaduto viene mantenuto il massimo riserbo  mentre continuano le prove libere. Un' altra telefonata anonima invita il responsabile dell' organizzazione ad assistere, l' indomani, alle prove della Formula 3. Il giorno dopo in effetti, proprio durante le prove, un boato lacera l' aria: era esploso un ordigno sotto una delle tribune. L' organizzatore minimizza l' accaduto con la stampa affermando che si era trattato di un incidente con una bombola di gas di un venditore di hot-dog. La faccenda però era divenuta seria  ed il comitato organizzatore decide di rivolgersi alla Polizia. Il responsabile va al commissariato e, all' ingresso, incontra un uomo con i capelli rossi il quale si offre di condurlo all' ufficio desiderato. Il responsabile dice che non era necessario in quanto conosceva l' ubicazione dell' ufficio del commissario capo il quale lo stava attendendo. Viene deciso di rafforzare la sorveglianza su tutto il circuito. Alla fine della mattinata arriva l' ennesima minacciosa telefonata anonima  che prometteva qualcosa di ancora più spettacolare per il giorno successivo. Mentre il comitato è riunito per decidere il da farsi, arriva l' uomo con i capelli rossi incontrato al commissariato il quale si presenta come l' ispettore Roman, assegnato a seguire il caso. Arriva un' altra telefonata, la quale viene ascoltata anche da Roman. La voce anonima, ordinando di non essere interrotta, questa volta fa la precisa richiesta di una grossa cifra per evitare altri attentati.  L'ispettore va a riferire al suo capo e ritorna con l' indicazione di cercare di prendere tempo. La prima manche della gara di F.3 ha inizio.  Pierre Dieudonnè (pilota reale) conduce la gara con una delle Vaillante, In coda un gruppo di quattro ritardatari sta per affrontare la famosa chicane su lungomare quando esplode un ordigno posto dietro una pila di pneumatici di protezione. Le prime tre vetture vanno in testa coda ostruendo tutta la carreggiata. La quarta finisce violentemente su una delle altre che, fungendo da trampolino, la catapulta in mare. In pochi secondi la monoposto si immerge ma il pilota viene estratto sano e salvo dai sommozzatori. E' difficile ora tenere nascosta la vicenda alla stampa e il responsabile dell' organizzazione, per prendere ancora tempo, comunica ai giornalisti che si stava facendo un inchiesta sull' accaduto. Roman, dal canto suo, ordina che vengano ricontrollate le identità di tutti coloro che hanno un accredito.  Nel frattempo, con un' ennesima telefonata, l' anonimo attentatore rinnova la richiesta di danaro e dice che le precauzioni ed i controlli erano inutili: sembrava che fosse al corrente di ogni mossa tesa ad individuarlo. Si decide di convocare il presidente dei giornalisti e Michel Vaillant, presidente dell' associazione piloti di F.1, per metterli al corrente della grave situazione. Michel chiede a Roman quale fosse il suo punto di vista sul da farsi e questi dice che bisognava resistere alle richieste dell' attentatore. I controlli effettuati su tutti gli addetti ai lavori non hanno esito e Michel avvisa che era suo dovere mettere al corrente del pericolo i colleghi piloti. Iniziano le prove cronometrate del G.P. di F.1 mentre il responsabile dell' organizzazione è riuscito a reperire la grossa somma di danaro richiesta. Durante una nuova riunione del comitato organizzatore,alla quale partecipa anche Michel, l' anonimo si rifà vivo comunicando che, se non gli fosse stata consegnata la somma, una grossa bomba sarebbe esplosa durante il G.P.. Michel riunisce i piloti e li aggiorna sulla gravissima situazione, poi va a riferire agli organizzatori che, in quelle condizioni, i colleghi si rifiutavano di partire e che quindi forse era meglio accondiscendere alle richieste dell' attentatore. L' ispettore Roman non è del suo avviso e, dicendo di andare dal suo capo per escogitare ancora qualcosa, si allontana. Michel a quel punto dice al responsabile dell' organizzazione che voleva parlare con lui a quattr' occhi. Iniziano i preparativi per la partenza mentre Roman ritorna dal responsabile degli organizzatori che nel frattempo aveva ricevuto le indicazioni sulla consegna del denaro. L' ispettore lo invita a seguire le istruzioni ma lo avvisa che, ad un certo punto, lui avrebbe preso il suo posto per tentare di catturare l' attentatore. L' organizzatore, da solo con la sua valigetta, si dirige verso un monumento dove trova una ricetrasmittente tramite la quale riceve le ultime indicazioni. Arrivato sul lungomare vede Roman il quale, come preavvisato, prende il suo posto facendosi consegnare la valigetta. Quando ne entra in possesso però sale a bordo di un potente motoscafo. Prima di partire si rivolge al responsabile dell' organizzazione dicendogli che non c' era nessuna bomba e che in quel momento aveva perso il denaro.  L'organizzatore raggiunge velocemente un elicottero della Gendarmeria dove lo stava attendendo Michel e al quale indica la direzione che aveva preso il motoscafo del fuggitivo. L' elicottero parte e, in pochi minuti, si abbassa sopra il natante. Michel con un balzo sale a bordo e neutralizza Roman , quindi spegne il motore del motoscafo e risale a bordo dell' elicottero con la valigetta. Nel frattempo una motovedetta della Polizia si dirige verso il natante per arrestare Roman. Ormai mancano pochissimi minuti all' avvio della procedura di partenza del G.P. e Michel, sceso dall' elicottero, sale a bordo di una vettura che lo accompagna  velocemente verso la linea di partenza. Il nostro eroe arriva di corsa mentre i colleghi gli fanno ampi gesti di non stancarsi perché lo avrebbero atteso in ogni caso. Parte la gara mentre  il commissario capo ascolta la confessione di Roman, anzi di Raymondo Romano. L' uomo, ovviamente, non era un vero ispettore di Polizia ma un attore di bassa lega che aveva portato avanti la macchinazione con l' aiuto della moglie. Quest' ultima faceva le telefonate e metteva in azione un registratore con i messaggi registrati mentre lui interpretava il ruolo dell' ispettore. Un fotografo che aveva lavorato nel mondo del cinema, però, lo aveva riconosciuto mentre discuteva con Michel ed aveva avvisato il nostro eroe. Assieme alla Polizia Michel aveva deciso di prendere Romano con le mani nel sacco e vi era riuscito. Romano, in un impeto di orgoglio, dice al commissario che l' indomani, almeno, tutti i giornali avrebbero riportato la sua fotografia. In realtà, il giorno dopo, le prime pagine dei quotidiani mettevano in grande risalto la vittoria di Michel a Monaco e la foto del grande truffatore Raymondo Romano era stata, all' ultimo momento, rimpiazzata da quella di una coppia di celebrità della canzone che avevano avuto il loro secondo figlio...

 

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IRISH COFFEE

 

IRISH COFFEE (Gazzetta dello Sport)

 

Henri ha visto alla televisione il primo G.P. della stagione, nel quale Michel viene battuto da Alain Prost (pilota reale), quando riceve una telefonata:   un suo vecchio amico irlandese, Sir Donagh O' Donoghue, aveva urgenza di incontrarlo. Henri parte ed arriva all' aeroporto di Shannon in Irlanda. Quì viene accolto da Pickery, il dipendente di Sir Donagh, il quale lo accompagna al villaggio di Killarone. Durante il viaggio l' uomo non nasconde la sua antipatia per il padrone. Henri incontra il suo imponente amico irlandese in un tipico pub. Quì conosce anche Patrick, un giovane che sta aiutando Sir Donagh nel restauro delle sue vetture d' epoca. Donagh, che non perde occasione per dimostrare, a sua volta, acrimonia nei confronti di Pickery, decide che era il momento di avviarsi verso la sua dimora, un imponente castello, dove  vengono accolti da sua figlia  Cliona. Finita la cena Henri dice all' amico che la telefonata di Pickery gli aveva fatto intendere che lui fosse ammalato. Donagh sdrammatizza e rimanda le spiegazioni al giorno dopo. Henri prima di ritirarsi nella sua stanza, invece della solita camomilla, accetta di  bere un irish coffee, il tipico drink a base di Whisky irlandese, caffè e crema. Durante la notte Henri viene svegliato dal rumore del motore di un' auto d' epoca. Avvicinatosi alla finestra vede la sagoma di una vettura rossa guidata da una spettrale figura vestita di bianco. La mattina seguente riferisce il fatto all' amico che, ridendo, non gli crede. Arriva il giovane Patrick e tutti si dirigono al museo privato di Sir Donagh che raccoglie le auto storiche della Ford, marca della quale era appassionato. Quì Henri riconosce la vettura che lo aveva svegliato quella notte e il manichino bardato di bianco, vicino all' auto, sembrava proprio il pilota che la guidava. Donagh liquida la faccenda dicendogli che si era trattato di un incubo e decide di spiegargli perché lo aveva chiamato. Nonostante la contrarietà di Patrick e Pickery, Sir Donagh inizia a raccontare una vecchia storia:  nel 1924 era stata organizzata una corsa di automobili, "the Connemare Road Race", la quale, con il passare degli anni, era divenuta sempre più prestigiosa e vedeva la partecipazione di piloti da tutta l' Irlanda. Alla gara aveva partecipato anche Conor O' Brien, un possidente che abitava a qualche chilometro dalla residenza degli O' Donoghue. Il vicino non aveva mai vinto una sola volta perché suo padre, guidando una Ford T lo aveva sempre battuto. Nel 1928 O' Brien, nel tentativo di vincere, aveva acquistato proprio il modello di vettura vista da Henri; una Delage. Invano perchè Donoghue con la sua Ford lo aveva ancora battuto. O' Brien, disperato, non vinceva mai, inoltre le sue fortune sembravano sciogliersi come neve al sole. A questo punto il padre di Sir Donagh gli propose di mettere in gioco la mano della sua fidanzata, Sinead, della quale anch' egli era innamorato. O' Brien accettò e, per l' ennesima volta perse la corsa. Mentre O' Brian espatria, o' Donoghue sposa Sinead  e da questa unione nasce Donagh. La Delage finisce nel museo assieme al manichino che riproduce esattamente la tenuta di pilota di O' Brian. Il giovane Patrick, ricorda che, secondo la leggenda,  un giorno, un O' Brian sarebbe ritornato per vendicare l' onta subita. Sir Donagh a questo punto dice a Henri che di li a qualche giorno si sarebbe svolta la "Connemare Road Race" e che quell' anno aveva avuto l' idea di far preparare una seconda Ford T per farla guidare a lui. Nel pomeriggio Donagh e Henri si allenano con una Ford T e passano davanti al Lettermore Castle, l' ex dimora di O' Brian la quale, pur essendo da tempo abbandonata, appariva ancora in ottimo stato di conservazione. La sera, dopo cena, Henri degusta l' ennesimo irish coffee e va a dormire, ma nella notte vede nuovamente passare sotto le finestre, come un fantasma,  la Delage. Immediatamente va a svegliare Sir Donagh il quale finalmente vede anche lui la vettura rossa. I due allora vanno a svegliare Pickery e si fanno aprire il museo. La Delage ed il suo manichino però sono al loro posto. Pickery ha un ennesimo alterco con il padrone: i due decisamente non si sopportano. Alla vigilia della gara Donagh viene a sapere che quell' anno tra i partecipanti ci sarebbe stato un O' Brian alla guida di una Delage. Il giorno dopo i vecchi amici sono sulla line di partenza e Donagh attende la misteriosa Delage la quale si presenta proprio all' ultimo istante prima del via. Le vetture d' epoca sfrecciano sulle anguste strade sterrate della campagna irlandese evitando ostacoli naturali, bovini e greggi di pecore. E' proprio una corsa di altri tempi, e molti sono i ritiri. La Delage pilotata dal misterioso personaggio vestito di bianco supera la Ford T di Donagh il quale, nel tentativo di rimontarla finisce in un torrente. Quando passa Henri, Donagh lo incita ad inseguire l' avversario. Henri sistema il suo famoso berretto e parte all' attacco.  Quanto orgoglio in lui: ah ! se l' avesse potuto vedere sua moglie! Del resto era o non era il padre di Michel Vaillant ? La rimonta ha successo ed Henri affianca la vettura di testa ma questa passa nuovamente a condurre. Henri con perizia approfitta di una frenata per affiancare nuovamente la Delage. Lo striscione d' arrivo è in vista ma la folla si accalca pericolosamente restringendo la carreggiata. A questo punto Henri saggiamente rallenta lasciando sfilare verso la vittoria l' avversario. Il pilota della Delage, però, dopo l' arrivo non riesce più a controllare il suo bolide e si rovescia in un fossato. Henri è il primo a raggiungere il luogo dell' incidente ma, quando riesce ad estrarre il pilota dalla vettura, si accorge che si tratta di un manichino. Henri raggiunge Donagh e gli racconta l' accaduto. I due vanno al museo dove questa volta non trovano la Delage ed il manichino al loro posto. Donagh incominciava a pensare che la maledizione degli O' Brian si stava abbattendo su di lui. Ritornati  al castello però i due amici trovano ad attenderli Pickery, Cliona ed il misterioso pilota della Delage rossa il quale, tolti gli occhiali ed il foulard, si rivela essere Patrick. Il giovane svela di chiamarsi Sean  e di essere un O' Brian. Il nonno era emigrato negli Stati Uniti dove aveva fatto fortuna e lui era ritornato per vendicarne la vecchia umiliazione subita Con l' aiuto di Pickery e di Cliona aveva progettato tutto. Donagh si sentiva tradito ed era infuriato ma Henri gli consiglia di  ascoltare con calma le spiegazioni del giovane. Sean aveva acquistato una Delage identica a quella del museo e si era vestito in modo identico al nonno. Aveva fatto le uscite notturne e aveva partecipato alla gara. Non aveva previsto però la strenua lotta con Henri e l' uscita di strada. La caduta nel fosso lo aveva proiettato lontano dalla vettura nella quale era rimasto solo il manichino preso dal museo. Cliona a questo punto annuncia al padre che la rivalità tra gli O' Brian e gli O' Donoghue non aveva più senso: poiché amava Sean lo avrebbe sposato e seguito al Lettermore Castle. Anche Pickery, stanco di essere maltrattato li avrebbe seguiti e si sarebbe messo al loro servizio. Donagh è distrutto ma Henri lo consola prima di partire e ritornare a casa. Quì ritrova tutta la famiglia alla quale racconta tutta la storia. Elisabeth per sollevarlo dalle fatiche si offre di preparargli una buona tisana ma Henri la blocca dicendo, tra lo stupore dei figli, che da quel giorno avrebbe sempre preferito un buon irish coffee. Intanto Donagh è rimasto solo, con i suoi pensieri, nel suo castello. Sente bussare la porta e quando va ad aprirla trova Pickery il quale, dicendo che la vita a Lettermore Castle era troppo monotona, gli annunciava il suo ritorno. Donagh, orgoglioso, gli dice che non aveva bisogno di lui che non sopportava la sua mediocrità. Pickery, dal canto suo, si sfoga dicendo di non aver mai sopportato la sua arroganza. I due, tanto per cambiare, litigano e quando Pickery decide nuovamente di partire, prima chiede al suo padrone se veramente era questo che voleva. Alla risposta affermativa ...decide di restare. 

 

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CATEGORIE POIDS LOURDS

 

CATEGORIA PESI MASSIMI (Nona Arte)

CATEGORIA PESI MASSIMI (Gazzetta dello Sport)

Jean-Pierre avvisa Michel e Steve della decisione del padre di farli partecipare all' annuale gara dei camion che si svolgerà al Paul Ricard. Lo scopo è quello di far desistere Benjamin, il fratello di Henri, dai propositi di ritiro dalla conduzione della sua ditta di autotrasporti. Il giorno seguente Yves e Gabriéle sono in viaggio verso Marsiglia per andare a trovare la madre di Yves che vive assieme a Benjamin. Durante il viaggio il giovane pilota della Vaillante discute con la fidanzata: vuole restare indipendente, non vuole accettare il posto offerto dal padre di lei e ritiene che non sia ancora giunto il momento di sposarla. In quello stesso momento uno degli autisti di Benjamin, fermatosi in un ristorante, viene avvicinato da un' avvenente ragazza la quale, con una scusa, lo intrattiene mentre dei complici gli rubano l' autocarro. Avvisato dai colleghi, l' autista fa solo in tempo a vedere  la ragazza fuggire a bordo di una Lancia guidata da un altro complice. Yves e Gabriéle, a bordo della bella Vaillante Opale, incrociano uno de camion di Benjamin. Yves, che è rimasto amico di tutti gli autisti della ditta dove lui stesso lavorava, decide di raggiungerlo per salutare il conducente. Per due volte supera l' autocarro e, con ampi cenni, tenta di farsi riconoscere ma in entrambe le occasioni l' autista lo ignora proseguendo per la sua strada. E' evidente che il guidatore del camion non è un autista di Benjamin. Yves lascia Gabriéle presso un locale dove la ragazza avrebbe potuto telefonare a Benjamin per avvisarlo dell' accaduto. Lui decide di inseguire l' autocarro. Mentre la ragazza sta telefonando cade la linea. Yves dal canto suo riesce a trovare le tracce dell' automezzo che lo portano ad un casolare. Sceso dalla Vaillante viene però aggredito da due uomini i quali lo catturano e lo conducono dai loro capi: la ragazza e l' uomo che avevano architettato il furto  del camion dal parcheggio del ristorante. Poco dopo anche Gabriéle viene condotta all' interno del casolare: il gestore del locale dal quale stava telefonando era anche lui un complice della banda. Il capo dell' organizzazione decide di sbarazzarsi dei due scomodi testimoni. Dopo averli narcotizzati e messi all' interno della Vaillante Opale, lancia la macchina giù da una strada in forte pendenza al termine della quale c' era un burrone. Per miracolo, a pochi metri dal dirupo, Yves riprende i sensi e con una manovra disperata riesce a tenere la macchina in strada. Con grande difficoltà, visto che Gabriéle addormentata gli cadeva spesso addosso, il giovane tenta di allontanarsi. I malviventi però gli sono subito addosso e con la loro Lancia tentano di speronarlo per buttarlo fuori strada. Fortunatamente Yves incrocia una pattuglia di poliziotti e si ferma per raccontare l' accaduto mentre i delinquenti fuggono velocemente. La polizia  li insegue mentre Gabriéle si sveglia inconsapevole di essere stata ad un passo dalla morte e di come il suo fidanzato l' avesse salvata.  Arrivano in forze altri poliziotti  i quali, con le indicazioni di Yves, raggiungono e circondano il casolare. L' intera banda viene presa con le mani nel sacco mentre sta trasferendo il carico del camion di Benjamin su un altro autocarro. I due giovani vengono condotti presso la Gendarmeria per testimoniare e qui incontrano anche l' autista di Benjamin che, ovviamente riconosce tra i componenti della banda la ragazza che lo aveva raggirato. Yves e Gabriéle riprendono il viaggio, il giovane per non allarmare inutilmente  la fidanzata, decide di non raccontarle del gravissimo rischio corso. Arrivati a Marsiglia si incontrano con Benjamin e la madre di Yves. Le due coppie chiacchierano amabilmente ma, dopo un attimo di silenzio, contemporaneamente sia Yves che sua madre decidono di annunciare i rispettivi matrimoni. Il giovane si complimenta con Benjamin il quale gli confida di aver sperato che fosse lui a prendere il suo posto alla guida della ditta di autotrasporti. Gabriéle però gli conferma che suo padre aveva intenzione di affidare a Yves la direzione di una sua nuova fabbrica. La ragazza chiede anche al fidanzato come mai avesse cambiato idea e Yves le dice solo che, in quella giornata, era successo una serie di piccoli fatti che lo avevano fatto riflettere. Finalmente siamo al Paul Ricard. I più bravi camionisti si stanno sfidando in una sorta di Gran Premio per "pesi massimi". Michel, Steve e Yves difendono i colori Vaillante, questa volta, alla guida delle motrici di grandi  autoarticolati.  Il rumore, il fumo e  le enormi masse dei "bestioni" in pista sono spettacolari. Pur non avendo una specifica preparazione e competenza i nostri si difendono bene. Il più a suo agio sembra essere Warson il quale ingaggia una dura lotta con il campione Rolf Bjork. Quest' ultimo però ha la meglio e vince davanti a Steve,  a Michel e a Yves. E'  comunque un trionfo per i camion Vaillante. Benjamin viene complimentato da tutti i colleghi i quali gli riconoscono di essere il "re degli autotrasportatori marsigliesi". Davanti a queste manifestazioni il fratello di Henri deve ripensare ai suoi propositi di ritiro. Gabriéle inoltre gli comunica che, proprio in previsione dell' apertura della nuova fabbrica, suo padre aveva intenzione di affidare alla sua ditta di trasporti un grosso  appalto per collegamenti con tutta l' Europa. Benjamin non può che rimandare il momento del suo ritiro ed incomincia già a pensare al nuovo impegno che lo assorbirà nel prossimo futuro. Jean-Pierre prima di congedarsi da appuntamento al fratello, a Steve ed a Yves, per l' indomani sulla pista di prova della Vaillante. Il giorno dopo i nostri amici, increduli, vedono arrivare ai box la vecchia inconfondibile sagoma nera della Vaillante Mistero. Alla guida della vecchia formula 1 sembra proprio ci sia ancora il "pilota senza volto". Ma, tolto il casco, il pilota si rivela essere Henri il quale, con quella entrata divertente, annuncia che il prossimo obiettivo si chiamava ...Angouleme.

 

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LE DÉFI DES REMPARTS

 

SFIDA TRA I BASTIONI (Repubblica - Panini)

LA SFIDA DEI BASTIONI (Gazzetta dello Sport)

Henri ed Elisabeth, Michel e Françoise, Yves e Gabriéle arrivano ad  Angouleme, la città universalmente considerata la capitale mondiale del fumetto. I nostri amici vengono accolti dal sindaco il quale brevemente racconta come, da anni, in quella località si svolga anche una delle più importanti manifestazioni di auto storiche. Henri, dal canto suo, illustra l' idea che aveva avuto per celebrare la storia della Vaillante: una sfida tra i suoi piloti vecchi e nuovi, a bordo dei più celebri modelli prodotti dalla sua casa, contro i vecchi avversari alla guida dei più famosi bolidi che negli anni avevano contrastato le vittorie del suo marchio. Il mattino seguente però Henri viene turbato dalla notizia, apparsa sul quotidiano locale, secondo la quale quattro piloti sconosciuti chiamati "il carrè d' assi" hanno intenzione di guastare la festa alla Vaillante. Il piccolo circuito cittadino di Angouleme prende vita con l' arrivo dei meravigliosi bolidi di un tempo. Persino il vecchio Joseph ha ripreso, per l' occasione, servizio e si occupa di farli scaricare dai camion. Arriva Jean-Pierre il quale, contrariato, avvisa il padre e Michel di aver ricevuto anche lui un messaggio di sfida da parte dei quattro piloti misteriosi. Michel chiede spiegazioni all' amico giornalista Ivan Drapeau, il quale conferma di conoscere i quattro avversari ma di non poterne rivelare l' identità. Henri è sempre più arrabbiato: aveva ideato una sfida amichevole e si trovava a dover affrontare una serie di gare "vere" certamente più dure del previsto. Al ricevimento serale alla vigilia delle competizioni si ritrovano tutti i vecchi amici ed avversari di Michel: arriva Steve assieme a Julie, ci sono, tra gli altri, Ickx e Pescarolo, c'è persino Cramer e, immancabile, arriva anche la pestifera Betty. Il mattino seguente, sul giornale, viene pubblicata una nuova "provocazione" dei quattro "assi". I nostri amici arrivano sul circuito cittadino e si guardano attorno alla ricerca dei misteriosi avversari dei quali per il momento non c' era traccia. Iniziano le gare. Henri è alla guida della sua prima vettura da competizione mentre Mansart, il primo coequipier di Michel all' esordio, si mette alla guida della Vaillante Marathon. Jean-Pierre pilota una Le Mans mentre Michel una Marathon GT. Gabriéle Spangenberg al volante di una superba Vaillante GT X1 conduce le vetture nel giro di lancio. La gara è ovviamente "cavalleresca" e senza eccessi di agonismo ed Henri è felice di dare una "lezioncina" di guida ai figli ed ai concorrenti. Vince la gara nel tripudio della folla e riceve l' abbraccio della moglie. Dopo il pranzo riprendono le gare. E' la volta delle più anziane vetture da Grand Prix: Michel con la Vaillante de "La grande sfida", Jean-Pierre con la celebre "Mistero", Chapuis con l' Aston Martin, Narkine con la Zvezda, Warson con una Novi identica a quella che aveva guidato ai tempi del "Pilota senza volto". In prima fila però c'è anche una Ferrari ancora senza pilota.  Finalmente, scavalcando le transenne, arriva un pilota vestito di rosso, celato da un casco con il simbolo dell' asso di fiori e dal volto nascosto da una visiera scura. L' "asso" provoca Michel presentandogli il pollice verso, alla maniera degli imperatori romani. Agnés, a bordo della pace-car,da il via alla gara. I piloti questa volta sono più agguerriti. Michel è primo ma deve strenuamente combattere con il misterioso "asso di fiori" . Il fratello ne approfitta passando in testa, mentre Steve si inserisce tra Michel e la Ferrari. L'  "asso di fiori" si  rassegna ed assiste alla vittoria della Mistero di Jean-Pierre con Michel e Steve ai posti d' onore. E' la volta della gara destinata alle vetture da Rally e Gran Turismo. Al via  Nicolas Olensky con una Vaillante Marathon, Bill Rix con una Vaillante Sport "E" , Warson con una Rush, Payntor con una Commando, Gabriéle con una Vaillante Cevert, Bob Cramer con la AC Cobra della Carrera Panamericana, Betty con la Cortina, Alain Dex con una Leader , Ricardo Perez con una Torino. Questa volta in prima fila c' è una Ferrari Testa Rossa ed il suo pilota è un "asso di quadri" il quale provoca Michel anch'egli con il pollice verso. Michel, che non partecipa alla corsa, capisce che la provocazione è destinata alla Vaillante e non a lui personalmente. Il giro di lancio è condotto da Candida Maria de Jesus a bordo di una Vaillante Junior Sport. La lotta per la vittoria questa volta si svolge tra la Ferrari dell' "asso di quadri" e la Vaillante di Bill Rix. La corsa, molto combattuta ed esaltante, vede prevalere di qualche metro Bill Rix ma la folla acclama con entusiasmo anche il misterioso "asso di quadri". Betty dal canto suo è felicissima per aver battuto, per la prima volta, Steve. Michel ritorna in pista, nella gara dei prototipi, alla guida della famosa Le Mans del '61. Tra gli avversari : Ickx con una Ford GT 40, Cramer con la non meno famosa Bocar n° 13 e l' "asso di picche" che, incredibilmente, ha a disposizione una Leader  dei tempi de "Il fantasma di Le Mans". Questa volta a lanciare i mostri in gara è Elisabeth alla guida di una Vaillante Ipharra. La madre di Michel, evidentemente emozionata, perché digiuna di guida da lungo tempo, si muove sul circuito acclamata dalla folla. Saluta a destra e a sinistra con un andatura talmente lenta da surriscaldare i motori dei bolidi costretti a seguirla.  Affrontando una leggera salita non si rende conto di aver talmente pochi giri da essere costretta a fermarsi. Dietro di lei i piloti le gridano disperatamente di ripartire ma addirittura, prima di riuscire a scalare marcia, la pace car incomincia a indietreggiare. La scena è tragicomica  con i prototipi che si scansano. Miracolosamente Elisabeth riprende la marcia e, senza scomporsi, risponde al saluto della folla. Finalmente la partenza viene data. Henri è arrabbiatissimo con la moglie. Elisabeth però, facendogli ascoltare le acclamazioni del pubblico, entusiasta per il fuori programma, gli dice che aveva fatto più lei per la Vaillante in quell' occasione che una campagna promozionale. In corsa questa volta si fa veramente sul serio e Michel viene letteralmente messo fuori gara da una manovra decisa della Leader pilotata dall' "asso di picche" il quale  però deve arrendersi a Jacky Ickx che porta al successo la GT40. E' Françoise, alla guida del coupè a lei dedicato, a dare il via all' ultima gara riservata alle formula 1 degli anni '60 e '70. Alla partenza tre F.1 Vaillante con Michel, Steve e Ickx, le Matra di Beltoise e Pescarolo, la Lotus con Jory Yoshisa e addirittura la Princess con il "Principe bianco". Alla guida di una splendida Lotus c'è l' ultimo degli "assi", quello di cuori. La corsa è una bagarre, Michel e l' "asso di cuori" si alternano in testa a colpi di pneumatici. Michel deve dare fondo a tutta la sua classe per vincere di una sola lunghezza sull' agguerritissimo avversario. E' il momento delle premiazioni e gli occhi delle migliaia di spettatori sono puntati sul palco. L' "asso di cuori", prima di salire, fa il gesto del pollice "in su" a Michel, come a riconoscere il suo valore. A turno i piloti, ancora nascosti dai caschi, prendono la parola spiegando di essere venuti non per vincere, come avevano lasciato credere, ma per rendere omaggio alla Vaillante. Dando vita ad una vera sfida e ad uno spettacolo di alto livello avevano, a modo loro, voluto ringraziare la marca che tanto aveva dato allo sport automobilistico. I 4 "assi" si tolgono i caschi e finalmente la famiglia Vaillante può riconoscere gli avversari. Si trattava di 4 protagonisti della Formula 1: Thierry Boutsen,  Gerhard Berger, Michele Alboreto e Philippe Alliot. Henri è senza parole, mentre Michel va ad abbracciare i colleghi che avevano avuto l' idea di rendere omaggio al suo marchio in quel modo così spettacolare. Sulla pista, schierate all' ammirazione del pubblico, restavano le vere protagoniste di questa avventura: le più belle vetture da competizione create dalla Vaillante.

 

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LE CAÏD DE FRANCORCHAMPS

 

IL BOSS DI FRANCORCHAMPS (Nona Arte)

IL BOSS DI FRANCORCHAMPS (Gazzetta dello Sport)

Stanley Newton  alla morte del padre, un grosso magnate del petrolio, eredita una fortuna che gli consente di dar sfogo alla sua passione per le corse automobilistiche. Spericolato e "pieno di sè"  crea una sua scuderia privata per partecipare al campionato mondiale di F.1. Una delle vetture la affida a Indy Wood, il fratello di Julie. Prima di approdare in Europa partecipa alla 500 miglia di Indianapolis e, grazie ad una serie fortuita di  situazioni favorevoli, come incidenti e ritiri, riesce incredibilmente a vincere la prestigiosa gara. Arriva  al circuito di Francorchamps attorniato da un pittoresco stuolo di fans e, alle domande dei giornalisti, risponde con incredibile immodestia, che è sicuro di vincere il mondiale. Incontra Indy che gli presenta la sorella alla quale fa subito delle avances. Julie naturalmente lo liquida in malo modo. La ragazza riceve anche la visita di due vecchi amici, Ronnie Walker e Craig Bradford, e li presenta a Steve.  Durante la prima sessione di prove la Newton F.1 si dimostra un' ottima vettura e Stanley, che spinge subito a fondo, coglie il miglior tempo. Il giorno successivo incomincia a piovere e nessuno riesce a migliorare il suo tempo. Di sera a cena  Stanley, non invitato, arriva al tavolo della Vaillante e si siede provocatoriamente vicino a Julie. Borioso e forte della sua ricchezza si sente in diritto di "stuzzicare" gli amici di Julie, poi si mette a corteggiare la fidanzata di Steve proprio davanti ai suoi occhi. Addirittura la invita a festeggiare assieme a lui la vittoria dopo il Gran Premio, presso un romantico albergo della zona. Sta per scoppiare la rissa ma fortunatamente la ragazza riesce a farla evitare.  Il giorno dopo, poco prima della gara, sul circuito di Francorchamps si abbatte un forte acquazzone e, mentre tutti i team sono al lavoro modificando gli assetti e le gomme delle monoposto, Stanley è furioso e contrariato: per lui non si sarebbe dovuto correre e si sarebbe dovuto attendere l' imminente schiarita. I commissari di gara cercano di fargli capire che non si trovava in America, dove generalmente quando piove le gare vengono sospese, e che il via sarebbe stato dato comunque. La corsa infatti parte sotto un diluvio e ben presto, mentre Michel va in testa, seguito dagli altri protagonisti, Stanley scende nelle retrovie. Finalmente smette di piovere e tutti si fermano ai box per cambiare pneumatici. Ormai per il ricco texano la gara è perduta e, quando rientra in pista, gli comunicano via radio che stava per essere doppiato dai piloti di testa. Decide di non subire quello che, per lui, era un affronto. In modo scorretto taglia le traiettorie delle vetture che stanno per superarlo. Ma la bravura dei vecchi lupi della F.1 ha la meglio: riescono ad evitare le sue manovre e, dopo un giro, a superarlo. Allora Stanley si concentra sulla Vaillante di Warson che lo seguiva poco distante. Steve sfrutta la sua scia ed inizia il sorpasso, quando ha affiancato la Newton il suo incredibile pilota, senza esitazione, lo butta letteralmente fuori pista . Steve riesce in qualche modo a controllare l' escursione ed a rientrare ma, a causa dei danni subiti, è costretto al ritiro. I commissari sventolano le bandiere nere: Stanley Newton era stato squalificato. Il texano rientra ai box furioso per l' umiliazione subita ma ad attenderlo c'era Steve, il quale questa volta lo colpisce con un diretto. Arrivano gli amici di Stanley a dargli man forte, ma anche per Steve c' erano i rinforzi: Ronnie e Craig, gli amici di Julie lo affiancano e si scatena una rissa. Vista la mala parata Stanley si defila ma, vista Julie la affronta, inconsapevole della bravura della ragazza con lo judo. Con una mossa fulminea Julie lo manda a gambe all' aria in mezzo ad un mucchio di pneumatici. Battuto, umiliato e ridicolizzato Stanley Newton, assieme ai suoi supporter americani, abbandona la scena ed il suo sogno di vincere in Formula 1. Intanto la gara continua e vede un bel duello tra Michel e Thierry Boutzen (pilota reale). Il pilota belga riesce a sopravanzare il nostro eroe di una lunghezza proprio sulla lina d' arrivo. Dopo il podio i nostri amici si ritrovano. Steve informa Michel che non sarebbe stato a cena perché aveva altri programmi. Infatti di sera, assieme a Julie, si dirige verso il romantico locale dove Stanley Newton avrebbe voluto condurre la sua fidanzata. Ridendo Steve le dice che, tutto sommato, il ricco e superbo texano gli aveva dato una buona idea ...

 

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F3000

 

F 3000 (Gazzetta dello Sport)

Dalla trama praticamente inesistente questa, più che una storia, è una sorta di documentario sulle gare di Formula 3000 alla fine degli anni '80. I giovani piloti presenti nell' album sono tutti piloti reali. A Pau fervono i preparativi per l' allestimento del circuito cittadino che ospiterà uno dei G. P. di Formula 3000: il campionato che rappresenta il trampolino di lancio per i giovani piloti che ambiscono ad arrivare alla F. 1. Michel e Jean-Pierre, inaspettati, arrivano in visita ai box della "Vaillante - Sport Auto Racing" una squadra privata che corre con monoposto motorizzate Vaillante. I tre piloti , Fabien Giroix, Michel Fertre e Jean-Denis Deltraz, si intrattengono con Michel la cui presenza, piuttosto inconsueta, non sfugge ai giornalisti. Il nostro eroe, intervistato, riferendosi ai giovani piloti che gareggeranno, si lascia scappare una frase " ...dopo tutto sono loro che ci daranno il cambio ...quando gli anni non ci

permetteranno più ...". I giornalisti "gonfiano" le sue dichiarazioni e, il giorno successivo, tutti i giornali annunciano il ritiro di Michel, rivelando che il suo successore sarebbe stato il vincitore di Pau. Jean-Pierre in una nuova conferenza stampa ribadisce che Michel non aveva intenzione di ritirarsi ma che, comunque, la Vaillante era sempre attenta alle nuove promesse. Quando sarebbe stato il momento, il successore di Michel sarebbe stato scelto tra i giovani della F.3000  e, secondo la volontà del padre Henri, sarebbe stato un pilota francese. Quest'ultima frase crea una certa agitazione tra nove piloti: Eric Bernard, Paul Belmondo, P.H. Raphanel, Jean Alesi, Michel Trolle, Olivier Grouillard, Michel Fertè, Fabien Giroix e J.D. Deltraz. Tutti si sentono in diritto di lottare per la successione al posto di Michel Vaillant ma  a Deltraz viene fatto presente di non averne diritto perchè, pur essendo di lingua francofona, di fatto era di nazionalità svizzera. Il pilota la prende male e vuole comunque dimostrare quanto vale ai colleghi francesi.  In gara in effetti Deltraz combatte come un leone e riesce a tenere dietro tutti. Alla fine però lascia passare in testa il compagno di squadra Giroix, chiudendo subito la porta agli altri inseguitori. Deltraz sul podio dice a Giroix di aver avuto noie al motore. La verità invece era un' altra: visto che non poteva essere lui ad ambire al volante di Michel aveva preferito far vincere il suo compagno francese. A questo punto della storia Michel ci fa uscire dalla finzione e ci descrive come, nella realtà, era proseguito il campionato di F. 3000 quell'anno. Tra alterne fortune, incidenti e vittorie, gioie e dolori, conosciamo i giovani campioni: Giroix, Deltraz, Trolle, Grouillard, Foitek, Herbert, Blundell, Bernard, Gachot, Raphanel, Moreno, Belmondo, Alesi.  Alcuni di questi, come sappiamo, approderanno felicemente in F.1.  Michel annuncia "ufficialmente" ai lettori che non ha nessuna intenzione di ritirarsi e, in una sorta di spot pubblicitario per la F.3000, invita tutti a seguire il talento di questi giovani piloti direttamente sulle piste.

 

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LA NUIT DE CARNAC

 

LA NOTTE DI CARNAC  (Gazzetta dello Sport)

Bretagna, 16 luglio 1795. Il conte  Jean de Kermagoret, al comando di un manipolo di filo-monarchici, affronta i soldati repubblicani nel famoso complesso megalitico di Menec, nei pressi di Carnac. Nella sanguinosa battaglia i monarchici soccombono ed il conte viene trafitto dalle baionette dei repubblicani ai piedi di uno dei menhir. Il colpo di grazia gli viene dato da  Charles Morandin, un traditore passato al nemico e divenuto commissario della Repubblica. Siamo ai giorni nostri, nel mare davanti alla spiaggia di Carnac  sfreccia un potente mono-carena ACX-Vaillante guidato da Michel. Il nostro eroe ha accettato l'invito di Paul Victor (l' abbiamo conosciuto la prima volta ne "Il pilota senza volto") di partecipare al G.P. di Brest, valevole per il campionato europeo classe 1 di offshore. Durante la prova in mare Michel si accorge di aver virato troppo vicino ad un peschereccio. Rientrato in porto decide di andare a scusarsi con l'equipaggio. A bordo trova il giovane Loic Kerma il quale lo conduce al mercato del pesce dove si trova il nonno. Quì Michel assiste ad una animata discussione tra Yann Kerma, il nonno di Loic, ed il signor Le Penvec, proprietario di una grande ditta conserviera. Inizialmente Yann accoglie male Michel ma, successivamente, gli chiede un passaggio in macchina per il giorno dopo. Il nostro eroe accetta volentieri e la giornata seguente accompagna il vecchio pescatore al complesso megalitico di Menec. Yann racconta a Michel la leggenda secondo la quale il corpo del conte De Karmagoret, che non fu mai trovato, fu attirato all' interno di uno dei menhir mentre la sua anima  aleggiava ancora in quel posto. Il vecchio racconta che, nonostante il nome "troncato", era convinto di essere un discendente del conte e gli rivela che la sua famiglia, di generazione in generazione, raggiungeva Menec ogni 16 luglio, in attesa di conoscere la verità direttamente dall' anima del conte. I due camminano tra i grossi massi ed attendono il tramonto. Quando arrivano le prime ombre della notte una voce misteriosa, proveniente da uno dei menhir, chiama il vecchio Kerma.  La voce dichiara di essere il conte De Kermagoret e racconta la storia della battaglia, della sua fine, di come il traditore Morandin gli avesse dato il colpo di grazia e si fosse raccomandato con i soldati di recuperare il suo corpo. La voce ricorda di aver pregato Santa Cornelia affinché Morandin non lo portasse via e di come il suo corpo fosse stato "attirato" all' interno del menhir. Il conte ricorda che sua moglie e suo figlio, per sfuggire al terrore di quei giorni, presero il nome di Kerma, confermando che il vecchio Yann ed il nipote Loic erano gli ultimi suoi discendenti ed eredi della sua cospicua fortuna. Il notaio Morandin, discendente di Charles Morandin, avrebbe saputo dargli ulteriori spiegazioni. La voce lo saluta come "conte Yann De Karmagoret" e gli conferma che era ricco. Riportato il vecchio Yann a casa, Michel riparte con il nipote Loic che gli aveva chiesto di poter assistere alla sua gara della domenica seguente. La squadra dell' ACX-Vaillante è composta da Michel al volante, da Alan Labbe alle manette del gas e da Paul Victor come navigatore.  La gara, che vede alla partenza i più forti specialisti di offshore, sembra volgere a favore del catamarano di Fabio Buzzi (pilota reale) ma Michel gli è in coda. Paul Victor, ad un certo, punto indica a Michel una rotta diversa. L' equipaggio di testa, sconcertato, "abbocca" e cambia rotta a sua volta. Victor ha cercato un tratto di mare più mosso, sapendo che i mono-carena sono avvantaggiati in quelle condizioni, ed i fatti gli danno ragione: il catamarano di Buzzi, in evidente difficoltà, nel tentativo di resistere alla rimonta di Michel, prende male un onda rompendo la trasmissione. La vittoria va all' ACX-Vaillante. Il giovane Loic è entusiasta ed esprime a Michel il suo desiderio di diventare, un giorno, un pilota di off-shore. Michel lo riaccompagna a casa. Quando sono arrivati i pescatori li avvisano che il vecchio Yann era già andato dal notaio ed adesso era andato a parlare con il signor Le Penvec. Michel ed il giovane arrivano all' industria conserviera proprio mentre il nonno di Loic stà gridando al padrone che non aveva nessuna intenzione di divenire suo socio. Le Penvec li accoglie nel suo ufficio e da la spiegazione dell' accaduto: il notaio Morandin gli aveva confidato che era al corrente di fatti della storia dei suoi antenati che lo avrebbero potuto portare alla rovina. Le Penvec aveva fatto delle ricerche ed era venuto a conoscenza della verità sulla della fine del conte  Jean de Kermagoret.  In pratica il commissario della repubblica Morandin lo aveva ucciso perché voleva entrare in possesso delle sue fortune. Con la scusa della guerra aveva sterminato infatti anche gli altri discendenti del conte. Nemmeno un tribunale militare aveva potuto provare i suoi crimini. Morandin aveva avuto due figli , un maschio ed una femmina. I Morandin, dalla parte del figlio maschio, erano divenuti, di padre in figlio,tutti notai. La figlia invece aveva sposato un Le Penvec ed i discendenti di questa famiglia avevano avviato la fortunata industria conserviera. Il signor Le Penvec aveva capito che i Kerma, poveri pescatori,  erano gli unici discendenti del conte ed aveva deciso di riparare alle malefatte del suo lontano antenato. Non sapendo però come affrontare direttamente l' argomento con il vecchio e scontroso Yann, aveva registrato una cassetta, aveva nascosto un registratore dietro ad un menhir ed aveva fatto credere al nonno di  Loic che fosse la voce del conte a raccontargli la verità. Adesso il vecchio orgoglioso Yann rifiutava la proposta riparatoria di Le Penvec considerandola un gesto di pietà e, pur pretendendo di essere chiamato "conte de Kermagoret",  preferiva continuare la sua vita da pescatore. L'anziano padrone dell' industria conserviera, che non aveva figli, segue il  consiglio di Michel e propone al giovane Loic di imparare il mestiere e diventare co-proprietario della sua ditta. Loic, incredulo, accetta  e, salutando Michel che riparte per Parigi, gli dice che adesso aveva serie intenzioni di diventare anche pilota di off-shore. Michel gli augura di riuscire gli dice che sarebbe stato felice di aiutarlo.

 

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L'AFFAIRE BUGATTI

 

IL CASO BUGATTI (Gazzetta dello Sport)

Riunione conviviale alla Jonquiere. Elisabeth, nonostante la contrarietà di Henri, chiede a Steve e a Julie quando avevano intenzione di sposarsi. Il giorno successivo Michel e Steve sono negli uffici della Vaillante quando arriva una telefonata: si tratta di John Domfries, un vecchio compagno di università di Steve che, per farsi riconoscere, gli ricorda di averlo battuto ai punti in un incontro di boxe. Domfries  ha intenzione di organizzare un raduno di auto storiche Bugatti, a Zandvoort, per accontentare il vecchio  padre ammalato e grande appassionato di questa marca. Steve accetta di aiutarlo. Due giorni dopo Steve e l' amico John si recano al Museo Nazionale dell' Automobile di Mulhouse per incontrare il direttore Jean-Claude Delerm. Il museo è impressionante, vi sono presenti oltre 500 vetture tra le quali ovviamente le più belle Bugatti della storia. John espone il suo progetto al direttore dicendogli che quello che sarebbe costato organizzare un raduno del genere non aveva nessuna importanza. Il direttore è inizialmente contrario a trasferire le Bugatti sul circuito di Zandvoort e chiede una settimana per decidere. Otto giorni più tardi l' accordo è firmato: le spese sono a carico di Dumfries e la responsabilità delle vetture è di Steve. Qualche settimana dopo le prime auto arrivano in Olanda. La pista di Zandvoort si riempie di una ventina di superbe Bugatti oltre che di numerosi modelli storici di altre marche. A pilotare questi preziosi bolidi del passato vi sono tutti i piloti Vaillante di oggi e di ieri. Tra questi c'è anche Jacky Ickx il quale scherza con Steve e lo provoca dicendogli che per pilotare una Bugatti ci voleva una sensibilità che lui non aveva. Steve non sta allo scherzo e se la prende. Arriva in pista una maestosa Bugatti Royale guidata da John il quale ha accompagnato il padre William. L' anziano, che è costretto su una sedia a rotelle ed è accudito costantemente da un infermiera , si intrattiene con tutti i piloti e successivamente viene fatto prendere posto in tribuna d' onore. Da qui assiste alle prove godendosi lo spettacolo delle vecchie Ferrari, Gordini, Cisitalia, oltre che naturalmente delle Bugatti. Al termine delle prove  Ickx non manca di "stuzzicare" Steve il quale se la prende ancor di più. Alla sera è stata organizzata una grande cena con tutti i partecipanti all' iniziativa e John Domfries fa i ringraziamenti di rito. Il vecchio padre ringrazia a sua volta il figlio il quale annuncia che per lui ci sarebbe stata ancora una sorpresa. Infatti al termine della cena John assieme a Michel e a Steve accompagnano l' anziano William presso un enorme tendone sotto il quale erano state parcheggiate tutte le Bugatti. Il vecchio Dumfries avrebbe potuto passare la notte da solo, "immerso" tra i modelli delle vetture che tanto aveva amato. L'indomani, alle 7, Michel viene svegliato da una telefonata che lo avvisa di un fatto grave accaduto all' autodromo. Assieme a Steve, al direttore del museo e ad altri responsabili del circuito si reca presso il tendone dove erano state collocate le Bugatti e lo trova vuoto. Anche John ed il vecchio Williams erano spariti, era rimasta solo la sedia a rotelle. Michel è preoccupatissimo per Steve e non sa spiegarsi la calma del direttore del museo. Arriva un' auto della polizia dalla quale scende una vecchia conoscenza: Eddy Mc Grath, l' amico di Steve che fa parte dell' FBI,  il quale viene accolto con calore da Michel. Eddy annuncia che il convoglio delle Bugatti trafugate era stato intercettato dalla polizia olandese poco prima di passare il confine con il Belgio ed era già sulla strada del ritorno verso Zandvoor.  Michel invita Steve a ringraziare l'amico per averlo tirato fuori dai guai, ma Mc Grath spiega a Michel che Steve ed il signor Delerm, direttore del museo dell' automobile, erano già perfettamente al corrente della situazione. Mc Grath racconta che, proprio mentre gli era giunta all' orecchio la notizia che un gruppo di collezionisti americani erano in procinto di acquistare una ventina di Bugatti, aveva ricevuto la richiesta di Steve di informarsi sull'ex compagno di università John e su suo padre William. Le indagini avevano portato a sospettare che si trattasse proprio di un' organizzazione malavitosa che stava per trafugare le vetture Bugatti per farle ricettare oltreoceano. Si trattava di coglierli sul fatto e per questo Mc Grath si era messo d'accordo con Stevel  e con il direttore Delerm. Michel si scusa con Steve per averlo considerato poco accorto e si congratula perché non era la prima volta che collaborava con l' FBI. Dopo un po' arrivano le auto dalla polizia con John e William ammanettati. William non appare il vecchio infermo del giorno prima, è in piedi e perfettamente in forma. Si tratta infatti di un attore di second'ordine che aveva accettato di partecipare alla organizzazione malavitosa. John, nonostante la cattura, appare ancora spavaldo ed irridente e  si rifiuta di raccontare il piano che gli avrebbe permesso di lasciare il Belgio per trasportare le Bugatti in America. Steve a questo punto chiede a Eddy di far togliere le manette all' ex compagno di università il quale comincia a preoccuparsi. Warson, arrotolandosi le maniche della camicia, chiede a John la rivincita dell' incontro di boxe che aveva perso ai punti molti anni prima e, con un solo cazzotto, lo stende. Il giorno dopo la pista di Zandvoort ospita la manifestazione di vetture storiche. In mezzo ad una folla entusiasta i vecchi eleganti bolidi sono nuovamente protagonisti. Se Michel la prende come una semplice passerella, sono Warson e Ickx che fanno sul serio. I due dopo essersi "pizzicati" fuori pista adesso corrono una vera gara con tanto di "sportellate", una delle quali manda fuori pista Steve e in testacoda Jacky. Questa sbandata permette a Julie di prendere il comando. I due a questo punto smettono di spingere ed è Julie che si aggiudica la corsa. Dopo l' arrivo però i due rivali continuano a provocarsi e si danno appuntamento in una  gara "vera". L' occasione sarebbe arrivata presto...

 

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UNE HISTOIRE DE FOUS

 

UNA STORIA DA PAZZI (Gazzetta dello Sport)

Silverstone, campionato mondiale per vetture sport. La Leader di Ruth e Cramer sopravanza per la terza volta consecutiva la Vaillante di Ives Douleac e Gabriele Spangenberg. Jean-Pierre, vista la situazione, chiede a Michel e a Steve di prendere parte alla prossima 24 ore di Le Mans assieme a Pierre Dieudoinne (pilota reale). Viene predisposta una terza macchina (la seconda è affidata ad una squadra di piloti belgi) e, una settimana dopo sulla pista di prova della Vaillante, Steve è raggiante perchè ha avuto conferma della partecipazione di Jacky Ickx alla gara. La rivalità con il pilota belga, che sembrava uno scherzo, per Warson era invece divenuta un fatto serio. Purtroppo le performance della terza vettura sono deludenti. La macchina sembra non essere a posto e Steve esprime animatamente il suo disappunto . Jean-Pierre dice che se la vettura non sarebbe stata all' altezza  avrebbe rinunciato a presentarla in gara. Warson si arrabbia ancor di più e Jean-Pierre gli ricorda che era sotto contratto solo per la Formula 1 e, se ci teneva tanto a partecipare alla 24 ore, era libero di parteciparvi con un' altra casa.  Passa un' altra settimana, Jean-Pierre riunisce Michel e Steve nel suo ufficio per comunicare che i problemi della loro vettura erano stati risolti e che la loro partecipazione a Le Mans era confermata. Inaspettatamente Steve comunica che, nel frattempo, aveva deciso di correre con un' altra marca. Alla richiesta di Michel, l' amico rivela che aveva firmato per correre con la Leader. La notizia lascia increduli Michel e Jean-Pierre e fa arrabbiare il vecchio Henri. Non la prende bene nemmeno Julie Wood, anche se Steve tenta di spiegarle che si trattava di una questione di orgoglio e di "onore". La ragazza non accetta l' idea che Steve possa correre con Ruth e lascia l' appartamento comune. Julie, appoggiata da Michel, chiede a Jean-Pierre di prendere il posto di Steve sulla terza Vaillante. Jean-Pierre, molto onestamente,  dice a Julie che avrebbe preferito affidare il posto di Steve ad un pilota più esperto e veloce di lei, ma Michel riesce a convincere il fratello che la scelta di far correre la ragazza era quella giusta. Le Mans, prove di qualificazione, Julie, nel paddock,e scambia quattro chiacchiere con Jacky Ickx che sarà alla guida di una Mercedes. La ragazza, nei pressi dello stand della Leader, incrocia Steve. Ruth interviene immediatamente prima che i due riescano a scambiarsi una sola parola. Assale verbalmente Julie esprimendole tutto il suo disprezzo e dicendo che, adesso, lei aveva tutto: era più bella, più intelligente, più "vincente" di lei. Poteva concretizzare le sue ambizioni  ed ora aveva anche Steve. Julie incassa il colpo e, di fronte a tanta cattiveria, rimane senza parole. Prima di riuscire a riprendersi vede Ruth allontanarsi con Warson, rimasto titubante. Venerdì sera Jean-Pierre fa il punto della situazione commentando il secondo tempo della Vaillante numero 55, in prova, dietro la Leader di Steve. Julie gli dichiara di voler battere quella che considerava la sua rivale: Ruth. Sabato, poco prima del warm-up, Ickx affronta Steve. Iacky gli dichiara che sarebbe stato felice di accettare una sfida leale  contro di lui e la Vaillante ma, adesso, considerava la sua scelta di passare dalla parte di Ruth una cosa ignobile. Ruth tenta di "caricare" Steve prospettandogli un futuro di vittorie e di potere, e lo invita a rinunciare al fair play e ad imporsi a tutti i costi. Durante il briefing dei piloti Jacky Ickx tenta di consolare Julie che è piuttosto triste. Ruth, con la solita cattiveria, fa notare a Steve  che forse era già stato "rimpiazzato" nel cuore della sua ex fidanzata. La "maratona" di Le Mans ha inizio. Mazda, Peugeot, Jaguar, Toyota, Mercedes,Porsche,Vaillante, Leader: le più gradi marche automobilistiche si contendono la vittoria. Dopo due ore la Leader numero 14 è in testa seguita dalla Vaillante numero 10, dalla seconda Leader numero 13 (quella di Steve, Ruth e Cramer), da una Peugeot, dalla seconda Vaillante numero 55 (di Michel, Julie e Dieudonne) e dalla terza Vaillante con equipaggio belga. Proprio quest'ultima vettura viene tamponata dalla Leader numero 14 che tentava di riprendere la testa dopo un rifornimento. La Leader esce di scena. Arriva la sera e le vetture ritirate sono già una decina. Michel pilota di notte e guadagna terreno su Ickx che deve cedere la testa proprio alle prime luci dell' alba. Dietro c'è Steve con la Leader numero 13 seguito dalla Vaillante numero 10 di Yves e Gabriele. Ad un 'ora dalla fine la Vaillante di Michel ha un giro di margine sulla Mercedes  e sulla Leader che combattono aspramente per il secondo posto. Allo stand Vaillante non sembra vero di avere la gara in pugno ma, come dice Jean-Pierre "una corsa  non è mai vinta fintanto che la bandiera a scacchi non è stata abbassata !". Ruth è arrabbiatissima: sperava di battere la Vaillante mentre Steve stava combattendo la sua battaglia personale con Ickx e la sua Mercedes. A pochi minuti dal termine della gara incredibilmente la Vaillante 55 rientra per un pit-stop. Ruth via radio avvisa Steve e lo incita a superare Ickx. Anche il pilota belga è stato avvisato  e prova a recuperare il terreno nei confronti della Vaillante che nel frattempo riprende la pista. Apparentemente la sosta non è stata causata da problemi tecnici e nessuno sa capacitarsi della scelta di Jean-Pierre. Nel frattempo la Leader supera la Mercedes portandosi al secondo posto. Ma la reazione di Ickx non si fa attendere e Jacky si riporta nuovamente davanti a Steve. Il combattimento è al limite delle possibilità di entrambi. A due giri dalla fine i due rivali sono "incollati" . Lo speaker del circuito invita la folla a non invadere la pista prima della fine della corsa visto che la stessa si sarebbe risolta quasi sicuramente allo sprint. I due sembrano non avere più possibilità di rimontare ulteriormente sulla Vaillante di testa, ma Steve ha ancora una possibilità di tentare il sorpasso a Maison Blanche. All' uscita di questa curva Steve tenta il tutto per tutto e passa Iacky dimenticandosi però di guardare il contagiri. Il motore costretto ad uno sforzo eccessivo esplode. Ora è Ickx che da la caccia alla Vaillante 55 ma il ritardo, pur riducendosi, non viene colmato.  E' la Vaillante di Michel, Julie e Dieudonnè a vincere la 24 ore di Le Mans con un paio di lunghezze sulla Mercedes. Il successo viene completato dal terzo posto della Vaillante numero 10 del trio Douleac, Spangenberg e Giroix.  Allo stand Vaillante iniziano i festeggiamenti e i giornalisti si accorgono che Michel è presente: allora chi aveva portato la vettura all'arrivo ? Michel spiega che, nel finale, aveva ceduto il volante  a Julie per avere una vittoria totale sulla Leader, su Ruth e sul suo protetto Steve.  Julie aveva girato meno veloce ma aveva controllato egregiamente la situazione ottenendo lo scopo. Ickx va a congratularsi con la ragazza ricordandole di aver bissato lo "scherzo" di Zandvoort con le Bugatti. Allo stand Leader tira una brutta aria  e Ruth sfoga tutta la sua rabbia contro Steve.  Julie, prima di allontanarsi, scambia solo uno sguardo fuggevole con l'ex fidanzato. Michel lo incontra poco dopo e si offre di aiutarlo in quella difficile situazione. Steve, amaramente, dice che era inutile: Henri non lo avrebbe mai perdonato. Lui aveva deciso di lasciare anche la squadra di Formula 1 e la Vaillante doveva rimpiazzarlo. Certi errori si pagano cari...

 

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LE MAITRE DU MONDE

 

IL PADRONE DEL MONDO (Gazzetta dello Sport)

E' iniziata una nuova stagione di Formula 1. Sul circuito del Kyalami le grandi scuderie  schierano le monoposto modificate dell' anno precedente. Gli addetti ai lavori sono impressionati dal ritorno, in questo campionato, della Leader che presenta due nuove vetture affidate a Bob Cramer e a Steve Warson. Accanto a Michel, nella squadra Vaillante, è stato affiancato il giovane Eric Bernard (pilota reale). La superiorità delle Leader, evidenziatasi durante le prove, si concretizza con la vittoria di Steve il quale si conferma anche nel successsivo G.P. del Messico. Al termine di questa corsa Steve  raggiunge una misteriosa località del Tibet dove Ruth lo presenta al comitato dei sei saggi che gestisce la Leader. La ragazza lo introduce nell' assemblea nominandolo "nuovo Leader".  I saggi esprimono la loro perplessità sulla quella scelta e Steve risponde duramente alle loro parole. Ruth lo appoggia: Warson, che sarebbe diventato campione del mondo era la migliore scelta per succedere a suo padre. Quando i saggi si allontanano dalla sala della riunione, però,  Ruth lo redarguisce per il modo con il quale si era rivolto loro. Le gare del mondiale piloti continuano con i Gran Premi del Brasile e di Spagna, entrambi vinti da Warson, il quale assume atteggiamenti sempre più sprezzanti. Michel, dal canto suo, si difende come può ed è al secondo posto in classifica generale. A questo punto la storia, in una sorta di flashback, ci racconta come sia potuto accadere che Steve sia divenuto il nuovo Leader: dopo l' abbandono di Julie e la sconfitta di Le Mans, Warson è stato nuovamente contattato da Ruth la quale gli esprime il suo desiderio di farlo diventare "il padrone del mondo" . L' americano la invita a smettere con quelle che considera solo farneticazioni. La potenza economica della Leader non proveniva certo dai soli guadagni sportivi e sulle strade non si erano mai visti modelli di quella marca.  Ruth spiega che le Leader invece viaggiavano regolarmente sulle strade di mezzo mondo: erano i progetti e le idee degli ingegneri della sua organizzazione ad essere venduti alle principali case automobilistiche e ad essere realizzati  nei modelli di queste ultime. La potenza della Leader era quindi illimitata. Ruth racconta a Steve che le nuove installazioni, simili a quelle create dal padre in Messico,  si trovavano all' interno delle montagne del Tibet e che l' intera organizzazione del marchio era gestita da un comitato composto da sei saggi. Alla fine dell'incontro, la proposta che lascia di sasso Steve: lui sarebbe diventato il nuovo Leader. Ritorniamo al presente: il campionato del mondo continua e Steve vince ancora a Imola, a Monaco ed in Canada. Jean-Pierre però annuncia alla stampa che le monoposto Vaillante avevano un nuovo motore. Ruth presenzia alla riunione dei sei saggi e comunica loro che Steve in caso di vittoria in Francia, proprio a casa della Vaillante, sarebbe stato virtualmente campione del mondo. A Magny Cours, nonostante la delicata situazione, Michel è ottimista e le prove cronometrate gli danno ragione: finalmente la Vaillante sembra all' altezza della Leader e Michel conquista la pole position. In gara la lotta con Steve è durissima con sorpassi vicendevoli. Alla fine però Michel ha la meglio e vince la corsa mentre Warson è addirittura squalificato per essere rientrato in pista in modo pericoloso a seguito di un uscita sull' erba. Nel team Vaillante e nelle altre squadre, ci si rende conto che le Leader non erano più imbattibili e che il campionato era ancora aperto. Ruth relaziona della situazione ai saggi i quali rimangono imperterriti e non esprimono nessun commento. In Ungheria ed in Belgio le Vaillante si impongono nuovamente ed è solo Cramer a riuscire a raggranellare qualche punto per la Leader. Nel G.P. d' Italia a Monza avviene addirittura che, durante le verifiche tecniche, le due monoposto della Leader vengano squalificate per irregolarità. Steve non sembra sorpreso e spiega a Cramer che era stata Ruth a giocare sporco e lui non avrebbe dovuto accettarlo. Aveva deciso di rinunciare al finale di stagione ed alla possibilità di vincere il mondiale. Mondiale che si decide all' ultima prova, nel G.P. d' Austria, tra Michel Vaillante e Jean Alesi con la Ferrari. Michel vince la gara ed Eric Bernard, arrivando secondo, toglie punti preziosi ad Alesi. Michel è nuovamente campione del mondo di F.1. Nella sede segreta della Leader in Tibet i sei saggi dichiarano a Ruth che per l' affetto che provavano per lei e per il rispetto per il lavoro di suo padre concedevano a Steve Warson ancora una possibilità: un' ultima possibilità. 

 

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LA PISTE DE JADE

 

LA PISTA DI GIADA (Gazzetta dello Sport)

Una Leader da rally attraversa le strade del Vietnam. A bordo Steve Warson, assieme ad un navigatore, sta provando il percorso per il progettato Rally-raid Hanoi - Saigon. Arrivati a destinazione i due vengono "assaliti" da un gruppo di ragazzini . La più intraprendente è una ragazza che vende una stecca di sigarette a Steve. Il giorno successivo Warson si reca all' Hotel Continental dove illustra il suo progetto agli amministratori ed imprenditori locali. Steve li informa anche di aver ricevuto minacce personali da parte di un fantomatico gruppo nazionalista contrario all' iniziativa. Uno dei presenti gli fa notare che, essendo stato tolto l' embargo al suo Paese, l'interesse per la gara, e la funzione di "intermediaria" con il mondo esterno da parte della Leader, forse erano venuti meno. Steve allora annuncia che al Rally Hanoi-Saigon avrebbero certamente partecipato marche e piloti statunitensi, con conseguente interessamento dei media americani e degli sponsor. La corsa avrebbe  attirato finanzieri che avrebbero potuto investire nel loro Paese. A quei chiarimenti i presenti sembrano decisamente convinti ad appoggiare il progetto. Steve esce dall' hotel e non fa in tempo a salire sulla sua Mustang quando rimane vittima di un attentato. Due motociclisti gli lanciano un ordigno che esplode e lo scaglia a terra. La notizia dell'attentato fa il giro del mondo e Julie, che l' ha appresa in California, non esita un secondo e parte per il Vietnam. Warson si sveglia febbricitante in una stanzetta di ospedale. Si rende conto di essere in forte pericolo e riesce ad alzarsi ed allontanarsi. Si nasconde in una catapecchia dove viene aiutato proprio dalla ragazza che gli aveva venduto le sigarette il giorno prima.  La giovane si chiama Ngoc-Bich che vuol dire "Giada". Steve le fa capire che vuole essere nascosto e la ragazza allora si da da fare e trova un passaggio a bordo di un vecchio autocarro. Nascosto in mezzo a delle ceste Steve viene trasportato al paese di origine di Giada. Michel riceve la notizia dell'attentato mentre sta completando una sessione di prove con la  F.1 sulla pista della Vaillante. Assieme a Jean-Pierre si reca presso la sede parigina dell' associazione Medici Senza Frontiere dove riceve conferma della sparizione del suo amico dall'ospedale e la disponibilità per le ricerche. Michel decide che doveva essere lui in prima persona ad effettuarle. Dopo una breve riunione di famiglia parte per il Vietnam. Julie è arrivata a Bangkok, da qui parte per il Vietnam. Warson è in pessime condizioni ma curato presso il villaggio di Giada. Il capo villaggio è il nonno della ragazza il quale decide di andare a cercare dei medici francesi per aiutarlo. Giada ritorna a Saigon per evitare che la sua assenza desti sospetti ed aiuti i killer a rintracciare Steve. Anche Julie è arrivata nella capitale e, mentre è alle prese con un commerciante per l'acquisto di una moto, viene notata proprio da Giada la quale aveva visto una sua foto su una rivista sportiva. Julie acquista una vecchia moto da cross e si reca all'ospedale dal quale era fuggito Steve. Appurate che le sue condizioni erano piuttosto serie, esce e trova sulla moto un biglietto che la avvisa che Steve era vivo e la invita a dirigersi verso Cholon. Julie parte ma è seguita da quattro uomini a bordo di una Peugeot. In mezzo al traffico caotico di Saigon Julie viene affiancata da una sorta di moto-taxi. A bordo c'è Giada la quale le fa un cenno e salta a bordo della sua moto. La giovane vietnamita avvisa Julie di essere seguita e le indica una via di fuga. Raggiunto un luogo sicuro, Giada racconta a  Julie di aver nascosto Steve presso il suo villaggio. Nel frattempo Michel arriva a Danang presso la sede di Medici Senza Frontiere. Qui ha la sorpresa di trovare proprio il nonno di Giada, che era venuto a cercare aiuto per curare Steve. Viene immediatamente organizzata una spedizione per il suo recupero. Giada e Julie fanno amicizia e dopo essersi rifocillate e riposate partono anch'esse, la mattina dopo, per il villaggio dove si trovava Warson. Michel, il nonno di Giada e gli amici di Medici Senza Frontiere, a bordo di due fuoristrada Vaillante, devono affrontare notevoli difficoltà e pericoli, soprattutto per superare le rovine di un vecchio ponte di legno.  Steve nel frattempo è preda della febbre alta. Per un attimo si risveglia dal suo delirio e vede davanti a se il volto di Julie. La donna era arrivata al suo capezzale. Giada però si accorge che ormai nei pressi del suo villaggio erano arrivati anche i killer che cercavano Warson. Julie fa salire a fatica Steve, dietro di lei sulla moto, e parte verso le risaie vicine. Un fuoristrada con quattro uomini tenta l'inseguimento ma si impantana. Steve sviene ed ormai non si aggrappa più a Julie la quale è ancora inseguita da un uomo a bordo di una moto. Julie disperata si dirige  nuovamente verso il villaggio, qui  nel frattempo è arrivato anche Michel assieme ai suoi compagni di viaggio. Steve viene steso a terra ma l' inseguitore li raggiunge e, sceso dalla moto, prende accuratamente la mira con una pistola. Succede tutto in un attimo: Julie si getta disperatamente su Steve per proteggerlo con il suo corpo mentre Michel è ancora troppo distante. Il nonno di Giada, inosservato, con una precisa mossa da arti marziali  atterra il killer permettendo a Michel di raggiungerlo ed immobilizzarlo. I medici si prendono cura di Steve mentre gli abitanti del villaggio catturano gli altri malviventi. In tasca di uno di questi viene travata una grossa somma di danaro ed una lettera. Michel la apre e trasale. Viene deciso  di passare la notte al villaggio e di ripartire il giorno seguente. Julie, ormai affezionatasi a Giada, le offre la possibilità di abbandonare la sua povertà ed emigrare in America. Giada rifiuta: il suo posto era quello e preferiva, orgogliosamente, partecipare alla rinascita  del suo Paese. La mattina seguente Steve sta meglio e racconta a Michel il progetto di Ruth che lo voleva come nuovo Leader. Lui, con la scusa del rally, aveva gettato le basi per l' ingresso del marchio in Vietnam e riteneva di aver messo i bastoni tra le ruote a qualche gruppo locale. Michel allora gli consegna il biglietto  trovato addosso ad uno dei suoi inseguitori. Steve comprende  che le sue ipotesi erano sbagliate: chi lo voleva morto  era il "comitato dei saggi" della Leader i quali avevano prezzolato dei volgari malviventi e killer per eliminarlo. Steve si rende conto del tradimento e di come anche Ruth fosse potenzialmente in pericolo. Michel, accortosi della preoccupazione di Steve per Ruth, si altera. Steve a questo punto gli dice che aveva ragione e chiede di parlare con Julie. Giada lo avvisa, però, che la sua ex fidanzata era già partita di mattina presto. Steve si accorge che Julie aveva donato alla giovane vietnamita un ciondolo d'oro, a forma di casco, che lui le aveva regalato ai tempi nei quali erano assieme. Mentre il sole sorge Steve sente di essere alla vigilia di un freddo inverno...

 

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PADDOCK

 

PADDOCK (Gazzetta dello Sport)

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In un bar fumoso un uomo apre furtivamente una busta all'interno della quale c'è un pass per accedere al paddock del G.P. di Australia. Ad Adelaide fervono i preparativi per l'ultima prova del mondiale. E' qui che Damom Hill (pilota reale), Michel Vaillant e Michael Schumacher (pilota reale), racchiusi in soli tre punti, si giocheranno il titolo. Le squadre iniziano a sistemarsi ed a montare le attrezzature. Alla Benetton però si accorgono che qualcuno ha messo della colla nelle serrature dei box. Grazie all' aiuto di Timotee, un giovanissimo apprendista-meccanico della squadra Vaillante, gli italiani riescono ad accedere all' interno dei propri stand ma hanno l'ulteriore sorpresa di trovare tutte le casse dei materiali con le serrature incollate. Questo fatto provocherà un notevole ritardo nella messa a punto della vettura di Schumacher. Sul circuito, dopo tanto tempo, fa la sua ricomparsa il vecchio Henri. Dopo un breve "incidente" con il servizio di sicurezza che, non riconoscendolo, non lo voleva far entrare, Henri ritrova i vecchi amici rimasti e si fa spiegare da Jean-Pierre come fosse cambiata la F.1 a seguito dell'avvento dell' elettronica.  Arriva la sera, nel solito bar il misterioso individuo del pass  apre un'altra busta e trova un foglietto con una sigla ed un numero. Il giovane aiuto meccanico Timotee, nel frattempo, è rimasto da solo al circuito a pulire gli stand Vaillante. Ad un certo punto sente un forte odore di benzina, corre presso i depositi delle squadre e vede un uomo che stava completando di svuotare a terra i bidoni di carburante della Williams. Il ragazzo cerca di fermarlo ma l'uomo, che è lo stesso del bar, lo colpisce di striscio al volto con un cacciavite e lo minaccia di gettare a terra una sigaretta accesa provocando un disastro. Timotee è costretto a lasciarlo fuggire ma, immediatamente, va a denunciare il fatto. Non viene creduto, anzi, è addirittura sospettato di aver lui stesso svuotato i fusti di carburante della Williams per far vincere la Vaillante. In un' animata conferenza stampa Françoise difende la buona fede di Timotee e della Vaillante, confidando nell'inchiesta per far luce sui due sabotaggi avvenuti alla vigilia del Gran Premio. Frank Williams spiega che la sua squadra aveva la benzina sufficiente solo per effettuare le prove e non certo la gara. Il vecchio Henri vorrebbe che la prova fosse annullata perchè la Vaillante non aveva bisogno di vincere in quelle condizioni. Jean-Pierre però gli spiega che era impossibile a causa degli enormi interessi economici degli sponsor e delle televisioni. Henri decide allora che bisognava assolutamente scoprire il responsabile dei sabotaggi. Arriva il sabato e le prove cronometrate per la pole position. La Benetton è ancora in ritardo nella messa a punto della vettura e Schumacher non riesce a fare un buon tempo. Michel viene superato solo dalla Williams di Hill il quale, pur avendo conquistato la pole, non sarebbe riuscito a prendere la partenza a causa della mancanza di carburante. Domenica mattina infatti la Williams non partecipa al warm map. Henri, leggendo i giornali, fa notare che Michel è dato come grande favorito dagli scommettitori. A questo punto Françoise ha un sospetto, abbandona il circuito  e si reca presso la più grande agenzia di scommesse di Adelaide. Qui ha la conferma che tutti puntano somme sulla vittoria di suo marito ma, ad un certo punto, vede entrare un corpulento individuo con una borsa. L'uomo punta un milione di dollari su Hill, nonostante tutti siano al corrente che il pilota inglese non sarebbe partito a causa della mancanza di carburante. Immediatamente chiama al telefono Henri e lo avvisa della "stranezza", il suocero però la mette al corrente che, grazie ad un volo straordinario del Concorde, l' Air France era miracolosamente riuscita a portare alla Williams il carburante per effettuare la gara. Françoise allora decide di seguire l' uomo il quale entra in un garage vicino al quale, in un vicolo, è parcheggiata una Ferrari. La giovane donna riesce ad entrare attraverso una finestra e scopre l' individuo davanti ad una postazione di monitor. Decise allora di andare ad avvisare Henri ma inciampa e viene scoperta. Intanto parte il Gran Premio con Hill in testa incalzato da Alesi (pilota reale). Dopo alcuni giri però Schumacher, grazie ad una eccezionale rimonta, riesce ad andare in testa seguito da vicino da Michel. Françoise intanto è stata legata ed imbavagliata dall'uomo corpulento il quale telefona al suo complice, che è proprio lo stesso individuo che ha effettuato gli altri sabotaggi ed assalito Timotee. Costui riesce ad intrufolarsi ai box della Benetton ed ad applicare una sorta di tappo al bocchettone dell'erogatore di carburante. Poco dopo Schumacher effettua il primo pit-stop ed il pieno, infatti, non avviene regolarmente fintanto che gli ingegneri della squadra non si accorgono della manomissione. In testa alla corsa adesso c'è Michel seguito da Hill. Il sequestratore di Françoise intanto si vanta delle sue sporche manovre per pilotare il risultato della gara ed incassare il premio della sua scommessa. Ad un certo punto dà l'indicazione al complice, che chiama "la faina", di far ritornare Michel ai box, ed infatti il nostro eroe riceve via radio l'ordine di rientrare, solo che la comunicazione non è venuta dal suo stand. Quando alla Vaillante comprendono che si tratta di un' ennesimo sabotaggio è troppo tardi e per Michel le possibilità di vincere la corsa ed il titolo sono svanite. Nella confusione che ne segue Timotee riesce ad intravedere l'uomo che lo aveva assalito il quale cercava di allontanarsi furtivamente dalla zona degli stand. Dà l'allarme ed i responsabili delle riprese televisive cercano il fuggitivo con le telecamere. L' uomo viene nuovamente individuato e questa volta non trova di meglio che attraversare la pista proprio mentre sopraggiungono alcune monoposto. L'incidente che ne segue è spettacolare ma fortunatamente incruento. La "faina" riesce ancora a fuggire ma ormai è inquadrato nei monitor e Timotee si rende conto che sarebbe passato nuovamente nel paddock . Gli taglia la strada, lo blocca, e lo stende con un  colpo di estintore. Damon Hill intanto vince la corsa e conquista il titolo mondiale. I tecnici Vaillante immobilizzano l' attentatore mentre Henri lo interroga. L'uomo confessa ed indica dove si trovava il suo capo, che chiama "il cervello", e Françoise. Michel immediatamente lascia il circuito e si dirige verso il garage-nascondiglio. Quando "il cervello" apre la saracinesca del garage, convinto di poter incassare i ventinove milioni di dollari della scommessa, si trova bloccato da Michel, Jean-Pierre e da tutta la squadra. Minacciando con un trapano a batteria Françoise riesce a raggiungere l'uscita laterale. Scaglia a terra Françoise ancora legata e sale sulla Ferrari parcheggiata nel vicolo attiguo.  Parte e rischia di travolgere la giovane donna, che viene salvata solo dalla prontezza di riflessi di Michel, il quale la solleva da terra all' ultimo istante. La fuga del "cervello" però non dura a lungo: fatti pochi metri, all' uscita dal vicolo, si scontra frontalmente con una Mustang. E' la Mustang di Steve Warson il quale, rimessosi dai postumi dell' attentato subito, aveva raggiunto l' amico con una bottiglia di champagne per festeggiare la sua possibile vittoria nel mondiale. Il "cervello" e la "faina" vengono consegnati alla polizia e, al ritorno sul circuito, Timotee viene festeggiato come eroe del giorno. Quando la giornata volge al termine Michel racconta tutto a Steve e gli spiega come la Formula 1, lo sport più sofisticato e più caro del mondo sia finito in crisi grazie alla macchinazione di due piccoli truffatori. Poi Michel chiede a Steve quali fossero le sue intenzioni per il futuro. Warson dice all' amico di non avere avuto più notizie di Julie e che era sua intenzione ritornare nella sua tenuta texana. Michel è convinto che la "vacanza" dell'amico non sarebbe durata a lungo ma Steve gli confida che le corse gli avevano portato via troppi affetti per pensare al suo rientro. I due si fermano proprio davanti ad una lapide commemorativa del grande Ayrton Senna (pilota reale) e Michel dice di comprendere anche lui come fosse duro vivere con delle ferite aperte nel cuore.

 

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LA PRISONNIERE

 

LA PRIGIONIERA (Gazzetta dello Sport)

La Vaillante è alla 24 ore di Le Mans con due prototipi, pilotati da Michel  assieme a Thierry Boutsen ed Eric Bernard (piloti reali),  e da Yves Douleac, Gabriéle Spangenberg e Pierre Dieudonné (pilota realie). Il venerdi prima della gara Michel è a cena assieme ai compagni di squadra e a Jean-Pierre ed Agnés. Verso le 22 lascia la compagnia e va a dormire. A mezzanotte però il suo sonno si interrompe: una voce interiore, una forza strana,  lo induce a vestirsi ed a recarsi sul circuito. Michel arriva alla pista, illuminata solo dal chiarore della luna, e si rende conto di rivivere la stessa situazione del suo misterioso incontro, di anni prima, con "il fantasma di Le Mans". Sale le tribune e si trova davanti proprio la figura del Leader. Michel, incredulo per quanto gli stava accadendo, gli chiede spiegazioni perchè tutto il mondo lo credeva morto. L'uomo racconta di essere stato aiutato da chi lo stava assistendo e di essersi incredibilmente ripreso dopo che sua figlia Ruth era ripartita convinta del suo decesso. Era praticamente ritornato indietro dalla morte ed aveva deciso di rompere con il passato, voleva vivere isolato, rinunciare a tutte le sue attività. Era sereno, un uomo nuovo con la straordinaria facoltà di vedere nel futuro. Per questo era venuto ad avvisarlo di un imminente pericolo. L' unica spiegazione che poteva dargli era quella di "non essere sulla pista sabato a mezzanotte". Poi l' anziano Leader, stanco, chiede a Michel di lasciarlo solo. Michel abbandona la tribuna e poco prima di risalire in macchina risente la voce del Leader che lo avvisa di evitare la pista l' indomani a mezzanotte. Sabato mattina, durante i preparativi per la partenza Michel sembra rilassato. Alle 16 la gara ha inizio, le ore passano e i migliori sono ancora nello stesso giro, tra questi le due Vaillante ed anche la Leader numero 13 pilotata da Bob Cramer. Alle 23 e 30 Michel avrebbe dovuto cedere il volante a Boutsen ma, essendo in testa e sentendosi in forma, aveva chiesto a Jean-Pierre di rimandare il rientro ai box. Michel infatti stava tentando di doppiare le vetture che aveva davanti. Tra queste c'era anche la Leader di Cramer. Michel fa un tentativo nel primo tratto del rettilineo delle Hunadieres ma quando arriva alla prima chicane si trova ancora distante un centinaio di metri dal gruppetto che lo precede. Il nostro eroe non comprende: la velocità sarebbe dovuta essere sufficiente, ma si rende conto che c'era un "qualcosa" che si opponeva alla sua volontà. Decide di ritentare ma, in vista di Mulsanne, succede il dramma: Cramer, invece di aspettare l' uscita dalla curva per doppiare i concorrenti che aveva davanti, anticipa il sorpasso innescando uno spettacolare incidente. Un impressionante groviglio di vetture bloccano l'intera carreggiata. Michel, in una frazione di secondo, si rende conto di quanto stava accadendo davanti a lui ed "inchioda" aggrappandosi con tutte le sue forze al volante in attesa dell' impatto.. I pneumatici della Vaillante fumano sull'asfalto, i freni sono incandescenti e la Vaillante, incredibilmente, si ferma a solo qualche centimetro dalle vetture coinvolte nell' incidente. Michel è immobile, chinato sul volante, poi si riprende e, quando viene aperto un varco, riparte. A questo punto si rende conto: l' incidente era avvenuto a mezzanotte in punto e nella sua testa riaffiora il ricordo dell' incontro della notte precedente che inspiegabilmente aveva scordato. Ma si era trattato di realtà o di un un sogno? Rientrato al suo stand racconta dell'incidente a Jean-Pierre evitando di rivelare la storia del Leader che lo aveva messo in guardia. Decide poi di andare a trovare Cramer per sincerarsi delle sue condizioni. Bob sta bene e conduce Michel all'aereo privato della Leader dove ad attenderlo c'era Steve. Michel è sorpreso di ritrovare il suo amico che non rivedeva dal G.P. di Australia. Questi gli spiega che era ancora alla ricerca di Ruth, della quale non aveva notizie dal tempo dell' attentato in Vietnam. Nel frattempo Cramer, messosi alla guida dell' aereo, inizia la procedura di decollo. Michel chiede insistentemente di poter scendere ma Cramer dice che non poteva più fermarsi e che sarebbero andati tutti a cercare Ruth in Tibet presso la sede della Leader. Michel non aveva scelta, poteva solo avvisare Jean-Pierre di far concludere la corsa ai suoi compagni di squadra. Il jet atterra presso la sede della Leader ed i nostri amici vengono accolti dal comitato dei saggi. Il vecchio saggio al capo del comitato respinge le accuse di Warson riguardo l' attentato che quest'ultimo aveva subito in Vietnam e nega di sapere dove si trovasse Ruth. Anzi accusa Steve e la ragazza di essere spariti lasciando il gruppo automobilistico più potente del mondo senza guida. Il vecchio saggio invita Cramer a ripartire immediatamente per andare ad assistere alla messa a punto della nuova Formula 1 presso i laboratori di Friburgo e fa accompagnare Steve e Michel in una stanza dove avrebbero passato la notte prima di ripartire a loro volta. I nostri amici vengono accompagnati da due guardie in una parte della sede sconosciuta anche a Steve il quale si insospettisce ed avvisa Michel che forse qualcosa di brutto stava per accadere. I nostri amici allora, con un cenno d'intesa, stordiscono una guardia e immobilizzano la seconda. A quest'ultima chiedono minacciosi quali ordini avesse ricevuto quando, a quel punto, sentono la voce di Ruth. Obbligano la guardia a condurli nella stanza dove è reclusa la ragazza. La liberano ma, quando escono, vengono immediatamente catturati da una decina di uomini armati che li legano e li rinchiudono nella stessa stanza dove era segregata Ruth. Il capo delle guardie, congedandosi, li avvisa della loro sorte: sarebbero stati imbarcati su un jet anonimo  che avrebbe subito uno strano "incidente". Solo un miracolo poteva salvarli ed infatti, incredibilmente, sentono la porta aprirsi: era Bob Cramer il quale aveva pagato il copilota del suo aereo affinché partisse da solo ed era ritornato per aiutarli. Liberi, i quattro si dirigono presso un enorme sotterraneo dove era raccolta, in un'incredibile mostra, tutta la produzione Leader: centinaia di modelli di autovetture, mezzi pesanti, nautici ed aerei. Michel e Bob salgono sul prototipo Leader dell' epoca de "Le phantome des 24 heures" ("Il fantasma di Le Mans") mentre Steve e Ruth salgono a bordo di una Leader da rally dei tempi di "Rush" ("Il terribile raid"). Aperto l' enorme hangar si lanciano nella fuga ma ben presto vengono inseguiti . Con una manovra pericolosa riescono a far uscire di strada il pic-up delle guardie armate ed a proseguire la loro corsa verso un villaggio dove, secondo Ruth, si trovava Chang il copilota di Steve in Vietnam. Chang li accoglie e,  nascoste le due vetture, racconta di essersi ritirato quando aveva scoperto i loschi piani del comitato nei confronti di Warson. Racconta anche che uno dei suoi fratelli, monaco buddista, gli aveva fatto conoscere un monaco superiore, un saggio con una grande conoscenza che diceva di essere stato immensamente ricco in una vita precedente e di aver girato il mondo intero. Nonostante la sua età avanzata lo aveva riconosciuto: era il Leader ! Ruth, a questa notizia, rimane scioccata. Il giorno dopo i nostri amici arrivano al monastero e Ruth finalmente riabbraccia suo padre. Il vecchio Leader è cambiato, potere e ricchezza non contavano più, per lui valeva solo la ricchezza e la pace interiore. L'uomo chiede a Michel se aveva ascoltato il suo avvertimento di venerdì notte e il nostro eroe non comprende come poteva essere stato presente a Le Mans. Il vecchio Leader spiega che era stato un avvertimento fatto con "lo spirito", un messaggio che lui gli aveva inviato.  Michel allora chiede come riuscisse a vedere nel futuro e l'uomo racconta che, dopo essere ritornato indietro dalla morte clinica, era stato "illuminato", aveva capito molte cose, la meditazione gli permetteva di ritrovarsi in uno stato nel quale era in grado di "vedere lontano" nel tempo e nello spazio, così aveva "visto" il pericolo che incombeva su di lui ed era riuscito ad "avvisarlo". Steve sembra meno affascinato dal racconto del Leader al quale chiede come mai, allora, non avesse previsto il pericolo che incombeva su sua figlia. Il vecchio gli da ragione e si fa raccontare cosa era accaduto dalla sua assenza. Passano le ore ed all' imbrunire il vecchio Leader invita la figlia a restare con lui perché voleva "trasmetterle" alcuni insegnamenti molto preziosi. Invita anche Cramer a passare un periodo al monastero assieme ai suoi monaci buddisti mentre, consapevole degli impegni che li attendevano, non tenta di trattenere Michel e Steve . Ruth disperatamente chiede a Steve di restare ma Warson dice che era meglio che le loro strade si dividessero, ognuno doveva decidere da solo quale sarebbe stato il proprio futuro. La ragazza a malincuore si rassegna e Michel e Steve riprendono il cammino . Michel chiede all'amico se fosse soddisfatto dell' esito della sua ricerca. Steve risponde di si: adesso sapeva che Ruth non l' aveva tradito. A sua volta Warson chiede a Michel che idea si fosse fatto dell' apparizione del Leader a Le Mans e il nostro eroe dice di non sapere cosa pensare: una cosa sola era certa il Leader di Le Mans non aveva lo stesso volto di quello che avevano appena salutato. Lasciando il monastero i due amici incrociano una processione di monaci. Uno di questi li saluta: è Cramer, sorridente e completamente rapato a zero...

 

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VICTOIRES OUBLIÉES

 

INEDITO IN VOLUME IN ITALIA  

(puntate sul Corrierino - Crespi e collana della Gazzetta)

Per celebrare il sessantesimo album della serie normale, Graton Editeur non pubblicò un nuovo episodio ma decise  di "recuperare", per i lettori più giovani, sei storie brevi pubblicate nei primi anni settanta. L'album non è mai uscito in Italia ma, comunque, 5 delle sei storie brevi che lo compongono sono state pubblicate sul Corriere dei Ragazzi e, successivamente, tutte e sei, nella collana della Gazzetta dello Sport. 

Zolder  (Tintin B/F -'71)

Gran Premio Zolder F. 2 (C.dei Ragazzi n.10-'72) - Zolder Gran Premio di Formula 2 (album G.d.Sport n.11-2013)

Michel è a Zolder per testare in gara una nuova F.2 Vaillante. Jean-Pierre gli aveva raccomandato di non forzare, lui aveva obbedito e sarebbe partito solo dalla sesta fila. Sul circuito arriva inaspettatamente anche Françoise. Michel è felicissimo di vederla e le chiede come mai avesse deciso di venire a trovarlo proprio in quella occasione. Françoise gli dice che quello era un giorno speciale. Prima di sentire la spiegazione però Michel la interrompe perché doveva prendere il via della gara. Françoise sembra delusa. In corsa il nostro eroe spinge a fondo, non rispettando più le raccomandazioni di Jean-Pierre, il quale è molto contrariato temendo la rottura del motore. Michel invece vince la corsa e, finita la premiazione, corre da Françoise donandole i fiori della vittoria. Michel, contrariamente a quanto pensava la ragazza, sapeva benissimo che quello era il giorno del suo 25° compleanno. I due si baciano nel sottopassaggio dei box mentre Jean-Pierre, vedendoli, chiede a gran voce come si fosse comportata la vettura. Michel commenta: il fratello stava diventando brontolone come papà Henri...

Corrida pour une marguerite  (Tintin B/F-'72) 

Senza titolo (C. dei Ragazzi n.49-'74) - Finimondo per una margherita (album G.d Sport n.14-2013)  

Steve Warson dopo aver vinto a Indianapolis ha avuto il permesso di partecipare  ad una corsa di stock-cars a Daytona. Il nostro amico è, come al solito, attorniato da belle ragazze alle quali promette i fiori della vittoria. In gara Steve si trova nella scia di Hawkins e Payntor proprio quando il primo entra in testa coda e viene tamponato dal compagno. Steve non può evitarli e, in piena parabolica, si innesca una paurosa carambola che coinvolge molte altre vetture. L' auto di Steve esce di pista e capotta. L'americano esce, incolume, a carponi dal finestrino dell'auto rovesciata. Il suo sguardo cade su una minuscola margherita che mestamente coglie. Ritornato agli stand la dona ad una bellissima bionda che lo stava attendendo. Invece che i fiori della vittoria quello era il solo fiore che era riuscito a donarle. La bionda gli dice che quella era la più bella margherita che avesse mai ricevuto e si offre di spiegargli perché, sfogliando quel fiore, era tradizione dire "m'ama, non m'ama"... 

Ils sont venue de l'est...   (Special Moto-'73) 

Sono venuti dall'est (album G.d.Sport n.22-2013)

Michel accompagna Françoise che doveva fare un un servizio fotografico durante le gare di  moto sul ghiaccio a Grenoble. Tra le squadre presenti c'è anche la forte nazionale sovietica. Michel  e Françoise assistono alle batterie e quando l'altoparlante scandisce i nomi dei partecipanti tra questi c'è anche un certo Alex Narkine. Michel lo incontra e scopre che si tratta del figlio di Nicolas Narkine, suo avversario in pista ai tempi dei suoi esordi (vedi "Il pilota misterioso" e  "Il circuito del terrore"). Il giovane, che ambiva a salire sul podio, doveva vincere quell'ultima manche. Purtroppo le cose vanno diversamente ed il russo rimane vittima di uno spettacolare incidente. Michel e Françoise si recano all'infermeria dove al pilota riscontrano la frattura della clavicola. L'organizzatore confida a Michel che Alex aveva l'ambizione di passare dalle gare sul ghiaccio alle corse di velocità in pista. Michel allora fa riferire al giovane che la Vaillante stava preparando una nuova 500 e che sarebbe stata felice di affidargliela un un G.P., per cercare di battere l'invincibile Agostini... 

Dans l'enfern des "6 heures" (Tintin B/F-'71)

Bolidi sul fiume (C.d.Ragazzi n.29-''71) - Nell'inferno della sei ore (album G.d.Sport n.19 - 2013) 

Michel e Steve partecipano, con un  nuovo catamarano da competizione, alla "6 ore di Parigi" di motonautica che si corre sulla Senna. Dopo due ore, Steve da il cambio a Michel. Durante la gara si susseguono anche alcuni incidenti senza grosse conseguenze per i piloti. Michel riprende i comandi e risale in classifica fino al settimo posto. E' in piena lotta con un avversario il quale però, nel tentativo di mantenere la corda alla virata , centra la boa che delimita il percorso. Il pilota cade in acqua e Michel, per evitarlo, è costretto a virare andando a colpire lo scafo rovesciato dello sfortunato avversario. L'urto fa sbattere la testa a Michel il quale perde conoscenza. Il suo bolide schizza sull' acqua senza controllo e la folla, accortasi dell'accaduto, urla di terrore. Fortunatamente uno dei concorrenti, con una pronta manovra, lascia il gruppo e raggiunge lo scafo incontrollato di Michel. Affiancatosi, il pilota sale a bordo riuscendo a riportare il catamarano Vaillante a riva senza conseguenze. Michel si riprende. Ha solo con una contusione al sopracciglio ed attende la fine della corsa  per ringraziare il suo provvidenziale salvatore che, nonostante il fuori programma, si aggiudica il quarto posto. Tolto il casco Michel lo riconosce. E' Paul Victor, il pilota che a sua volta, lui aveva salvato in un incidente a Montecarlo (vedi:" Il pilota misterioso"). Al ritorno Michel dice di preferire decisamente gli ammortizzatori delle sue F.1 e prototipi. Jean Pierre, per non smentirsi, chiede intanto di parlare di quello che lui considerava solo un "fiasco", scatenando le proteste di Michel...

Bataille pour 1/10  (Special M. Vaillant-'70) 

Battaglia per 1/10 (C.d.Ragazzi n.19-'75) - Battaglia per 1/10 (album G.d.Sport n.8-20103) 

G.P. di Brands Hatch, Michel incita la sua squadra a migliorare l' assetto e le regolazioni della sua monoposto perché nelle prove non era riuscito ancora ad ottenere un tempo utile per partire in prima fila. Jean-Pierre le prova tutte ma i tentativi non ottengono i risultati sperati. La situazione sembra critica ma Michel, rientrando al suo stand, indica a l fratello che era meglio ritornare ai vecchi rapporti e che forse il problema era nella regolazione della carburazione. I successivi giri sembrano dargli ragione ed infatti il morale ritorna alto quando Michel fa segnare il nuovo record del circuito. Anche Steve fa segnare un tempo da prima fila ma l'euforia dura poco: Jackie Stewart (pilota reale) negli ultimi minuti utili delle prove ufficiali migliora il tempo di Michel di un solo decimo di secondo (che, all'epoca, sembrava un inezia e che oggi invece rappresenta un abisso, abituati ormai a distacchi di pochi millesimi...). Il giorno successivo il G.P. d'Inghilterra parte con Stewart e Michel in prima fila: il nostro eroe doveva abituarsi a combattere con avversari dotati di mezzi tecnici sempre più competitivi in gare nelle quali i distacchi si misuravano solo in decimi di secondo...

Moi, J'èrefere les drags'   (Special S. Warson -'72) 

Senza titolo (C.d. Ragazzi n.12-75) - Io preferisco i dragster ! (album G.d.Sport n.13-20013)  

Quindici giorni prima della 500 miglia di Indianapolis Steve e Michel son negli U.S.A.. Steve, per non smentirsi, sta corteggiando una prosperosa ragazza mora la quale non sembra interessata alle sue gesta ma piuttosto a quelle dei piloti di dragster. Steve non si da per vinto e, per conquistare la ragazza, accetta la sfida lanciatagli da un pilota di questi bolidi. Istruito velocemente da un vecchio specialista effettua alcune prove private con scarso successo ma decide ugualmente di presentarsi sulla pista dell'Ontario in California. Quando arriva il suo turno Steve scatena i cavalli del suo mostruoso dragster ma non ottiene che d'impennarsi ed andare a sbattere subito contro un guard-rail. Estratto indenne dall'abitacolo riceve comunque l'applauso della folla che aveva apprezzato la sua buona volontà. La bella mora gli si avvicina finalmente conquistata dalle sue prodezze e dal suo coraggio ma Steve, in una sorta di rivincita, le dice che lui ...preferiva le bionde... 

 

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LA FIÈVRE DE BERCY

  

LA FEBBRE DI BERCY (Gazzetta dello Sport)

Come ogni anno nell'enorme palazzo dello sport di Bercy a Parigi si svolge l'Elf Master di Karting con la partecipazione dei migliori piloti della Formula 1 e di molte altre star delle altre categorie, sia del presente che del passato. La struttura imponente del palazzo permette l'allestimento di una vera pista quasi tutta al coperto. Michel e Steve arrivano a Bercy e vengono subito avvicinati dai fan tra i quali un certo Billy  che si fa autografare il cappellino. I due amici non hanno esperienza con i kart  e, mentre Michel è intenzionato ad apprendere velocemente, Steve sembra sottovalutare l'impegno. Dopo aver scambiato due chiacchiere con i colleghi, tra i quali  Villeneuve, Zanardi e Schumacher (piloti reali), Michel ricorda a Steve che il tedesco pilota il kart dall'età di 4 anni. L'americano, a differenza di Michel e con la solita simpatica "sbruffonaggine", si rifiuta anche di ascoltare i consigli di un esperto sulla particolare conduzione di questi mini bolidi. La sua attenzione invece è tutta per le prove delle ragazze pon-pon. Steve avvicina una bella bionda che si chiama Penny e, tanto per non smentirsi, la invita a trascorrere la serata con lui in giro per Parigi. Tim, il giovane meccanico Vaillante, prepara i kart mentre i giornalisti assalgono i piloti per le interviste. Il fan Billy è riuscito ad intrufolarsi tra gli addetti ai lavori e ritorna alla carica con Michel . Dopo essersi fatto autografare il programma della manifestazione vuole fare una foto ma Michel, che  deve iniziare le prove, rimanda l'occasione. I tempi delle prove hanno dato ragione a Schumacher e, mentre Michel è al centro dello schieramento, Steve prende il via in ultima posizione. La gara parte davanti ad un pubblico entusiasta, e se in testa la lotta è tra Prost, Schumi, Lamy, Salo e Zanardi (piloti reali), dietro Steve non riesce a tenere il passo. Il nostro amico, nel tentativo di evitare il doppiaggio, entra in testa coda volando per aria ed innescando una serie di contatti nel gruppo di testa. I primi  ad approfittare della situazione sono Zanardi e Lamy i quali si disputano la vittoria della manche. Zanardi, con una sua "botta segreta", conquista la vittoria. Dopo la gara Michel viene avvicinato da May, l' avvenente segretaria di John Cabral, il presidente della Fastnet, la società che ha fornito il sofisticato sistema di cronometraggio della manifestazione e che è entrata a passi da gigante nel business dell'informatica. May invita i nostri amici alla cena di presentazione della società. Steve va a cercare Penny negli spogliatoi del Palasport e tenta nuovamente di invitarla  a passare la serata con lui. La reazione delle altre ragazze pon-pon lo fanno desistere. Alla sera tutti i piloti, gli organizzatori e la stampa sono presenti alla cena della Fastnet. John Cabral magnifica le qualità dei prodotti informatici della sua società ed annuncia anche l'intenzione di entrare nel mondo della Formula 1 come sponsor. La mattina successiva i nostri amici, mentre si recano al palazzo di Bercy con una Vaillante-Honda, sono nuovamente fermati dal giovane Billy. Il ragazzo si fa fotografare con Michel ed approfitta della sua pazienza per entrare nel palasport ed assistere alle prove. Steve decide finalmente di applicarsi seriamente, anche per evitare altre brutte figure, ed incomincia a girare per prendere confidenza con il mezzo. Billy intanto si avvicina al tavolo dei giudici cronometristi e, improvvisamente, estrae una pistola e si fa consegnare il CD con il programma di cronometraggio della Fastnet. I giudici, spaventati, gli dicono che comunque avevano altre copie del programma ma Billy non desiste e, per coprirsi la fuga, prende come ostaggio Penny che stava provando con le altre ragazze pon-pon. Michel non può intervenire per non mettere in pericolo la ragazza ma, improvvisamente, arriva Steve a bordo del suo kart . Warson, scioccato dalla scena che si trovava davanti, perde il controllo e sbatte contro le protezioni. Quel fuori programma permette a Penny di liberarsi dalla stretta di Billy il quale inforca velocemente la sua motocicletta ed inizia la fuga. Mentre May, la segretaria di Cabral, avvisa il suo capo dell'accaduto, Michel sale sul kart di Steve ed inizia ad inseguire il fuggitivo. Anche Steve si affretta all' inseguimento e sale sulla Vaillante-Honda nella quale si infila velocemente anche Penny.  La fuga di Billy si svolge pericolosamente nelle strade che affiancano la Senna. Anche Cabral e May sono sulle sue tracce. Michel, con il kart, è costretto a mille peripezie per tallonare il giovane il quale sfreccia agli incroci provocando panico e qualche incidente. Michel, ad un certo punto, è costretto a passare sotto ad un autoarticolato che gli aveva improvvisamente bloccato la strada, mentre Billy sfreccia anche sui marciapiedi terrorizzando i pedoni. La fuga termina quando Billy, vistosi raggiunto da Michel, cade nel tentativo di di scendere con la moto una scalinata che porta al lungo-Senna. Michel lo cattura proprio mentre sopraggiungono anche Steve e Penny. Il giovane con mossa fulminea riesce però a gettarsi nella Senna. Steve non esita un secondo e si tuffa riportandolo a riva. In quel mentre arriva anche Cabral con May. Quest'ultima, impugnando una pistola, si fa consegnare da Billy il programma trafugato. Incredibilmente poi sembra intenzionata a sparare al ragazzo. E' Penny che gli salva la vita spingendolo, con mossa fulminea, nuovamente nella Senna. Billy non emerge più dal fiume ed intanto arrivano gli agenti della Polizia Stradale ai quali i presenti, assieme all'organizzatore dell ELF Master, sono costretti a fornire tutte le spiegazioni dell'accaduto. Cabral avvicina Michel e lo ringrazia per aver rischiato la vita per il suo programma. Michel invece lo aveva fatto perché si era sentito tradito dalla fiducia che aveva accordato a Billy. Cabral gli anticipa la sua intenzione di sponsorizzare la prossima stagione di Formula  1 della Vaillante ma, è evidente, che Michel non ha molta simpatia per Cabral. Verso sera partono le finali del master. L'enorme folla, informata dallo speaker dell'exploit di  Michel, partecipa con grande entusiasmo alla gara. Questa volta Steve farà sul serio ed aspirerà alla vittoria anche se nessuno dei presenti gli farà sconti. Nello stesso momento, sulle rive della Senna, una giovane ragazza sta piangendo. E' Penny che, guardando sconsolata il fiume, sta pensando al giovane scomparso tra i flutti.

 

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LE $PON$OR

 

LO SPONSOR  (Gazzetta dello Sport)

Siamo alla vigilia della nuova stagione di Formula 1. Le favorite sono la Ferrari e la McLaren. Alla Vaillante, accolto da Michel e Jean-Pierre, c'è il gradito ritorno di Steve Warson il quale vuole mettere una pietra sul suo recente passato con la Leader e ritornare a correre in F.1 con l'amico Michel. Jean-Pierre lo aggiorna sulla nuova vettura e sul fatto che, senza il contributo degli sponsor, sarebbe stato impossibile sostenere i costi di questo sport che era divenuto il più sofisticato del mondo. La realizzazione del nuovo progetto era stato possibile grazie all'eccezionale apporto economico del nuovo sponsor: la Fastnet di  Cabral (vedi episodio precedente). Anche il vecchio Henri, quando vede il budget necessario ad affrontare il nuovo campionato mondiale, resta impressionato. La presentazione ufficiale delle due nuove monoposto è un grande evento  mediatico. Sui Champs Elyse, sotto l'Arc de Triomophe, sono invitati tutti i vip, tra laser ed effetti speciali le due Vaillante arrivano dal cielo agganciate a due elicotteri. Al microfono Cabral, con toni enfatici, pubblicizza il suo accordo con la Vaillante. La stagione inizia in modo promettente:  a Silverstone Michel va già a punti. In Austria, Germania, Ungheria le Vaillante migliorano le loro posizioni. In Belgio Michel conquista il suo primo podio. Alla festa che ne segue un giornalista lo avvicina e lo mette in guardia sull'onestà del partner della Vaillante. Nessuno era riuscito a scoprire come Cabral avesse raccolto in breve tempo la sua fortuna. Era escluso che lo avesse fatto solo grazie alla vendita dei suoi programmi e i bilanci della Fastnet si "perdevano" in un labirinto di altre società fantasma. Michel ne resta colpito. Alla vigilia del Gran Premio d'Italia a Monza la Vaillante ha ormai raggiunto ottimi livelli di performance e Steve, in conferenza stampa, si sente  in grado di annunciare che "per la Ferrari era finita...". In pista comunque i tifosi, memori della stagione di Warson con la Ferrari, lo acclamano egualmente assieme all'altro ex, Jean Alesi (pilota reale). Alla Jonquière Henri è davanti alla televisione per seguire il warm-up quando, inaspettatamente, riceve una visita: è Penny, la ragazza pon-pon di Bercy (vedi episodio precedente). Arriva anche Françoise la quale chiede alla giovane quale fosse il motivo di quella sua improvvisa visita. Penny dice che doveva fare alcune importanti rivelazioni ed aveva bisogno del loro aiuto. In quello stesso momento May, la segretaria di Cabral, sta contattando telefonicamente due energumeni che sono alla ricerca proprio di Penny. Vista l'ora Henri fa chiamare Elisabeth ed invita la ragazza a restare a pranzo. La giovane inizia il suo racconto: rivela che Billy era in realtà suo fratello. Esperto di informatica aveva lavorato per Cabral il quale era divenuto fornitore di programmi di gestione dati per molti servizi segreti. Con questi programmi era possibile gestire miliardi di informazioni personali. Cabral però, all'insaputa degli acquirenti, aveva fatto inserire un file segreto con il quale assumeva egli stesso le informazioni riservatissime. Queste informazioni venivano poi rivendute ai governi in conflitto. Billy si era accorto delle manovre di Cabral ed anche della strana sparizione dei suoi colleghi di lavoro. Dopo essersene servito Cabral li eliminava. Per questa ragione il fratello di Penny, dopo aver ideato il nuovo programma Fastnet per le gare automobilistiche, era fuggito. Cabral aveva deciso di riciclare il danaro sporco  guadagnato illecitamente e, tramite la sponsorizzazione della Vaillante, voleva darsi una facciata pulita e far credere che i suoi guadagni fossero frutto solo della vendita dei suoi programmi. Billy aveva tentato di denunciarlo ma aveva bisogno delle prove: il programma di cronometraggio gli serviva per incastrare Cabral così aveva tentato di impadronirsi di una copia. Il ragazzo non era annegato nella Senna ma, d'accordo con la sorella, si era nascosto. Ora May stava cercando entrambi per eliminarli. Proprio alla fine del racconto uno dei due energumeni al servizio di May si presenta alla Jonquière fingendosi un poliziotto. Chiede della ragazza ma Henri lo congeda bruscamente. In quello stesso momento a Monza parte il Gran Premio. Chiaramente Penny era stata individuata ed infatti, poco dopo, un esplosione scuote la villa. I due malviventi avevano fatto saltare una Vaillante parcheggiata proprio davanti alla finestra della sala da pranzo. Una telefonata invita Henri a consegnare la ragazza. Il vecchio patriarca però esce di casa ed affronta May, che era arrivata nel frattempo, avvisandola che avrebbe chiamato la gendarmeria. I malintenzionati avevano però isolato il telefono e nemmeno il cellulare di Françoise funzionava più. Henri allora organizza la difesa chiamando in aiuto anche il suo guardiacaccia. Nello stesso momento a Monza Michel è in piena lotta con Schumacher (pilota reale). Uno dei due energumeni tenta di entrare nella villa attraverso una finestra dl primo piano ma rimane vittima di una tagliola per lupi opportunamente posizionata sotto al davanzale. Il secondo è neutralizzato dallo stesso Henri armato con un fucile da caccia. Improvvisamente, dalla Jonquière, Penny tenta la fuga a bordo del suo motorino e May la insegue con la sua macchina fino ad un campo vicino. La ragazza non riesce a mantenere l'equilibrio e cade, May le è addosso armata di un coltello.  Ma sotto le mentite spoglie di Penny si nascondeva Françoise la quale, con il casco, colpisce in pieno volto May. Sul posto arriva il guardiacaccia, anch'egli armato di fucile, e prende in consegna May . La finta fuga ideata da Françoise era stata una vera e propria trappola. A Monza il Gran Premio è entusiasmante con un' alternanza di sorpassi tra le le Ferrari e le Vaillante. Proprio nelle fasi finali dell'ultimo giro le due Vaillante conquistano la testa a vanno a vincere il Gran Premio d'Italia. I tifosi italiani, sportivamente, applaudono Michel vincitore e Steve secondo nonostante i due abbiano battuto le amate Ferrari. Alla Jonquière i gendarmi ammanettano May ed i suoi due complici.  Sceso dal podio Michel si accinge ad andare alla conferenza stampa quando viene avvisato che c'era una telefonata per lui: si tratta di Françoise che gli racconta le rivelazioni di Penny e quanto era accaduto alla villa.  Messo al corrente anche Steve, Michel raggiunge la sala stampa dove Cabral stava già intrattenendo i giornalisti. Lo accusa davanti a tutti delle sue malefatte e lo sbatte a terra. Nel frattempo Steve aveva recuperato una valigetta con i programmi Fastnet. Le prove raccolte avevano incastrato Cabral il quale era stato arrestato ed incriminalo per un sacco di reati tra i quali l'omicidio di alcuni dei suoi collaboratori. Adesso la promettente stagione  Vaillante doveva interrompersi: la sponsorizzazione Fastnet era ovviamente conclusa con la cattura del suo diabolico padrone. Proprio mentre Jean-Pierre sta comunicando la decisione a Michel , Steve ed Henri,  arriva nel suo ufficio Billy. Il giovane "genio dell'informatica", grazie al recupero dei programmi Fastnet,da parte di Michel e Steve, aveva potuto dimostrare la paternità degli stessi ed era divenuto il solo titolare dei diritti del suo sistema di rilevazione tempi e trasmissione dati. In pratica era divenuto  un giovane ricco imprenditore e, in segno di riconoscenza, si proponeva di subentrare nella sponsorizzazione della squadra Vaillante. Già vedeva la presentazione: una grande festa, uno show con schermi giganti, effetti speciali, star dello spettacolo, olografie in cielo, ecc. ecc. Sarebbe diventato il più giovane sponsor della Formula 1 ! I presenti restano ...senza parole, solo Steve dice "...andiamo bene, si ricomincia !"

 

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CAIRO !

 

CAIRO !   (Alessandro)

CAIRO !   (Gazzetta dello Sport)

Bob Cramer, lasciato il suo "ritiro spirituale" nel Tibet, è ritornato a Los Angeles ed ha preso contatto con i suoi vecchi amici dei Texas Driver's. La scuderia era rinata e si stava preparando a partecipare alla Dakar con due prototipi di buggy Chrisler- Dodge. Bob, recatosi nel Texas, ritrova Dan Hawkins e la vecchia conoscenza Donald Payntor. Al nuovo padrone dei Texas Driver's" sembra non interessare la vittoria ma, esclusivamente, che i tre collaborino con la sua equipe televisiva che riprenderà la corsa per poi diffonderla negli U.S.A.. Anche la Vaillante partecipa al raid con due nuovissimi buggy pilotati da Michel e Steve e da Yves e Gabriele. Alla vigilia della gara l'appuntamento è all'hotel Meridian di Dakar dove vengono fatte le verifiche tecniche e gli stages informativi per i partecipanti. E' qui che i nostri amici ritrovano Cramer, Hawkins e Payntor e fanno conoscenza con il quarto componente dei Texas Drivers: Vince Hummer, un pilota squalificato per il suo comportamento violento e che, nell'occasione, sarebbe stato il navigatore di Hawkins. La massacrante corsa parte. Tra i partecipanti c'è anche Jacky Ickx in coppia con la figlia Vanina (piloti reali) i quali, con senso sportivo, per aiutare un motociclista caduto, sacrificano fin dall'inizio la loro classifica. Hawkins e Hummer ignorano anch'essi la classifica ma per tutt'altro motivo: secondo le direttive del proprietario dei Texas Drivers provocano uno spettacolare incidente che manda all'ospedale un povero motociclista. Il tutto in combutta con l'equipe televisiva che riprende la scena. Cramer e Payntor comprendono le vere intenzioni del loro capo ed esprimono il loro disappunto ai compagni di squadra. Durante la terza tappa la vettura di Cramer urta un coccodrillo messosi improvvisamente sulla sua traiettoria. Sceso dalla Chrisler, Payntor ha l'idea di fornire all'equipe televisiva del loro capo uno spettacolo insolito: convince Cramer ad issare il corpo esanime dell'enorme rettile sul tetto della vettura. Ma il coccodrillo, che era solo stordito, improvvisamente si risveglia e strappa le cinghie con le quali era stato fissato. Cramer e Payntor, spaventati a morte, risalgono precipitosamente a bordo della loro vettura e ripartono. Le tappe si succedono mettendo a dura prova i partecipanti delle varie categorie. Tra questi Fabrizio Meoni (reale campione motociclistico due volte vincitore della Dakar) il quale è vittima di una brutta caduta che lo mette fuori gioco.  Intanto la troupe televisiva del magnate dei Texas Driver's è sempre a caccia di immagini forti. Dall'elicottero con il quale seguono la corsa vedono un branco di elefanti e decidono di spaventarli c0on lo scopo di creare pericolo ai partecipanti. E' proprio la coppia Vaillant-Warson a farne le spese. Davanti al loro buggy si para l'enorme mole di un pachiderma piuttosto innervosito. I due, con molta cautela, ingranano la retromarcia evitando la carica dell'elefante. La Vaillante è ormai sulla scia della Chrisler di Hawkins e Hummer e Steve invita Michel ad attaccarli su un tratto di strada dove ci sarebbe stato un "salto". In vista di questo passaggio piuttosto difficile sono già appostati i fotografi i quali vogliono riprendere lo stile e la tecnica di superamento dell'ostacolo dei vari partecipanti.  Un motociclista, in pieno volo, viene tamponato proprio da Hawkins e cade rovinosamente costringendo Michel, che lo seguiva, a fermarsi per prestargli le prime cure. La scena ovviamente è totalmente ripresa dalla troupe televisiva sull'elicottero. Per l'organizzazione è troppo: al termine della tappa Michel e Steve, assieme al responsabile della sicurezza della Dakar, danno l'ultimatum all'equipe televisiva. Il loro vero scopo di filmare immagini cruente, magari provocando ad arte gli incidenti con l'aiuto dei Texas Driver's, era stato scoperto. Siamo alla sesta tappa quando gli organizzatori ricevono comunicazione che la corsa era minacciata da alcuni terroristi. Per evitare rischi viene deciso di non correre nel Niger e tutta l'enorme organizzazione ed i mezzi vengono trasferiti, con tre  Antonov, in Libia. La gara riprende tra le dune di sabbia e, tra una tappa e l'altra, c'è la novità di Bob Cramer che fa il "cascamorto" con Vanina Ickx ! Jacky, ovviamente, stronca sul nascere gli "attacchi" che l'intraprendente Bob fa a sua figlia.  La gara è come sempre durissima ed i ritiri si susseguono. Le due Chrisler dei Texas Driver's trovano sul percorso due concorrenti che hanno avuto un incidente e sono imprigionati nella loro vettura capovolta. I due equipaggi dei Texas si fermano e Payntor invita Hawkins a chiamare, via radio, i soccorsi. Mentre Cramer e Payntor prestano ai malcapitati le prime cure la Chrisler con Hawkins e Hummer si allontana. Ma quello che arriva non è l'elicottero dei soccorsi: è l'elicottero della troupe televisiva del padrone dei Texas Driver's. Ancheper Cramer e Payntor è troppo: al termine della tappa c'è un duro scontro con i compagni di squadra. Cramer viene quasi alle mani con Hawkins, il suo compagno di mille "sporche" avventure. Alla quindicesima tappa Yves Douleac e Gabriele Spangenberg,  con la seconda Vaillante, sono costretti a frenare all'ultimo istante perché davanti a loro c'era un pericoloso strapiombo. Proprio quando stanno per  valutare come affrontarlo vengono urtati dalla Chrisler di Hawkins e Hummer. I due Texas spingono letteralmente la Vaillante verso l'impervia discesa mentre la scena è ripresa dalla solita troupe televisiva a bordo dell'elicottero. La Vaillante è spinta oltre il margine dello strapiombo e Yves deve fare miracoli per mantenere l'assetto della macchina evitando di capovolgersi. Sopraggiunge l'altra Chrisler di Cramer il quale, avendo visto la scena, decide di intervenire. In piena velocità tampona a sua volta la vettura di Hawkins la quale rotola giù per lo strapiombo capovolgendosi più volte. Yves e Gabriele riescono a raggiungere indenni la piana di sabbia sottostante mentre Hawkins resta all'interno della sua vettura distrutta piuttosto malconcio. Vince Hummer, rimasto invece indenne, affronta Cramer che nel frattempo lo aveva raggiunto. Sopraggiungono Michel e Steve i quali assieme a Yves circondano Hummer per dargli la meritata lezione. In aiuto del delinquente arriva, inaspettatamente, un motociclista privato. Questi, dopo aver disceso con fatica e massima attenzione lo strapiombo, viene fatto cadere la Hummer il quale si impossessa della sua moto e fugge nel deserto. La Dakar continua ed ormai Il Cairo è in vista. Nella piana di Gizah la massacrante corsa ha termine davanti alle piramidi: dei 350 equipaggi partiti solo 198 erano arrivati alla fine. Vince la coppia Schlesser-Peterhansel mentre Michel e Steve devono accontentarsi del quinto posto. Cramer e Payntor purtroppo, in quanto rappresentanti dei Texas Drivers, vengono accomunati alle malefatte di Hawkins e Hummer e devono subire le ire del pubblico. Anche gli organizzatori li invitano a non presentarsi più alla partenza della Dakar. E' Michel che va a consolare Bob Cramer invitandolo a rilassarsi ed a partecipare al " 3 D Com Stars Challenge". Bob sembra non interessato a correre assieme a star della televisione, del cinema e dello sport ma, quando viene a sapere che tra i VIP ci sarebbe stata anche Vanina Ickx, dà la sua entusiastica adesione.  Intanto, in mezzo al deserto, il malvagio Vince Hummer cerca disperatamente un passaggio da qualche carovana.

 

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OPERATION  MIRAGE

 

OPERAZIONE MIRAGE (Alessandro)

OPERAZIONE MIRAGE (Gazzetta dello Sport)

Pista di prova di Ceram: un imponente servizio di controllo protegge da occhi indiscreti il collaudo di un nuovo prototipo di vettura Gran Turismo della Vaillante. Un vero e proprio commando presidia tutti i punti del circuito ed è collegato via radio con Michel. Il nostro eroe può iniziare a girare a bordo della vettura, camuffata con una carrozzeria Lamborghini, dotata di numerosi sensori per rilevare il suo comportamento ad alta velocità. Dal bosco, che costeggia una delle curve paraboliche della pista, un uomo inizia a scattare delle foto. Immediatamente gli addetti alla sicurezza tentano di bloccarlo impiegando anche dei cani. Il fotografo, vistosi scoperto, non trova di meglio che lanciarsi giù dalla ripidissima parabolica proprio mentre sopraggiunge Michel lanciato ad altissima velocità. Michel lo evita per miracolo e l'uomo, nonostante il pericolo corso, ha ancora la freddezza di scattare alcune foto . Michel viene fatto fermare sotto un cavalcavia che attraversa la pista mentre, per nascondere la vettura, vengono lanciati dei candelotti fumogeni. Il fotografo riesce a fuggire a bordo di un elicottero pilotato da un complice . Qualche giorno dopo Jean-Pierre riunisce nel suo ufficio Michel ed il padre Henri. Le foto rubate da Ceram sono già in mano alla stampa la quale vuole conoscere i dettagli tecnici della nuova vettura. Jean-Pierre, guidando il padre ed il fratello nella sezione progettazione della fabbrica, spiega come fosse diventato determinante non far trapelare nulla del progetto in corso in quanto le case rivali avrebbero potuto copiarlo e "bruciare sul tempo"  la Vaillante. Lo spionaggio industriale era ormai diventato sofisticatissimo e per questo bisognava essere attenti affinché tutto fosse fatto in maniera segretissima. Visto che le mosse di Jean-Pierre erano ormai controllate dalla stampa specializzata, Michel propone al fratello di occuparsi in prima persona dei test che la nuova GT doveva ancora affrontare.  Jean-Pierre si convince: la stampa specializzata, e la concorrenza, avrebbero spiato lui e non Michel il quale sarebbe stato libero di svolgere il suo lavoro. Il giorno dopo Jean-Pierre fornisce al fratello le indicazioni più segrete sul programma delle prove e spiega anche come, per questioni di sicurezza, il progetto era addirittura conosciuto con un nome diverso tra reparto e reparto della fabbrica. Soltanto loro due avrebbero saputo il vero nome dell'operazione. Operazione che parte dal winter-test in Norvegia. I meccanici hanno scoperto solo al momento della partenza la destinazione. I camion con i materiali ed il prototipo avevano viaggiato sotto falsa denominazione. In norvegia era stato predisposto un tracciato su un lago ghiacciato. Michel, con un tecnico a bordo, inizia a girare con una temperatura di 30 gradi sotto lo zero quando, da una buca scavata nella neve, spunta la sagoma di un fotografo. Immediatamente scatta l'inseguimento ma l'uomo, appoggiato da un complice dotato di motoslitta, riesce a dileguarsi. Michel scopre che la spia aveva a lungo fotografato la vettura nascosto nella buca. La situazione era grave: ritornato in fabbrica, ed incontratosi con Jean-Pierre, Michel può  verificare come tutta la stampa specializzata avesse già pubblicato le foto del prototipo. L'autore delle foto era uno specialiste di queste operazioni: il fotografo tedesco Lans Hellman. Come era avvenuta la fuga della notizia sul test in Norvegia? Nessuno, a parte lui,  Françoise ed il fratello ne era al corrente.  L'importante era tenere il massimo riserbo sugli altri dettagli tecnici della vettura. Qualche giorno più tardi, raddoppiando le precauzioni, la squadra Vaillante è nella Death Valley per i test in condizioni estreme di caldo. Sembra incredibile ma, nei pressi della postazione,  c'è già un bivacco con due uomini sospetti. Si tratta proprio di Lans Hellman e del suo complice. i due non sono i soli ad interessarsi al test della nuova Vaillante: il loro bivacco viene infatti visitato da altri due fotografi che sono li con le stesse intenzioni. I quattro "familiarizzano" e Hellman offre agli intrusi  da bere. Proprio nel buio della notte i quattro vengono sfiorati dal prototipo che sta provando con i fari incredibilmente spenti. Il giorno dopo la temperatura ha raggiunto i 55 gradi e tutto è pronto per gli altri test. La sicurezza è alla massima allerta e nessuno sembra in grado di avvicinarsi ad una distanza utile per scattare fotografie. Tanto meno fotografie del motore della nuova GT. Ma, proprio mentre due meccanici stanno scaricando con un personal computer i dati dal prototipo, dal cielo arriva la minaccia. Lans Hellman, a bordo di un deltaplano a motore ovviamente guidato dal suo complice, riesce a sorvolare il prototipo, che ha il cofano aperto, ed a scattare alcune foto. Il diabolico fotografo aveva anche neutralizzato i due concorrenti, che gli avevano fatto visita nella notte, grazie al brindisi che lui aveva "corretto" con un potente lassativo. Michel, lanciatosi al suo inseguimento a bordo di un pick-up, anche questa volta deve desistere. Michel e Françoise,  si prendono qualche giorno di vacanza in Africa ma l'atmosfera non è di quelle migliori. Michel non si da pace: tutte le innovazioni della macchina venivano sistematicamente scoperte. Forse non era in grado di sostituirsi al fratello in un compito al quale non era abituato. Ma come avveniva la fuga di notizie? C'era forse qualche traditore all'interno dello staff Vaillante? Per effettuare le ultime prove su strada la squadra test si trasferisce in Germania. La sede operativa era proprio il famoso castello di Konigsfeld, gentilmente messo a disposizione dal dott. Spangenberg. La nuova Vaillante GT, inizia le prove, in condizioni normali di utilizzo, su piccole strade ed autostrade. Consumi, rumorosità, difficoltà impreviste, tutto viene analizzato con scrupolosità. Durante una sosta ad un distributore la macchina viene assalita da alcuni fotoreporter. I tecnici Vaillante tentano inutilmente di fermarli e, nella confusione, è proprio Lans Hellman che riesce addirittura ad introdursi nell' abitacolo del prototipo. Michel tenta di farlo scendere ma l'uomo, che ha ha bloccato lo sportello, è intenzionato a fotografare la plancia della vettura. Ma il suo stupore è grande quando si accorge che non c'era nulla da fotografare: la Vaillante non aveva il quadro comandi. Allora, sotto gli occhi stupefatti di Michel, Hellman mette in moto e parte. Michel sale a bordo di un'Audi TT della scorta  ed inizia ad inseguire il fotografo tedesco. La sfrontatezza di Hellman non è però pari alla sua perizia di guida. L'uomo, infatti, non riesce  a tenere sotto controllo il potente prototipo. Raggiunta l'autostrada, infatti, lanciato a 250 Km all'ora tocca un guard-rail e fa volare in aria la mcchina per decine di metri prima di schiantarsi al suolo. Michel lo raggiunge e, prima dell'arrivo dei soccorsi, riesce a sentire l'uomo pronunciare la parola "Mirage". Il nome in codice dato all' intera operazione. Un nome che solo lui e Jean-Pierre conoscevano. Come era possibile? Dopo quarantotto ore Helmann, fuori pericolo, lascia l'ospedale e sparisce per una destinazione segreta, lasciando Michel senza la risposta. Jean-Pierre rassicura il fratello dicendo che forse aveva sentito male, poiché nessun'altro conosceva quel nome segreto. Al salone internazionale dell'automobile di Ginevra la stampa di tutto il mondo è in attesa della presentazione della nuova Vaillante GT. Jean-Pierre inizia il suo discorso ringraziando il fratello e dicendo che Michel, con la sua astuzia, era riuscito ad attirare su di se tutti i fotografi e le spie, permettendogli di lavorare in pace al più ambizioso progetto mai affrontato nella storia dell'automobile. Quella sera non sarebbe stata presentata solo una nuova vettura,  ma bensì una nuova intera gamma di modelli! Michel, a quelle parole, resta esterrefatto. Jean-Pierre lo aveva usato come "esca" per poter lavorare senza l'assillo delle spie. Il sipario si apre sulle cinque stupende Vaillante che vengono presentate al mondo intero. Per ultima entra la GT che tanti problemi aveva dato a Michel: la Vaillante "Mirage". Il successo è totale. La stampa specializzata è ammirata ed impressionata dalle cinque meraviglie di casa Vaillante. Quando la manifestazione, ed il successivo ricevimento, hanno termine Michel, finalmente, riesce a chiedere spiegazioni al fratello. Jean-Pierre gli spiega che aveva programmato tutto. Con un rischio calcolato aveva permesso che alcuni dettagli della vettura venissero diffusi. Era stato lui a fornire gli indizi che avevano permesso alle spie di individuare i luoghi dove si svolgevano i test segreti. Così facendo era stato in grado di portare tranquillamente a termine l'intero progetto. Michel non può che commentare che era stato "tradito" dal fratello come ai tempi del "pilota senza volto". Jean-Pierre, accompagnato da Agnes, per "farsi perdonare" invita Françoise ed Il fratello a cena. Françoise abbraccia Michel e gli rende merito convincendolo che, anche se a sua insaputa, l'operazione aveva avuto successo anche per merito suo. Usciti nel buio della sera, sotto la pioggia, i quattro si accorgono della presenza di un uomo. Michel lo riconosce e lo presenta ironicamente come "l'uomo che si era preso la briga di effettuare il crash-test della Mirage". Lans Hellman, consegnandogli un plico, ringrazia Michel per non averlo denunciato: non gli era mai successo di essere trattato con tanta sportività e per questo voleva "chiudere il conto". Il fotografo tedesco, infatti, per salvarsi da eventuali strascichi legali, aveva fotografato Michel e Françoise in atteggiamenti "intimi" quando erano in vacanza in Africa. Ora consegnava le foto a Michel. Françoise apre il plico, guarda le foto ed arrossisce... Intanto l'uomo scompare nel buio ...inafferrabile come un miraggio.

 

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L'ÉPREUVE

 

LA PROVA   (Repubblica - Panini)

LA PROVA   (Gazzetta dello Sport)

I casinò di Las Vegas hanno organizzato l'"Ultima Speedfight", una sorta di campionato che avrebbe incoronato il pilota più completo del mondo. Venti tra i migliori specialisti nelle varie discipline (dal karting al superturismo, dal rally all'endurance, dalla Formula 1 alle Champ-cars) si sarebbero sfidati, con vetture identiche, in otto prove di cui una "a sorpresa". Il vincitore si sarebbe aggiudicato l'incredibile somma di 100.000.000 di Dollari. La riunione in casa Vaillante vede Henri e Michel piuttosto scettici sulla partecipazione mentre Jean-Pierre spiega i vantaggi economici (la Vaillante tra l'altro avrebbe dovuto fornire le 20 monoposto per la gara di Formula 1) oltre a quelli d'immagine e pubblicitari per il marchio. I dubbi di Michel svaniscono quando scopre che, in rappresentanza degli Stati Uniti, alla gara si era già iscritto l'amico Steve Warson.. Steve è nel suo ranch nel Texas, gli affari non stanno andando bene e i suoi dipendenti sono in rivolta. Lui si è indebitato con dei loschi figuri che adesso lo stavano minacciando se non avesse vinto l'UltimaSpeedfight ed incassato il premio per pagarli. La manifestazione ha inizio con un enorme impegno mediatico: in tutto il mondo le televisioni trasmettono in diretta le varie gare.Tra i partecipanti troviamo Helio Castroneves, Jean Denise Deletraz, Marc Duez, Yojiro Terada, Giancarlo Fisichella, Jacques Villeneuve, Pedro Lamy, Carlos Sainz, Krysztof Holowczyc, Damon Hill (che corre con lo pseudonimo di Mc Intosh) e Schumacher (che corre con lo speudonimo di Von Richthofen) (tutti piloti reali)  oltre ad alcune vecchie conoscenze quali Bob Cramer, Dan Hawkins e Nicolas Olensky (vedi "Il pilota n°8"). La prima prova si sarebbe svolta su un circuito ghiacciato a Baikonur in Kazakistan. Qui Michel incontra Steve il quale gli nasconde i suoi problemi. La corsa, effettuata con vetture Skoda, vede un duello finale tra Michel e Olensky vinto da quest'ultimo. Steve la prende molto male e Michel non si capacita per la reazione dell'amico. Mentre Michel si allena in vista della seconda prova, Steve subisce le ire dei suoi dipendenti i quali continuano a non percepire lo stipendio. La seconda è una gara di karting  a Francorchamps. Il tempo è pessimo, la pista è sotto un diluvio e i piloti si riuniscono per per mettere alla votazione l'annullamento della gara. Per l'annullamento era necessaria l'unanimità ma Warson, con il suo unico voto contrario, costringe tutti a correre ugualmente. La visibilità è quasi nulla e numerose sono le uscite di pista. Poco prima della conclusione il pilota cinese Yanli rimane vittima di un grave incidente. Von Richtofen (Schumacher) vince la gara  davanti a Steve, Fisichella, Michel e Villeneuve. Warson si rende conto che, con il suo comportamento, era stato causa indiretta dell'incidente e vuole andare all'ospedale per rendersi conto dello stato di salute del collega. Michel gli offre un passaggio e, durante il tragitto, Steve racconta all'amico la sua situazione: dopo l'avventura con la Leader, e l'abbandono di Julie, aveva trascurato i suoi affari. Era ritornato alla Vaillante ma, per tentare di rilanciare la sua azienda texana, si era dovuto indebitare con le banche e, successivamente, con alcuni personaggi che definisce "particolari". La terza è una prova di Superturismo che si correrà, con delle BMW, sul vecchio circuito del Nurburgring raccordato a quello nuovo, per un totale di 25,947 Km. Al record di Michel in prova  Steve risponde immediatamente con un giro effettuato in un secondo in meno. Cramer incredibilmente fa segnare un tempo inferiore di ben 10 secondi, ottenuto però senza completare l'intero circuito ed utilizzando una scorciatoia nel percorso. Steve riparte scatenato senza dare al vecchio Bob il tempo di spiegargli che il suo era stato solo uno scherzo. Michel tenta di avvisare l'amico ed evitargli rischi inutili. Steve però non ha collegato il casco alla radio di bordo e guida come un pazzo riuscendo incredibilmente a migliorare il record senza l'impiego di scorciatoie. Il giorno seguente la gara è vinta proprio da Warson con Michel secondo e Terada terzo. Cramer e Hawkins ricevono, nel loro motor-home, la visita di un misterioso personaggio il quale, dopo averli pagati, li invita a darsi da fare per togliere di mezzo Michel, l'avversario più pericoloso per Warson. Riunione di famiglia alla Jonquiere: Henri è deluso dai risultati e Jean-Pierre spiega che la Vaillante ha difficoltà sul mercato a causa dei grossi mezzi finanziari messi in campo, per la pubblicità, da parte delle case concorrenti. La vittoria di Michel, insomma, sarebbe stata di importanza determinante ai fini dell'immagine e della ripresa del marchio. La quarta prova è un rally che si svolge in Cina. Le vetture dei partecipanti sono delle avveniristiche Leader. Francoise, che ha raggiunto il marito,  è preoccupata di vederlo alla guida di una vettura del marchio che più gli aveva dato preoccupazioni nella sua carriera. Durante la notte Cramer e Hawkins sabotano una ruota della vettura di Michel. Il giorno seguente Michel vince lo speciale e nella seconda manche è tallonato proprio da Cramer il quale non si capacita della tenuta della ruota dell'avversario sabotata la notte precedente. Durante il tentativo di sorpasso è invece proprio la ruota della Leader di Cramer ad esplodere. Bob piomba in un torrente ma ne esce incolume. Si rende conto, allora, dell'errore commesso da Hawkin: aveva sabotato la sua vettura, numero sei, al posto di quella di Michel, numero nove. Alla fine del rally Saintz e Duez occupano i primi due posti del podio, Michel arriva terzo e Warson solo quarto. Cramer si infuria con Hawkins per avergli fatto perdere i mille dollari promessi in caso di successo del sabotaggio. Nel Texas i ricattatori di Steve sono molto contrariati del risultato ottenuto dall'americano. La quinta gara è un Gran Premio di F.1. Si svolgerà sul mitico circuito cittadino del principato di Monaco in notturna. La Vaillante ha fornito le monoposto identiche per la competizione. Poco prima della partenza Warson è contattato telefonicamente da Rachel, la sua segretaria, la quale gli comunica che gli individui che lo minacciavano avevano devastato il suo ufficio come monito affinché si impegnasse al massimo per vincere la gara. Il segnale era chiaro: se Steve  non avesse vinto l'Ultima Speedfight rischiava la vita. Michel si accorge del duro colpo incassato dall'amico e vuole parlargli ma Jean-Pierre lo invita a concentrarsi solo per la corsa. Dopo pochi minuti infatti la gara ha inizio. Lo spettacolo è affascinante: 16 monoposto di F.1 sfrecciavano sotto la luce dei riflettori, 16 piloti si davano battaglia ad armi pari. I piloti che non avevano mai corso in F.1 vengono ben preso doppiati e due dei quattro campioni del mondo della specialità presenti si eliminano a vicenda in un incidente senza conseguenze.  In testa ci sono Villeneuve, Warson, Vaillant, Fisichella e Lamy. Steve e Michel superano Villeneuve e, a quattordici giri dal termine, iniziano il duello per la vittoria. Bob Cramer lascia che Steve lo doppi mentre oppone resistenza al doppiaggio di Michel facendogli perdere un sacco di tempo. A cinque giri dalla conclusione Michel si libera di Cramer e inizia la rimonta su Steve, rimonta che lo porta a ridosso dell'amico all'ultimo giro. Alla curva Rascasse Michel porta il suo attacco e passa con quasi tutta la sua monoposto quella di Steve il quale, troppo tardi, tenta di chiudere il varco. Le ruote delle due Vaillante si toccano e Warson esce di pista con l'avantreno rotto. Michel vince la gara ma, immediatamente, cerca l'amico per capire cosa fosse successo e perché avesse avuto quel comportamento così poco sportivo. Steve, che è appena uscito dall'ufficio della direzione di corsa infuriato, avvisa Michel di aver sporto reclamo nei suoi confronti. Michel è incredulo e tenta di far capire a Warson che l'incidente era stato causato dal suo comportamento e che non aveva la minima possibilità di ribaltare il risultato. Steve non ragiona e gli dice di non aver nulla da perdere: se il reclamo non sarebbe stato accolto lo avrebbe battuto comunque, sul suo terreno, nella gara di Atlanta. Michel lo invita a lasciare i suoi problemi finanziari fuori dalla pista ma ottiene, per tutta risposta, la furiosa reazione di Steve il quale arriva a minacciarlo con un pugno. L'americano quindi sale in macchina e si allontana. Michel, che non aveva reagito, rimane di ghiaccio, inconsapevole però di quale pericolo incomba sull'amico.    

 

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100.000.000 $ POUR STEVE WARSON

 

100.000.000  $ PER STEVE WARSON    (Gazzetta dello Sport)

La famiglia Vaillant è riunita in una località del Mediterraneo per una breve vacanza . Jean-Pierre, leggendo i giornali, commenta la decisione dei giudici sportivi che hanno respinto il ricorso di Steve. Henri ribadisce che la motivazione di Michel per vincere doveva essere il rilancio della Vaillante e non la presenza dell'amico. Intanto Steve, nella sua fattoria in Texas, riceve la visita dei suoi "usurai". Allontana Rachel, la sua segretaria, e per porre fine alle minacce dei suoi "aguzzini" offre loro la sua azienda, le terre e il bestiame. Per tutta risposta il capo della banda lo minaccia di ripercussioni su "una persona innocente" se non avesse vinto e consegnato il premio di 100 milioni di Dollari. Abbandonando il ranch lo sguardo del capo della banda incrocia quello della povera Rachel che stava allontanandosi in macchina. La sesta gara è una prova di endurance sul circuito di Atlanta nella quale verranno utilizzati dei potenti prototipi Audi R8. La gara, della durata di sei ore, si svolge in notturna. Dopo un'ora di corsa sono in testa Villeneuve e Warson, seguiti da Castroneves e Michel. La strategia di Jean-Pierre dà i suoi frutti e, dopo due ore Michel è al terzo posto dietro Terada e Duez mentre Steve lo tallona come un'ombra. Il ritmo di corsa è vertiginoso. I piloti in questa occasione, a differenza delle gare di durata "normali", i non possono dare il cambio a nessun copilota.  La fatica fisica e quella nervosa si fanno sentire  ed iniziano i primi incidenti ed uscite di pista. Cramer si "aiuta" con alcune pillole "poco lecite". Alla quarta ora di gara gli organizzatori hanno preparato una brutta sorpresa: fanno entrare in pista una ventina di Porsche 911 condotte da piloti locali. I partecipanti all'Ultima Speedfight si ritrovano a dover improvvisamente superare macchine molto più lente. Il vecchio Henri, che segue la gara in diretta televisiva alla Jonquiere, è arrabbiatissimo. A causa degli innumerevoli sorpassi cui sono costretti i partecipanti, tutte le strategie per preservare i pneumatici devono essere riviste. Alla quinta ora gli specialisti sono in testa, Michel ha un giro di vantaggio su Steve il quale, per risparmiare tempo non cambia i pneumatici durante un rifornimento di carburante. Warson, nonostante la difficoltà di tenere in pista la sua vettura, attacca Michel. Lo affianca ma improvvisamente si trova sulla traiettoria una Porsche. Per evitarla "tocca" la vettura dell'amico il quale sbanda ed esce di pista concludendo la sua corsa. La vittoria va a Terada con Warson al secondo posto mentre Bob Cramer, sotto gli effetti delle anfetamine, non si ferma più e può essere condotto all'ospedale solo quando la sua macchina esaurisce il carburante. Michel convince Jean-Pierre a non presentare ricorso. Alcuni giorni dopo Cramer ed Hawkins incontrano in un locale i ricattatori di Steve. Questi si rifiutano di pagarli e promettono loro 2000 dollari a testa solo se Warson supererà Michel in Giappone. Nello stesso locale due ragazze, guardando un servizio televisivo dedicato a Warson, fanno commenti lusinghieri "rapite" dal fascino di Steve. Cramer è imbestialito: nessuno parlava mai di lui e delle sue gesta, poi, guardando su un giornale la classifica dell'Ultima Speedfight, ha un sussulto. In un albergo vicino a Dallas Steve invece è disperato: alla televisione hanno mandato un servizio che lo accusava mostrando le proteste e la rabbia dei suoi dipendenti. La settima prova si svolge in Giappone. E' la prova a sorpresa, infatti si sarebbe svolta con delle Cobra da 7000 cc di cilindrata. I piloti sarebbero stati costretti a pilotare dei potenti mostri che sono sprovvisti di qualsiasi moderno sistema di assistenza alla guida. Dal cambio manuale, al volante non servo-assistito, tutto era rigorosamente come quarant'anni prima. Anche la partenza viene data con il vecchio sistema "tipo Le Mans". I piloti corrono nei loro abitacoli e la gara ha inizio con numerosi testacoda causati dall'assenza dei sistemi anti-patinamento. Durante la corsa,  a causa di errate scalate di marcia con conseguenti "fuori giri", alcuni motori cedono. Qualcuno non riesce a tenere in pista la sua vettura. I più a loro agio sembrano proprio Duez, Terada e Deletraz, abituati a correre sulle grosse GT mentre Michel e Villeneuve, giro dopo giro, prendono confidenza con i mezzi e diventano più veloci. In testa comunque c'è Warson seguito da Cramer e Hawkins, che già in passato avevano pilotato le Cobra. Cramer è preso dai suoi pensieri: guardando la classifica generale si era reso conto che il suo punteggio gli consentiva addirittura di puntare alla vittoria finale ed al mega-premio di cento milioni di dollari. I suoi piani quindi erano cambiati: non correva per i ricattatori di Steve ma per se stesso. Infatti si porta in testa superando Warson, poi "leva il piede" e permette la rimonta dell'americano e di Michel. A questo punto, con una manovra criminale delle sue, manda entrambi fuori pista. Quando Hawkins lo affianca e gli fa un cenno di intesa Cramer scarta verso di lui.. Le vetture si toccano e, questa volta, anche quella di Cramer si imbarca ed esce di pista capotando. Cramer resta indenne ma i suoi sogni di gloria finiscono miseramente. La gara viene vinta da Marc Duez mentre Warson e Michel, ritardati dall'uscita di pista, arrivano al sesto e settimo posto. Michel conservava la testa della classifica generale. In quello stesso momento gli "aguzzini" di Warson, che  si sono piazzati nel suo ranch ed hanno visto la gara alla televisione, contrariati per l'esito della stessa, decidono di dare un segnale "forte". Con il ferro rovente destinato al bestiame marchiano a fuoco la povera Rachel, la segretaria di Steve, che cade svenuta. Il tutto viene fotografato con un cellulare. L'ultima prova dell'Ultima Speedfight si svolge sul circuito ovale del Texas Motor Speedway. Le vetture sarebbero state  delle Formula Champ Car da 2700 cc di cilindrata con turbocompressore, alimentate da metanolo e capaci di raggiungere velocità di 400 Km all'ora. Françoise, intanto, ha deciso autonomamente di indagare sulla vera portata dei problemi di Warson e, dopo essere passata per il suo ranch, va a trovare Rachel all'ospedale e si fa raccontare tutta la vicenda. Raggiunto il marito, gli riferisce della vera situazione e della somma che Steve doveva ai suoi "usurai": era vicina ai cento milioni di dollari, più o meno il premio dell'Ultima Speedfight. Michel si rende conto della situazione: se Steve non avesse vinto sarebbe stato ucciso. Manca poco dall'inizio dell'ultima prova, il mondo intero è collegato in diretta televisiva; 150.000 spettatori sono stipati sugli spalti del circuito. Tra questi una grande delegazione di dipendenti del ranch di Warson con cartelli di protesta. Steve riceve dai suoi "aguzzini", sul cellulare, l'immagine di Rachel marchiata con il ferro rovente. E' un duro colpo, la sua disperazione ripresa dalla telecamere viene mostrata sugli schermi giganti del circuito. I suoi dipendenti se ne rendono conto ed il loro atteggiamento ostile sembra cambiare. Michel avvicina l'amico per cercare di trovare una soluzione: se per salvargli la vita avrebbe dovuto perdere la corsa lo avrebbe fatto. Steve non può permetterlo e rifiuta decisamente: se lo avesse fatto avrebbe preferito schiantarsi contro il muretto del circuito con la sua monoposto. A cinque minuti dal via Michel raggiunge Jean-Pierre e, inaspettatamente, si accorge che anche il padre Henri era arrivato sul circuito. Henri lo invita a dare il massimo perché il futuro della Vaillante dipendeva molto da questa vittoria. Michel entra nell'abitacolo e, a pochi secondi dal via, dice qualcosa al fratello. La gara ha inizio ed i bolidi si lanciano in un carosello di novanta minuti sul filo dei 400 Km all'ora. Castroneves, due volte vincitore di Indianapolis, va in testa mentre sugli spalti gli "usurai" di Steve stanno assistendo con grande interesse. Steve al primo pit-stop da un occhiata alle tribune e si accorge che i cartelli di protesta dei suoi dipendenti si erano trasformati in cartelli di incitamento. Adesso aveva un motivo in più per tentare di vincere: non lo avrebbe fatto per lui ma per loro. Intanto il russo Nicolas Olensky è vittima di un incidente e tutte le vetture si mettono dietro alla pace-car per permettere di sgomberare la pista. A metà gara i piloti che non possono aspirare al titolo si lasciano staccare per non correre rischi inutili. Fra questi c'è anche Hawkins che viene richiamato ai box. L'ordine è di riprendere la pista appena davanti a Warson per fargli sfruttare la sua scia. Hawkins esegue e, dopo qualche giro, riceve l'indicazione di lasciar passare Steve e di "chiudere la porta" a Michel. Ma il nostro eroe non si lascia sorprendere e quando vede Warson allargare per superare Hawkins si mette strettamente in coda all'amico. Hawkins non ha più lo spazio per concludere la manovra che aveva in mente ed a malapena riesce ad evitare di entrare in testacoda. Ormai Steve e Michel hanno staccato tutti gli avversari. I due si sorpassano a vicenda impegnandosi allo spasimo con tutto il loro talento. Il pubblico è senza respiro quando la bandiera bianca annuncia l'ultimo giro. Se Michel lasciava vincere l'amico questi avrebbe potuto compiere il folle gesto che aveva minacciato? Se avesse vinto lui quale sorte sarebbe toccata all'amico? A poche centinaia di metri dall'arrivo Michel porta il suo attacco gettandosi alla corda nell'ultima curva. La manovra riesce e Michel vince la gara e l'Ultima Speedfight. Acclamato dalla folla in delirio Michel scende dall'abitacolo e viene raggiunto da Steve che gli stringe la mano ringraziandolo per essersi battuto senza pietà. Adesso avrebbe pagato le conseguenze della sua sconfitta. Michel sale sul podio ed incassa l'assegno di 100 milioni di dollari. Gli "aguzzini" di Warson decidono di dare seguito alle loro minacce. Alla sera, impugnando delle pistole, entrano nel  motor-home di Steve. Qui, inaspettatamente, trovano Henri Vaillant il quale, assieme a Jean-Pierre ed agli organizzatori dell'Ultima Speedfight, consegna loro i 100 milioni di dollari in contanti e, poiché il debito di Steve era estinto, li invita a lasciarlo in pace. Questi accettano e si allontanano con il denaro mentre Henri e Jean-Pierre raggiungono Michel che li aspettava in auto. Henri aveva accettato la richiesta fatta dal figlio, e riferitagli da Jean-Pierre, poco prima della partenza dell'ultima corsa. Con ironia dice che adesso Michel poteva considerare Steve come il suo amico "più caro".  Michel finalmente raggiunge Françoise in hotel e le racconta l'esito positivo di tutta la vicenda. Un mese più tardi, sulla pista privata della Vaillante, Steve e Michel sono di nuovo assieme e stanno cronometrando i giri delle giovani promesse Christophe Laudat e Sebastien Fougerolle (giovani piloti "reali" vincitori del Volante Michel Vaillant ). Steve riceve la telefonata di Rachel la quale gli dice che, al ranch, tutto stava procedendo a meraviglia, che anche lei era guarita e che sarebbe restata alle sue dipendenze. Guardando allo specchio la sua natica con marchiata la "W" di Warson si chiede poi, ironicamente, come avrebbe potuto lavorare in un altra impresa se non in quella. Sulla pista della Vaillante si ode improvvisamente alzarsi una voce: è quella di Henri che riprende Michel e Steve invitandoli a mettersi velocemente al lavoro. I due corrono nelle loro F.1 per iniziare le prove. Come sempre i veri vincitori dell'avventura erano stati il coraggio e l'amicizia.

 

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POUR DAVID

 

PER DAVID    (Gazzetta dello Sport)

Il 67° album della serie normale contiene la trasposizione a fumetti del film "Michel Vaillant" (in Italia: "Adrenalina blu - La leggenda di Michel Vaillant"), film nel quale si riprendevano vari elementi della storia di Michel ma non venivano rispettati alcuni dei rapporti tra i protagonisti (uno su tutti: Michel, single, si innamora di Julie Wood  vedova del pilota irlandese David Dougherty). Possiamo quindi considerare questa come una "storia fantastica" rispetto alla "continuità" della saga.

Elisabeth, in sogno, vede Michel perdere la vita durante la 24 ore di Le Mans a causa di un contatto con una Leader che porta il numero 13. Svegliatasi e rassicurata da Henri telefona a Michel. Il figlio, in Canada per partecipare al "50° Parallelo Nord Canadian Rally", sta parlando con un vecchio indiano del posto. Al telefono rassicura a sua volta la madre: la Vaillante non avrebbe partecipato alla 24 ore ed inoltre nessuna vettura avrebbe portato il numero 13. Durante il rally in Canada il navigatore di Michel, l'irlandese David Dougherty, si distrae e, con un'indicazione errata, fa finire la Vaillante sulla superficie ghiacciata di un lago. Michel ha conferma delle indicazioni del vecchio indiano: il ghiaccio era salato a causa del vento che soffiava dalla parte del mare e si stava spezzando sotto il peso della vettura. Con una manovra spericolata riprende la pista e raggiunge la seconda Vaillante, pilotata da Warson con l'italiano Giulio Cavallo come navigatore, che era rallentata dai famigerati Cramer e Hawkins. Il posto di controllo è vicino così Michel e Steve decidono di stringere in una morsa la vettura di Cramer ed Hawkins. I due sono bloccati all'interno della loro vettura e potranno presentarsi ai commissari solo dopo la ripartenza delle Vaillante. Cramer, in trappola ed impotente, fa un cenno di minaccia nei confronti di David. Qualche giorno dopo, alla Jonquiere, Henri annuncia a Michel, Steve e David che la Vaillante avrebbe partecipato alla 24 ore di Le Mans: anche se il motore Vaillante non era pronto la Peugeot gli aveva messo a disposizione il nuovo motore Evolution 5. La seconda notizia era per David: gli veniva affidata una vettura per il rally d'Islanda e, se si fosse ben comportato, avrebbe avuto il posto a fianco di Michel a Le Mans. Se Elisabeth resta scioccata dalla notizia, David ne è entusiasta e telefona subito alla moglie Julie Wood, anch'essa pilota, esternandole tutta la sua gioia. Nel rally d'Islanda David è alla guida di una Vaillante Commando con a fianco Giulio Cavallo. La vettura sembra avere qualche noia con il carburante e viene presto raggiunta dalla Cadillac di Cramer che era partita dopo di lui. La lotta è dura e, in prossimità di un ponte, Cramer gli taglia la strada. Cramer passa il ponte mentre la Vaillante capota e finisce nel torrente sottostante. Cavallo esce dall'abitacolo mentre David ha qualche difficoltà con le cinture di sicurezza. Sopraggiunge la seconda Vaillante di Michel e Steve. Giulio Cavallo li rassicura sulle loro condizioni e li invita a proseguire per impedire a Cramer di vincere. David riesce a liberarsi dalle cinture ed inizia ad uscire da un finestrino della vettura rovesciata. Fa un cenno rassicurante agli amici ma, in un attimo, succede il peggio: il carburante si incendia e la vettura esplode. Inutili sono i tentativi disperati di Michel e Steve per salvare David il quale muore tra le fiamme. In Irlanda, durante il funerale del pilota, la moglie Julie Wood riceve da Jean-Pierre la promessa di un aiuto qualora ne avesse avuto bisogno. A Parigi, durante la presentazione della 24 ore di Le Mans, viene annunciato il ritorno della squadra Leader la quale aveva richiesto il 13 come numero di gara per una delle sue vetture. Ruth Wong, la figlia dello scomparso Leader, durante il suo discorso lancia un' inquietante sfida agli avversari. Qualche giorno dopo nell'ufficio di Jean-Pierre si presenta Julie Wood la quale chiede di poter pilotare a Le Mans al posto del marito scomparso. Jean-Pierre, pur contrario, non può negarle un test sul circuito privato della Vaillante. Il giorno dopo Julie è in pista. Michel raggiunge il fratello e la cronometra. Il tempo non è male considerato che la giovane non conosceva il circuito, allora Michel decide di farle da "pesce pilota". Sale su una seconda vettura, si mette davanti a quella di Julie e, via radio, le da i giusti consigli per affrontare il tracciato. Quando Michel raggiunge il fratello a bordo pista, i risultati si vedono presto: Julie arriva a meno di un secondo dal record del circuito. Michel le da la notizia di essere ammessa nella squadra e la ragazza lo abbraccia felice. La gioia di Julie però dura poco: la verifica sulla Vaillante Commando del marito rivela che la vettura era stata sabotata. Il Proteo, introdotto nel carburante per diminuirne il rendimento, a causa del capotamento della vettura ne aveva provocato l'esplosione. Siamo alla vigilia della 24 ore. Michel, sul circuito di Le Mans, mostra a Julie la sua  traiettoria di una curva. Arriva Steve che invita i due a cena. Durante la cena Julie non fa che ripetere a memoria tutte le indicazioni ricevute da Michel su come affrontare le varie parti del circuito. Steve e Michel la rassicurano: poteva affrontare la pista ad "occhi chiusi". Julie risponde che affrontarla ad occhi chiusi era impossibile. Michel allora la porta sulla sua vettura e la invita a mettergli le mani sugli occhi e ad indicargli solo i cartelli che indicano i cento metri dalle varie curve. Partendo dal segno della pole position Michel, completamente alla cieca, guida a memoria con Julie atterrita ed ammirata a fianco. Con una decisa frenata Michel conclude il giro di pista esattamente sulla linea dalla quale era partito. Intanto a qualche chilometro di distanza Ruth stava organizzando, assieme alla sua segretaria Odessa, un attentato contro la Vaillante. La mattina successiva il camion Vaillante parte, con le due vetture pronte per le sessioni di qualificazione, alla volta di Le Mans. Un colpo di fucile fora una delle gomme dell'autocarro il quale, uscito di strada, finisce la sua corsa con il muso parzialmente sommerso in un fiume. Jean-Pierre riceve la notizia al telefonino e manda un elicottero con Michel e Steve a recuperare le due vetture. Il tempo utile alla qualificazione passava inesorabilmente così Jean-Pierre chiede al direttore del circuito di lasciare aperto un varco secondario per permettere l'ingresso delle Vaillante. Il direttore acconsente avvisandolo che se le vetture non si fossero qualificate entro il tempo utile sarebbero state eliminate. Intanto Michel e Steve, raggiunto il camion, salgono sulle due Vaillante e, guidando a tutta velocità sull'autostrada, riescono ad entrare in pista solo qualche istante prima dello scadere delle prove. In extremis riescono a qualificarsi con grande smacco per Ruth. Il venerdì prima della gara, durante le ultime prove notturne, un individuo riesce a sabotare uno dei pneumatici destinati alla Vaillante numero 10 di Michel, Julie e Cavallo. Steve, pur all'oscuro dell'avvenuto sabotaggio, si accorge della presenza estranea e rincorre l'individuo catturandolo. Scoperto che si trattava di Odessa, riconsegna la ragazza a Ruth. In casa Vaillante ormai si sospetta della Leader per l'uscita di strada del camion. Quella stessa notte Henri viene rapido dalla Jonquiere. Ruth raggiunge la camera di Steve per scusarsi dell'intrusione di Odessa ai box Vaillante: è solo una scusa per "circuirlo" e portarlo a letto. Intanto Michel riceve la telefonata di sua madre spaventata dalla sparizione del marito. Michel, resosi conto del rapimento, la tranquillizza dicendole che il padre era a Le Mans per la gara. Immediatamente va nell'hotel di Ruth per chiedere conto della sparizione del padre. La ragazza si era creata l'alibi perfetto: Michel si rende conto che era a letto con l'amico Steve. Ruth dichiara a Michel le sue condizioni: non doveva vincere o ritirarsi, doveva corre e perdere altrimenti suo padre sarebbe stato eliminato. La mattina dopo Steve, scusatosi con Michel per la scappatella con Ruth, viene messo al corrente della situazione. A Michel serve tempo per riflettere sul da farsi ma, intanto, deve prendere il via alla 24 ore. Henri, rinchiuso in una località segreta, può seguire la gara alla televisione. Odessa, intanto, spia i movimenti ai box della Vaillante. Durante un pit-stop, alla Vaillante di Michel sta per essere montato il pneumatico sabotato, ma Jean-Pierre, all'ultimo momento, dà l'ordine di montare gli pneumatici da pioggia. Durante un turno di riposo Michel avvisa anche Jean-Pierre del rapimento del padre, poi vedendo Ruth scendere dalla sua vettura privata, ha un'idea e chiede a Julie di sostituirlo alla guida della Vaillante per un'ora. La ragazza, sotto il casco di Michel incontra Hawkins il quale, per togliersi un peso dalla coscienza ed avendola scambiata per Michel, confessa che la morte di David era stata causata dal sabotaggio portato a termine da Cramer. E' un duro colpo per Julie. Intanto Michel penetrato nella vettura privata di Ruth, grazie alla traccia presente sul navigatore satellitare, riesce ad individuare la località nella quale era stato portato suo padre. Purtroppo una dei complici di Ruth lo sorprende e, minacciandolo con la pistola, lo porta dalla sua padrona. In quello stesso momento Cramer, alla guida della Leader numero 13, viene colpito al volto da un piccione e rientra ai box. A Ruth viene un'idea malvagia: obbliga Michel a prendere il posto di Cramer alla guida della Leader. Non solo la Vaillante non avrebbe vinto ma Michel sarebbe stato costretto a portare alla vittoria la Leader. Sul circuito arriva anche Elisabeth che viene rassicurata da Jean-Pierre il quale le dice che Henri si trovava dall'altra parte del circuito. Elisabeth, in attesa del marito, si mette in un angolo del box per seguire la corsa da un televisore. In pista Julie, nelle vesti di Michel, inizia una rabbiosa lotta contro quello che credeva Cramer. Julie, con la Vaillante numero 10, tampona più volte la Leader numero 13 fino a che questa non entra in testacoda. Le due vetture si scontrano frontalmente e la Vaillante vola nel bosco vicino al tracciato. Elisabeth, vedendo la scena al televisore, rivive esattamente il suo incubo premonitore. Michel riesce ad uscire dalla Leader e ad estrarre la ragazza dalla Vaillante in fiamme. Quando rivela la sua identità a Julie questa, convinta di aver lottato contro Cramer, sviene per l'emozione. Steve arriva sul luogo dell'incidente ed i tre partono immediatamente per la località segreta dove si trovava Henri. I rapitori sono momentaneamente assenti e, neutralizzato l'unico guardiano, liberano Henri. Saliti in auto, però, vengono raggiunti da colpi d'arma da fuoco esplosi dagli altri complici ritornati sul posto. Steve rimane ferito ed è impossibilitato a portare a termine la corsa. Mentre Henri va a rassicurare la moglie, Gabriele Spangenberg deve dare il cambio a Warson sulla Vaillante numero 8. E' Michel, che indossando il casco di Steve, prende il suo posto per il finale di corsa. Durante quel pit-stop, sulla Vaillante superstite, viene montata proprio la gomma sabotata. Siamo al termine della 24 ore. In testa la Leader numero 22 è seguita dalla Vaillante numero 8. Michel, sotto mentite spoglie, recupera dieci secondi a giro ma ormai resta troppo poco al termine per sperare in un aggancio. A pochi minuti dalla fine, però, il motore della Leader dà segni di surriscaldamento. Julie, nonostante il consiglio dei suoi tecnici, decide di non segnalare al pilota di rallentare per gestire il vantaggio. Così, quasi allo scadere delle 24 ore, la Leader inizia a fumare vistosamente. Sul rettilineo finale il motore cede del tutto e si arresta a 50 metri dalla linea del traguardo. Michel, avvisato via radio della situazione, si lancia nel tentativo di vincere la gara. Il pilota della Leader, a piedi, tenta disperatamente di spingere la sua vettura oltre il traguardo mentre Michel, lanciato sulle Hunadieres, riesce a malapena a mantenere in pista la Vaillante a causa dell'esplosione del pneumatico sabotato da Odessa. A 20 metri dall'arrivo il pilota della Leader crolla per la fatica proprio mentre arriva la Vaillante numero 8 di Michel che passa la linea del traguardo su tre ruote. E' l'apoteosi. Michel, nelle vesti di Steve, ritorna all'amico il suo casco e lo manda sul podio per la premiazione ed il trionfo. Ma Steve, al suo posto, non avrebbe fatto altrettanto?

 

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CHINA MOON

 

CHINA MOON    (Gazzetta dello Sport)

Sul circuito di Shangai si sta per correre il primo Gran Premio della Cina. Jean-Pierre, durante le prove libere del venerdì, deve capire velocemente quali gomme scegliere e quali regolazioni effettuare per la gara di domenica. Michel gli dà le prime indicazioni mentre Steve gli fa notare che le Ferrari e le Renault erano ancora più veloci di un secondo al giro. Jean-Pierre dice che, a causa del budget limitato, per quella stagione sarebbe stato difficile essere veloci come i top-team e che  contava tutto sulla strategia e sulla loro condotta di gara. Arrivano i giornalisti e Jean-Pierre annuncia ai suoi sbigottiti piloti che non erano interessati alle loro due monoposto ma ad un'altra misteriosa Vaillante. Alla sera Jean-Pierre racconta a Michel dell'opportunità che gli offriva il mercato cinese e non solo sotto il profilo commerciale. Assieme al fratello si reca in un'officina segreta vicino al circuito dove si stanno ultimando le prove della Vaillante "Xing-Hiu", una rivoluzionaria vettura sportiva alimentata ad idrogeno. L'auto, progettata dall'ingegner Zhuo e dal suo staff assieme a Jean-Pierre, sta per essere prodotta in serie e Michel avrebbe dovuto guidarla dopo il Gran Premio per la sua presentazione al mondo. Sabato mattina Jean-Pierre definisce le diverse strategie di gara per Michel e Steve. Alle 15 un addetto lo avvisa che è successo qualcosa all'officina della Vaillante "Xing-Hiu". Recatosi sul posto assieme a Michel e Steve, Jean Pierre si rende conto che il prototipo è stato rubato. Gli autori del colpo hanno lasciato un messaggio su un foglio ed un telefonino. Il messaggio dice che la vettura sarebbe stata riconsegnata se Michel, da solo, sarebbe andato a cercarla. Ne nasce una discussione con lo staff cinese circa l'opportunità che Michel, in vista dell'imminente Gran Premio, si prendesse dei rischi di quel genere. Improvvisamente suona il cellulare e Michel risponde. Al termine della telefonata decide di seguire le istruzioni impartite ed andare alla ricerca della vettura. Salito su un taxi, Michel viene  nuovamente contattato telefonicamente. Passato il telefono all'autista che riceve a sua volta delle istruzioni, viene portato a Shangay. Abbandonato in una strada senza altre indicazioni, decide quasi di rientrare al circuito ma viene fermato da un vecchio con un bastone che gli indica un vicolo. Michel vi si reca e, davanti ad una porticina, vede una lanterna rossa con una scritta ed il logo Vaillante. Entra e viene accolto da una bella ragazza cinese. Michel si rende conto di essere in una casa di piacere. La ragazza gli spiega che il popolo cinese lo considera un pilota quasi "sovrannaturale", un genio, la scritta sulla lanterna infatti voleva dire "il genio della vettura". Il suo compito era quello di convincerlo del suo potere di seduzione. La giovane incomincia a spogliarsi quando arriva un uomo che la avvisa che Michel era stato seguito. La ragazza allora, prima di sparire con l'uomo, lascia a Michel un altro messaggio su di un biglietto. Uscito dalla casa, Michel si ritrova improvvisamente davanti ad un dragone nel bel mezzo di  un corteo. Qui ritrova il vecchio col bastone, che lo aveva indirizzato precedentemente, il quale lo invita a non avere paura del dragone di cartapesta e gli traduce il biglietto consegnatogli dalla ragazza. Il vecchio gli dice che doveva recarsi al porto e cercare "La luna". Michel , sconcertato, cerca di raggiungere a piedi il porto. Attraversando un parco pubblico, crede di essere vittima di un'aggressione ma poi si rende conto che il gruppo di cinesi che lo avevano spaventato stava semplicemente facendo ginnastica con i movimenti delle arti marziali. Arrivato al porto individua una nave, la "China moon". Traducendo il nome in "Luna della Cina", Michel crede di aver trovato la sua meta. La nave stava mollando gli ormeggi così Michel sale a bordo senza troppe precauzioni. Viene però aggredito e stordito da alcuni marinai che lo gettano in mare. Michel si risveglia in un club chiamato "The moon". Qui trova Steve che, fortunatamente, lo aveva seguito e salvato dall'annegamento. Nel club, che era il vero obiettivo indicato a Michel nel biglietto, alcuni giovani cinesi aiutano i nostri amici a raggiungere la tappa finale di quella misteriosa "caccia al tesoro". Michel e Steve entrano da una porta di un vicolo e si ritrovano immersi in un paesaggio completamente diverso da quello della moderna Shangay. Un immenso giardino lussureggiante con costruzioni tipiche e ponti in legno che attraversano un ruscello. Qui vengono accolti da un misterioso uomo anziano, vestito di grigio con un cappello nero. L'uomo spiega che lo scopo di quella misteriosa rincorsa era di far capire a Michel che si trovava davanti ad una scelta importante. Una scelta che il nostro eroe, girando da un G.P. all'altro restando sempre chiuso nel mondo del paddock, non avrebbe potuto comprendere bene. Era la scelta che la Cina stessa doveva fare adesso che si trovava in un momento di grandissimo sviluppo economico. Gli interessi in gioco per questo sviluppo erano tali che avrebbero avuto ripercussioni sul mondo intero. Il numero di vetture che sarebbero circolate per le strade cinesi sarebbe ben presto centuplicato, con un conseguente aumento esponenziale dell'inquinamento mondiale. Il consumo spropositato di carburante inoltre avrebbe provocato in pochi anni l'esaurimento delle scorte petrolifere mondiali. A meno che non si fosse fatta la scelta delle vetture all'idrogeno. Se la Cina sceglieva questa opzione il mondo intero l'avrebbe seguita. Per fare ciò, dice il vecchio, i cinesi avevano  però bisogno di un eroe: se Michel avesse vinto il G.P. di Shangay la "Xing-Hiu" all'idrogeno sarebbe stata scelta dal popolo cinese senza riserve, e l'intero pianeta sarebbe stato salvo. Michel ha compreso ma dice al misterioso personaggio che non avrebbe fatto più in tempo a raggiungere il circuito per la gara. L'anziano, rassicurandolo che il prototipo della "Xing-Hiu" si trovava nascosto proprio al circuito, consiglia i nostri eroi di raggiungere la pista prendendo il treno magnetico a Longyang Station. Arrivati alla stazione Michel viene fermato dal vecchio saggio col bastone che aveva incontrato per due volte durante la sua ricerca. L'uomo gli chiede se adesso sapeva perché stava correndo. Alla risposta affermativa del nostro eroe il  vecchio saggio gli dice che, in questo caso, avrebbe sicuramente vinto. I nostri amici raggiungono il circuito dove ritrovano Jean-Pierre ed il prototipo all'idrogeno che era stato nascosto in un hangar vicino a quello del suo allestimento. Jean-Pierre comunica a Miche e Steve che non avrebbero potuto prendere il via in quanto non avevano preso parte alle ultime prove di qualificazione. Fortunatamente Françoise arriva di corsa con una liberatoria firmata da tutti i team-manager delle altre squadre con la quale i nostri amici potevano partecipare alla corsa partendo, per ultimi, dalla corsia dei box. Senza aver dormito e stanchi per  l'avventura passata, Michel e Steve si infilano le tute. Jean-Pierre vuole fermare Michel, ma quest'ultimo è troppo determinato. Il via viene dato, i nostri amici vedono sfilare tutto il plotone prima di poter partire. Ma la rimonta ha inizio. Ed è una rimonta che ha dell'incredibile perché Michel risale di ben nove posizioni in un solo giro ! Il pubblico cinese è in visibilio. Inizia il balletto delle tattiche dei cambi gomme e dei rifornimenti. Michel rimonta ancora e si trova in ottava posizione. I dolori e la stanchezza lo fanno soffrire ma tiene duro. A dieci giri dal termine è quarto ma deve effettuare ancora un rifornimento. Infatti per poter risalire di tutte quelle posizioni Michel aveva preferito restare sempre leggero ed aveva optato per fermarsi tre volte al posto di due. Il pit-stop è velocissimo, giusto il tempo per immettere i litri di carburante sufficienti per terminare la corsa. Improvvisamente Michel non sente più ne il dolore ne la fatica e si lancia all'inseguimento dei primi. Steve, che non ha possibilità di vittoria a causa della scelta di montare gomme troppo morbide, aiuta Michel e gli fa sfruttare la sua scia anche se, con ironia, ammette di averlo fatto solo perché l'amico ...doveva salvare il pianeta. Superato Kimi Raikkonen, Michel va alla caccia di Fisichella e Shumacher. Fisichella, che ha fatto la stessa scelta di Michel per quanto riguarda le gomme, sembra resistere tranquillamente ai suoi attacchi fino a quando il nostro eroe, con una manovra fin troppo aggressiva per le sue abitudini, lo costringe ad uscire con due ruote sull'erba. Il pilota italiano, incredulo, alla curva successiva si ritrova con due gomme sporche e perde quel tanto di aderenza da uscire sulla ghiaia.  Michel così lo supera ed inizia un testa a testa con Shumacher per la prima posizione. E' l'ultimo giro ed il tedesco capisce che Michel sta usando un'aggressività insolita. I due sono pericolosamente ruota a ruota. Michel si rende conto che i rischi erano diventati troppo alti. Per un attimo, nei suoi occhi appare una strana visione: il vecchio saggio col bastone che lo invita a non tremare, a non avere paura del "dragone di carta". Michel pensa allora che non doveva avere paura del "dragone rosso" rappresentato dalla Ferrari di Shumacher ed attacca. Le ruote delle due monoposto si toccano, il pubblico sussulta sulle tribune, la Ferrari entra in testacoda ed esce di pista. La Vaillante di Michel sbanda paurosamente ma resta sull'asfalto. Da dietro però arriva velocissima la Renault di Fisichella. Sul rettilineo d'arrivo i due sono affiancati ma è Michel, di un soffio, ad aggiudicarsi il primo Gran Premio della Cina. Al termine gli avversari vanno a complimentarsi chiedendo a Michel le ragioni della sua strana ed inusuale aggressività in pista. Anche i giornalisti gli chiedono le ragioni del suo comportamento. Michel risponde che, per una volta, aveva guidato nella "zona rossa" ma aveva avuto i suoi buoni motivi per farlo. I giornalisti chiedono se i motivi erano rappresentati dal lancio della nuova Vaillante in Cina. Michel risponde che le ragioni commerciali erano secondarie ad un altra causa ben più importante. Forse un giorno i loro figli avrebbero compreso come, quel giorno, si era corso per l'avvenire dell'intero pianeta. Michel si mette così alla guida della "Xing-Qiu" in una sfilata trionfale per il lancio della nuova vettura all'idrogeno. Al termine, finalmente, Françoise può coccolarsi suo marito invitandolo ad andare a riposare per poi farsi raccontare la sua avventura della notte precedente. Steve, con il solito umorismo, lo invita a raccontare alla moglie anche dell'incontro con la bella cinesina nella casa di piacere. La battuta ovviamente ha il suo effetto ..."esplosivo".

 

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HORS-PISTE EN ENFER

 

FUORI PISTA ALL'INFERNO    (Nona Arte) 

FUORI PISTA ALL'INFERNO    (Gazzetta dello Sport)

Turchia, quarta tappa del Rally d'Oriente, valevole per il campionato mondiale "tutto terra". Michel e Steve con il loro buggy Vaillante stanno inseguendo Jean-Louis Schlesser (pilota reale) con il suo buggy Ford. Poco dopo l'avvenuto sorpasso, però, i nostri amici trovano improvvisamente sulla loro strada un bambino. Con una manovra spericolata Michel riesce ad evitarlo anche se, per l'emozione, il bambino rimane riverso sulla pista. Fortunatamente è illeso ma, quando si riprende, sembra fortemente spaventato dal logo Vaillante della tuta di Michel. Yves Douleac e Gabrièle Spangenberg fanno salire il bambino sul camion-assistenza della Vaillante e lo portano ad Erzurum per accertamenti. Terminata la tappa, Michel e Steve raggiungono Jean-Pierre ed il professor Zhuo all'interno della tenda-officina dove scopriamo che il buggy Vaillante è spinto dallo stesso motore all'idrogeno della Wing-Qiu (vedi episodio: "China moon") modificato per la competizione. I nostri due amici vanno poi alla tenda-ospedale. Mentre Steve, fedele al personaggio, si finge dolorante ad una mano per tentare un approccio con una avvenente dottoressa, Michel si informa della salute del bambino. Il dottore lo rassicura che il bambino è soltanto un po' disidratato, ma gli fa anche notare degli strani segni di puntura sotto i polpastrelli. Durante la notte Michel fa un brutto sogno: trova nuovamente il bimbo sulla sua strada, prova a frenare ma i freni non rispondono così lo travolge. Svegliatosi dall'incubo, si veste e va alla tenda-ospedale. Qui, assieme al dottore, si accorge che il ragazzino è fuggito. Il giorno dopo, alla partenza della nuova tappa del rally, Michel dice a Steve di essere sicuro che il bambino aveva paura di loro. La corsa riprende e gli specialisti su due o quattro ruote affrontano serie difficoltà di orientamento. I GPS sembrano essere in panne e moltissimi navigatori si perdono. Sembra che il sistema satellitare sia stato oscurato dal Pentagono in prossimità della frontiera irachena. Michel e Steve, dopo non poche difficoltà, raggiungono il camion di assistenza Vaillante e quindi riprendono la strada. Ad un certo punto si trovano sullo stesso sentiero dove, il giorno prima, avevano evitato per miracolo di investire il bambino turco. Michel, per scacciare i suoi fantasmi, spinge al massimo ma, superato un dirupo, vede ai margini del sentiero il piccolo fuggitivo assieme ad altri tre bambini più piccoli. Michel e Steve, dopo essersi fermati, li trovano nascosti dietro ad una roccia. Il piccolo turco allora disegna, sullo strato di fango che copre la fiancata del buggy di Michel, la sagoma di una figura mostruosa che minaccia una bambina. Poco dopo sopraggiunge il secondo buggy Vaillante pilotato dal pilota turco Jason Tahincioglu (pilota reale) affiancato dal professor Zhuo. Il piccolo fuggitivo, finalmente, inizia a parlare e dice di chiamarsi Orhan. Jason traduce le sue parole: era fuggito il giorno prima assieme ai suoi compagni da un luogo dove alcuni uomini li terrorizzavano e li costringevano a lavorare minacciandoli con dei mostri. Orhan aveva disegnato sul cofano della Vaillante uno dei mostri e la sua sorellina Kamelya. Il piccolo spiega che poi era fuggito anche dalla tenda-ospedale per andare a ritrovare la sorellina. Stava fuggendo perché si era convinto che Michel e Steve lo stessero inseguendo. I nostri eroi allora, pur rischiando di perdere il rally, decidono di andare a cercare il luogo dove Orhan aveva indicato si trovava la sorella. Mentre Jason e Zhuo si occupano dei bambini, Michel e Steve riescono ad individuare una vecchia fabbrica che sembra abbandonata da poco. Entrano e, increduli, trovano all'interno un moderno atelier per la costruzione dei sedili per le automobili. E' questo il luogo di sfruttamento dove i bambini venivano costretti a lavorare in condizioni di vera e propria schiavitù. Le macchine da cucire sono prive dei dispositivi di sicurezza e questo fa venire in mente a Michel le punture sulle mani di Orhan. Al centro del dormitorio una grande stufa avrebbe rischiato di causare un incendio e,  nella cucina, delle minuscole tazze testimoniavano come questi venissero lasciati praticamente alla fame. Un rumore fa uscire i nostri amici all'aperto. Due enormi  molossi ringhiavano e si stavano avvicinando. Erano questi i mostri descritti, e disegnati, dal piccolo Orhan. I cani si scagliano contro i nostri amici ma, fortunatamente, le catene cui erano legati si tendono e, quando sono a pochi centimetri, impediscono loro di raggiungerli. Su di un camion Michel vede delle casse e capisce che gli sfruttatori dei bambini erano scappati, tentando di eliminare le prove delle loro malefatte, quando Orhan era riuscito a fuggire. Steve si accorge, però, che  le casse sul camion avevano il logo della Vaillante. Michel ne apre una e constata con stupore che conteneva sedili originali Vaillante. I negrieri che erano scappati producevano, in un modo odioso, proprio sedili ufficiali per il suo marchio. Orhan aveva dunque paura della "V" bianca nel cerchio rosso e blu perché la associava al mondo di orrori nel quale era finito assieme alla sorellina. I nostri amici risalgono in auto e, per poco, riescono a raggiungere il posto di controllo in tempo utile. All'arrivo della tappa, Jean-Pierre riprende Michel per aver abbandonato la corsa. Quest'ultimo gli racconta dell'accaduto e gli fa vedere i documenti che dimostravano il coinvolgimento della Vaillante in quell'odioso affare di sfruttamento minorile. Jean-Pierre si rende conto che qualche suo committente aveva tradito la sua fiducia subappaltando la costruzione dei sedili ad un'associazione senza scrupoli. I due fratelli, allora, raggiungono il commissariato di Sivas dove ritrovano il piccolo Orhan, rivestito e ripulito, assieme al commissario Akad. Quest'ultimo riferisce ai nostri amici che la polizia turca era sulle tracce dei criminali ma che bisognava prenderli prima che questi avessero raggiunto le strade asfaltate facendo perdere le loro tracce. Il commissario si rende conto che la Vaillante era estranea alla vicenda e dice a Jean-Pierre che il fenomeno dello sfruttamento minorile era diffuso in tutto il mondo. Michel chiede se in Turchia ci fosse l'obbligo scolastico ed il commissario spiega che era difficile far rispettare quell'obbligo quando i bambini dovevano aiutare le famiglie a sopravvivere. La famiglia di Orhan, ad esempio, era composta da dieci persone e per questo lui collaborava al loro sostentamento. Michel e Jean-Pierre si offrono di aiutare il bambino. Orhan, allora, si fa coraggio e chiede di poter ancora viaggiare nel camion-assistenza. Dice anche che, quando sarebbe stato grande, avrebbe voluto fare il pilota. Michel gli spiega che per fare il pilota avrebbe dovuto ritornare a scuola ed imparare a leggere. Il giorno successivo la corsa riprende, la durezza del percorso fa la sua selezione ed i ritiri si susseguono. Quando Schlesser è vittima di una foratura, Miche e Steve tentano di approfittarne ma il buggy Vaillante, a sua volta, ha dei problemi al motore. La tappa si conclude con i nostri amici al terzo posto. Il professore Zhuo analizza il propulsore della vettura di Michel e Steve e capisce che sarebbe stato sufficiente regolare il condotto di alimentazione dell'idrogeno. In quel momento Yves scopre che il piccolo Orhan li aveva raggiunti nascondendosi in uno dei camion dell'assistenza. In quel momento  René Metge (ex pilota reale), l' organizzatore della corsa, dall'elicottero segnala via radio di aver individuato un camion in fiamme con un carico di sedili. Era evidente che si trattava di uno degli autocarri degli sfruttatori che, finito in panne, era stato incendiato ed abbandonato. Metge avvisa Michel che c'erano evidenti tracce di altri due camion. Il nostro eroe  decide allora di andare personalmente alla caccia dei malfattori. Mette un casco in testa al piccolo Orhan e lo fa salire al suo fianco sul buggy affinché lo aiutasse a riconoscere gli autocarri dei suoi aguzzini. Yves e Gabrièle seguono Michel con il camion-asistenza, Steve e Jason fanno altrettanto con il secondo buggy Vaillante. Jean-Pierre, dapprima scettico, si convince che era l'unica maniera per stroncare quella losca catena di sfruttamento così chiede aiuto a René Metge che nel frattempo era atterrato con l'elicottero. Jean-Louis Schslesser nel frattempo si era già aggiunto alla comitiva con il suo buggy Ford.  Michel affianca molti camion fino a che, aiutato da Orhan,  individua i due autocarri in fuga. Su uno di questi c'è anche Kamelia, la sorella di Orhan presa in ostaggio dai criminali. Steve e Jason affiancano il camion in coda che, sbandando, fa ribaltare il loro buggy. Michel si ferma e, assicuratosi che Steve e Jason erano rimasti illesi, riprende la caccia. Gli autocarri arrivano nell' incredibile scenario dei "Camini delle fate" di Hassan Dagi. Qui il buggy di Schlesser riesce fermarsi sul tragitto del primo. L'autista, invece di rallentare, accelera con l'intento di travolgere il buggy quando, da dietro alcune rocce, Michel ed il piccolo Orhan gli lanciano contro dei razzi da segnalazione. L'autista perde il controllo del pesante automezzo che si ribalta bloccando quello dei complici che lo seguivano. L'autista del secondo camion si rende conto di avere alle sue spalle il camion-assistenza Vaillante così, con una manovra  improvvisa, cambia direzione a tenta la fuga attraversando delle vigne. All'uscita di queste però si trova davanti uno spettacolo impressionante: tutti i camion-assistenza di tutti gli equipaggi del rally, capitanati da René Metge sull'elicottero, erano schierati davanti a sbarrargli la strada. Ai malfattori non restava che arrendersi e, quando uno di questi tenta di fuggire facendosi scudo con la piccola Kamelia, quest'ultima con un morso riesce a liberarsi mentre Michel lo stende con un "diretto sinistro". I nostri amici restano stupefatti dal contenuto del secondo camion in fuga. Se nel primo c'erano ancora sedili Vaillante, nel cassone del secondo trovano gli atri bambini vittime degli sfruttatori. Mentre questi ultimi vengono rifocillati, arriva il commissario Akad il quale si complimenta con i nostri eroi e li informa di cosa aveva scoperto dell'organizzazione che, grazie al loro aiuto, era ormai stata sgominata. Mentre il piccolo Orhan racconta le sue peripezie ai suoi amici, Steve tenta di farsi medicare una mano all'infermeria. La bella dottoressa però, memore del trucco precedente, non gli crede e lo scaccia decisamente. La gara riprende il giorno successivo con Schlesser in testa seguito da Michel. La lotta, testa a testa, si risolve, dopo 3.376 Km, in volata. Per la prima volta un auto all'idrogeno, il buggy Vaillante, si impone in una prova così importante: sono infatti Michel e Steve a vincere ed a conquistare la coppa del mondo "tutto terra". Il padre di Rahan e Kamelia è venuto a ringraziare Michel e gli garantisce che, con il suo aiuto, avrebbe dato un avvenire migliore ai suoi figli. Steve, dopo i festeggiamenti,  è in infermeria disteso su una barella.  La dottoressa chiede se avesse ancora problemi alla mano ma l'americano, spostando il lenzuolo che lo copriva, scopre l'enorme mazzo di rose rosse della vittoria e gli dice di avere solo problemi di cuore. La dottoressa, questa volta, cede e lo bacia. Intanto il piccolo Orhan, mentre il padre lo sta riconducendo a casa assieme alla sorella, dichiara di non volere andare più a scuola perché voleva fare solo il pilota. Kamelia gli dice che tutti i piloti erano andati a scuola. Rahan, trascinato per mano con decisione dal padre, chiede "sei sicura?".


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24 HEURES SOUS INFLUENCE

 

24 ORE SOTTO PRESSIONE    (Nona Arte) 

24 ORE SOTTO PRESSIONE    (Gazzetta dello Sport)

Yves Douleac avrebbe dovuto correre la 24 ore di Le Mans con Michel e Steve ma, durante una corsa con degli scooter improvvisata assieme ai compagni, cade e si rompe una gamba. Jean Pierre, furioso, convoca Michel e Ives nel suo ufficio e ordina loro di trovare prima possibile un sostituto all'altezza. Quello stesso giorno nella villa del signor Montusset, un uomo di affari piuttosto "disinvolto", arrivano gli ufficiali giudiziari e procedono al sequestro di ogni oggetto di valore presente nell'edificio. Durante il sequestro, il signor Montusset riceve la telefonata del figlio Dylan il quale gli annuncia di essere stato scelto per correre la 24 Ore assieme a Michel Vaillant. Rimasto solo, il signor Montusset recupera da un nascondiglio gli ultimi fondi di danaro rimastigli ed ordina telefonicamente un carico di cappellini e magliette pubblicitarie per rilanciare i suoi discount in fallimento. Iniziano le prove di qualificazione della 24 Ore di Le Mans. L'Audi  con i suoi potenti mezzi ha lanciato la sfida: vincere la corsa con i suoi prototipi diesel. Jean-Pierre ha presentato una nuova, avveniristica, Vaillante e due equipaggi: uno formato da Michel, Steve ed il giovane esordiente Dylan Montusset e l'altro formato da tre donne: la tedesca Gabriéle Spangenberg, la belga Vanina Ickx (pilota reale) e l'italiana Tamara Vidali (pilota reale). Dylan riesce incredibilmente a fare la pole-position però, durante il tentativo, urta leggermente la Vaillante di Vanina Ickx. Al suo rientro ai box, il padre lo accoglie trionfante ma, al contrario, Vanina e sopratutto Jean-Pierre lo redarguiscono e lo invitano ad un comportamento più professionale ed a rispettare le consegne. Il signor Montusset approfitta del momento di gloria del figlio per fare pubblicità ai suoi magazzini pavoneggiandosi assieme a lui davanti alla stampa ed ai fotografi. Anche Michel riprende Dylan invitandolo a non farsi influenzare dal padre. Il signor Montusset infatti fa molta pressione sul figlio anche perché è in procinto di firmare un contratto con uno sponsor. Mentre Dylan ripassa a mente il tracciato, suo padre lo sprona ad essere più veloce, quindi si preoccupa di far distribuire, dai boy scout in servizio sul circuito, le sue magliette pubblicitarie. Durante il warm-up Steve sta viaggiando a 280 Km/ora quando gli esplode un pneumatico posteriore. La Vaillante sbanda e va a sbattere violentemente contro un guard-rail.  La vettura, semidistrutta, viene portata ai box su un autocarro. Il signor Montusset, alla sua vista, va in escandescenza ed impreca contro Warson.  Dylan cerca di convincerlo che non era colpa di Steve , poiché in caso di esplosione di un pneumatico non c'era nulla da fare. Suo padre però non vuole sentir ragione e gli dice che era "vitale" che lui riuscisse a partecipare e a vincere quella 24 ore. Poi chiama un suo fidato fisioterapista e gli ordina di occuparsi del figlio dal punto dio vista fisico e "morale". Nel frattempo, nello stand Vaillante, i meccanici sono disperatamente lanciati, in una corsa contro il tempo, nel tentativo di riparare la Vaillante danneggiata. Michel e Steve, intanto, firmano autografi e posano per i fotografi. Dylan sembra il più scatenato mentre va a salutare il pubblico delle tribune. Il signor Montusset, invece, è talmente arrabbiato da minacciare di fare causa a Jean-Pierre nel caso della mancata partecipazione di suo figlio alla 24 ore. Steve allora lo blocca e lo invita a girarsi ed a dare una mano ai meccanici che stavano spingendo fuori dallo stand la Vaillante incredibilmente rimessa a posto in tempo per la corsa. Alle 15 parte la gara e la lotta tra l'Audi e la Vaillante si fa subito dura. Dylan è entusiasta della bravura di guida di Michel ma il padre gli dice che anche lui era in grado di fare altrettanto. Al momento di dare il cambio a Michel, Dylan viene ulteriormente "spronato" dal padre e deve ritrovare la concentrazione. In pista si dimostra molto veloce ma Michel sa che stava guidando al limite, senza margine di errore. Proprio mentre il signor Montusset sta per firmare un contratto con uno sponsor, Dylan deve pagare per il suo stile troppo rischioso e va in testacoda. Il contratto sfuma ma il giovane pilota riprende la pista. La Vaillante, però, deve rientrare per i necessari controlli. Jean-Pierre dice a Dylan che, dopo la seduta dal fisioterapista, avrebbe voluto parlargli. Dylan, invece, infuriato va dal padre per chiedergli di lasciarlo in pace e di non dargli troppa pressione. Il padre, a quel, punto, gli confessa i grossi problemi finanziari che lo attanagliano e gli dice che stava rischiando addirittura la galera. Dylan si lascia commuovere e gli promette che avrebbe fatto di tutto per vincere. Arriva la notte e la seconda Audi ha dei problemi meccanici, mentre Dylan tallona l'Audi di testa. Alle due del mattino, dopo il rifornimento effettuato in contemporanea con  l'Audi, la Vaillante di Dylan passa al comando, ed è sempre al comando che Dylan cede il volante a Warson. Jean-Pierre e Michel sono contenti, mentre il signor Montusset, raggiante, manda il figlio dal suo fisioterapista con l'ordine di "reidratarlo". Mentre Michel sta per dare il cambio a Steve, incrocia Dylan il quale, piuttosto su di giri, si dirige al villaggio del circuito invece di andare a riposare. Il comportamento del ragazzo lo insospettisce. Due ore dopo la seconda Vaillante rientra ai box per il rifornimento. Mentre Gabriéle sta per salire a bordo, arriva incredibilmente Dylan il quale la spinge e prende il suo posto. Gabriéle cade a terra e per poco non finisce sotto ad una Porsche cha stava rientrando al suo stand. E' solo a viva forza che i meccanici Vaillante riescono a far scendere Dylan mentre Jean-Pierre gli grida che quella non era la sua vettura. Anche la prima Vaillante rientra e Jean-Pierre è costretto a chiedere a Michel di continuare la corsa perché Dylan non era in grado di dargli il cambio e Steve non era pronto. Mentre il signor Montusset cerca di minimizzare l'accaduto e vuole rimettere suo figlio nelle mani del fisioterapista, un commissario dice a Jean-Pierre che sarebbe stato necessario far visitare il giovane pilota dal medico del circuito. A questo punto Jean-Pierre ordina al signor Montusset di uscire dallo stand fintanto che non fossero stati fatti i dovuti accertamenti. Gabriéle Spangenberg, che aveva ripreso la corsa nonostante l'accaduto, non riesce a a far altro che ripensare al comportamento di Dylan. Con questa scarsa concentrazione, non reagisce in tempo ad un improvviso cambio di direzione di una vettura delle categorie minori che stava per doppiare. Per evitarla, finisce contro il guard-rail, carambola sul lato opposto e, dopo una ulteriore collisione contro le protezioni, si ferma nell'erba con la vettura completamente distrutta. Scesa incolume, rientra a piedi mentre Ives la raggiunge e la abbraccia. Gabriéle pensa che, almeno per quell'anno, forse non sarebbe stato il caso di chiedere a Jean-Pierre di fare da testimone per le loro nozze. Intanto il medico ufficiale del circuito, dopo aver visitato Dylan, è convinto che il ragazzo si trovasse sotto gli effetti di una forte dose di stimolanti chimici. Jean-Pierre non può credere che Dylan si fosse drogato  e confida i suoi dubbi al fratello.  Michel, allora, ha un sospetto. Si dirige verso il camper del signor Montusset dove vede il fisioterapista di Dylan che cerca di svignarsela alla chetichella. Questi, alla vista di Michel, si da alla fuga salendo su un piccolo trattore porta-pneumatici. Nella foga, però, si rovescia e viene bloccato dai meccanici Vaillante. Messo alle strette, confessa di aver drogato  Dylan con degli stimolanti, su preciso ordine del padre. Intanto in pista la lotta Audi-Vaillante è sempre più dura. Con un pilota in meno la Vaillante è svantaggiata e l'Audi ne approfitta mettendo le sue vetture ai primi due posti.  Michel, però, con una rimonta spettacolare,  riagguanta la testa.. A questo punto Jean-Pierre prende una grave decisione: fa rientrare il fratello e ritira la vettura superstite dalla corsa. Steve e Michel dapprima non capiscono il motivo della sua scelta poi, assieme ai meccanici, accettano le motivazioni di Jean-Pierre: avrebbero potuto anche vincere la gara, ma la Vaillante non poteva permettersi una vittoria ottenuta con l'aiuto di un pilota che, volutamente o no, era drogato.  Michel e Steve, allora, decidono  di andare a chiedere qualche spiegazione al signor Montusset. Quest'ultimo però era appena partito con il suo camper e stava allontanandosi dal circuito. I nostri amici prendono le loro due moto e lo raggiungono: Steve ha voglia di dargli una lezione, non si capacitandosi di come quell'uomo fosse riuscito a drogare il figlio, con il rischio di farlo ammazzare in pista, per realizzare i suoi interessi. Poi i nostri eroi decidono che non valeva la pena infierire su un uomo che era già completamente a terra. Così lo lasciano andare. La 24 ore, intanto viene vinta dall'Audi che conquista i primi due posti. Michel, rientrato al circuito si complimenta sportivamente con i vincitori. Qualche ora dopo, Dylan ritorna al circuito incrociando gli ultimi spettatori che lo stanno abbandonando. Alcuni imprecano proprio contro di lui che aveva fatto perdere la corsa a Michel e Steve. Dylan è molto abbattuto ma, arrivato vicino allo stand Vaillante, viene accolto con affetto da alcuni boy-scout che stavano attendendo gli autografi da Michel e Steve. I meccanici Vaillante alzano la saracinesca del box e fissano il giovane pilota che inizia un discorso per scusarsi ma viene interrotto da un' amichevole pacca sulla spalla: tutti avevano capito che l'accaduto non era stata colpa sua e che lui era solo una vittima. Quando Dylan sta per lasciare il circuito, Michel lo rincuora e, pur non volendo entrare nei suoi problemi  famigliari, lo consiglia di cambiare manager. Il cellulare di Dylan suona: è il padre che chiede aiuto. Era rimasto senza benzina e senza un soldo ai bordi di una strada poco distante. Dylan chiede di poter utilizzare una moto e Steve gli getta le chiavi della sua. Il ragazzo raggiunge ben presto il padre ed inizia a versare del carburante nel camper da una tanica che si era portato dietro. Il padre, con solito atteggiamento da imbonitore, gli annuncia i nuovi programmi: Dylan sarebbe approdato in Formula 1 grazie a dei contatti che lui aveva con dei finanziatori cinesi. Il ragazzo non ascolta nemmeno, svuotata la tanica di benzina, indossa il casco, sale sulla moto e riparte per il circuito lasciando il padre esterrefatto e ammutolito in mezzo alla strada.

 

 
 


 


 

I RIASSUNTI DEGLI EPISODI DELLA SERIE NORMALE                 (pag. 2 di 3)    

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