
I RIASSUNTI
DEGLI EPISODI
DELLA SERIE
NORMALE
"PRIMA
STAGIONE"
(pag. 2 di
3)
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RACING SHOW
RACING
SHOW (Alessandro)
RACING
SHOW (Gazzetta
dello Sport)
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Michel, Steve e Julie sono a
Bruxelles per partecipare all' inaugurazione del
Racing Show. Dopo una breve visita all' esposizione
arrivano allo stand Vaillante dove, tra gli ospiti,
hanno la sorpresa di incontrare Bob Cramer.
Nonostante i trascorsi che conosciamo bene, i nostri
amici lo accolgono con sportività e, presentandolo
ai giornalisti presenti, posano assieme a lui per i
fotoreporter. Bob dice a Michel di essere solo di
passaggio ma, di nascosto, sussurra qualcosa a Steve
il quale rimane scosso. Dopo aver accompagnato all'
albergo Michel e Julie, Steve con la scusa di andare
a parcheggiare la macchina si reca al "Roy de
Spagne", un locale tipico che si affaccia sulla
Grand Place, dove lo attende Ruth. La sua ex
fidanzata gli spiega che l' aggressività nei suoi
confronti, ed in quelli dei suoi amici della
Vaillante, era dovuta al suo rifiuto di ritornare
assieme a lei. Steve dice a Ruth che ormai aveva
trovato la felicità a fianco di Julie ed allora la
donna lo ricatta: dicendo di essere in grado di
entrare in possesso della maggioranza delle azioni
Vaillante, lo minaccia di far fallire la fabbrica se
si rifiutava ancora di seguirla. Steve, ritornato
all' albergo, racconta tutto a Michel il quale,
sentito JeanPierre a Parigi, ha la conferma che
alcuni dei principali azionisti erano sul punto di
vendere le loro azioni di fronte ad un' offerta
esageratamente alta. L' indomani Michel, incontrando
Julie in albergo, scopre che la ragazza aveva
sentito tutto ed era pronta a partire per lasciare
libero Steve e salvare la Vaillante. Michel la ferma
in tempo dicendo che nulla ancora era perduto.
Mentre la ragazza si reca al Racing Show per
presenziare allo stand Vaillante, i nostri amici si
recano al "Roy de Spagne" dove incontrano Ruth. La
donna mette Steve alle strette chiedendogli quale
fosse la sua decisione. Michel intanto telefona a
Parigi a Jean-Pierre e ha la bella notizia che il
fratello, assieme al padre Henri, lavorando tutta la
notte e spiegando il piano di Ruth, erano riusciti a
far recedere gli azionisti dalla loro intenzione
vendere. Messa al corrente del fallimento del
suo piano, Ruth li lascia con una ulteriore
sibillina minaccia. I nostri amici vanno al Racing
Show e Michel, con una strizzatina d' occhi, fa
capire a Julie che tutto si era risolto per il
meglio. A mezzanotte Michel, Steve e Julie decidono
di rientrare all' hotel ma nel posteggio del Racing
Show incontrano due uomini che chiedono un autografo
alla ragazza. Approfittando di un attimo di
disattenzione, però, i due la costringono con la
forza a salire su una Mercedes e partono
velocemente. Steve e Michel, colti alla sprovvista,
tentano disperatamente di inseguirli ma non
riuscendovi si recano al commissariato centrale di
polizia per denunciare il fatto. Scattano subito le
ricerche. La Mercedes si ferma vicino ad un casolare
dove Julie viene accolta da Ruth. C'è anche Bob
Cramer il quale è stranamente silenzioso e quasi
estraniato da tutto quello che stava succedendo.
Ruth è convinta che Steve, in cambio della libertà
di Julie, questa volta avrebbe accettato di
seguirla. Julie tenta di assalire la rivale ma viene
bloccata e rinchiusa in una stanza. Intanto Michel e
Steve restano tutta la notte al commissariato in
attesa di notizie. Julie con una scusa fa entrare
uno dei due uomini che l' hanno rapita nella sua
stanza e lo neutralizza con una mossa di judo. Esce
ma quando sta per scendere una scala di legno si
trova davanti il secondo dei suoi carcerieri. Nel
tentativo di scavalcare il parapetto della scala
questo cede e la ragazza cade finendo facile preda
dell' uomo. Cramer seduto su una sedia ha assistito
silenzioso al fallimento della fuga. Nel frattempo
Steve riceve telefonicamente l' ultimatum di Ruth: o
la seguiva o Julie sarebbe sparita assieme a lei in
Cina. L' appuntamento per la risposta era per le
nove di mattina al "Roy d' Espagne". Ruth si
allontana dal casolare per recarsi da Steve. Cramer
finge di dormire quando, improvvisamente, sferra un
pugno ad uno dei due carcerieri che crolla a terra.
Cramer poi sale la scala di legno, neutralizza anche
il secondo dei due carcerieri e, impugnando un
coltello, entra nella stanza di Julie. La ragazza è
spaventata ma Bob la rassicura: per chi l' aveva
preso? La sua intenzione era quella di tagliare le
corde che la legavano e farla fuggire. Julie è
stupita ma segue Cramer. I due salgono sulla
Mercedes e si dirigono velocemente a Bruxelles. Bob
spiega alla ragazza che aveva avuto pietà per lei,
che la considerava un "tesoro di ragazza" e
che era rimasto colpito dall' accoglienza di Steve e
di come lo avesse presentato alla stampa definendolo
"un grande campione". Julie gli chiede se non avesse
paura della reazione di Ruth e Cramer le risponde
che sarebbe fuggito in Sud America. Steve arriva al
"Roy d' Espagne" per incontrare Ruth proprio mentre
la Mercedes di Cramer viene intercettata da una
volante della polizia. La centrale viene avvisata e
si scatena l' inseguimento al quale partecipa anche
Michel con la sua macchina.Cramer non vuole finire
in carcere e tenta disperatamente di sfuggire alla
morsa delle pattuglie e dei blocchi stradali. L'
inseguimento si svolge pericolosamente per le strade
di Bruxelles ma Michel ormai è addosso alla
Mercedes. Le macchine passano anche sotto le
finestre del "Roy d' Espagne" e Steve accortosi di
quanto stava succedendo lascia Ruth e si precipita
in strada. Cramer non ha più vie di fuga e arresta
la sua corsa al centro della Grand Place. Michel
invita la polizia a non usare le armi e Julie ora è
sinceramente preoccupata di quanto Bob avrebbe
dovuto affrontare con la giustizia. Steve raggiunge
la sua ragazza e la stringe tra le braccia. Il duro
Cramer, proprio mentre sta per salire su una volante
della polizia, volge uno sguardo pieno di tenerezza
verso Julie. La ragazza contraccambia con un sorriso
che lo rassicura. Steve si volge verso la finestra
del "Roy d' Espagne" dove si trovava poco prima e
dove, forse, avrebbe detto di si a Ruth.
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PANIQUE A MONACO
PANICO
A MONACO (Alessandro)
PANICO
A MONACO (Gazzetta
dello Sport)
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Nota: La storia,
cronologicamente, si svolge qualche anno
prima (infatti vi ritroviamo, tra i piloti
veri, Lauda e Regazzoni ...). Vigilia del G.P. di Monaco. Mentre i
giornalisti si accalcano nella sala dove vengono
distribuiti gli accrediti, un impiegato riceve
una telefonata da parte di un uomo che, dicendo
parlare a nome di una fantomatica organizzazione
internazionale, invitava a sospendere la gara.
Uno dei responsabili, informato del fatto,
convoca il comitato organizzatore che decide di
soprassedere confidando si tratti di un
mitomane. Sull' accaduto viene mantenuto il
massimo riserbo mentre continuano le prove
libere. Un' altra telefonata anonima invita il
responsabile dell' organizzazione ad assistere,
l' indomani, alle prove della Formula 3. Il
giorno dopo in effetti, proprio durante le
prove, un boato lacera l' aria: era esploso un
ordigno sotto una delle tribune. L'
organizzatore minimizza l' accaduto con la
stampa affermando che si era trattato di un
incidente con una bombola di gas di un venditore
di hot-dog. La faccenda però era divenuta
seria ed il comitato organizzatore decide
di rivolgersi alla Polizia. Il responsabile va
al commissariato e, all' ingresso, incontra un
uomo con i capelli rossi il quale si offre di
condurlo all' ufficio desiderato. Il
responsabile dice che non era necessario in
quanto conosceva l' ubicazione dell' ufficio del
commissario capo il quale lo stava attendendo.
Viene deciso di rafforzare la sorveglianza su
tutto il circuito. Alla fine della mattinata
arriva l' ennesima minacciosa telefonata
anonima che prometteva qualcosa di ancora
più spettacolare per il giorno successivo.
Mentre il comitato è riunito per decidere il da
farsi, arriva l' uomo con i capelli rossi
incontrato al commissariato il quale si presenta
come l' ispettore Roman, assegnato a seguire il
caso. Arriva un' altra telefonata, la quale
viene ascoltata anche da Roman. La voce anonima,
ordinando di non essere interrotta, questa volta
fa la precisa richiesta di una grossa cifra per
evitare altri attentati. L'ispettore va a
riferire al suo capo e ritorna con l'
indicazione di cercare di prendere tempo. La
prima manche della gara di F.3 ha inizio.
Pierre Dieudonnè (pilota reale) conduce
la gara con una delle Vaillante, In coda un
gruppo di quattro ritardatari sta per affrontare
la famosa chicane su lungomare quando esplode un
ordigno posto dietro una pila di pneumatici di
protezione. Le prime tre vetture vanno in testa
coda ostruendo tutta la carreggiata. La quarta
finisce violentemente su una delle altre che,
fungendo da trampolino, la catapulta in mare. In
pochi secondi la monoposto si immerge ma il
pilota viene estratto sano e salvo dai
sommozzatori. E' difficile ora tenere nascosta
la vicenda alla stampa e il responsabile dell'
organizzazione, per prendere ancora tempo,
comunica ai giornalisti che si stava facendo un
inchiesta sull' accaduto. Roman, dal canto suo,
ordina che vengano ricontrollate le identità di
tutti coloro che hanno un accredito. Nel
frattempo, con un' ennesima telefonata, l'
anonimo attentatore rinnova la richiesta di
danaro e dice che le precauzioni ed i controlli
erano inutili: sembrava che fosse al corrente di
ogni mossa tesa ad individuarlo. Si decide di
convocare il presidente dei giornalisti e Michel
Vaillant, presidente dell' associazione piloti
di F.1, per metterli al corrente della grave
situazione. Michel chiede a Roman quale fosse il
suo punto di vista sul da farsi e questi dice
che bisognava resistere alle richieste dell'
attentatore. I controlli effettuati su tutti gli
addetti ai lavori non hanno esito e Michel
avvisa che era suo dovere mettere al corrente
del pericolo i colleghi piloti. Iniziano le
prove cronometrate del G.P. di F.1 mentre il
responsabile dell' organizzazione è riuscito a
reperire la grossa somma di danaro richiesta.
Durante una nuova riunione del comitato
organizzatore,alla quale partecipa anche Michel,
l' anonimo si rifà vivo comunicando che, se non
gli fosse stata consegnata la somma, una grossa
bomba sarebbe esplosa durante il G.P.. Michel
riunisce i piloti e li aggiorna sulla gravissima
situazione, poi va a riferire agli organizzatori
che, in quelle condizioni, i colleghi si
rifiutavano di partire e che quindi forse era
meglio accondiscendere alle richieste dell'
attentatore. L' ispettore Roman non è del suo
avviso e, dicendo di andare dal suo capo per
escogitare ancora qualcosa, si allontana. Michel
a quel punto dice al responsabile dell'
organizzazione che voleva parlare con lui a
quattr' occhi. Iniziano i preparativi per la
partenza mentre Roman ritorna dal responsabile
degli organizzatori che nel frattempo aveva
ricevuto le indicazioni sulla consegna del
denaro. L' ispettore lo invita a seguire le
istruzioni ma lo avvisa che, ad un certo punto,
lui avrebbe preso il suo posto per tentare di
catturare l' attentatore. L' organizzatore, da
solo con la sua valigetta, si dirige
verso un monumento dove trova una
ricetrasmittente tramite la quale riceve le
ultime indicazioni. Arrivato sul lungomare vede
Roman il quale, come preavvisato, prende il suo
posto facendosi consegnare la valigetta. Quando
ne entra in possesso però sale a bordo di un
potente motoscafo. Prima di partire si rivolge
al responsabile dell' organizzazione dicendogli
che non c' era nessuna bomba e che in quel
momento aveva perso il denaro.
L'organizzatore raggiunge velocemente un
elicottero della Gendarmeria dove lo stava
attendendo Michel e al quale indica la direzione
che aveva preso il motoscafo del fuggitivo. L'
elicottero parte e, in pochi minuti, si abbassa
sopra il natante. Michel con un balzo sale a
bordo e neutralizza Roman , quindi spegne il
motore del motoscafo e risale a bordo dell'
elicottero con la valigetta. Nel frattempo una
motovedetta della Polizia si dirige verso il
natante per arrestare Roman. Ormai mancano
pochissimi minuti all' avvio della procedura di
partenza del G.P. e Michel, sceso dall'
elicottero, sale a bordo di una vettura che lo
accompagna velocemente verso la linea di
partenza. Il nostro eroe arriva di corsa mentre
i colleghi gli fanno ampi gesti di non stancarsi
perché lo avrebbero atteso in ogni caso. Parte
la gara mentre il commissario capo ascolta
la confessione di Roman, anzi di Raymondo
Romano. L' uomo, ovviamente, non era un vero
ispettore di Polizia ma un attore di bassa lega
che aveva portato avanti la macchinazione con l'
aiuto della moglie. Quest' ultima faceva le
telefonate e metteva in azione un registratore
con i messaggi registrati mentre lui
interpretava il ruolo dell' ispettore. Un
fotografo che aveva lavorato nel mondo del
cinema, però, lo aveva riconosciuto mentre
discuteva con Michel ed aveva avvisato il nostro
eroe. Assieme alla Polizia Michel aveva deciso
di prendere Romano con le mani nel sacco e vi
era riuscito. Romano, in un impeto di orgoglio,
dice al commissario che l' indomani, almeno,
tutti i giornali avrebbero riportato la sua
fotografia. In realtà, il giorno dopo, le prime
pagine dei quotidiani mettevano in grande
risalto la vittoria di Michel a Monaco e la foto
del grande truffatore Raymondo Romano era stata,
all' ultimo momento, rimpiazzata da quella di
una coppia di celebrità della canzone che
avevano avuto il loro secondo figlio...
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IRISH COFFEE
IRISH
COFFEE (Gazzetta
dello Sport)
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Henri ha visto alla
televisione il primo G.P. della stagione, nel
quale Michel viene battuto da Alain Prost
(pilota reale), quando riceve una
telefonata: un suo vecchio amico
irlandese, Sir Donagh O' Donoghue, aveva urgenza
di incontrarlo. Henri parte ed arriva all'
aeroporto di Shannon in Irlanda. Quì viene
accolto da Pickery, il dipendente di Sir Donagh,
il quale lo accompagna al villaggio di
Killarone. Durante il viaggio l' uomo non
nasconde la sua antipatia per il padrone. Henri
incontra il suo imponente amico irlandese in un
tipico pub. Quì conosce anche Patrick, un
giovane che sta aiutando Sir Donagh nel restauro
delle sue vetture d' epoca. Donagh, che non
perde occasione per dimostrare, a sua volta,
acrimonia nei confronti di Pickery, decide che
era il momento di avviarsi verso la sua dimora,
un imponente castello, dove vengono
accolti da sua figlia Cliona. Finita la
cena Henri dice all' amico che la telefonata di
Pickery gli aveva fatto intendere che lui fosse
ammalato. Donagh sdrammatizza e rimanda le
spiegazioni al giorno dopo. Henri prima di
ritirarsi nella sua stanza, invece della solita
camomilla, accetta di bere un irish
coffee, il tipico drink a base di Whisky
irlandese, caffè e crema. Durante la notte Henri
viene svegliato dal rumore del motore di un'
auto d' epoca. Avvicinatosi alla finestra vede
la sagoma di una vettura rossa guidata da una
spettrale figura vestita di bianco. La mattina
seguente riferisce il fatto all' amico che,
ridendo, non gli crede. Arriva il giovane
Patrick e tutti si dirigono al museo privato di
Sir Donagh che raccoglie le auto storiche della
Ford, marca della quale era appassionato. Quì
Henri riconosce la vettura che lo aveva
svegliato quella notte e il manichino bardato di
bianco, vicino all' auto, sembrava proprio il
pilota che la guidava. Donagh liquida la
faccenda dicendogli che si era trattato di un
incubo e decide di spiegargli perché lo aveva
chiamato. Nonostante la contrarietà di Patrick e
Pickery, Sir Donagh inizia a raccontare una
vecchia storia: nel 1924 era stata
organizzata una corsa di automobili, "the
Connemare Road Race", la quale, con il passare
degli anni, era divenuta sempre più prestigiosa
e vedeva la partecipazione di piloti da tutta l'
Irlanda. Alla gara aveva partecipato anche Conor
O' Brien, un possidente che abitava a qualche
chilometro dalla residenza degli O' Donoghue. Il
vicino non aveva mai vinto una sola volta perché
suo padre, guidando una Ford T lo aveva sempre
battuto. Nel 1928 O' Brien, nel tentativo di
vincere, aveva acquistato proprio il modello di
vettura vista da Henri; una Delage. Invano
perchè Donoghue con la sua Ford lo aveva ancora
battuto. O' Brien, disperato, non vinceva mai,
inoltre le sue fortune sembravano sciogliersi
come neve al sole. A questo punto il padre di
Sir Donagh gli propose di mettere in gioco la
mano della sua fidanzata, Sinead, della quale
anch' egli era innamorato. O' Brien accettò e,
per l' ennesima volta perse la corsa. Mentre O'
Brian espatria, o' Donoghue sposa Sinead e
da questa unione nasce Donagh. La Delage finisce
nel museo assieme al manichino che riproduce
esattamente la tenuta di pilota di O' Brian. Il
giovane Patrick, ricorda che, secondo la
leggenda, un giorno, un O' Brian sarebbe
ritornato per vendicare l' onta subita. Sir
Donagh a questo punto dice a Henri che di li a
qualche giorno si sarebbe svolta la "Connemare
Road Race" e che quell' anno aveva avuto l' idea
di far preparare una seconda Ford T per farla
guidare a lui. Nel pomeriggio Donagh e Henri si
allenano con una Ford T e passano davanti al
Lettermore Castle, l' ex dimora di O' Brian la
quale, pur essendo da tempo abbandonata,
appariva ancora in ottimo stato di
conservazione. La sera, dopo cena, Henri degusta
l' ennesimo irish coffee e va a
dormire, ma nella notte vede nuovamente passare
sotto le finestre, come un fantasma, la
Delage. Immediatamente va a svegliare Sir Donagh
il quale finalmente vede anche lui la vettura
rossa. I due allora vanno a svegliare Pickery e
si fanno aprire il museo. La Delage ed il suo
manichino però sono al loro posto. Pickery ha un
ennesimo alterco con il padrone: i due
decisamente non si sopportano. Alla vigilia
della gara Donagh viene a sapere che quell' anno
tra i partecipanti ci sarebbe stato un O' Brian
alla guida di una Delage. Il giorno dopo i
vecchi amici sono sulla line di partenza e
Donagh attende la misteriosa Delage la quale si
presenta proprio all' ultimo istante prima del
via. Le vetture d' epoca sfrecciano sulle
anguste strade sterrate della campagna irlandese
evitando ostacoli naturali, bovini e greggi di
pecore. E' proprio una corsa di altri tempi, e
molti sono i ritiri. La Delage pilotata dal
misterioso personaggio vestito di bianco supera
la Ford T di Donagh il quale, nel tentativo di
rimontarla finisce in un torrente. Quando passa
Henri, Donagh lo incita ad inseguire l'
avversario. Henri sistema il suo famoso berretto
e parte all' attacco. Quanto orgoglio in
lui: ah ! se l' avesse potuto vedere sua moglie!
Del resto era o non era il padre di Michel
Vaillant ? La rimonta ha successo ed Henri
affianca la vettura di testa ma questa passa
nuovamente a condurre. Henri con perizia
approfitta di una frenata per affiancare
nuovamente la Delage. Lo striscione d' arrivo è
in vista ma la folla si accalca pericolosamente
restringendo la carreggiata. A questo punto
Henri saggiamente rallenta lasciando sfilare
verso la vittoria l' avversario. Il pilota della
Delage, però, dopo l' arrivo non riesce più a
controllare il suo bolide e si rovescia in un
fossato. Henri è il primo a raggiungere il luogo
dell' incidente ma, quando riesce ad estrarre il
pilota dalla vettura, si accorge che si tratta
di un manichino. Henri raggiunge Donagh e gli
racconta l' accaduto. I due vanno al museo dove
questa volta non trovano la Delage ed il
manichino al loro posto. Donagh incominciava a
pensare che la maledizione degli O' Brian si
stava abbattendo su di lui. Ritornati al
castello però i due amici trovano ad attenderli
Pickery, Cliona ed il misterioso pilota della
Delage rossa il quale, tolti gli occhiali ed il
foulard, si rivela essere Patrick. Il giovane
svela di chiamarsi Sean e di essere un O'
Brian. Il nonno era emigrato negli Stati Uniti
dove aveva fatto fortuna e lui era ritornato per
vendicarne la vecchia umiliazione subita Con l'
aiuto di Pickery e di Cliona aveva progettato
tutto. Donagh si sentiva tradito ed era
infuriato ma Henri gli consiglia di
ascoltare con calma le spiegazioni del giovane.
Sean aveva acquistato una Delage identica a
quella del museo e si era vestito in modo
identico al nonno. Aveva fatto le uscite
notturne e aveva partecipato alla gara. Non
aveva previsto però la strenua lotta con Henri e
l' uscita di strada. La caduta nel fosso lo
aveva proiettato lontano dalla vettura nella
quale era rimasto solo il manichino preso dal
museo. Cliona a questo punto annuncia al padre
che la rivalità tra gli O' Brian e gli O'
Donoghue non aveva più senso: poiché amava Sean
lo avrebbe sposato e seguito al Lettermore
Castle. Anche Pickery, stanco di essere
maltrattato li avrebbe seguiti e si sarebbe
messo al loro servizio. Donagh è distrutto ma
Henri lo consola prima di partire e ritornare a
casa. Quì ritrova tutta la famiglia alla
quale racconta tutta la storia. Elisabeth per
sollevarlo dalle fatiche si offre di preparargli
una buona tisana ma Henri la blocca dicendo, tra
lo stupore dei figli, che da quel giorno avrebbe
sempre preferito un buon irish coffee.
Intanto Donagh è rimasto solo, con i suoi
pensieri, nel suo castello. Sente bussare la
porta e quando va ad aprirla trova Pickery il
quale, dicendo che la vita a Lettermore Castle
era troppo monotona, gli annunciava il suo
ritorno. Donagh, orgoglioso, gli dice che non
aveva bisogno di lui che non sopportava la sua
mediocrità. Pickery, dal canto suo, si sfoga
dicendo di non aver mai sopportato la sua
arroganza. I due, tanto per cambiare, litigano e
quando Pickery decide nuovamente di partire,
prima chiede al suo padrone se veramente era
questo che voleva. Alla risposta affermativa
...decide di restare.
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CATEGORIE POIDS LOURDS
CATEGORIA
PESI MASSIMI (Nona Arte)
CATEGORIA
PESI MASSIMI (Gazzetta
dello Sport)
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Jean-Pierre avvisa Michel e
Steve della decisione del padre di farli
partecipare all' annuale gara dei camion che si
svolgerà al Paul Ricard. Lo scopo è quello di far
desistere Benjamin, il fratello di Henri, dai
propositi di ritiro dalla conduzione della sua
ditta di autotrasporti. Il giorno seguente Yves e
Gabriéle sono in viaggio verso Marsiglia per
andare a trovare la madre di Yves che vive assieme
a Benjamin. Durante il viaggio il giovane pilota
della Vaillante discute con la fidanzata: vuole
restare indipendente, non vuole accettare il posto
offerto dal padre di lei e ritiene che non sia
ancora giunto il momento di sposarla. In quello
stesso momento uno degli autisti di Benjamin,
fermatosi in un ristorante, viene avvicinato da
un' avvenente ragazza la quale, con una scusa, lo
intrattiene mentre dei complici gli rubano l'
autocarro. Avvisato dai colleghi, l' autista fa
solo in tempo a vedere la ragazza fuggire a
bordo di una Lancia guidata da un altro
complice. Yves e Gabriéle, a bordo della
bella Vaillante Opale, incrociano uno de camion di
Benjamin. Yves, che è rimasto amico di tutti gli
autisti della ditta dove lui stesso lavorava,
decide di raggiungerlo per salutare il conducente.
Per due volte supera l' autocarro e, con ampi
cenni, tenta di farsi riconoscere ma in entrambe
le occasioni l' autista lo ignora proseguendo per
la sua strada. E' evidente che il guidatore del
camion non è un autista di Benjamin. Yves lascia
Gabriéle presso un locale dove la ragazza avrebbe
potuto telefonare a Benjamin per avvisarlo dell'
accaduto. Lui decide di inseguire l' autocarro.
Mentre la ragazza sta telefonando cade la linea.
Yves dal canto suo riesce a trovare le tracce
dell' automezzo che lo portano ad un casolare.
Sceso dalla Vaillante viene però aggredito da due
uomini i quali lo catturano e lo conducono dai
loro capi: la ragazza e l' uomo che avevano
architettato il furto del camion dal
parcheggio del ristorante. Poco dopo anche
Gabriéle viene condotta all' interno del casolare:
il gestore del locale dal quale stava telefonando
era anche lui un complice della banda. Il capo
dell' organizzazione decide di sbarazzarsi dei due
scomodi testimoni. Dopo averli narcotizzati e
messi all' interno della Vaillante Opale, lancia
la macchina giù da una strada in forte pendenza al
termine della quale c' era un burrone. Per
miracolo, a pochi metri dal dirupo, Yves riprende
i sensi e con una manovra disperata riesce a
tenere la macchina in strada. Con grande
difficoltà, visto che Gabriéle addormentata gli
cadeva spesso addosso, il giovane tenta di
allontanarsi. I malviventi però gli sono subito
addosso e con la loro Lancia tentano di speronarlo
per buttarlo fuori strada. Fortunatamente Yves
incrocia una pattuglia di poliziotti e si ferma
per raccontare l' accaduto mentre i delinquenti
fuggono velocemente. La polizia li insegue
mentre Gabriéle si sveglia inconsapevole di essere
stata ad un passo dalla morte e di come il suo
fidanzato l' avesse salvata. Arrivano in
forze altri poliziotti i quali, con le
indicazioni di Yves, raggiungono e circondano il
casolare. L' intera banda viene presa con le mani
nel sacco mentre sta trasferendo il carico del
camion di Benjamin su un altro autocarro. I due
giovani vengono condotti presso la Gendarmeria per
testimoniare e qui incontrano anche l' autista di
Benjamin che, ovviamente riconosce tra i
componenti della banda la ragazza che lo aveva
raggirato. Yves e Gabriéle riprendono il
viaggio, il giovane per non allarmare
inutilmente la fidanzata, decide di non
raccontarle del gravissimo rischio corso. Arrivati
a Marsiglia si incontrano con Benjamin e la madre
di Yves. Le due coppie chiacchierano amabilmente
ma, dopo un attimo di silenzio, contemporaneamente
sia Yves che sua madre decidono di annunciare i
rispettivi matrimoni. Il giovane si complimenta
con Benjamin il quale gli confida di aver sperato
che fosse lui a prendere il suo posto alla guida
della ditta di autotrasporti. Gabriéle però gli
conferma che suo padre aveva intenzione di
affidare a Yves la direzione di una sua nuova
fabbrica. La ragazza chiede anche al fidanzato
come mai avesse cambiato idea e Yves le dice solo
che, in quella giornata, era successo una serie di
piccoli fatti che lo avevano fatto riflettere.
Finalmente siamo al Paul Ricard. I più bravi
camionisti si stanno sfidando in una sorta di Gran
Premio per "pesi massimi". Michel, Steve e Yves
difendono i colori Vaillante, questa volta, alla
guida delle motrici di grandi
autoarticolati. Il rumore, il fumo e
le enormi masse dei "bestioni" in pista sono
spettacolari. Pur non avendo una specifica
preparazione e competenza i nostri si difendono
bene. Il più a suo agio sembra essere Warson il
quale ingaggia una dura lotta con il campione Rolf
Bjork. Quest' ultimo però ha la meglio e vince
davanti a Steve, a Michel e a Yves. E'
comunque un trionfo per i camion Vaillante.
Benjamin viene complimentato da tutti i colleghi i
quali gli riconoscono di essere il "re degli
autotrasportatori marsigliesi". Davanti a queste
manifestazioni il fratello di Henri deve ripensare
ai suoi propositi di ritiro. Gabriéle inoltre gli
comunica che, proprio in previsione dell' apertura
della nuova fabbrica, suo padre aveva intenzione
di affidare alla sua ditta di trasporti un
grosso appalto per collegamenti con tutta l'
Europa. Benjamin non può che rimandare il momento
del suo ritiro ed incomincia già a pensare al
nuovo impegno che lo assorbirà nel prossimo
futuro. Jean-Pierre prima di congedarsi da
appuntamento al fratello, a Steve ed a Yves, per
l' indomani sulla pista di prova della Vaillante.
Il giorno dopo i nostri amici, increduli, vedono
arrivare ai box la vecchia inconfondibile sagoma
nera della Vaillante Mistero. Alla guida della
vecchia formula 1 sembra proprio ci sia ancora il
"pilota senza volto". Ma, tolto il casco, il
pilota si rivela essere Henri il quale, con quella
entrata divertente, annuncia che il prossimo
obiettivo si chiamava ...Angouleme.
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LE DÉFI DES REMPARTS
SFIDA
TRA I BASTIONI (Repubblica -
Panini)
LA
SFIDA DEI BASTIONI (Gazzetta dello Sport)
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Henri ed Elisabeth, Michel
e Françoise, Yves e Gabriéle arrivano ad
Angouleme, la città universalmente considerata
la capitale mondiale del fumetto. I nostri amici
vengono accolti dal sindaco il quale brevemente
racconta come, da anni, in quella località si
svolga anche una delle più importanti
manifestazioni di auto storiche. Henri, dal
canto suo, illustra l' idea che aveva avuto per
celebrare la storia della Vaillante: una sfida
tra i suoi piloti vecchi e nuovi, a bordo dei
più celebri modelli prodotti dalla sua casa,
contro i vecchi avversari alla guida dei più
famosi bolidi che negli anni avevano contrastato
le vittorie del suo marchio. Il mattino seguente
però Henri viene turbato dalla notizia, apparsa
sul quotidiano locale, secondo la quale quattro
piloti sconosciuti chiamati "il carrè d' assi"
hanno intenzione di guastare la festa alla
Vaillante. Il piccolo circuito cittadino di
Angouleme prende vita con l' arrivo dei
meravigliosi bolidi di un tempo. Persino il
vecchio Joseph ha ripreso, per l' occasione,
servizio e si occupa di farli scaricare dai
camion. Arriva Jean-Pierre il quale,
contrariato, avvisa il padre e Michel di aver
ricevuto anche lui un messaggio di sfida da
parte dei quattro piloti misteriosi. Michel
chiede spiegazioni all' amico giornalista Ivan
Drapeau, il quale conferma di conoscere i
quattro avversari ma di non poterne rivelare l'
identità. Henri è sempre più arrabbiato: aveva
ideato una sfida amichevole e si trovava a dover
affrontare una serie di gare "vere" certamente
più dure del previsto. Al ricevimento serale
alla vigilia delle competizioni si ritrovano
tutti i vecchi amici ed avversari di Michel:
arriva Steve assieme a Julie, ci sono, tra gli
altri, Ickx e Pescarolo, c'è persino Cramer e,
immancabile, arriva anche la pestifera Betty. Il
mattino seguente, sul giornale, viene pubblicata
una nuova "provocazione" dei quattro "assi". I
nostri amici arrivano sul circuito cittadino e
si guardano attorno alla ricerca dei misteriosi
avversari dei quali per il momento non c' era
traccia. Iniziano le gare. Henri è alla guida
della sua prima vettura da competizione mentre
Mansart, il primo coequipier di Michel all'
esordio, si mette alla guida della Vaillante
Marathon. Jean-Pierre pilota una Le Mans mentre
Michel una Marathon GT. Gabriéle Spangenberg al
volante di una superba Vaillante GT X1 conduce
le vetture nel giro di lancio. La gara è
ovviamente "cavalleresca" e senza eccessi di
agonismo ed Henri è felice di dare una
"lezioncina" di guida ai figli ed ai
concorrenti. Vince la gara nel tripudio della
folla e riceve l' abbraccio della moglie. Dopo
il pranzo riprendono le gare. E' la volta delle
più anziane vetture da Grand Prix: Michel con la
Vaillante de "La grande sfida", Jean-Pierre con
la celebre "Mistero", Chapuis con l' Aston
Martin, Narkine con la Zvezda, Warson con una
Novi identica a quella che aveva guidato ai
tempi del "Pilota senza volto". In prima fila
però c'è anche una Ferrari ancora senza
pilota. Finalmente, scavalcando le
transenne, arriva un pilota vestito di rosso,
celato da un casco con il simbolo dell' asso di
fiori e dal volto nascosto da una visiera scura.
L' "asso" provoca Michel presentandogli il
pollice verso, alla maniera degli imperatori
romani. Agnés, a bordo della pace-car,da il via
alla gara. I piloti questa volta sono più
agguerriti. Michel è primo ma deve strenuamente
combattere con il misterioso "asso di fiori" .
Il fratello ne approfitta passando in testa,
mentre Steve si inserisce tra Michel e la
Ferrari. L' "asso di fiori" si
rassegna ed assiste alla vittoria della Mistero
di Jean-Pierre con Michel e Steve ai posti d'
onore. E' la volta della gara destinata alle
vetture da Rally e Gran Turismo. Al via
Nicolas Olensky con una Vaillante Marathon, Bill
Rix con una Vaillante Sport "E" , Warson con una
Rush, Payntor con una Commando, Gabriéle con una
Vaillante Cevert, Bob Cramer con la AC Cobra
della Carrera Panamericana, Betty con la
Cortina, Alain Dex con una Leader , Ricardo
Perez con una Torino. Questa volta in prima fila
c' è una Ferrari Testa Rossa ed il suo pilota è
un "asso di quadri" il quale provoca Michel
anch'egli con il pollice verso. Michel, che non
partecipa alla corsa, capisce che la
provocazione è destinata alla Vaillante e non a
lui personalmente. Il giro di lancio è condotto
da Candida Maria de Jesus a bordo di una
Vaillante Junior Sport. La lotta per la vittoria
questa volta si svolge tra la Ferrari dell'
"asso di quadri" e la Vaillante di Bill Rix. La
corsa, molto combattuta ed esaltante, vede
prevalere di qualche metro Bill Rix ma la folla
acclama con entusiasmo anche il misterioso "asso
di quadri". Betty dal canto suo è felicissima
per aver battuto, per la prima volta, Steve.
Michel ritorna in pista, nella gara dei
prototipi, alla guida della famosa Le Mans del
'61. Tra gli avversari : Ickx con una Ford GT
40, Cramer con la non meno famosa Bocar n° 13 e
l' "asso di picche" che, incredibilmente, ha a
disposizione una Leader dei tempi de "Il
fantasma di Le Mans". Questa volta a lanciare i
mostri in gara è Elisabeth alla guida di una
Vaillante Ipharra. La madre di Michel,
evidentemente emozionata, perché digiuna di
guida da lungo tempo, si muove sul circuito
acclamata dalla folla. Saluta a destra e a
sinistra con un andatura talmente lenta da
surriscaldare i motori dei bolidi costretti a
seguirla. Affrontando una leggera salita
non si rende conto di aver talmente pochi giri
da essere costretta a fermarsi. Dietro di lei i
piloti le gridano disperatamente di ripartire ma
addirittura, prima di riuscire a scalare marcia,
la pace car incomincia a indietreggiare. La
scena è tragicomica con i prototipi che si
scansano. Miracolosamente Elisabeth riprende la
marcia e, senza scomporsi, risponde al saluto
della folla. Finalmente la partenza viene data.
Henri è arrabbiatissimo con la moglie. Elisabeth
però, facendogli ascoltare le acclamazioni del
pubblico, entusiasta per il fuori programma, gli
dice che aveva fatto più lei per la Vaillante in
quell' occasione che una campagna promozionale.
In corsa questa volta si fa veramente sul serio
e Michel viene letteralmente messo fuori gara da
una manovra decisa della Leader pilotata dall'
"asso di picche" il quale però deve
arrendersi a Jacky Ickx che porta al successo la
GT40. E' Françoise, alla guida del coupè a lei
dedicato, a dare il via all' ultima gara
riservata alle formula 1 degli anni '60 e '70.
Alla partenza tre F.1 Vaillante con Michel,
Steve e Ickx, le Matra di Beltoise e Pescarolo,
la Lotus con Jory Yoshisa e addirittura la
Princess con il "Principe bianco". Alla guida di
una splendida Lotus c'è l' ultimo degli "assi",
quello di cuori. La corsa è una bagarre, Michel
e l' "asso di cuori" si alternano in testa a
colpi di pneumatici. Michel deve dare fondo a
tutta la sua classe per vincere di una sola
lunghezza sull' agguerritissimo avversario. E'
il momento delle premiazioni e gli occhi delle
migliaia di spettatori sono puntati sul palco.
L' "asso di cuori", prima di salire, fa il gesto
del pollice "in su" a Michel, come a riconoscere
il suo valore. A turno i piloti, ancora nascosti
dai caschi, prendono la parola spiegando di
essere venuti non per vincere, come avevano
lasciato credere, ma per rendere omaggio alla
Vaillante. Dando vita ad una vera sfida e ad uno
spettacolo di alto livello avevano, a modo loro,
voluto ringraziare la marca che tanto aveva dato
allo sport automobilistico. I 4 "assi" si
tolgono i caschi e finalmente la famiglia
Vaillante può riconoscere gli avversari. Si
trattava di 4 protagonisti della Formula 1:
Thierry Boutsen, Gerhard Berger, Michele
Alboreto e Philippe Alliot. Henri è senza
parole, mentre Michel va ad abbracciare i
colleghi che avevano avuto l' idea di rendere
omaggio al suo marchio in quel modo così
spettacolare. Sulla pista, schierate all'
ammirazione del pubblico, restavano le vere
protagoniste di questa avventura: le più belle
vetture da competizione create dalla Vaillante.
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51
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LE CAÏD DE FRANCORCHAMPS
IL
BOSS DI FRANCORCHAMPS (Nona Arte)
IL
BOSS DI FRANCORCHAMPS (Gazzetta dello Sport)
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Stanley
Newton alla morte del padre, un grosso
magnate del petrolio, eredita una fortuna
che gli consente di dar sfogo alla sua
passione per le corse automobilistiche.
Spericolato e "pieno di sè" crea una
sua scuderia privata per partecipare al
campionato mondiale di F.1. Una delle
vetture la affida a Indy Wood, il fratello
di Julie. Prima di approdare in Europa
partecipa alla 500 miglia di Indianapolis e,
grazie ad una serie fortuita di
situazioni favorevoli, come incidenti e
ritiri, riesce incredibilmente a vincere la
prestigiosa gara. Arriva al circuito
di Francorchamps attorniato da un pittoresco
stuolo di fans e, alle domande dei
giornalisti, risponde con incredibile
immodestia, che è sicuro di vincere il
mondiale. Incontra Indy che gli presenta la
sorella alla quale fa subito delle avances.
Julie naturalmente lo liquida in malo modo.
La ragazza riceve anche la visita di due
vecchi amici, Ronnie Walker e Craig
Bradford, e li presenta a Steve.
Durante la prima sessione di prove la Newton
F.1 si dimostra un' ottima vettura e
Stanley, che spinge subito a fondo, coglie
il miglior tempo. Il giorno successivo
incomincia a piovere e nessuno riesce a
migliorare il suo tempo. Di sera a
cena Stanley, non invitato, arriva al
tavolo della Vaillante e si siede
provocatoriamente vicino a Julie. Borioso e
forte della sua ricchezza si sente in
diritto di "stuzzicare" gli amici di Julie,
poi si mette a corteggiare la fidanzata di
Steve proprio davanti ai suoi occhi.
Addirittura la invita a festeggiare assieme
a lui la vittoria dopo il Gran Premio,
presso un romantico albergo della zona. Sta
per scoppiare la rissa ma fortunatamente la
ragazza riesce a farla evitare. Il
giorno dopo, poco prima della gara, sul
circuito di Francorchamps si abbatte un
forte acquazzone e, mentre tutti i team sono
al lavoro modificando gli assetti e le gomme
delle monoposto, Stanley è furioso e
contrariato: per lui non si sarebbe dovuto
correre e si sarebbe dovuto attendere l'
imminente schiarita. I commissari di gara
cercano di fargli capire che non si trovava
in America, dove generalmente quando piove
le gare vengono sospese, e che il via
sarebbe stato dato comunque. La corsa
infatti parte sotto un diluvio e ben presto,
mentre Michel va in testa, seguito dagli
altri protagonisti, Stanley scende nelle
retrovie. Finalmente smette di piovere e
tutti si fermano ai box per cambiare
pneumatici. Ormai per il ricco texano la
gara è perduta e, quando rientra in pista,
gli comunicano via radio che stava per
essere doppiato dai piloti di testa. Decide
di non subire quello che, per lui, era un
affronto. In modo scorretto taglia le
traiettorie delle vetture che stanno per
superarlo. Ma la bravura dei vecchi lupi
della F.1 ha la meglio: riescono ad evitare
le sue manovre e, dopo un giro, a superarlo.
Allora Stanley si concentra sulla Vaillante
di Warson che lo seguiva poco distante.
Steve sfrutta la sua scia ed inizia il
sorpasso, quando ha affiancato la Newton il
suo incredibile pilota, senza esitazione, lo
butta letteralmente fuori pista . Steve
riesce in qualche modo a controllare l'
escursione ed a rientrare ma, a causa dei
danni subiti, è costretto al ritiro. I
commissari sventolano le bandiere nere:
Stanley Newton era stato squalificato. Il
texano rientra ai box furioso per l'
umiliazione subita ma ad attenderlo c'era
Steve, il quale questa volta lo colpisce con
un diretto. Arrivano gli amici di Stanley a
dargli man forte, ma anche per Steve c'
erano i rinforzi: Ronnie e Craig, gli amici
di Julie lo affiancano e si scatena una
rissa. Vista la mala parata Stanley si
defila ma, vista Julie la affronta,
inconsapevole della bravura della ragazza
con lo judo. Con una mossa fulminea Julie lo
manda a gambe all' aria in mezzo ad un
mucchio di pneumatici. Battuto, umiliato e
ridicolizzato Stanley Newton, assieme ai
suoi supporter americani, abbandona la scena
ed il suo sogno di vincere in Formula 1.
Intanto la gara continua e vede un bel
duello tra Michel e Thierry Boutzen (pilota reale). Il pilota belga riesce a
sopravanzare il nostro eroe di una lunghezza
proprio sulla lina d' arrivo. Dopo il podio
i nostri amici si ritrovano. Steve informa
Michel che non sarebbe stato a cena perché
aveva altri programmi. Infatti di sera,
assieme a Julie, si dirige verso il
romantico locale dove Stanley Newton avrebbe
voluto condurre la sua fidanzata. Ridendo
Steve le dice che, tutto sommato, il ricco e
superbo texano gli aveva dato una buona idea
...
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52
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F3000
F
3000 (Gazzetta
dello Sport)
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Dalla
trama praticamente inesistente questa, più
che una storia, è una sorta di documentario
sulle gare di Formula 3000 alla fine degli
anni '80. I giovani piloti presenti nell'
album sono tutti piloti reali. A Pau fervono i
preparativi per l' allestimento del circuito
cittadino che ospiterà uno dei G. P. di
Formula 3000: il campionato che rappresenta
il trampolino di lancio per i giovani piloti
che ambiscono ad arrivare alla F. 1. Michel
e Jean-Pierre, inaspettati, arrivano in
visita ai box della "Vaillante - Sport Auto
Racing" una squadra privata che corre con
monoposto motorizzate Vaillante. I tre
piloti , Fabien Giroix, Michel Fertre e
Jean-Denis Deltraz, si intrattengono con
Michel la cui presenza, piuttosto
inconsueta, non sfugge ai giornalisti. Il
nostro eroe, intervistato, riferendosi ai
giovani piloti che gareggeranno, si lascia
scappare una frase " ...dopo tutto sono loro
che ci daranno il cambio ...quando gli anni
non ci
permetteranno
più ...". I giornalisti "gonfiano" le sue
dichiarazioni e, il giorno successivo, tutti
i giornali annunciano il ritiro di Michel,
rivelando che il suo successore sarebbe
stato il vincitore di Pau. Jean-Pierre in
una nuova conferenza stampa ribadisce che
Michel non aveva intenzione di ritirarsi ma
che, comunque, la Vaillante era sempre
attenta alle nuove promesse. Quando sarebbe
stato il momento, il successore di Michel
sarebbe stato scelto tra i giovani della
F.3000 e, secondo la volontà del padre
Henri, sarebbe stato un pilota francese.
Quest'ultima frase crea una certa agitazione
tra nove piloti: Eric Bernard, Paul
Belmondo, P.H. Raphanel, Jean Alesi, Michel
Trolle, Olivier Grouillard, Michel Fertè,
Fabien Giroix e J.D. Deltraz. Tutti si
sentono in diritto di lottare per la
successione al posto di Michel Vaillant
ma a Deltraz viene fatto presente di
non averne diritto perchè, pur essendo di
lingua francofona, di fatto era di
nazionalità svizzera. Il pilota la prende
male e vuole comunque dimostrare quanto vale
ai colleghi francesi. In gara in
effetti Deltraz combatte come un leone e
riesce a tenere dietro tutti. Alla fine però
lascia passare in testa il compagno di
squadra Giroix, chiudendo subito la porta
agli altri inseguitori. Deltraz sul podio
dice a Giroix di aver avuto noie al motore.
La verità invece era un' altra: visto che
non poteva essere lui ad ambire al volante
di Michel aveva preferito far vincere il suo
compagno francese. A questo punto della
storia Michel ci fa uscire dalla finzione e
ci descrive come, nella realtà, era
proseguito il campionato di F. 3000
quell'anno. Tra alterne fortune, incidenti e
vittorie, gioie e dolori, conosciamo i
giovani campioni: Giroix, Deltraz, Trolle,
Grouillard, Foitek, Herbert, Blundell,
Bernard, Gachot, Raphanel, Moreno, Belmondo,
Alesi. Alcuni di questi, come
sappiamo, approderanno felicemente in
F.1. Michel annuncia "ufficialmente"
ai lettori che non ha nessuna intenzione di
ritirarsi e, in una sorta di spot
pubblicitario per la F.3000, invita tutti a
seguire il talento di questi giovani piloti
direttamente sulle piste.
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53
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LA NUIT DE CARNAC
LA NOTTE DI CARNAC (Gazzetta
dello Sport)
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Bretagna,
16 luglio 1795. Il conte Jean de
Kermagoret, al comando di un manipolo di
filo-monarchici, affronta i soldati
repubblicani nel famoso complesso megalitico
di Menec, nei pressi di Carnac. Nella
sanguinosa battaglia i monarchici soccombono
ed il conte viene trafitto dalle baionette
dei repubblicani ai piedi di uno dei menhir.
Il colpo di grazia gli viene dato
da Charles Morandin, un traditore
passato al nemico e divenuto commissario
della Repubblica. Siamo ai giorni nostri,
nel mare davanti alla spiaggia di
Carnac sfreccia un potente mono-carena
ACX-Vaillante guidato da Michel. Il nostro
eroe ha accettato l'invito di Paul
Victor (l' abbiamo conosciuto la prima
volta ne "Il pilota senza volto") di
partecipare al G.P. di Brest, valevole per
il campionato europeo classe 1 di offshore.
Durante la prova in mare Michel si accorge
di aver virato troppo vicino ad un
peschereccio. Rientrato in porto decide di
andare a scusarsi con l'equipaggio. A bordo
trova il giovane Loic Kerma il quale lo
conduce al mercato del pesce dove si trova
il nonno. Quì Michel assiste ad una animata
discussione tra Yann Kerma, il nonno di
Loic, ed il signor Le Penvec, proprietario
di una grande ditta conserviera.
Inizialmente Yann accoglie male Michel ma,
successivamente, gli chiede un passaggio in
macchina per il giorno dopo. Il nostro eroe
accetta volentieri e la giornata seguente
accompagna il vecchio pescatore al complesso
megalitico di Menec. Yann racconta a Michel
la leggenda secondo la quale il corpo del
conte De Karmagoret, che non fu mai trovato,
fu attirato all' interno di uno dei menhir
mentre la sua anima aleggiava ancora
in quel posto. Il vecchio racconta che,
nonostante il nome "troncato", era convinto
di essere un discendente del conte e gli
rivela che la sua famiglia, di generazione
in generazione, raggiungeva Menec ogni 16
luglio, in attesa di conoscere la verità
direttamente dall' anima del conte. I due
camminano tra i grossi massi ed attendono il
tramonto. Quando arrivano le prime ombre
della notte una voce misteriosa, proveniente
da uno dei menhir, chiama il vecchio
Kerma. La voce dichiara di essere il
conte De Kermagoret e racconta la storia
della battaglia, della sua fine, di come il
traditore Morandin gli avesse dato il colpo
di grazia e si fosse raccomandato con i
soldati di recuperare il suo corpo. La voce
ricorda di aver pregato Santa Cornelia
affinché Morandin non lo portasse via e di
come il suo corpo fosse stato "attirato"
all' interno del menhir. Il conte
ricorda che sua moglie e suo figlio, per
sfuggire al terrore di quei giorni, presero
il nome di Kerma, confermando che il vecchio
Yann ed il nipote Loic erano gli ultimi suoi
discendenti ed eredi della sua cospicua
fortuna. Il notaio Morandin, discendente di
Charles Morandin, avrebbe saputo dargli
ulteriori spiegazioni. La voce lo saluta
come "conte Yann De Karmagoret" e gli
conferma che era ricco. Riportato il vecchio
Yann a casa, Michel riparte con il nipote
Loic che gli aveva chiesto di poter assistere
alla sua gara della domenica seguente. La
squadra dell' ACX-Vaillante è composta da
Michel al volante, da Alan Labbe alle
manette del gas e da Paul Victor come
navigatore. La gara, che vede alla
partenza i più forti specialisti di
offshore, sembra volgere a favore del
catamarano di Fabio Buzzi (pilota reale) ma
Michel gli è in coda. Paul Victor, ad un
certo, punto indica a Michel una rotta
diversa. L' equipaggio di testa,
sconcertato, "abbocca" e cambia rotta a sua
volta. Victor ha cercato un tratto di mare
più mosso, sapendo che i mono-carena sono
avvantaggiati in quelle condizioni, ed i
fatti gli danno ragione: il catamarano di
Buzzi, in evidente difficoltà, nel tentativo
di resistere alla rimonta di Michel, prende
male un onda rompendo la trasmissione. La
vittoria va all' ACX-Vaillante. Il giovane
Loic è entusiasta ed esprime a Michel il suo
desiderio di diventare, un giorno, un pilota
di off-shore. Michel lo riaccompagna a casa.
Quando sono arrivati i pescatori li avvisano
che il vecchio Yann era già andato dal
notaio ed adesso era andato a parlare con il
signor Le Penvec. Michel ed il giovane
arrivano all' industria conserviera proprio
mentre il nonno di Loic stà gridando al
padrone che non aveva nessuna intenzione di
divenire suo socio. Le Penvec li accoglie
nel suo ufficio e da la spiegazione dell'
accaduto: il notaio Morandin gli aveva
confidato che era al corrente di fatti della
storia dei suoi antenati che lo avrebbero
potuto portare alla rovina. Le Penvec aveva
fatto delle ricerche ed era venuto a
conoscenza della verità sulla della fine del
conte Jean de Kermagoret. In
pratica il commissario della repubblica
Morandin lo aveva ucciso perché voleva
entrare in possesso delle sue fortune. Con
la scusa della guerra aveva sterminato
infatti anche gli altri discendenti del
conte. Nemmeno un tribunale militare aveva
potuto provare i suoi crimini. Morandin
aveva avuto due figli , un maschio ed una
femmina. I Morandin, dalla parte del figlio
maschio, erano divenuti, di padre in
figlio,tutti notai. La figlia invece aveva
sposato un Le Penvec ed i discendenti di
questa famiglia avevano avviato la fortunata
industria conserviera. Il signor Le Penvec
aveva capito che i Kerma, poveri
pescatori, erano gli unici discendenti
del conte ed aveva deciso di riparare alle
malefatte del suo lontano antenato. Non
sapendo però come affrontare direttamente l'
argomento con il vecchio e scontroso Yann,
aveva registrato una cassetta, aveva nascosto
un registratore dietro ad un menhir ed
aveva fatto credere al nonno di Loic che
fosse la voce del conte a raccontargli la
verità. Adesso il vecchio orgoglioso Yann
rifiutava la proposta riparatoria di Le Penvec
considerandola un gesto di pietà e, pur
pretendendo di essere chiamato "conte de
Kermagoret", preferiva continuare la sua
vita da pescatore. L'anziano padrone dell'
industria conserviera, che non aveva figli,
segue il consiglio di Michel e propone
al giovane Loic di imparare il mestiere e
diventare co-proprietario della sua ditta.
Loic, incredulo, accetta e, salutando
Michel che riparte per Parigi, gli dice che
adesso aveva serie intenzioni di diventare
anche pilota di off-shore. Michel gli augura
di riuscire gli dice che sarebbe stato felice
di aiutarlo.
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L'AFFAIRE BUGATTI
IL
CASO BUGATTI (Gazzetta dello Sport)
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Riunione
conviviale alla Jonquiere. Elisabeth,
nonostante la contrarietà di Henri, chiede a
Steve e a Julie quando avevano intenzione di
sposarsi. Il giorno successivo Michel e Steve
sono negli uffici della Vaillante quando
arriva una telefonata: si tratta di John
Domfries, un vecchio compagno di università di
Steve che, per farsi riconoscere, gli ricorda
di averlo battuto ai punti in un incontro di
boxe. Domfries ha intenzione di
organizzare un raduno di auto storiche
Bugatti, a Zandvoort, per accontentare il
vecchio padre ammalato e grande
appassionato di questa marca. Steve accetta di
aiutarlo. Due giorni dopo Steve e l' amico
John si recano al Museo Nazionale dell'
Automobile di Mulhouse per incontrare il
direttore Jean-Claude Delerm. Il museo è
impressionante, vi sono presenti oltre 500
vetture tra le quali ovviamente le più belle
Bugatti della storia. John espone il suo
progetto al direttore dicendogli che quello
che sarebbe costato organizzare un raduno del
genere non aveva nessuna importanza. Il
direttore è inizialmente contrario a
trasferire le Bugatti sul circuito di
Zandvoort e chiede una settimana per decidere.
Otto giorni più tardi l' accordo è firmato: le
spese sono a carico di Dumfries e la
responsabilità delle vetture è di Steve.
Qualche settimana dopo le prime auto arrivano
in Olanda. La pista di Zandvoort si riempie di
una ventina di superbe Bugatti oltre che di
numerosi modelli storici di altre marche. A
pilotare questi preziosi bolidi del passato vi
sono tutti i piloti Vaillante di oggi e di
ieri. Tra questi c'è anche Jacky Ickx il quale
scherza con Steve e lo provoca dicendogli che
per pilotare una Bugatti ci voleva una
sensibilità che lui non aveva. Steve non sta
allo scherzo e se la prende. Arriva in pista
una maestosa Bugatti Royale guidata da John il
quale ha accompagnato il padre William. L'
anziano, che è costretto su una sedia a
rotelle ed è accudito costantemente da un
infermiera , si intrattiene con tutti i piloti
e successivamente viene fatto prendere posto
in tribuna d' onore. Da qui assiste alle prove
godendosi lo spettacolo delle vecchie Ferrari,
Gordini, Cisitalia, oltre che naturalmente
delle Bugatti. Al termine delle prove
Ickx non manca di "stuzzicare" Steve il quale
se la prende ancor di più. Alla sera è stata
organizzata una grande cena con tutti i
partecipanti all' iniziativa e John Domfries
fa i ringraziamenti di rito. Il vecchio padre
ringrazia a sua volta il figlio il quale
annuncia che per lui ci sarebbe stata ancora
una sorpresa. Infatti al termine della cena
John assieme a Michel e a Steve accompagnano
l' anziano William presso un enorme tendone
sotto il quale erano state parcheggiate tutte
le Bugatti. Il vecchio Dumfries avrebbe potuto
passare la notte da solo, "immerso" tra i
modelli delle vetture che tanto aveva amato.
L'indomani, alle 7, Michel viene svegliato da
una telefonata che lo avvisa di un fatto grave
accaduto all' autodromo. Assieme a Steve, al
direttore del museo e ad altri responsabili
del circuito si reca presso il tendone dove
erano state collocate le Bugatti e lo trova
vuoto. Anche John ed il vecchio Williams erano
spariti, era rimasta solo la sedia a rotelle.
Michel è preoccupatissimo per Steve e non sa
spiegarsi la calma del direttore del museo.
Arriva un' auto della polizia dalla quale
scende una vecchia conoscenza: Eddy Mc Grath,
l' amico di Steve che fa parte dell'
FBI, il quale viene accolto con calore
da Michel. Eddy annuncia che il convoglio
delle Bugatti trafugate era stato
intercettato dalla polizia olandese poco
prima di passare il confine con il Belgio ed
era già sulla strada del ritorno verso
Zandvoor. Michel invita Steve a
ringraziare l'amico per averlo tirato fuori
dai guai, ma Mc Grath spiega a Michel che
Steve ed il signor Delerm, direttore del museo
dell' automobile, erano già perfettamente al
corrente della situazione. Mc Grath racconta
che, proprio mentre gli era giunta all'
orecchio la notizia che un gruppo di
collezionisti americani erano in procinto di
acquistare una ventina di Bugatti, aveva
ricevuto la richiesta di Steve di informarsi
sull'ex compagno di università John e su suo
padre William. Le indagini avevano portato a
sospettare che si trattasse proprio di un'
organizzazione malavitosa che stava per
trafugare le vetture Bugatti per farle
ricettare oltreoceano. Si trattava di
coglierli sul fatto e per questo Mc Grath si
era messo d'accordo con Stevel e con il
direttore Delerm. Michel si scusa con Steve
per averlo considerato poco accorto e si
congratula perché non era la prima volta che
collaborava con l' FBI. Dopo un po' arrivano
le auto dalla polizia con John e William
ammanettati. William non appare il vecchio
infermo del giorno prima, è in piedi e
perfettamente in forma. Si tratta infatti di
un attore di second'ordine che aveva accettato
di partecipare alla organizzazione malavitosa.
John, nonostante la cattura, appare ancora
spavaldo ed irridente e si rifiuta di
raccontare il piano che gli avrebbe permesso
di lasciare il Belgio per trasportare le
Bugatti in America. Steve a questo punto
chiede a Eddy di far togliere le manette all'
ex compagno di università il quale comincia a
preoccuparsi. Warson, arrotolandosi le maniche
della camicia, chiede a John la rivincita
dell' incontro di boxe che aveva perso ai
punti molti anni prima e, con un solo
cazzotto, lo stende. Il giorno dopo la pista
di Zandvoort ospita la manifestazione di
vetture storiche. In mezzo ad una folla
entusiasta i vecchi eleganti bolidi sono
nuovamente protagonisti. Se Michel la prende
come una semplice passerella, sono Warson e
Ickx che fanno sul serio. I due dopo essersi
"pizzicati" fuori pista adesso corrono una
vera gara con tanto di "sportellate", una
delle quali manda fuori pista Steve e in
testacoda Jacky. Questa sbandata permette a
Julie di prendere il comando. I due a questo
punto smettono di spingere ed è Julie che si
aggiudica la corsa. Dopo l' arrivo però i due
rivali continuano a provocarsi e si danno
appuntamento in una gara "vera". L'
occasione sarebbe arrivata presto...
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UNE HISTOIRE DE FOUS
UNA
STORIA DA PAZZI (Gazzetta dello Sport)
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Silverstone,
campionato mondiale per vetture sport. La
Leader di Ruth e Cramer sopravanza per la
terza volta consecutiva la Vaillante di Ives
Douleac e Gabriele Spangenberg. Jean-Pierre,
vista la situazione, chiede a Michel e a Steve
di prendere parte alla prossima 24 ore di Le
Mans assieme a Pierre Dieudoinne (pilota
reale). Viene predisposta una terza
macchina (la seconda è affidata ad una squadra
di piloti belgi) e, una settimana dopo sulla
pista di prova della Vaillante, Steve è
raggiante perchè ha avuto conferma della
partecipazione di Jacky Ickx alla gara. La
rivalità con il pilota belga, che sembrava uno
scherzo, per Warson era invece divenuta un
fatto serio. Purtroppo le performance della
terza vettura sono deludenti. La macchina
sembra non essere a posto e Steve esprime
animatamente il suo disappunto . Jean-Pierre
dice che se la vettura non sarebbe stata all'
altezza avrebbe rinunciato a presentarla
in gara. Warson si arrabbia ancor di più e
Jean-Pierre gli ricorda che era sotto
contratto solo per la Formula 1 e, se ci
teneva tanto a partecipare alla 24 ore, era
libero di parteciparvi con un' altra
casa. Passa un' altra settimana,
Jean-Pierre riunisce Michel e Steve nel suo
ufficio per comunicare che i problemi della
loro vettura erano stati risolti e che la loro
partecipazione a Le Mans era confermata.
Inaspettatamente Steve comunica che, nel
frattempo, aveva deciso di correre con un'
altra marca. Alla richiesta di Michel, l'
amico rivela che aveva firmato per correre con
la Leader. La notizia lascia increduli Michel
e Jean-Pierre e fa arrabbiare il vecchio
Henri. Non la prende bene nemmeno Julie Wood,
anche se Steve tenta di spiegarle che si
trattava di una questione di orgoglio e di
"onore". La ragazza non accetta l' idea che
Steve possa correre con Ruth e lascia l'
appartamento comune. Julie, appoggiata da
Michel, chiede a Jean-Pierre di prendere il
posto di Steve sulla terza Vaillante.
Jean-Pierre, molto onestamente, dice a
Julie che avrebbe preferito affidare il posto
di Steve ad un pilota più esperto e veloce di
lei, ma Michel riesce a convincere il fratello
che la scelta di far correre la ragazza era
quella giusta. Le Mans, prove di
qualificazione, Julie, nel paddock,e scambia
quattro chiacchiere con Jacky Ickx che sarà
alla guida di una Mercedes. La ragazza, nei
pressi dello stand della Leader, incrocia
Steve. Ruth interviene immediatamente prima
che i due riescano a scambiarsi una sola
parola. Assale verbalmente Julie esprimendole
tutto il suo disprezzo e dicendo che, adesso,
lei aveva tutto: era più bella, più
intelligente, più "vincente" di lei. Poteva
concretizzare le sue ambizioni ed ora
aveva anche Steve. Julie incassa il colpo e,
di fronte a tanta cattiveria, rimane senza
parole. Prima di riuscire a riprendersi vede
Ruth allontanarsi con Warson, rimasto
titubante. Venerdì sera Jean-Pierre fa il
punto della situazione commentando il secondo
tempo della Vaillante numero 55, in prova,
dietro la Leader di Steve. Julie gli dichiara
di voler battere quella che considerava la sua
rivale: Ruth. Sabato, poco prima del warm-up,
Ickx affronta Steve. Iacky gli dichiara che
sarebbe stato felice di accettare una sfida
leale contro di lui e la Vaillante ma,
adesso, considerava la sua scelta di passare
dalla parte di Ruth una cosa ignobile. Ruth
tenta di "caricare" Steve prospettandogli un
futuro di vittorie e di potere, e lo invita a
rinunciare al fair play e ad imporsi a tutti i
costi. Durante il briefing dei piloti Jacky
Ickx tenta di consolare Julie che è piuttosto
triste. Ruth, con la solita cattiveria, fa
notare a Steve che forse era già stato
"rimpiazzato" nel cuore della sua ex
fidanzata. La "maratona" di Le Mans ha inizio.
Mazda, Peugeot, Jaguar, Toyota,
Mercedes,Porsche,Vaillante, Leader: le più
gradi marche automobilistiche si contendono la
vittoria. Dopo due ore la Leader numero 14 è
in testa seguita dalla Vaillante numero 10,
dalla seconda Leader numero 13 (quella di
Steve, Ruth e Cramer), da una Peugeot, dalla
seconda Vaillante numero 55 (di Michel, Julie
e Dieudonne) e dalla terza Vaillante con
equipaggio belga. Proprio quest'ultima vettura
viene tamponata dalla Leader numero 14 che
tentava di riprendere la testa dopo un
rifornimento. La Leader esce di scena. Arriva
la sera e le vetture ritirate sono già una
decina. Michel pilota di notte e guadagna
terreno su Ickx che deve cedere la testa
proprio alle prime luci dell' alba. Dietro c'è
Steve con la Leader numero 13 seguito dalla
Vaillante numero 10 di Yves e Gabriele. Ad un
'ora dalla fine la Vaillante di Michel ha un
giro di margine sulla Mercedes e sulla
Leader che combattono aspramente per il
secondo posto. Allo stand Vaillante non sembra
vero di avere la gara in pugno ma, come dice
Jean-Pierre "una corsa non è mai vinta
fintanto che la bandiera a scacchi non è stata
abbassata !". Ruth è arrabbiatissima: sperava
di battere la Vaillante mentre Steve stava
combattendo la sua battaglia personale con
Ickx e la sua Mercedes. A pochi minuti dal
termine della gara incredibilmente la
Vaillante 55 rientra per un pit-stop. Ruth via
radio avvisa Steve e lo incita a superare
Ickx. Anche il pilota belga è stato
avvisato e prova a recuperare il terreno
nei confronti della Vaillante che nel
frattempo riprende la pista. Apparentemente la
sosta non è stata causata da problemi tecnici
e nessuno sa capacitarsi della scelta di
Jean-Pierre. Nel frattempo la Leader supera la
Mercedes portandosi al secondo posto. Ma la
reazione di Ickx non si fa attendere e Jacky
si riporta nuovamente davanti a Steve. Il
combattimento è al limite delle possibilità di
entrambi. A due giri dalla fine i due rivali
sono "incollati" . Lo speaker del circuito
invita la folla a non invadere la pista prima
della fine della corsa visto che la stessa si
sarebbe risolta quasi sicuramente allo sprint.
I due sembrano non avere più possibilità di
rimontare ulteriormente sulla Vaillante di
testa, ma Steve ha ancora una possibilità di
tentare il sorpasso a Maison Blanche. All'
uscita di questa curva Steve tenta il tutto
per tutto e passa Iacky dimenticandosi però di
guardare il contagiri. Il motore costretto ad
uno sforzo eccessivo esplode. Ora è Ickx che
da la caccia alla Vaillante 55 ma il ritardo,
pur riducendosi, non viene colmato. E'
la Vaillante di Michel, Julie e Dieudonnè a
vincere la 24 ore di Le Mans con un paio di
lunghezze sulla Mercedes. Il successo viene
completato dal terzo posto della Vaillante
numero 10 del trio Douleac, Spangenberg e
Giroix. Allo stand Vaillante iniziano i
festeggiamenti e i giornalisti si accorgono
che Michel è presente: allora chi aveva
portato la vettura all'arrivo ? Michel spiega
che, nel finale, aveva ceduto il volante
a Julie per avere una vittoria totale sulla
Leader, su Ruth e sul suo protetto
Steve. Julie aveva girato meno veloce ma
aveva controllato egregiamente la situazione
ottenendo lo scopo. Ickx va a congratularsi
con la ragazza ricordandole di aver bissato lo
"scherzo" di Zandvoort con le Bugatti. Allo
stand Leader tira una brutta aria e Ruth
sfoga tutta la sua rabbia contro Steve.
Julie, prima di allontanarsi, scambia solo uno
sguardo fuggevole con l'ex fidanzato. Michel
lo incontra poco dopo e si offre di aiutarlo
in quella difficile situazione. Steve,
amaramente, dice che era inutile: Henri non lo
avrebbe mai perdonato. Lui aveva deciso di
lasciare anche la squadra di Formula 1 e la
Vaillante doveva rimpiazzarlo. Certi errori si
pagano cari...
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LE MAITRE DU MONDE
IL
PADRONE DEL MONDO (Gazzetta dello Sport)
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E'
iniziata una nuova stagione di Formula 1.
Sul circuito del Kyalami le grandi
scuderie schierano le monoposto
modificate dell' anno precedente. Gli
addetti ai lavori sono impressionati dal
ritorno, in questo campionato, della Leader
che presenta due nuove vetture affidate a
Bob Cramer e a Steve Warson. Accanto a
Michel, nella squadra Vaillante, è stato
affiancato il giovane Eric Bernard (pilota reale). La superiorità
delle Leader, evidenziatasi durante le
prove, si concretizza con la vittoria di
Steve il quale si conferma anche nel
successsivo G.P. del Messico. Al termine di
questa corsa Steve raggiunge una
misteriosa località del Tibet dove Ruth lo
presenta al comitato dei sei saggi che
gestisce la Leader. La ragazza lo introduce
nell' assemblea nominandolo "nuovo
Leader". I saggi esprimono la loro
perplessità sulla quella scelta e Steve
risponde duramente alle loro parole. Ruth lo
appoggia: Warson, che sarebbe diventato
campione del mondo era la migliore scelta
per succedere a suo padre. Quando i saggi si
allontanano dalla sala della riunione,
però, Ruth lo redarguisce per il modo
con il quale si era rivolto loro. Le gare
del mondiale piloti continuano con i Gran
Premi del Brasile e di Spagna, entrambi
vinti da Warson, il quale assume
atteggiamenti sempre più sprezzanti. Michel,
dal canto suo, si difende come può ed è al
secondo posto in classifica generale. A
questo punto la storia, in una sorta di
flashback, ci racconta come sia potuto
accadere che Steve sia divenuto il nuovo
Leader: dopo l' abbandono di Julie e la
sconfitta di Le Mans, Warson è stato
nuovamente contattato da Ruth la quale gli
esprime il suo desiderio di farlo diventare
"il padrone del mondo" . L' americano la
invita a smettere con quelle che considera
solo farneticazioni. La potenza economica
della Leader non proveniva certo dai soli
guadagni sportivi e sulle strade non si
erano mai visti modelli di quella
marca. Ruth spiega che le Leader
invece viaggiavano regolarmente sulle strade
di mezzo mondo: erano i progetti e le idee
degli ingegneri della sua organizzazione ad
essere venduti alle principali case
automobilistiche e ad essere
realizzati nei modelli di queste
ultime. La potenza della Leader era quindi
illimitata. Ruth racconta a Steve che le
nuove installazioni, simili a quelle create
dal padre in Messico, si trovavano
all' interno delle montagne del Tibet e che
l' intera organizzazione del marchio era
gestita da un comitato composto da sei
saggi. Alla fine dell'incontro, la proposta
che lascia di sasso Steve: lui sarebbe
diventato il nuovo Leader. Ritorniamo al
presente: il campionato del mondo continua e
Steve vince ancora a Imola, a Monaco ed
in Canada. Jean-Pierre però annuncia alla
stampa che le monoposto Vaillante avevano un
nuovo motore. Ruth presenzia alla riunione
dei sei saggi e comunica loro che Steve in
caso di vittoria in Francia, proprio a casa
della Vaillante, sarebbe stato virtualmente
campione del mondo. A Magny Cours,
nonostante la delicata situazione, Michel è
ottimista e le prove cronometrate gli danno
ragione: finalmente la Vaillante sembra all'
altezza della Leader e Michel conquista la
pole position. In gara la lotta con Steve è
durissima con sorpassi vicendevoli. Alla
fine però Michel ha la meglio e vince la
corsa mentre Warson è addirittura
squalificato per essere rientrato in pista
in modo pericoloso a seguito di un uscita
sull' erba. Nel team Vaillante e nelle altre
squadre, ci si rende conto che le Leader non
erano più imbattibili e che il campionato
era ancora aperto. Ruth relaziona della
situazione ai saggi i quali rimangono
imperterriti e non esprimono nessun
commento. In Ungheria ed in Belgio le
Vaillante si impongono nuovamente ed è solo
Cramer a riuscire a raggranellare qualche
punto per la Leader. Nel G.P. d' Italia a
Monza avviene addirittura che, durante le
verifiche tecniche, le due monoposto della
Leader vengano squalificate per
irregolarità. Steve non sembra sorpreso e
spiega a Cramer che era stata Ruth a giocare
sporco e lui non avrebbe dovuto accettarlo.
Aveva deciso di rinunciare al finale di
stagione ed alla possibilità di vincere il
mondiale. Mondiale che si decide all' ultima
prova, nel G.P. d' Austria, tra Michel
Vaillante e Jean Alesi con la Ferrari.
Michel vince la gara ed Eric Bernard,
arrivando secondo, toglie punti preziosi ad
Alesi. Michel è nuovamente campione del
mondo di F.1. Nella sede segreta della
Leader in Tibet i sei saggi dichiarano a
Ruth che per l' affetto che provavano per
lei e per il rispetto per il lavoro di suo
padre concedevano a Steve Warson ancora una
possibilità: un' ultima possibilità.
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LA PISTE DE JADE
LA
PISTA DI GIADA (Gazzetta dello Sport)
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Una
Leader da rally attraversa le strade del
Vietnam. A bordo Steve Warson, assieme ad un
navigatore, sta provando il percorso per il
progettato Rally-raid Hanoi - Saigon. Arrivati
a destinazione i due vengono "assaliti" da un
gruppo di ragazzini . La più intraprendente è
una ragazza che vende una stecca di sigarette
a Steve. Il giorno successivo Warson si reca
all' Hotel Continental dove illustra il suo
progetto agli amministratori ed imprenditori
locali. Steve li informa anche di aver
ricevuto minacce personali da parte di un
fantomatico gruppo nazionalista contrario all'
iniziativa. Uno dei presenti gli fa notare
che, essendo stato tolto l' embargo al suo
Paese, l'interesse per la gara, e la funzione
di "intermediaria" con il mondo esterno da
parte della Leader, forse erano venuti meno.
Steve allora annuncia che al Rally
Hanoi-Saigon avrebbero certamente partecipato
marche e piloti statunitensi, con conseguente
interessamento dei media americani e degli
sponsor. La corsa avrebbe attirato
finanzieri che avrebbero potuto investire nel
loro Paese. A quei chiarimenti i presenti
sembrano decisamente convinti ad appoggiare il
progetto. Steve esce dall' hotel e non fa in
tempo a salire sulla sua Mustang quando rimane
vittima di un attentato. Due motociclisti gli
lanciano un ordigno che esplode e lo scaglia a
terra. La notizia dell'attentato fa il giro
del mondo e Julie, che l' ha appresa in
California, non esita un secondo e parte per
il Vietnam. Warson si sveglia febbricitante in
una stanzetta di ospedale. Si rende conto di
essere in forte pericolo e riesce ad alzarsi
ed allontanarsi. Si nasconde in una
catapecchia dove viene aiutato proprio dalla
ragazza che gli aveva venduto le sigarette il
giorno prima. La giovane si chiama
Ngoc-Bich che vuol dire "Giada". Steve le fa
capire che vuole essere nascosto e la ragazza
allora si da da fare e trova un passaggio a
bordo di un vecchio autocarro. Nascosto in
mezzo a delle ceste Steve viene trasportato al
paese di origine di Giada. Michel riceve la
notizia dell'attentato mentre sta completando
una sessione di prove con la F.1 sulla
pista della Vaillante. Assieme a Jean-Pierre
si reca presso la sede parigina dell'
associazione Medici Senza Frontiere
dove riceve conferma della sparizione del suo
amico dall'ospedale e la disponibilità per le
ricerche. Michel decide che doveva essere lui
in prima persona ad effettuarle. Dopo una
breve riunione di famiglia parte per il
Vietnam. Julie è arrivata a Bangkok, da
qui parte per il Vietnam. Warson è in pessime
condizioni ma curato presso il villaggio di
Giada. Il capo villaggio è il nonno della
ragazza il quale decide di andare a
cercare dei medici francesi per aiutarlo.
Giada ritorna a Saigon per evitare che la sua
assenza desti sospetti ed aiuti i killer a
rintracciare Steve. Anche Julie è arrivata
nella capitale e, mentre è alle prese con un
commerciante per l'acquisto di una moto, viene
notata proprio da Giada la quale aveva visto
una sua foto su una rivista sportiva. Julie
acquista una vecchia moto da cross e si reca
all'ospedale dal quale era fuggito Steve.
Appurate che le sue condizioni erano piuttosto
serie, esce e trova sulla moto un biglietto
che la avvisa che Steve era vivo e la invita a
dirigersi verso Cholon. Julie parte ma è
seguita da quattro uomini a bordo di una
Peugeot. In mezzo al traffico caotico di
Saigon Julie viene affiancata da una sorta di
moto-taxi. A bordo c'è Giada la quale le fa un
cenno e salta a bordo della sua moto. La
giovane vietnamita avvisa Julie di essere
seguita e le indica una via di fuga. Raggiunto
un luogo sicuro, Giada racconta a Julie
di aver nascosto Steve presso il suo
villaggio. Nel frattempo Michel arriva a
Danang presso la sede di Medici Senza
Frontiere. Qui ha la sorpresa di trovare
proprio il nonno di Giada, che era venuto a
cercare aiuto per curare Steve. Viene
immediatamente organizzata una spedizione per
il suo recupero. Giada e Julie fanno amicizia
e dopo essersi rifocillate e riposate partono
anch'esse, la mattina dopo, per il villaggio
dove si trovava Warson. Michel, il nonno di
Giada e gli amici di Medici Senza Frontiere, a
bordo di due fuoristrada Vaillante, devono
affrontare notevoli difficoltà e pericoli,
soprattutto per superare le rovine di un
vecchio ponte di legno. Steve nel
frattempo è preda della febbre alta. Per un
attimo si risveglia dal suo delirio e vede
davanti a se il volto di Julie. La donna era
arrivata al suo capezzale. Giada però si
accorge che ormai nei pressi del suo villaggio
erano arrivati anche i killer che cercavano
Warson. Julie fa salire a fatica Steve, dietro
di lei sulla moto, e parte verso le risaie
vicine. Un fuoristrada con quattro uomini
tenta l'inseguimento ma si impantana. Steve
sviene ed ormai non si aggrappa più a Julie la
quale è ancora inseguita da un uomo a bordo di
una moto. Julie disperata si dirige
nuovamente verso il villaggio, qui nel
frattempo è arrivato anche Michel assieme ai
suoi compagni di viaggio. Steve viene steso a
terra ma l' inseguitore li raggiunge e, sceso
dalla moto, prende accuratamente la mira con
una pistola. Succede tutto in un attimo: Julie
si getta disperatamente su Steve per
proteggerlo con il suo corpo mentre Michel è
ancora troppo distante. Il nonno di Giada,
inosservato, con una precisa mossa da arti
marziali atterra il killer permettendo a
Michel di raggiungerlo ed immobilizzarlo. I
medici si prendono cura di Steve mentre gli
abitanti del villaggio catturano gli altri
malviventi. In tasca di uno di questi viene
travata una grossa somma di danaro ed una
lettera. Michel la apre e trasale. Viene
deciso di passare la notte al villaggio
e di ripartire il giorno seguente. Julie,
ormai affezionatasi a Giada, le offre la
possibilità di abbandonare la sua povertà ed
emigrare in America. Giada rifiuta: il suo
posto era quello e preferiva, orgogliosamente,
partecipare alla rinascita del suo
Paese. La mattina seguente Steve sta meglio e
racconta a Michel il progetto di Ruth che lo
voleva come nuovo Leader. Lui, con la scusa
del rally, aveva gettato le basi per l'
ingresso del marchio in Vietnam e riteneva di
aver messo i bastoni tra le ruote a qualche
gruppo locale. Michel allora gli consegna il
biglietto trovato addosso ad uno dei
suoi inseguitori. Steve comprende che le
sue ipotesi erano sbagliate: chi lo voleva
morto era il "comitato dei saggi" della
Leader i quali avevano prezzolato dei volgari
malviventi e killer per eliminarlo. Steve si
rende conto del tradimento e di come anche
Ruth fosse potenzialmente in pericolo. Michel,
accortosi della preoccupazione di Steve per
Ruth, si altera. Steve a questo punto gli dice
che aveva ragione e chiede di parlare con
Julie. Giada lo avvisa, però, che la sua ex
fidanzata era già partita di mattina presto.
Steve si accorge che Julie aveva donato alla
giovane vietnamita un ciondolo d'oro, a forma
di casco, che lui le aveva regalato ai tempi
nei quali erano assieme. Mentre il sole sorge
Steve sente di essere alla vigilia di un
freddo inverno...
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58
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PADDOCK
PADDOCK
(Gazzetta
dello Sport)
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\
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In
un bar fumoso un uomo apre furtivamente una
busta all'interno della quale c'è un pass
per accedere al paddock del G.P.
di Australia. Ad Adelaide fervono i
preparativi per l'ultima prova del
mondiale. E' qui che Damom Hill (pilota reale), Michel
Vaillant e Michael Schumacher (pilota reale),
racchiusi in soli tre punti, si giocheranno il
titolo. Le squadre iniziano a sistemarsi ed a
montare le attrezzature. Alla Benetton però si
accorgono che qualcuno ha messo della colla
nelle serrature dei box. Grazie all' aiuto di
Timotee, un giovanissimo apprendista-meccanico
della squadra Vaillante, gli italiani riescono
ad accedere all' interno dei propri stand ma
hanno l'ulteriore sorpresa di trovare tutte le
casse dei materiali con le serrature
incollate. Questo fatto provocherà un notevole
ritardo nella messa a punto della vettura di
Schumacher. Sul circuito, dopo tanto tempo, fa
la sua ricomparsa il vecchio Henri. Dopo un
breve "incidente" con il servizio di sicurezza
che, non riconoscendolo, non lo voleva far
entrare, Henri ritrova i vecchi amici rimasti
e si fa spiegare da Jean-Pierre come fosse
cambiata la F.1 a seguito dell'avvento dell'
elettronica. Arriva la sera, nel solito
bar il misterioso individuo del pass
apre un'altra busta e trova un foglietto
con una sigla ed un numero. Il giovane
aiuto meccanico Timotee, nel frattempo, è
rimasto da solo al circuito a pulire gli stand
Vaillante. Ad un certo punto sente un forte
odore di benzina, corre presso i depositi
delle squadre e vede un uomo che stava
completando di svuotare a terra i bidoni di
carburante della Williams. Il ragazzo cerca di
fermarlo ma l'uomo, che è lo stesso del bar,
lo colpisce di striscio al volto con un
cacciavite e lo minaccia di gettare a terra
una sigaretta accesa provocando un disastro.
Timotee è costretto a lasciarlo fuggire ma,
immediatamente, va a denunciare il fatto. Non
viene creduto, anzi, è addirittura sospettato
di aver lui stesso svuotato i fusti di
carburante della Williams per far vincere la
Vaillante. In un' animata conferenza stampa
Françoise difende la buona fede di Timotee e
della Vaillante, confidando nell'inchiesta per
far luce sui due sabotaggi avvenuti alla
vigilia del Gran Premio. Frank Williams spiega
che la sua squadra aveva la benzina
sufficiente solo per effettuare le prove e non
certo la gara. Il vecchio Henri vorrebbe che
la prova fosse annullata perchè la Vaillante
non aveva bisogno di vincere in quelle
condizioni. Jean-Pierre però gli spiega
che era impossibile a causa degli enormi
interessi economici degli sponsor e delle
televisioni. Henri decide allora che bisognava
assolutamente scoprire il responsabile dei
sabotaggi. Arriva il sabato e le prove
cronometrate per la pole position. La
Benetton è ancora in ritardo nella messa a
punto della vettura e Schumacher non riesce a
fare un buon tempo. Michel viene superato solo
dalla Williams di Hill il quale, pur avendo
conquistato la pole, non sarebbe
riuscito a prendere la partenza a causa della
mancanza di carburante. Domenica mattina
infatti la Williams non partecipa al warm
map. Henri, leggendo i giornali, fa
notare che Michel è dato come grande favorito
dagli scommettitori. A questo punto Françoise
ha un sospetto, abbandona il circuito e
si reca presso la più grande agenzia di
scommesse di Adelaide. Qui ha la conferma che
tutti puntano somme sulla vittoria di suo
marito ma, ad un certo punto, vede entrare un
corpulento individuo con una borsa. L'uomo
punta un milione di dollari su Hill,
nonostante tutti siano al corrente che il
pilota inglese non sarebbe partito a causa
della mancanza di carburante. Immediatamente
chiama al telefono Henri e lo avvisa della
"stranezza", il suocero però la mette al
corrente che, grazie ad un volo straordinario
del Concorde, l' Air France era
miracolosamente riuscita a portare alla
Williams il carburante per effettuare la gara.
Françoise allora decide di seguire l' uomo il
quale entra in un garage vicino al quale, in
un vicolo, è parcheggiata una Ferrari. La
giovane donna riesce ad entrare attraverso una
finestra e scopre l' individuo davanti ad una
postazione di monitor. Decise allora di andare
ad avvisare Henri ma inciampa e viene
scoperta. Intanto parte il Gran Premio con
Hill in testa incalzato da Alesi (pilota
reale). Dopo alcuni giri però Schumacher,
grazie ad una eccezionale rimonta, riesce ad
andare in testa seguito da vicino da Michel.
Françoise intanto è stata legata ed
imbavagliata dall'uomo corpulento il quale
telefona al suo complice, che è proprio lo
stesso individuo che ha effettuato gli altri
sabotaggi ed assalito Timotee. Costui riesce
ad intrufolarsi ai box della Benetton ed ad
applicare una sorta di tappo al bocchettone
dell'erogatore di carburante. Poco dopo
Schumacher effettua il primo pit-stop
ed il pieno, infatti, non avviene regolarmente
fintanto che gli ingegneri della squadra non
si accorgono della manomissione. In testa alla
corsa adesso c'è Michel seguito da Hill. Il
sequestratore di Françoise intanto si vanta
delle sue sporche manovre per pilotare il
risultato della gara ed incassare il premio
della sua scommessa. Ad un certo punto dà
l'indicazione al complice, che chiama "la
faina", di far ritornare Michel ai box, ed
infatti il nostro eroe riceve via radio
l'ordine di rientrare, solo che la
comunicazione non è venuta dal suo stand.
Quando alla Vaillante comprendono che si
tratta di un' ennesimo sabotaggio è troppo
tardi e per Michel le possibilità di vincere
la corsa ed il titolo sono svanite. Nella
confusione che ne segue Timotee riesce ad
intravedere l'uomo che lo aveva assalito il
quale cercava di allontanarsi furtivamente
dalla zona degli stand. Dà l'allarme ed i
responsabili delle riprese televisive cercano
il fuggitivo con le telecamere. L' uomo viene
nuovamente individuato e questa volta non
trova di meglio che attraversare la pista
proprio mentre sopraggiungono alcune
monoposto. L'incidente che ne segue è
spettacolare ma fortunatamente incruento. La
"faina" riesce ancora a fuggire ma ormai è
inquadrato nei monitor e Timotee si rende
conto che sarebbe passato nuovamente nel
paddock . Gli taglia la strada, lo blocca, e
lo stende con un colpo di estintore.
Damon Hill intanto vince la corsa e conquista
il titolo mondiale. I tecnici Vaillante
immobilizzano l' attentatore mentre Henri lo
interroga. L'uomo confessa ed indica dove si
trovava il suo capo, che chiama "il cervello",
e Françoise. Michel immediatamente lascia il
circuito e si dirige verso il
garage-nascondiglio. Quando "il cervello" apre
la saracinesca del garage, convinto di poter
incassare i ventinove milioni di dollari della
scommessa, si trova bloccato da Michel,
Jean-Pierre e da tutta la squadra. Minacciando
con un trapano a batteria Françoise riesce a
raggiungere l'uscita laterale. Scaglia a terra
Françoise ancora legata e sale sulla Ferrari
parcheggiata nel vicolo attiguo. Parte e
rischia di travolgere la giovane donna, che
viene salvata solo dalla prontezza di riflessi
di Michel, il quale la solleva da terra all'
ultimo istante. La fuga del "cervello" però
non dura a lungo: fatti pochi metri, all'
uscita dal vicolo, si scontra frontalmente con
una Mustang. E' la Mustang di Steve Warson il
quale, rimessosi dai postumi dell' attentato
subito, aveva raggiunto l' amico con una
bottiglia di champagne per festeggiare la sua
possibile vittoria nel mondiale. Il "cervello"
e la "faina" vengono consegnati alla polizia
e, al ritorno sul circuito, Timotee viene
festeggiato come eroe del giorno. Quando la
giornata volge al termine Michel racconta
tutto a Steve e gli spiega come la Formula 1,
lo sport più sofisticato e più caro del mondo
sia finito in crisi grazie alla macchinazione
di due piccoli truffatori. Poi Michel chiede a
Steve quali fossero le sue intenzioni per il
futuro. Warson dice all' amico di non avere
avuto più notizie di Julie e che era sua
intenzione ritornare nella sua tenuta texana.
Michel è convinto che la "vacanza" dell'amico
non sarebbe durata a lungo ma Steve gli
confida che le corse gli avevano portato via
troppi affetti per pensare al suo rientro. I
due si fermano proprio davanti ad una lapide
commemorativa del grande Ayrton Senna (pilota
reale) e Michel dice di comprendere anche lui
come fosse duro vivere con delle ferite aperte
nel cuore.
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LA PRISONNIERE
LA
PRIGIONIERA (Gazzetta dello Sport)
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La
Vaillante è alla 24 ore di Le Mans con due
prototipi, pilotati da Michel assieme a
Thierry Boutsen ed Eric Bernard (piloti
reali), e da Yves Douleac, Gabriéle
Spangenberg e Pierre Dieudonné (pilota
realie). Il venerdi prima della gara Michel è
a cena assieme ai compagni di squadra e a
Jean-Pierre ed Agnés. Verso le 22 lascia la
compagnia e va a dormire. A mezzanotte però il
suo sonno si interrompe: una voce interiore,
una forza strana, lo induce a vestirsi
ed a recarsi sul circuito. Michel arriva alla
pista, illuminata solo dal chiarore della
luna, e si rende conto di rivivere la stessa
situazione del suo misterioso incontro, di
anni prima, con "il fantasma di Le Mans". Sale
le tribune e si trova davanti proprio la
figura del Leader. Michel, incredulo per
quanto gli stava accadendo, gli chiede
spiegazioni perchè tutto il mondo lo credeva
morto. L'uomo racconta di essere stato aiutato
da chi lo stava assistendo e di essersi
incredibilmente ripreso dopo che sua figlia
Ruth era ripartita convinta del suo decesso.
Era praticamente ritornato indietro dalla
morte ed aveva deciso di rompere con il
passato, voleva vivere isolato, rinunciare a
tutte le sue attività. Era sereno, un uomo
nuovo con la straordinaria facoltà di vedere
nel futuro. Per questo era venuto ad avvisarlo
di un imminente pericolo. L' unica spiegazione
che poteva dargli era quella di "non essere
sulla pista sabato a mezzanotte". Poi l'
anziano Leader, stanco, chiede a Michel di
lasciarlo solo. Michel abbandona la tribuna e
poco prima di risalire in macchina risente la
voce del Leader che lo avvisa di evitare la
pista l' indomani a mezzanotte. Sabato
mattina, durante i preparativi per la partenza
Michel sembra rilassato. Alle 16 la gara ha
inizio, le ore passano e i migliori sono
ancora nello stesso giro, tra questi le due
Vaillante ed anche la Leader numero 13
pilotata da Bob Cramer. Alle 23 e 30 Michel
avrebbe dovuto cedere il volante a Boutsen ma,
essendo in testa e sentendosi in forma, aveva
chiesto a Jean-Pierre di rimandare il rientro
ai box. Michel infatti stava tentando di
doppiare le vetture che aveva davanti. Tra
queste c'era anche la Leader di Cramer. Michel
fa un tentativo nel primo tratto del
rettilineo delle Hunadieres ma quando arriva
alla prima chicane si trova ancora distante un
centinaio di metri dal gruppetto che lo
precede. Il nostro eroe non comprende: la
velocità sarebbe dovuta essere sufficiente, ma
si rende conto che c'era un "qualcosa" che si
opponeva alla sua volontà. Decide di ritentare
ma, in vista di Mulsanne, succede il dramma:
Cramer, invece di aspettare l' uscita dalla
curva per doppiare i concorrenti che aveva
davanti, anticipa il sorpasso innescando uno
spettacolare incidente. Un impressionante
groviglio di vetture bloccano l'intera
carreggiata. Michel, in una frazione di
secondo, si rende conto di quanto stava
accadendo davanti a lui ed "inchioda"
aggrappandosi con tutte le sue forze al
volante in attesa dell' impatto.. I pneumatici
della Vaillante fumano sull'asfalto, i freni
sono incandescenti e la Vaillante,
incredibilmente, si ferma a solo qualche
centimetro dalle vetture coinvolte nell'
incidente. Michel è immobile, chinato sul
volante, poi si riprende e, quando viene
aperto un varco, riparte. A questo punto si
rende conto: l' incidente era avvenuto a
mezzanotte in punto e nella sua testa
riaffiora il ricordo dell' incontro della
notte precedente che inspiegabilmente aveva
scordato. Ma si era trattato di realtà o di un
un sogno? Rientrato al suo stand racconta
dell'incidente a Jean-Pierre evitando di
rivelare la storia del Leader che lo aveva
messo in guardia. Decide poi di andare a
trovare Cramer per sincerarsi delle sue
condizioni. Bob sta bene e conduce Michel
all'aereo privato della Leader dove ad
attenderlo c'era Steve. Michel è sorpreso di
ritrovare il suo amico che non rivedeva dal
G.P. di Australia. Questi gli spiega che era
ancora alla ricerca di Ruth, della quale non
aveva notizie dal tempo dell' attentato in
Vietnam. Nel frattempo Cramer, messosi alla
guida dell' aereo, inizia la procedura di
decollo. Michel chiede insistentemente di
poter scendere ma Cramer dice che non poteva
più fermarsi e che sarebbero andati tutti a
cercare Ruth in Tibet presso la sede della
Leader. Michel non aveva scelta, poteva solo
avvisare Jean-Pierre di far concludere la
corsa ai suoi compagni di squadra. Il jet
atterra presso la sede della Leader ed i
nostri amici vengono accolti dal comitato dei
saggi. Il vecchio saggio al capo del comitato
respinge le accuse di Warson riguardo l'
attentato che quest'ultimo aveva subito in
Vietnam e nega di sapere dove si trovasse
Ruth. Anzi accusa Steve e la ragazza di essere
spariti lasciando il gruppo automobilistico
più potente del mondo senza guida. Il vecchio
saggio invita Cramer a ripartire
immediatamente per andare ad assistere alla
messa a punto della nuova Formula 1 presso i
laboratori di Friburgo e fa accompagnare Steve
e Michel in una stanza dove avrebbero passato
la notte prima di ripartire a loro volta. I
nostri amici vengono accompagnati da due
guardie in una parte della sede sconosciuta
anche a Steve il quale si insospettisce ed
avvisa Michel che forse qualcosa di brutto
stava per accadere. I nostri amici allora, con
un cenno d'intesa, stordiscono una guardia e
immobilizzano la seconda. A quest'ultima
chiedono minacciosi quali ordini avesse
ricevuto quando, a quel punto, sentono la voce
di Ruth. Obbligano la guardia a condurli nella
stanza dove è reclusa la ragazza. La liberano
ma, quando escono, vengono immediatamente
catturati da una decina di uomini armati che
li legano e li rinchiudono nella stessa stanza
dove era segregata Ruth. Il capo delle
guardie, congedandosi, li avvisa della loro
sorte: sarebbero stati imbarcati su un jet
anonimo che avrebbe subito uno strano
"incidente". Solo un miracolo poteva salvarli
ed infatti, incredibilmente, sentono la porta
aprirsi: era Bob Cramer il quale aveva pagato
il copilota del suo aereo affinché partisse da
solo ed era ritornato per aiutarli. Liberi, i
quattro si dirigono presso un enorme
sotterraneo dove era raccolta, in
un'incredibile mostra, tutta la produzione
Leader: centinaia di modelli di autovetture,
mezzi pesanti, nautici ed aerei. Michel e Bob
salgono sul prototipo Leader dell' epoca de
"Le phantome des 24 heures" ("Il fantasma di
Le Mans") mentre Steve e Ruth salgono a bordo
di una Leader da rally dei tempi di "Rush"
("Il terribile raid"). Aperto l' enorme hangar
si lanciano nella fuga ma ben presto vengono
inseguiti . Con una manovra pericolosa
riescono a far uscire di strada il pic-up
delle guardie armate ed a proseguire la loro
corsa verso un villaggio dove, secondo Ruth,
si trovava Chang il copilota di Steve in
Vietnam. Chang li accoglie e, nascoste
le due vetture, racconta di essersi ritirato
quando aveva scoperto i loschi piani del
comitato nei confronti di Warson. Racconta
anche che uno dei suoi fratelli, monaco
buddista, gli aveva fatto conoscere un monaco
superiore, un saggio con una grande conoscenza
che diceva di essere stato immensamente ricco
in una vita precedente e di aver girato il
mondo intero. Nonostante la sua età avanzata
lo aveva riconosciuto: era il Leader
! Ruth, a questa notizia, rimane
scioccata. Il giorno dopo i nostri amici
arrivano al monastero e Ruth finalmente
riabbraccia suo padre. Il vecchio Leader è
cambiato, potere e ricchezza non contavano
più, per lui valeva solo la ricchezza e la
pace interiore. L'uomo chiede a Michel se
aveva ascoltato il suo avvertimento di venerdì
notte e il nostro eroe non comprende come
poteva essere stato presente a Le Mans. Il
vecchio Leader spiega che era stato un
avvertimento fatto con "lo spirito", un
messaggio che lui gli aveva inviato.
Michel allora chiede come riuscisse a vedere
nel futuro e l'uomo racconta che, dopo essere
ritornato indietro dalla morte clinica, era
stato "illuminato", aveva capito molte cose,
la meditazione gli permetteva di ritrovarsi in
uno stato nel quale era in grado di "vedere
lontano" nel tempo e nello spazio, così aveva
"visto" il pericolo che incombeva su di lui ed
era riuscito ad "avvisarlo". Steve sembra meno
affascinato dal racconto del Leader al quale
chiede come mai, allora, non avesse previsto
il pericolo che incombeva su sua figlia. Il
vecchio gli da ragione e si fa raccontare cosa
era accaduto dalla sua assenza. Passano le ore
ed all' imbrunire il vecchio Leader invita la
figlia a restare con lui perché voleva
"trasmetterle" alcuni insegnamenti molto
preziosi. Invita anche Cramer a passare un
periodo al monastero assieme ai suoi monaci
buddisti mentre, consapevole degli impegni che
li attendevano, non tenta di trattenere Michel
e Steve . Ruth disperatamente chiede a Steve
di restare ma Warson dice che era meglio che
le loro strade si dividessero, ognuno doveva
decidere da solo quale sarebbe stato il
proprio futuro. La ragazza a malincuore si
rassegna e Michel e Steve riprendono il
cammino . Michel chiede all'amico se fosse
soddisfatto dell' esito della sua ricerca.
Steve risponde di si: adesso sapeva che Ruth
non l' aveva tradito. A sua volta Warson
chiede a Michel che idea si fosse fatto dell'
apparizione del Leader a Le Mans e il nostro
eroe dice di non sapere cosa pensare: una cosa
sola era certa il Leader di Le Mans non aveva
lo stesso volto di quello che avevano appena
salutato. Lasciando il monastero i due amici
incrociano una processione di monaci. Uno di
questi li saluta: è Cramer, sorridente e
completamente rapato a zero...
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VICTOIRES OUBLIÉES
INEDITO IN VOLUME
IN ITALIA
(puntate
sul Corrierino - Crespi e collana della
Gazzetta)
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Per
celebrare il sessantesimo album della
serie normale, Graton Editeur non
pubblicò un nuovo episodio ma decise di
"recuperare", per i lettori più giovani, sei
storie brevi pubblicate nei primi anni
settanta. L'album non è mai uscito in
Italia ma, comunque, 5 delle sei storie brevi
che lo compongono sono state pubblicate sul Corriere
dei Ragazzi e, successivamente, tutte e
sei, nella collana della Gazzetta dello
Sport.
Zolder
(Tintin B/F -'71)
Gran
Premio Zolder F. 2 (C.dei Ragazzi
n.10-'72) - Zolder Gran Premio di Formula
2 (album G.d.Sport n.11-2013)
Michel è
a Zolder per testare in gara una nuova F.2
Vaillante. Jean-Pierre gli aveva raccomandato
di non forzare, lui aveva obbedito e sarebbe
partito solo dalla sesta fila. Sul circuito
arriva inaspettatamente anche Françoise.
Michel è felicissimo di vederla e le chiede
come mai avesse deciso di venire a trovarlo
proprio in quella occasione. Françoise gli
dice che quello era un giorno speciale. Prima
di sentire la spiegazione però Michel la
interrompe perché doveva prendere il via della
gara. Françoise sembra delusa. In corsa il
nostro eroe spinge a fondo, non rispettando
più le raccomandazioni di Jean-Pierre, il
quale è molto contrariato temendo la rottura
del motore. Michel invece vince la corsa e,
finita la premiazione, corre da Françoise
donandole i fiori della vittoria. Michel,
contrariamente a quanto pensava la ragazza,
sapeva benissimo che quello era il giorno del
suo 25° compleanno. I due si baciano nel
sottopassaggio dei box mentre Jean-Pierre,
vedendoli, chiede a gran voce come si fosse
comportata la vettura. Michel commenta: il
fratello stava diventando brontolone come papà
Henri...
Corrida
pour une marguerite (Tintin
B/F-'72)
Senza
titolo (C. dei Ragazzi n.49-'74) -
Finimondo per una margherita (album G.d
Sport n.14-2013)
Steve
Warson dopo aver vinto a Indianapolis ha avuto
il permesso di partecipare ad una corsa
di stock-cars a Daytona. Il nostro amico è,
come al solito, attorniato da belle ragazze
alle quali promette i fiori della vittoria. In
gara Steve si trova nella scia di Hawkins e
Payntor proprio quando il primo entra in testa
coda e viene tamponato dal compagno. Steve non
può evitarli e, in piena parabolica, si
innesca una paurosa carambola che coinvolge
molte altre vetture. L' auto di Steve esce di
pista e capotta. L'americano esce, incolume, a
carponi dal finestrino dell'auto rovesciata.
Il suo sguardo cade su una minuscola
margherita che mestamente coglie. Ritornato
agli stand la dona ad una bellissima bionda
che lo stava attendendo. Invece che i fiori
della vittoria quello era il solo fiore che
era riuscito a donarle. La bionda gli dice che
quella era la più bella margherita che avesse
mai ricevuto e si offre di spiegargli perché,
sfogliando quel fiore, era tradizione dire
"m'ama, non m'ama"...
Ils sont venue de
l'est... (Special
Moto-'73)
Sono
venuti dall'est (album G.d.Sport
n.22-2013)
Michel
accompagna Françoise che doveva fare un un
servizio fotografico durante le gare
di moto sul ghiaccio a Grenoble. Tra
le squadre presenti c'è anche la forte
nazionale sovietica. Michel e
Françoise assistono alle batterie e quando
l'altoparlante scandisce i nomi dei
partecipanti tra questi c'è anche un certo
Alex Narkine. Michel lo incontra e scopre
che si tratta del figlio di Nicolas Narkine,
suo avversario in pista ai tempi dei suoi
esordi (vedi "Il pilota misterioso" e
"Il circuito del terrore"). Il giovane, che
ambiva a salire sul podio, doveva vincere
quell'ultima manche. Purtroppo le
cose vanno diversamente ed il russo rimane
vittima di uno spettacolare incidente.
Michel e Françoise si recano all'infermeria
dove al pilota riscontrano la frattura della
clavicola. L'organizzatore confida a Michel
che Alex aveva l'ambizione di passare dalle
gare sul ghiaccio alle corse di velocità in
pista. Michel allora fa riferire al giovane
che la Vaillante stava preparando una nuova
500 e che sarebbe stata felice di
affidargliela un un G.P., per cercare di
battere l'invincibile Agostini...
Dans
l'enfern des "6 heures" (Tintin
B/F-'71)
Bolidi
sul fiume
(C.d.Ragazzi
n.29-''71) - Nell'inferno della
sei ore (album G.d.Sport n.19 -
2013)
Michel e
Steve partecipano, con un nuovo
catamarano da competizione, alla "6 ore di
Parigi" di motonautica che si corre sulla
Senna. Dopo due ore, Steve da il cambio a
Michel. Durante la gara si susseguono anche
alcuni incidenti senza grosse conseguenze per
i piloti. Michel riprende i comandi e risale
in classifica fino al settimo posto. E' in
piena lotta con un avversario il quale però,
nel tentativo di mantenere la corda alla
virata , centra la boa che delimita il
percorso. Il pilota cade in acqua e Michel,
per evitarlo, è costretto a virare andando a
colpire lo scafo rovesciato dello sfortunato
avversario. L'urto fa sbattere la testa a
Michel il quale perde conoscenza. Il suo
bolide schizza sull' acqua senza controllo e
la folla, accortasi dell'accaduto, urla di
terrore. Fortunatamente uno dei concorrenti,
con una pronta manovra, lascia il gruppo e
raggiunge lo scafo incontrollato di Michel.
Affiancatosi, il pilota sale a bordo riuscendo
a riportare il catamarano Vaillante a riva
senza conseguenze. Michel si riprende. Ha solo
con una contusione al sopracciglio ed attende
la fine della corsa per ringraziare il
suo provvidenziale salvatore che, nonostante
il fuori programma, si aggiudica il quarto
posto. Tolto il casco Michel lo riconosce. E'
Paul Victor, il pilota che a sua volta, lui
aveva salvato in un incidente a Montecarlo
(vedi:" Il pilota misterioso"). Al ritorno
Michel dice di preferire decisamente gli
ammortizzatori delle sue F.1 e prototipi. Jean
Pierre, per non smentirsi, chiede intanto di
parlare di quello che lui considerava solo un
"fiasco", scatenando le proteste di Michel...
Bataille pour 1/10
(Special M. Vaillant-'70)
Battaglia per 1/10 (C.d.Ragazzi
n.19-'75) - Battaglia per 1/10
(album G.d.Sport n.8-20103)
G.P. di
Brands Hatch, Michel incita la sua squadra a
migliorare l' assetto e le regolazioni della
sua monoposto perché nelle prove non era
riuscito ancora ad ottenere un tempo utile per
partire in prima fila. Jean-Pierre le prova
tutte ma i tentativi non ottengono i risultati
sperati. La situazione sembra critica ma
Michel, rientrando al suo stand, indica a l
fratello che era meglio ritornare ai vecchi
rapporti e che forse il problema era nella
regolazione della carburazione. I successivi
giri sembrano dargli ragione ed infatti il
morale ritorna alto quando Michel fa segnare
il nuovo record del circuito. Anche Steve fa
segnare un tempo da prima fila ma l'euforia
dura poco: Jackie Stewart (pilota reale) negli
ultimi minuti utili delle prove ufficiali
migliora il tempo di Michel di un solo decimo
di secondo (che, all'epoca, sembrava un inezia
e che oggi invece rappresenta un abisso,
abituati ormai a distacchi di pochi
millesimi...). Il giorno successivo il G.P.
d'Inghilterra parte con Stewart e Michel in
prima fila: il nostro eroe doveva abituarsi a
combattere con avversari dotati di mezzi
tecnici sempre più competitivi in gare nelle
quali i distacchi si misuravano solo in decimi
di secondo...
Moi,
J'èrefere les drags' (Special
S. Warson -'72)
Senza
titolo (C.d. Ragazzi n.12-75) - Io
preferisco i dragster ! (album G.d.Sport
n.13-20013)
Quindici
giorni prima della 500 miglia di Indianapolis
Steve e Michel son negli U.S.A.. Steve, per
non smentirsi, sta corteggiando una prosperosa
ragazza mora la quale non sembra interessata
alle sue gesta ma piuttosto a quelle dei
piloti di dragster. Steve non si da per vinto
e, per conquistare la ragazza, accetta la
sfida lanciatagli da un pilota di questi
bolidi. Istruito velocemente da un vecchio
specialista effettua alcune prove private con
scarso successo ma decide ugualmente di
presentarsi sulla pista dell'Ontario in
California. Quando arriva il suo turno Steve
scatena i cavalli del suo mostruoso dragster
ma non ottiene che d'impennarsi ed andare a
sbattere subito contro un guard-rail. Estratto
indenne dall'abitacolo riceve comunque
l'applauso della folla che aveva apprezzato la
sua buona volontà. La bella mora gli si
avvicina finalmente conquistata dalle sue
prodezze e dal suo coraggio ma Steve, in una
sorta di rivincita, le dice che lui
...preferiva le bionde...
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LA FIÈVRE DE BERCY
LA
FEBBRE DI BERCY (Gazzetta dello Sport)
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Come ogni anno nell'enorme
palazzo dello sport di Bercy a Parigi si svolge
l'Elf Master di Karting con la partecipazione
dei migliori piloti della Formula 1 e di molte
altre star delle altre categorie, sia del
presente che del passato. La struttura imponente
del palazzo permette l'allestimento di una vera
pista quasi tutta al coperto. Michel e Steve
arrivano a Bercy e vengono subito avvicinati dai
fan tra i quali un certo Billy che si fa
autografare il cappellino. I due amici non hanno
esperienza con i kart e, mentre Michel è
intenzionato ad apprendere velocemente, Steve
sembra sottovalutare l'impegno. Dopo aver
scambiato due chiacchiere con i colleghi, tra i
quali Villeneuve, Zanardi e Schumacher
(piloti reali), Michel ricorda a Steve che il
tedesco pilota il kart dall'età di 4 anni.
L'americano, a differenza di Michel e con la
solita simpatica "sbruffonaggine", si rifiuta
anche di ascoltare i consigli di un esperto
sulla particolare conduzione di questi mini
bolidi. La sua attenzione invece è tutta per le
prove delle ragazze pon-pon. Steve avvicina una
bella bionda che si chiama Penny e, tanto per
non smentirsi, la invita a trascorrere la serata
con lui in giro per Parigi. Tim, il giovane
meccanico Vaillante, prepara i kart mentre i
giornalisti assalgono i piloti per le
interviste. Il fan Billy è riuscito ad
intrufolarsi tra gli addetti ai lavori e ritorna
alla carica con Michel . Dopo essersi fatto
autografare il programma della manifestazione
vuole fare una foto ma Michel, che deve
iniziare le prove, rimanda l'occasione. I tempi
delle prove hanno dato ragione a Schumacher e,
mentre Michel è al centro dello schieramento,
Steve prende il via in ultima posizione. La gara
parte davanti ad un pubblico entusiasta, e se in
testa la lotta è tra Prost, Schumi, Lamy, Salo e
Zanardi (piloti reali), dietro Steve non riesce
a tenere il passo. Il nostro amico, nel
tentativo di evitare il doppiaggio, entra in
testa coda volando per aria ed innescando una
serie di contatti nel gruppo di testa. I
primi ad approfittare della situazione
sono Zanardi e Lamy i quali si disputano la
vittoria della manche. Zanardi, con una sua
"botta segreta", conquista la
vittoria. Dopo la gara Michel viene
avvicinato da May, l' avvenente segretaria di
John Cabral, il presidente della Fastnet, la
società che ha fornito il sofisticato sistema di
cronometraggio della manifestazione e che è
entrata a passi da gigante nel business
dell'informatica. May invita i nostri amici alla
cena di presentazione della società. Steve va a
cercare Penny negli spogliatoi del Palasport e
tenta nuovamente di invitarla a passare la
serata con lui. La reazione delle altre ragazze
pon-pon lo fanno desistere. Alla sera tutti i
piloti, gli organizzatori e la stampa sono
presenti alla cena della Fastnet. John Cabral
magnifica le qualità dei prodotti informatici
della sua società ed annuncia anche l'intenzione
di entrare nel mondo della Formula 1 come
sponsor. La mattina successiva i nostri amici,
mentre si recano al palazzo di Bercy con una
Vaillante-Honda, sono nuovamente fermati dal
giovane Billy. Il ragazzo si fa fotografare con
Michel ed approfitta della sua pazienza per
entrare nel palasport ed assistere alle prove.
Steve decide finalmente di applicarsi
seriamente, anche per evitare altre brutte
figure, ed incomincia a girare per prendere
confidenza con il mezzo. Billy intanto si
avvicina al tavolo dei giudici cronometristi e,
improvvisamente, estrae una pistola e si fa
consegnare il CD con il programma di
cronometraggio della Fastnet. I giudici,
spaventati, gli dicono che comunque avevano
altre copie del programma ma Billy non desiste
e, per coprirsi la fuga, prende come ostaggio
Penny che stava provando con le altre ragazze
pon-pon. Michel non può intervenire per non
mettere in pericolo la ragazza ma,
improvvisamente, arriva Steve a bordo del suo
kart . Warson, scioccato dalla scena che si
trovava davanti, perde il controllo e sbatte
contro le protezioni. Quel fuori programma
permette a Penny di liberarsi dalla stretta di
Billy il quale inforca velocemente la sua
motocicletta ed inizia la fuga. Mentre May, la
segretaria di Cabral, avvisa il suo capo
dell'accaduto, Michel sale sul kart di Steve ed
inizia ad inseguire il fuggitivo. Anche Steve si
affretta all' inseguimento e sale sulla
Vaillante-Honda nella quale si infila
velocemente anche Penny. La fuga di Billy
si svolge pericolosamente nelle strade che
affiancano la Senna. Anche Cabral e May sono
sulle sue tracce. Michel, con il kart, è
costretto a mille peripezie per tallonare il
giovane il quale sfreccia agli incroci
provocando panico e qualche incidente. Michel,
ad un certo punto, è costretto a passare sotto
ad un autoarticolato che gli aveva
improvvisamente bloccato la strada, mentre Billy
sfreccia anche sui marciapiedi terrorizzando i
pedoni. La fuga termina quando Billy, vistosi
raggiunto da Michel, cade nel tentativo di di
scendere con la moto una scalinata che porta al
lungo-Senna. Michel lo cattura proprio mentre
sopraggiungono anche Steve e Penny. Il giovane
con mossa fulminea riesce però a gettarsi nella
Senna. Steve non esita un secondo e si tuffa
riportandolo a riva. In quel mentre arriva anche
Cabral con May. Quest'ultima, impugnando una
pistola, si fa consegnare da Billy il programma
trafugato. Incredibilmente poi sembra
intenzionata a sparare al ragazzo. E' Penny che
gli salva la vita spingendolo, con mossa
fulminea, nuovamente nella Senna. Billy non
emerge più dal fiume ed intanto arrivano gli
agenti della Polizia Stradale ai quali i
presenti, assieme all'organizzatore dell ELF
Master, sono costretti a fornire tutte le
spiegazioni dell'accaduto. Cabral avvicina
Michel e lo ringrazia per aver rischiato la vita
per il suo programma. Michel invece lo aveva
fatto perché si era sentito tradito dalla
fiducia che aveva accordato a Billy. Cabral gli
anticipa la sua intenzione di sponsorizzare la
prossima stagione di Formula 1 della
Vaillante ma, è evidente, che Michel non ha
molta simpatia per Cabral. Verso sera partono le
finali del master. L'enorme folla, informata
dallo speaker dell'exploit di Michel,
partecipa con grande entusiasmo alla gara.
Questa volta Steve farà sul serio ed aspirerà
alla vittoria anche se nessuno dei presenti gli
farà sconti. Nello stesso momento, sulle rive
della Senna, una giovane ragazza sta piangendo.
E' Penny che, guardando sconsolata il fiume, sta
pensando al giovane scomparso tra i flutti.
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LE $PON$OR
LO
SPONSOR
(Gazzetta
dello Sport)
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Siamo
alla vigilia della nuova stagione di Formula
1. Le favorite sono la Ferrari e la McLaren.
Alla Vaillante, accolto da Michel e
Jean-Pierre, c'è il gradito ritorno di Steve
Warson il quale vuole mettere una pietra sul
suo recente passato con la Leader e ritornare
a correre in F.1 con l'amico Michel.
Jean-Pierre lo aggiorna sulla nuova vettura e
sul fatto che, senza il contributo degli
sponsor, sarebbe stato impossibile sostenere i
costi di questo sport che era divenuto il più
sofisticato del mondo. La realizzazione del
nuovo progetto era stato possibile grazie
all'eccezionale apporto economico del nuovo
sponsor: la Fastnet di Cabral (vedi
episodio precedente). Anche il vecchio Henri,
quando vede il budget necessario ad affrontare
il nuovo campionato mondiale, resta
impressionato. La presentazione ufficiale
delle due nuove monoposto è un grande
evento mediatico. Sui Champs Elyse,
sotto l'Arc de Triomophe, sono invitati tutti
i vip, tra laser ed effetti speciali le due
Vaillante arrivano dal cielo agganciate a due
elicotteri. Al microfono Cabral, con toni
enfatici, pubblicizza il suo accordo con la
Vaillante. La stagione inizia in modo
promettente: a Silverstone Michel va già
a punti. In Austria, Germania, Ungheria le
Vaillante migliorano le loro posizioni. In
Belgio Michel conquista il suo primo podio.
Alla festa che ne segue un giornalista lo
avvicina e lo mette in guardia sull'onestà del
partner della Vaillante. Nessuno era riuscito
a scoprire come Cabral avesse raccolto in
breve tempo la sua fortuna. Era escluso che lo
avesse fatto solo grazie alla vendita dei suoi
programmi e i bilanci della Fastnet si
"perdevano" in un labirinto di altre società
fantasma. Michel ne resta colpito. Alla
vigilia del Gran Premio d'Italia a Monza la
Vaillante ha ormai raggiunto ottimi livelli di
performance e Steve, in conferenza stampa, si
sente in grado di annunciare che "per la
Ferrari era finita...". In pista comunque i
tifosi, memori della stagione di Warson con la
Ferrari, lo acclamano egualmente assieme
all'altro ex, Jean Alesi (pilota reale). Alla
Jonquière Henri è davanti alla televisione per
seguire il warm-up quando, inaspettatamente,
riceve una visita: è Penny, la ragazza pon-pon
di Bercy (vedi episodio precedente). Arriva
anche Françoise la quale chiede alla giovane
quale fosse il motivo di quella sua improvvisa
visita. Penny dice che doveva fare alcune
importanti rivelazioni ed aveva bisogno del
loro aiuto. In quello stesso momento May, la
segretaria di Cabral, sta contattando
telefonicamente due energumeni che sono alla
ricerca proprio di Penny. Vista l'ora Henri fa
chiamare Elisabeth ed invita la ragazza a
restare a pranzo. La giovane inizia il suo
racconto: rivela che Billy era in realtà suo
fratello. Esperto di informatica aveva
lavorato per Cabral il quale era divenuto
fornitore di programmi di gestione dati per
molti servizi segreti. Con questi programmi
era possibile gestire miliardi di informazioni
personali. Cabral però, all'insaputa degli
acquirenti, aveva fatto inserire un file
segreto con il quale assumeva egli stesso le
informazioni riservatissime. Queste
informazioni venivano poi rivendute ai governi
in conflitto. Billy si era accorto delle
manovre di Cabral ed anche della strana
sparizione dei suoi colleghi di lavoro. Dopo
essersene servito Cabral li eliminava. Per
questa ragione il fratello di Penny, dopo aver
ideato il nuovo programma Fastnet per le gare
automobilistiche, era fuggito. Cabral aveva
deciso di riciclare il danaro sporco
guadagnato illecitamente e, tramite la
sponsorizzazione della Vaillante, voleva darsi
una facciata pulita e far credere che i suoi
guadagni fossero frutto solo della vendita dei
suoi programmi. Billy aveva tentato di
denunciarlo ma aveva bisogno delle prove: il
programma di cronometraggio gli serviva per
incastrare Cabral così aveva tentato di
impadronirsi di una copia. Il ragazzo non era
annegato nella Senna ma, d'accordo con la
sorella, si era nascosto. Ora May stava
cercando entrambi per eliminarli. Proprio alla
fine del racconto uno dei due energumeni al
servizio di May si presenta alla Jonquière
fingendosi un poliziotto. Chiede della ragazza
ma Henri lo congeda bruscamente. In quello
stesso momento a Monza parte il Gran Premio.
Chiaramente Penny era stata individuata ed
infatti, poco dopo, un esplosione scuote la
villa. I due malviventi avevano fatto saltare
una Vaillante parcheggiata proprio davanti
alla finestra della sala da pranzo. Una
telefonata invita Henri a consegnare la
ragazza. Il vecchio patriarca però esce di
casa ed affronta May, che era arrivata nel
frattempo, avvisandola che avrebbe chiamato la
gendarmeria. I malintenzionati avevano
però isolato il telefono e nemmeno il
cellulare di Françoise funzionava più. Henri
allora organizza la difesa chiamando in aiuto
anche il suo guardiacaccia. Nello stesso
momento a Monza Michel è in piena lotta con
Schumacher (pilota reale). Uno dei due
energumeni tenta di entrare nella villa
attraverso una finestra dl primo piano ma
rimane vittima di una tagliola per lupi
opportunamente posizionata sotto al davanzale.
Il secondo è neutralizzato dallo stesso Henri
armato con un fucile da caccia.
Improvvisamente, dalla Jonquière, Penny tenta
la fuga a bordo del suo motorino e May la
insegue con la sua macchina fino ad un campo
vicino. La ragazza non riesce a mantenere
l'equilibrio e cade, May le è addosso armata
di un coltello. Ma sotto le mentite
spoglie di Penny si nascondeva Françoise la
quale, con il casco, colpisce in pieno volto
May. Sul posto arriva il guardiacaccia,
anch'egli armato di fucile, e prende in
consegna May . La finta fuga ideata da
Françoise era stata una vera e propria
trappola. A Monza il Gran Premio è
entusiasmante con un' alternanza di sorpassi
tra le le Ferrari e le Vaillante. Proprio
nelle fasi finali dell'ultimo giro le due
Vaillante conquistano la testa a vanno a
vincere il Gran Premio d'Italia. I tifosi
italiani, sportivamente, applaudono Michel
vincitore e Steve secondo nonostante i due
abbiano battuto le amate Ferrari. Alla
Jonquière i gendarmi ammanettano May ed i suoi
due complici. Sceso dal podio Michel si
accinge ad andare alla conferenza stampa
quando viene avvisato che c'era una telefonata
per lui: si tratta di Françoise che gli
racconta le rivelazioni di Penny e quanto era
accaduto alla villa. Messo al corrente
anche Steve, Michel raggiunge la sala stampa
dove Cabral stava già intrattenendo i
giornalisti. Lo accusa davanti a tutti delle
sue malefatte e lo sbatte a terra. Nel
frattempo Steve aveva recuperato una valigetta
con i programmi Fastnet. Le prove raccolte
avevano incastrato Cabral il quale era stato
arrestato ed incriminalo per un sacco di reati
tra i quali l'omicidio di alcuni dei suoi
collaboratori. Adesso la promettente
stagione Vaillante doveva interrompersi:
la sponsorizzazione Fastnet era ovviamente
conclusa con la cattura del suo diabolico
padrone. Proprio mentre Jean-Pierre sta
comunicando la decisione a Michel , Steve ed
Henri, arriva nel suo ufficio Billy. Il
giovane "genio dell'informatica", grazie al
recupero dei programmi Fastnet,da parte di
Michel e Steve, aveva potuto dimostrare la
paternità degli stessi ed era divenuto il solo
titolare dei diritti del suo sistema di
rilevazione tempi e trasmissione dati. In
pratica era divenuto un giovane ricco
imprenditore e, in segno di riconoscenza, si
proponeva di subentrare nella sponsorizzazione
della squadra Vaillante. Già vedeva la
presentazione: una grande festa, uno show con
schermi giganti, effetti speciali, star dello
spettacolo, olografie in cielo, ecc. ecc.
Sarebbe diventato il più giovane sponsor della
Formula 1 ! I presenti restano ...senza
parole, solo Steve dice "...andiamo bene, si
ricomincia !"
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CAIRO !
CAIRO !
(Alessandro)
CAIRO
! (Gazzetta dello Sport)
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Bob
Cramer, lasciato il suo "ritiro spirituale"
nel Tibet, è ritornato a Los Angeles ed ha
preso contatto con i suoi vecchi amici dei
Texas Driver's. La scuderia era rinata e si
stava preparando a partecipare alla Dakar con
due prototipi di buggy Chrisler- Dodge. Bob,
recatosi nel Texas, ritrova Dan Hawkins e la
vecchia conoscenza Donald Payntor. Al nuovo
padrone dei Texas Driver's" sembra non
interessare la vittoria ma, esclusivamente,
che i tre collaborino con la sua equipe
televisiva che riprenderà la corsa per poi
diffonderla negli U.S.A.. Anche la
Vaillante partecipa al raid con due nuovissimi
buggy pilotati da Michel e Steve e da Yves e
Gabriele. Alla vigilia della gara
l'appuntamento è all'hotel Meridian di Dakar
dove vengono fatte le verifiche tecniche e gli
stages informativi per i partecipanti. E' qui
che i nostri amici ritrovano Cramer, Hawkins e
Payntor e fanno conoscenza con il quarto
componente dei Texas Drivers: Vince Hummer, un
pilota squalificato per il suo comportamento
violento e che, nell'occasione, sarebbe stato
il navigatore di Hawkins. La massacrante corsa
parte. Tra i partecipanti c'è anche Jacky Ickx
in coppia con la figlia Vanina (piloti reali)
i quali, con senso sportivo, per aiutare un
motociclista caduto, sacrificano fin
dall'inizio la loro classifica. Hawkins e
Hummer ignorano anch'essi la classifica ma per
tutt'altro motivo: secondo le direttive del
proprietario dei Texas Drivers provocano uno
spettacolare incidente che manda all'ospedale
un povero motociclista. Il tutto in combutta
con l'equipe televisiva che riprende la scena.
Cramer e Payntor comprendono le vere
intenzioni del loro capo ed esprimono il loro
disappunto ai compagni di squadra. Durante la
terza tappa la vettura di Cramer urta un
coccodrillo messosi improvvisamente sulla sua
traiettoria. Sceso dalla Chrisler, Payntor ha
l'idea di fornire all'equipe televisiva del
loro capo uno spettacolo insolito: convince
Cramer ad issare il corpo esanime dell'enorme
rettile sul tetto della vettura. Ma il
coccodrillo, che era solo stordito,
improvvisamente si risveglia e strappa le
cinghie con le quali era stato fissato. Cramer
e Payntor, spaventati a morte, risalgono
precipitosamente a bordo della loro vettura e
ripartono. Le tappe si succedono mettendo a
dura prova i partecipanti delle varie
categorie. Tra questi Fabrizio Meoni (reale
campione motociclistico due volte vincitore
della Dakar) il quale è vittima di una brutta
caduta che lo mette fuori
gioco. Intanto la troupe televisiva
del magnate dei Texas Driver's è sempre a
caccia di immagini forti. Dall'elicottero con
il quale seguono la corsa vedono un branco di
elefanti e decidono di spaventarli c0on lo
scopo di creare pericolo ai partecipanti. E'
proprio la coppia Vaillant-Warson a farne le
spese. Davanti al loro buggy si para l'enorme
mole di un pachiderma piuttosto innervosito. I
due, con molta cautela, ingranano la
retromarcia evitando la carica dell'elefante.
La Vaillante è ormai sulla scia della Chrisler
di Hawkins e Hummer e Steve invita Michel ad
attaccarli su un tratto di strada dove ci
sarebbe stato un "salto". In vista di questo
passaggio piuttosto difficile sono già
appostati i fotografi i quali vogliono
riprendere lo stile e la tecnica di
superamento dell'ostacolo dei vari
partecipanti. Un motociclista, in pieno
volo, viene tamponato proprio da Hawkins e
cade rovinosamente costringendo Michel, che lo
seguiva, a fermarsi per prestargli le prime
cure. La scena ovviamente è totalmente ripresa
dalla troupe televisiva sull'elicottero. Per
l'organizzazione è troppo: al termine della
tappa Michel e Steve, assieme al responsabile
della sicurezza della Dakar, danno l'ultimatum
all'equipe televisiva. Il loro vero scopo di
filmare immagini cruente, magari provocando ad
arte gli incidenti con l'aiuto dei Texas
Driver's, era stato scoperto. Siamo alla sesta
tappa quando gli organizzatori ricevono
comunicazione che la corsa era minacciata da
alcuni terroristi. Per evitare rischi viene
deciso di non correre nel Niger e tutta
l'enorme organizzazione ed i mezzi vengono
trasferiti, con tre Antonov, in Libia.
La gara riprende tra le dune di sabbia e, tra
una tappa e l'altra, c'è la novità di Bob
Cramer che fa il "cascamorto" con Vanina Ickx
! Jacky, ovviamente, stronca sul nascere gli
"attacchi" che l'intraprendente Bob fa a sua
figlia. La gara è come sempre durissima
ed i ritiri si susseguono. Le due Chrisler dei
Texas Driver's trovano sul percorso due
concorrenti che hanno avuto un incidente e
sono imprigionati nella loro vettura
capovolta. I due equipaggi dei Texas si
fermano e Payntor invita Hawkins a chiamare,
via radio, i soccorsi. Mentre Cramer e Payntor
prestano ai malcapitati le prime cure la
Chrisler con Hawkins e Hummer si allontana. Ma
quello che arriva non è l'elicottero dei
soccorsi: è l'elicottero della troupe
televisiva del padrone dei Texas Driver's.
Ancheper Cramer e Payntor è troppo: al termine
della tappa c'è un duro scontro con i compagni
di squadra. Cramer viene quasi alle mani con
Hawkins, il suo compagno di mille "sporche"
avventure. Alla quindicesima tappa Yves
Douleac e Gabriele Spangenberg, con la
seconda Vaillante, sono costretti a frenare
all'ultimo istante perché davanti a loro c'era
un pericoloso strapiombo. Proprio quando
stanno per valutare come affrontarlo
vengono urtati dalla Chrisler di Hawkins e
Hummer. I due Texas spingono letteralmente la
Vaillante verso l'impervia discesa mentre la
scena è ripresa dalla solita troupe televisiva
a bordo dell'elicottero. La Vaillante è spinta
oltre il margine dello strapiombo e Yves deve
fare miracoli per mantenere l'assetto della
macchina evitando di capovolgersi.
Sopraggiunge l'altra Chrisler di Cramer il
quale, avendo visto la scena, decide di
intervenire. In piena velocità tampona a sua
volta la vettura di Hawkins la quale rotola
giù per lo strapiombo capovolgendosi più
volte. Yves e Gabriele riescono a raggiungere
indenni la piana di sabbia sottostante mentre
Hawkins resta all'interno della sua vettura
distrutta piuttosto malconcio. Vince Hummer,
rimasto invece indenne, affronta Cramer che
nel frattempo lo aveva raggiunto.
Sopraggiungono Michel e Steve i quali assieme
a Yves circondano Hummer per dargli la
meritata lezione. In aiuto del delinquente
arriva, inaspettatamente, un motociclista
privato. Questi, dopo aver disceso con fatica
e massima attenzione lo strapiombo, viene
fatto cadere la Hummer il quale si impossessa
della sua moto e fugge nel deserto. La Dakar
continua ed ormai Il Cairo è in vista. Nella
piana di Gizah la massacrante corsa ha termine
davanti alle piramidi: dei 350 equipaggi
partiti solo 198 erano arrivati alla fine.
Vince la coppia Schlesser-Peterhansel mentre
Michel e Steve devono accontentarsi del quinto
posto. Cramer e Payntor purtroppo, in quanto
rappresentanti dei Texas Drivers, vengono
accomunati alle malefatte di Hawkins e Hummer
e devono subire le ire del pubblico. Anche gli
organizzatori li invitano a non presentarsi
più alla partenza della Dakar. E' Michel che
va a consolare Bob Cramer invitandolo a
rilassarsi ed a partecipare al " 3 D Com Stars
Challenge". Bob sembra non interessato a
correre assieme a star della televisione, del
cinema e dello sport ma, quando viene a sapere
che tra i VIP ci sarebbe stata anche Vanina
Ickx, dà la sua entusiastica adesione.
Intanto, in mezzo al deserto, il malvagio
Vince Hummer cerca disperatamente un passaggio
da qualche carovana.
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64
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OPERATION MIRAGE
OPERAZIONE MIRAGE
(Alessandro)
OPERAZIONE
MIRAGE (Gazzetta
dello Sport)
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Pista di
prova di Ceram: un imponente servizio di
controllo protegge da occhi indiscreti il
collaudo di un nuovo prototipo di vettura Gran
Turismo della Vaillante. Un vero e proprio
commando presidia tutti i punti del circuito
ed è collegato via radio con Michel. Il nostro
eroe può iniziare a girare a bordo della
vettura, camuffata con una carrozzeria
Lamborghini, dotata di numerosi sensori per
rilevare il suo comportamento ad alta
velocità. Dal bosco, che costeggia una delle
curve paraboliche della pista, un uomo inizia
a scattare delle foto. Immediatamente gli
addetti alla sicurezza tentano di bloccarlo
impiegando anche dei cani. Il fotografo,
vistosi scoperto, non trova di meglio che
lanciarsi giù dalla ripidissima parabolica
proprio mentre sopraggiunge Michel lanciato ad
altissima velocità. Michel lo evita per
miracolo e l'uomo, nonostante il pericolo
corso, ha ancora la freddezza di scattare
alcune foto . Michel viene fatto fermare sotto
un cavalcavia che attraversa la pista mentre,
per nascondere la vettura, vengono lanciati
dei candelotti fumogeni. Il fotografo riesce a
fuggire a bordo di un elicottero pilotato da
un complice . Qualche giorno dopo Jean-Pierre
riunisce nel suo ufficio Michel ed il padre
Henri. Le foto rubate da Ceram sono già in
mano alla stampa la quale vuole conoscere i
dettagli tecnici della nuova vettura.
Jean-Pierre, guidando il padre ed il fratello
nella sezione progettazione della fabbrica,
spiega come fosse diventato determinante non
far trapelare nulla del progetto in corso in
quanto le case rivali avrebbero potuto
copiarlo e "bruciare sul tempo" la
Vaillante. Lo spionaggio industriale era ormai
diventato sofisticatissimo e per questo
bisognava essere attenti affinché tutto fosse
fatto in maniera segretissima. Visto che le
mosse di Jean-Pierre erano ormai controllate
dalla stampa specializzata, Michel propone al
fratello di occuparsi in prima persona dei
test che la nuova GT doveva ancora
affrontare. Jean-Pierre si convince: la
stampa specializzata, e la concorrenza,
avrebbero spiato lui e non Michel il quale
sarebbe stato libero di svolgere il suo
lavoro. Il giorno dopo Jean-Pierre fornisce al
fratello le indicazioni più segrete sul
programma delle prove e spiega anche come, per
questioni di sicurezza, il progetto era
addirittura conosciuto con un nome diverso tra
reparto e reparto della fabbrica. Soltanto
loro due avrebbero saputo il vero nome
dell'operazione. Operazione che parte dal
winter-test in Norvegia. I meccanici hanno
scoperto solo al momento della partenza la
destinazione. I camion con i materiali ed il
prototipo avevano viaggiato sotto falsa
denominazione. In norvegia era stato
predisposto un tracciato su un lago
ghiacciato. Michel, con un tecnico a bordo,
inizia a girare con una temperatura di 30
gradi sotto lo zero quando, da una buca
scavata nella neve, spunta la sagoma di un
fotografo. Immediatamente scatta
l'inseguimento ma l'uomo, appoggiato da un
complice dotato di motoslitta, riesce a
dileguarsi. Michel scopre che la spia aveva a
lungo fotografato la vettura nascosto nella
buca. La situazione era grave: ritornato in
fabbrica, ed incontratosi con Jean-Pierre,
Michel può verificare come tutta la
stampa specializzata avesse già pubblicato le
foto del prototipo. L'autore delle foto era
uno specialiste di queste operazioni: il
fotografo tedesco Lans Hellman. Come era
avvenuta la fuga della notizia sul test in
Norvegia? Nessuno, a parte lui,
Françoise ed il fratello ne era al
corrente. L'importante era tenere il
massimo riserbo sugli altri dettagli tecnici
della vettura. Qualche giorno più tardi,
raddoppiando le precauzioni, la squadra
Vaillante è nella Death Valley per i test in
condizioni estreme di caldo. Sembra
incredibile ma, nei pressi della
postazione, c'è già un bivacco con due
uomini sospetti. Si tratta proprio di Lans
Hellman e del suo complice. i due non sono i
soli ad interessarsi al test della nuova
Vaillante: il loro bivacco viene infatti
visitato da altri due fotografi che sono li
con le stesse intenzioni. I quattro
"familiarizzano" e Hellman offre agli
intrusi da bere. Proprio nel buio della
notte i quattro vengono sfiorati dal prototipo
che sta provando con i fari incredibilmente
spenti. Il giorno dopo la temperatura ha
raggiunto i 55 gradi e tutto è pronto per gli
altri test. La sicurezza è alla massima
allerta e nessuno sembra in grado di
avvicinarsi ad una distanza utile per scattare
fotografie. Tanto meno fotografie del motore
della nuova GT. Ma, proprio mentre due
meccanici stanno scaricando con un personal
computer i dati dal prototipo, dal cielo
arriva la minaccia. Lans Hellman, a bordo di
un deltaplano a motore ovviamente guidato dal
suo complice, riesce a sorvolare il prototipo,
che ha il cofano aperto, ed a scattare alcune
foto. Il diabolico fotografo aveva anche
neutralizzato i due concorrenti, che gli
avevano fatto visita nella notte, grazie al
brindisi che lui aveva "corretto" con un
potente lassativo. Michel, lanciatosi al suo
inseguimento a bordo di un pick-up, anche
questa volta deve desistere. Michel e
Françoise, si prendono qualche giorno di
vacanza in Africa ma l'atmosfera non è di
quelle migliori. Michel non si da pace: tutte
le innovazioni della macchina venivano
sistematicamente scoperte. Forse non era in
grado di sostituirsi al fratello in un compito
al quale non era abituato. Ma come avveniva la
fuga di notizie? C'era forse qualche traditore
all'interno dello staff Vaillante? Per
effettuare le ultime prove su strada la
squadra test si trasferisce in Germania. La
sede operativa era proprio il famoso castello
di Konigsfeld, gentilmente messo a
disposizione dal dott. Spangenberg. La nuova
Vaillante GT, inizia le prove, in condizioni
normali di utilizzo, su piccole strade ed
autostrade. Consumi, rumorosità, difficoltà
impreviste, tutto viene analizzato con
scrupolosità. Durante una sosta ad un
distributore la macchina viene assalita da
alcuni fotoreporter. I tecnici Vaillante
tentano inutilmente di fermarli e, nella
confusione, è proprio Lans Hellman che riesce
addirittura ad introdursi nell' abitacolo del
prototipo. Michel tenta di farlo scendere ma
l'uomo, che ha ha bloccato lo sportello, è
intenzionato a fotografare la plancia della
vettura. Ma il suo stupore è grande quando si
accorge che non c'era nulla da fotografare: la
Vaillante non aveva il quadro comandi. Allora,
sotto gli occhi stupefatti di Michel, Hellman
mette in moto e parte. Michel sale a bordo di
un'Audi TT della scorta ed inizia ad
inseguire il fotografo tedesco. La
sfrontatezza di Hellman non è però pari alla
sua perizia di guida. L'uomo, infatti, non
riesce a tenere sotto controllo il
potente prototipo. Raggiunta l'autostrada,
infatti, lanciato a 250 Km all'ora tocca un
guard-rail e fa volare in aria la mcchina per
decine di metri prima di schiantarsi al suolo.
Michel lo raggiunge e, prima dell'arrivo dei
soccorsi, riesce a sentire l'uomo pronunciare
la parola "Mirage". Il nome in codice dato
all' intera operazione. Un nome che solo lui e
Jean-Pierre conoscevano. Come era possibile?
Dopo quarantotto ore Helmann, fuori pericolo,
lascia l'ospedale e sparisce per una
destinazione segreta, lasciando Michel senza
la risposta. Jean-Pierre rassicura il fratello
dicendo che forse aveva sentito male, poiché
nessun'altro conosceva quel nome segreto. Al
salone internazionale dell'automobile di
Ginevra la stampa di tutto il mondo è in
attesa della presentazione della nuova
Vaillante GT. Jean-Pierre inizia il suo
discorso ringraziando il fratello e dicendo
che Michel, con la sua astuzia, era riuscito
ad attirare su di se tutti i fotografi e le
spie, permettendogli di lavorare in pace al
più ambizioso progetto mai affrontato nella
storia dell'automobile. Quella sera non
sarebbe stata presentata solo una nuova
vettura, ma bensì una nuova intera gamma
di modelli! Michel, a quelle parole, resta
esterrefatto. Jean-Pierre lo aveva usato come
"esca" per poter lavorare senza l'assillo
delle spie. Il sipario si apre sulle cinque
stupende Vaillante che vengono presentate al
mondo intero. Per ultima entra la GT che tanti
problemi aveva dato a Michel: la Vaillante
"Mirage". Il successo è totale. La stampa
specializzata è ammirata ed impressionata
dalle cinque meraviglie di casa Vaillante.
Quando la manifestazione, ed il successivo
ricevimento, hanno termine Michel, finalmente,
riesce a chiedere spiegazioni al fratello.
Jean-Pierre gli spiega che aveva programmato
tutto. Con un rischio calcolato aveva permesso
che alcuni dettagli della vettura venissero
diffusi. Era stato lui a fornire gli indizi
che avevano permesso alle spie di individuare
i luoghi dove si svolgevano i test segreti.
Così facendo era stato in grado di portare
tranquillamente a termine l'intero progetto.
Michel non può che commentare che era stato
"tradito" dal fratello come ai tempi del
"pilota senza volto". Jean-Pierre,
accompagnato da Agnes, per "farsi perdonare"
invita Françoise ed Il fratello a cena.
Françoise abbraccia Michel e gli rende merito
convincendolo che, anche se a sua insaputa,
l'operazione aveva avuto successo
anche per merito suo. Usciti nel buio
della sera, sotto la pioggia, i quattro si
accorgono della presenza di un uomo. Michel lo
riconosce e lo presenta ironicamente come
"l'uomo che si era preso la briga di
effettuare il crash-test della Mirage". Lans
Hellman, consegnandogli un plico, ringrazia
Michel per non averlo denunciato: non gli era
mai successo di essere trattato con tanta
sportività e per questo voleva "chiudere il
conto". Il fotografo tedesco, infatti, per
salvarsi da eventuali strascichi legali, aveva
fotografato Michel e Françoise in
atteggiamenti "intimi" quando erano in vacanza
in Africa. Ora consegnava le foto a Michel.
Françoise apre il plico, guarda le foto ed
arrossisce... Intanto l'uomo scompare nel buio
...inafferrabile come un miraggio.
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L'ÉPREUVE
LA
PROVA (Repubblica -
Panini)
LA PROVA (Gazzetta dello Sport)
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I
casinò di Las Vegas hanno organizzato
l'"Ultima Speedfight", una sorta di
campionato che avrebbe incoronato il
pilota più completo del mondo. Venti tra i
migliori specialisti nelle varie
discipline (dal karting al superturismo,
dal rally all'endurance, dalla Formula 1
alle Champ-cars) si sarebbero sfidati, con
vetture identiche, in otto prove di cui
una "a sorpresa". Il vincitore si sarebbe
aggiudicato l'incredibile somma di
100.000.000 di Dollari. La riunione in
casa Vaillante vede Henri e Michel
piuttosto scettici sulla partecipazione
mentre Jean-Pierre spiega i vantaggi
economici (la Vaillante tra l'altro
avrebbe dovuto fornire le 20 monoposto per
la gara di Formula 1) oltre a quelli
d'immagine e pubblicitari per il marchio.
I dubbi di Michel svaniscono quando scopre
che, in rappresentanza degli Stati Uniti,
alla gara si era già iscritto l'amico
Steve Warson.. Steve è nel suo ranch nel
Texas, gli affari non stanno andando bene
e i suoi dipendenti sono in rivolta. Lui
si è indebitato con dei loschi figuri che
adesso lo stavano minacciando se non
avesse vinto l'UltimaSpeedfight ed
incassato il premio per pagarli. La
manifestazione ha inizio con un enorme
impegno mediatico: in tutto il mondo le
televisioni trasmettono in diretta le
varie gare.Tra i partecipanti troviamo
Helio Castroneves, Jean Denise Deletraz,
Marc Duez, Yojiro Terada, Giancarlo
Fisichella, Jacques Villeneuve, Pedro
Lamy, Carlos Sainz, Krysztof Holowczyc,
Damon Hill (che corre con lo pseudonimo di
Mc Intosh) e Schumacher (che corre con lo
speudonimo di Von Richthofen) (tutti piloti
reali)
oltre ad alcune vecchie conoscenze quali
Bob Cramer, Dan Hawkins e Nicolas Olensky
(vedi
"Il pilota n°8"). La prima prova si sarebbe
svolta su un circuito ghiacciato a
Baikonur in Kazakistan. Qui Michel
incontra Steve il quale gli nasconde i
suoi problemi. La corsa, effettuata con
vetture Skoda, vede un duello finale tra
Michel e Olensky vinto da quest'ultimo.
Steve la prende molto male e Michel non si
capacita per la reazione dell'amico.
Mentre Michel si allena in vista della
seconda prova, Steve subisce le ire dei
suoi dipendenti i quali continuano a non
percepire lo stipendio. La seconda è una
gara di karting a Francorchamps. Il
tempo è pessimo, la pista è sotto un
diluvio e i piloti si riuniscono per per
mettere alla votazione l'annullamento
della gara. Per l'annullamento era
necessaria l'unanimità ma Warson, con il
suo unico voto contrario, costringe tutti
a correre ugualmente. La visibilità è
quasi nulla e numerose sono le uscite di
pista. Poco prima della conclusione il
pilota cinese Yanli rimane vittima di un
grave incidente. Von Richtofen
(Schumacher) vince la gara davanti a
Steve, Fisichella, Michel e Villeneuve.
Warson si rende conto che, con il suo
comportamento, era stato causa indiretta
dell'incidente e vuole andare all'ospedale
per rendersi conto dello stato di salute
del collega. Michel gli offre un passaggio
e, durante il tragitto, Steve racconta
all'amico la sua situazione: dopo
l'avventura con la Leader, e l'abbandono
di Julie, aveva trascurato i suoi affari.
Era ritornato alla Vaillante ma, per
tentare di rilanciare la sua azienda
texana, si era dovuto indebitare con le
banche e, successivamente, con alcuni
personaggi che definisce "particolari". La
terza è una prova di Superturismo che si
correrà, con delle BMW, sul vecchio
circuito del Nurburgring raccordato a
quello nuovo, per un totale di 25,947 Km.
Al record di Michel in prova Steve
risponde immediatamente con un giro
effettuato in un secondo in meno. Cramer
incredibilmente fa segnare un tempo
inferiore di ben 10 secondi, ottenuto però
senza completare l'intero circuito ed
utilizzando una scorciatoia nel percorso.
Steve riparte scatenato senza dare al
vecchio Bob il tempo di spiegargli che il
suo era stato solo uno scherzo. Michel
tenta di avvisare l'amico ed evitargli
rischi inutili. Steve però non ha
collegato il casco alla radio di bordo e
guida come un pazzo riuscendo
incredibilmente a migliorare il record
senza l'impiego di scorciatoie. Il giorno
seguente la gara è vinta proprio da Warson
con Michel secondo e Terada terzo. Cramer
e Hawkins ricevono, nel loro motor-home,
la visita di un misterioso personaggio il
quale, dopo averli pagati, li invita a
darsi da fare per togliere di mezzo
Michel, l'avversario più pericoloso per
Warson. Riunione di famiglia alla
Jonquiere: Henri è deluso dai risultati e
Jean-Pierre spiega che la Vaillante ha
difficoltà sul mercato a causa dei grossi
mezzi finanziari messi in campo, per la
pubblicità, da parte delle case
concorrenti. La vittoria di Michel,
insomma, sarebbe stata di importanza
determinante ai fini dell'immagine e della
ripresa del marchio. La quarta prova è un
rally che si svolge in Cina. Le vetture
dei partecipanti sono delle avveniristiche
Leader. Francoise, che ha raggiunto il
marito, è preoccupata di vederlo
alla guida di una vettura del marchio che
più gli aveva dato preoccupazioni nella
sua carriera. Durante la notte Cramer e
Hawkins sabotano una ruota della vettura
di Michel. Il giorno seguente Michel vince
lo speciale e nella seconda manche è
tallonato proprio da Cramer il quale non
si capacita della tenuta della ruota
dell'avversario sabotata la notte
precedente. Durante il tentativo di
sorpasso è invece proprio la ruota della
Leader di Cramer ad esplodere. Bob piomba
in un torrente ma ne esce incolume. Si
rende conto, allora, dell'errore commesso
da Hawkin: aveva sabotato la sua vettura,
numero sei, al posto di quella di Michel,
numero nove. Alla fine del rally Saintz e
Duez occupano i primi due posti del
podio, Michel arriva terzo e Warson solo
quarto. Cramer si infuria con Hawkins per
avergli fatto perdere i mille dollari
promessi in caso di successo del sabotaggio.
Nel Texas i ricattatori di Steve sono molto
contrariati del risultato ottenuto
dall'americano. La quinta gara è un Gran
Premio di F.1. Si svolgerà sul mitico
circuito cittadino del principato di Monaco
in notturna. La Vaillante ha fornito le
monoposto identiche per la competizione.
Poco prima della partenza Warson è
contattato telefonicamente da Rachel, la sua
segretaria, la quale gli comunica che gli
individui che lo minacciavano avevano
devastato il suo ufficio come monito
affinché si impegnasse al massimo per
vincere la gara. Il segnale era chiaro: se
Steve non avesse vinto l'Ultima
Speedfight rischiava la vita. Michel si
accorge del duro colpo incassato dall'amico
e vuole parlargli ma Jean-Pierre lo invita a
concentrarsi solo per la corsa. Dopo pochi
minuti infatti la gara ha inizio. Lo
spettacolo è affascinante: 16 monoposto di
F.1 sfrecciavano sotto la luce dei
riflettori, 16 piloti si davano battaglia ad
armi pari. I piloti che non avevano mai
corso in F.1 vengono ben preso doppiati e
due dei quattro campioni del mondo della
specialità presenti si eliminano a vicenda
in un incidente senza conseguenze. In
testa ci sono Villeneuve, Warson, Vaillant,
Fisichella e Lamy. Steve e Michel superano
Villeneuve e, a quattordici giri dal
termine, iniziano il duello per la vittoria.
Bob Cramer lascia che Steve lo doppi mentre
oppone resistenza al doppiaggio di Michel
facendogli perdere un sacco di tempo. A
cinque giri dalla conclusione Michel si
libera di Cramer e inizia la rimonta su
Steve, rimonta che lo porta a ridosso
dell'amico all'ultimo giro. Alla curva
Rascasse Michel porta il suo attacco e passa
con quasi tutta la sua monoposto quella di
Steve il quale, troppo tardi, tenta di
chiudere il varco. Le ruote delle due
Vaillante si toccano e Warson esce di pista
con l'avantreno rotto. Michel vince la gara
ma, immediatamente, cerca l'amico per capire
cosa fosse successo e perché avesse avuto
quel comportamento così poco sportivo.
Steve, che è appena uscito dall'ufficio
della direzione di corsa infuriato, avvisa
Michel di aver sporto reclamo nei suoi
confronti. Michel è incredulo e tenta di far
capire a Warson che l'incidente era stato
causato dal suo comportamento e che non
aveva la minima possibilità di ribaltare il
risultato. Steve non ragiona e gli dice di
non aver nulla da perdere: se il reclamo non
sarebbe stato accolto lo avrebbe battuto
comunque, sul suo terreno, nella gara di
Atlanta. Michel lo invita a lasciare i suoi
problemi finanziari fuori dalla pista ma
ottiene, per tutta risposta, la furiosa
reazione di Steve il quale arriva a
minacciarlo con un pugno. L'americano quindi
sale in macchina e si allontana. Michel, che
non aveva reagito, rimane di ghiaccio,
inconsapevole però di quale pericolo incomba
sull'amico.
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100.000.000 $
POUR STEVE WARSON
100.000.000
$ PER STEVE
WARSON (Gazzetta
dello Sport)
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La
famiglia Vaillant è riunita in una
località del Mediterraneo per una breve
vacanza . Jean-Pierre, leggendo i
giornali, commenta la decisione dei
giudici sportivi che hanno respinto il
ricorso di Steve. Henri ribadisce che la
motivazione di Michel per vincere doveva
essere il rilancio della Vaillante e non
la presenza dell'amico. Intanto Steve,
nella sua fattoria in Texas, riceve la
visita dei suoi "usurai". Allontana
Rachel, la sua segretaria, e per porre
fine alle minacce dei suoi "aguzzini"
offre loro la sua azienda, le terre e il
bestiame. Per tutta risposta il capo della
banda lo minaccia di ripercussioni su "una
persona innocente" se non avesse vinto e
consegnato il premio di 100 milioni di
Dollari. Abbandonando il ranch lo sguardo
del capo della banda incrocia quello della
povera Rachel che stava allontanandosi in
macchina. La sesta gara è una prova di endurance
sul circuito di Atlanta nella quale
verranno utilizzati dei potenti prototipi
Audi R8. La gara, della durata di sei ore,
si svolge in notturna. Dopo un'ora di
corsa sono in testa Villeneuve e Warson,
seguiti da Castroneves e Michel. La
strategia di Jean-Pierre dà i suoi frutti
e, dopo due ore Michel è al terzo posto
dietro Terada e Duez mentre Steve lo
tallona come un'ombra. Il ritmo di corsa è
vertiginoso. I piloti in questa occasione,
a differenza delle gare di durata
"normali", i non possono dare il cambio a
nessun copilota. La fatica fisica e
quella nervosa si fanno sentire ed
iniziano i primi incidenti ed uscite di
pista. Cramer si "aiuta" con alcune
pillole "poco lecite". Alla quarta ora di
gara gli organizzatori hanno preparato una
brutta sorpresa: fanno entrare in pista
una ventina di Porsche 911 condotte da
piloti locali. I partecipanti all'Ultima
Speedfight si ritrovano a dover
improvvisamente superare macchine molto
più lente. Il vecchio Henri, che segue la
gara in diretta televisiva alla Jonquiere,
è arrabbiatissimo. A causa degli
innumerevoli sorpassi cui sono costretti i
partecipanti, tutte le strategie per
preservare i pneumatici devono essere
riviste. Alla quinta ora gli specialisti
sono in testa, Michel ha un giro di
vantaggio su Steve il quale, per
risparmiare tempo non cambia i pneumatici
durante un rifornimento di carburante.
Warson, nonostante la difficoltà di tenere
in pista la sua vettura, attacca Michel.
Lo affianca ma improvvisamente si trova
sulla traiettoria una Porsche. Per
evitarla "tocca" la vettura dell'amico il
quale sbanda ed esce di pista concludendo
la sua corsa. La vittoria va a Terada con
Warson al secondo posto mentre Bob Cramer,
sotto gli effetti delle anfetamine, non si
ferma più e può essere condotto
all'ospedale solo quando la sua macchina
esaurisce il carburante. Michel convince
Jean-Pierre a non presentare ricorso.
Alcuni giorni dopo Cramer ed Hawkins
incontrano in un locale i ricattatori di
Steve. Questi si rifiutano di pagarli e
promettono loro 2000 dollari a testa solo
se Warson supererà Michel in Giappone.
Nello stesso locale due ragazze, guardando
un servizio televisivo dedicato a Warson,
fanno commenti lusinghieri "rapite" dal
fascino di Steve. Cramer è imbestialito:
nessuno parlava mai di lui e delle sue
gesta, poi, guardando su un giornale la
classifica dell'Ultima Speedfight, ha un
sussulto. In un albergo vicino a Dallas
Steve invece è disperato: alla televisione
hanno mandato un servizio che lo accusava
mostrando le proteste e la rabbia dei suoi
dipendenti. La settima prova si svolge in
Giappone. E' la prova a sorpresa, infatti
si sarebbe svolta con delle Cobra da 7000
cc di cilindrata. I piloti sarebbero stati
costretti a pilotare dei potenti mostri
che sono sprovvisti di qualsiasi moderno
sistema di assistenza alla guida. Dal
cambio manuale, al volante non
servo-assistito, tutto era rigorosamente
come quarant'anni prima. Anche la partenza
viene data con il vecchio sistema "tipo Le
Mans". I piloti corrono nei loro abitacoli
e la gara ha inizio con numerosi testacoda
causati dall'assenza dei sistemi
anti-patinamento. Durante la corsa,
a causa di errate scalate di marcia con
conseguenti "fuori giri", alcuni motori
cedono. Qualcuno non riesce a tenere in
pista la sua vettura. I più a loro agio
sembrano proprio Duez, Terada e Deletraz,
abituati a correre sulle grosse GT mentre
Michel e Villeneuve, giro dopo giro,
prendono confidenza con i mezzi e
diventano più veloci. In testa comunque
c'è Warson seguito da Cramer e Hawkins,
che già in passato avevano pilotato le
Cobra. Cramer è preso dai suoi pensieri:
guardando la classifica generale si era
reso conto che il suo punteggio gli
consentiva addirittura di puntare alla
vittoria finale ed al mega-premio di cento
milioni di dollari. I suoi piani quindi
erano cambiati: non correva per i
ricattatori di Steve ma per se stesso.
Infatti si porta in testa superando
Warson, poi "leva il piede" e permette la
rimonta dell'americano e di Michel. A
questo punto, con una manovra criminale
delle sue, manda entrambi fuori pista.
Quando Hawkins lo affianca e gli fa un
cenno di intesa Cramer scarta verso di
lui.. Le vetture si toccano e, questa
volta, anche quella di Cramer si imbarca
ed esce di pista capotando. Cramer resta
indenne ma i suoi sogni di gloria
finiscono miseramente. La gara viene vinta
da Marc Duez mentre Warson e Michel,
ritardati dall'uscita di pista, arrivano
al sesto e settimo posto. Michel
conservava la testa della classifica
generale. In quello stesso momento gli
"aguzzini" di Warson, che si sono
piazzati nel suo ranch ed hanno visto la
gara alla televisione, contrariati per
l'esito della stessa, decidono di dare un
segnale "forte". Con il ferro rovente
destinato al bestiame marchiano a fuoco la
povera Rachel, la segretaria di Steve, che
cade svenuta. Il tutto viene fotografato
con un cellulare. L'ultima prova
dell'Ultima Speedfight si svolge sul
circuito ovale del Texas Motor Speedway.
Le vetture sarebbero state delle
Formula Champ Car da 2700 cc di cilindrata
con turbocompressore, alimentate da
metanolo e capaci di raggiungere velocità
di 400 Km all'ora. Françoise, intanto, ha
deciso autonomamente di indagare sulla
vera portata dei problemi di Warson e,
dopo essere passata per il suo ranch, va a
trovare Rachel all'ospedale e si fa
raccontare tutta la vicenda. Raggiunto il
marito, gli riferisce della vera
situazione e della somma che Steve doveva
ai suoi "usurai": era vicina ai cento
milioni di dollari, più o meno il premio
dell'Ultima Speedfight. Michel si rende
conto della situazione: se Steve non
avesse vinto sarebbe stato ucciso. Manca
poco dall'inizio dell'ultima prova, il
mondo intero è collegato in diretta
televisiva; 150.000 spettatori sono
stipati sugli spalti del circuito. Tra
questi una grande delegazione di
dipendenti del ranch di Warson con
cartelli di protesta. Steve riceve dai
suoi "aguzzini", sul cellulare, l'immagine
di Rachel marchiata con il ferro rovente.
E' un duro colpo, la sua disperazione
ripresa dalla telecamere viene mostrata
sugli schermi giganti del circuito. I suoi
dipendenti se ne rendono conto ed il loro
atteggiamento ostile sembra cambiare.
Michel avvicina l'amico per cercare di
trovare una soluzione: se per salvargli la
vita avrebbe dovuto perdere la corsa lo
avrebbe fatto. Steve non può permetterlo e
rifiuta decisamente: se lo avesse fatto
avrebbe preferito schiantarsi contro il
muretto del circuito con la sua monoposto.
A cinque minuti dal via Michel raggiunge
Jean-Pierre e, inaspettatamente, si
accorge che anche il padre Henri era
arrivato sul circuito. Henri lo invita a
dare il massimo perché il futuro della
Vaillante dipendeva molto da questa
vittoria. Michel entra nell'abitacolo e, a
pochi secondi dal via, dice qualcosa al
fratello. La gara ha inizio ed i bolidi si
lanciano in un carosello di novanta minuti
sul filo dei 400 Km all'ora. Castroneves,
due volte vincitore di Indianapolis, va in
testa mentre sugli spalti gli "usurai" di
Steve stanno assistendo con grande
interesse. Steve al primo pit-stop da un
occhiata alle tribune e si accorge che i
cartelli di protesta dei suoi dipendenti
si erano trasformati in cartelli di
incitamento. Adesso aveva un motivo in più
per tentare di vincere: non lo avrebbe
fatto per lui ma per loro. Intanto il
russo Nicolas Olensky è vittima di un
incidente e tutte le vetture si mettono
dietro alla pace-car per permettere di
sgomberare la pista. A metà gara i piloti
che non possono aspirare al titolo si
lasciano staccare per non correre rischi
inutili. Fra questi c'è anche Hawkins che
viene richiamato ai box. L'ordine è di
riprendere la pista appena davanti a
Warson per fargli sfruttare la sua scia.
Hawkins esegue e, dopo qualche giro,
riceve l'indicazione di lasciar passare
Steve e di "chiudere la porta" a Michel.
Ma il nostro eroe non si lascia
sorprendere e quando vede Warson allargare
per superare Hawkins si mette strettamente
in coda all'amico. Hawkins non ha più lo
spazio per concludere la manovra che aveva
in mente ed a malapena riesce ad evitare
di entrare in testacoda. Ormai Steve e
Michel hanno staccato tutti gli avversari.
I due si sorpassano a vicenda impegnandosi
allo spasimo con tutto il loro talento. Il
pubblico è senza respiro quando la
bandiera bianca annuncia l'ultimo giro. Se
Michel lasciava vincere l'amico questi
avrebbe potuto compiere il folle gesto che
aveva minacciato? Se avesse vinto lui
quale sorte sarebbe toccata all'amico? A
poche centinaia di metri dall'arrivo
Michel porta il suo attacco gettandosi
alla corda nell'ultima curva. La manovra
riesce e Michel vince la gara e l'Ultima
Speedfight. Acclamato dalla folla in
delirio Michel scende dall'abitacolo e
viene raggiunto da Steve che gli stringe
la mano ringraziandolo per essersi battuto
senza pietà. Adesso avrebbe pagato le
conseguenze della sua sconfitta. Michel
sale sul podio ed incassa l'assegno di 100
milioni di dollari. Gli "aguzzini" di
Warson decidono di dare seguito alle loro
minacce. Alla sera, impugnando delle
pistole, entrano nel motor-home di
Steve. Qui, inaspettatamente, trovano
Henri Vaillant il quale, assieme a
Jean-Pierre ed agli organizzatori
dell'Ultima Speedfight, consegna loro i
100 milioni di dollari in contanti e,
poiché il debito di Steve era estinto, li
invita a lasciarlo in pace. Questi
accettano e si allontanano con il denaro
mentre Henri e Jean-Pierre raggiungono
Michel che li aspettava in auto. Henri
aveva accettato la richiesta fatta dal
figlio, e riferitagli da Jean-Pierre, poco
prima della partenza dell'ultima corsa.
Con ironia dice che adesso Michel poteva
considerare Steve come il suo amico "più
caro". Michel finalmente raggiunge
Françoise in hotel e le racconta l'esito
positivo di tutta la vicenda. Un mese più
tardi, sulla pista privata della
Vaillante, Steve e Michel sono di nuovo
assieme e stanno cronometrando i giri
delle giovani promesse Christophe Laudat e
Sebastien Fougerolle (giovani piloti
"reali" vincitori del Volante Michel
Vaillant ). Steve riceve la telefonata di
Rachel la quale gli dice che, al ranch,
tutto stava procedendo a meraviglia, che
anche lei era guarita e che sarebbe
restata alle sue dipendenze. Guardando
allo specchio la sua natica con marchiata
la "W" di Warson si chiede poi,
ironicamente, come avrebbe potuto lavorare
in un altra impresa se non in quella.
Sulla pista della Vaillante si ode
improvvisamente alzarsi una voce: è quella
di Henri che riprende Michel e Steve
invitandoli a mettersi velocemente al
lavoro. I due corrono nelle loro F.1 per
iniziare le prove. Come sempre i veri
vincitori dell'avventura erano stati il
coraggio e l'amicizia.
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67
|
POUR DAVID
PER
DAVID (Gazzetta
dello Sport)
|
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Il
67° album della serie normale contiene la
trasposizione a fumetti del film "Michel
Vaillant" (in Italia: "Adrenalina blu - La
leggenda di Michel Vaillant"), film nel
quale si riprendevano vari elementi della
storia di Michel ma non venivano
rispettati alcuni dei rapporti tra i
protagonisti (uno su tutti: Michel,
single, si innamora di Julie Wood
vedova del pilota irlandese David
Dougherty). Possiamo quindi considerare
questa come una "storia fantastica"
rispetto alla "continuità" della saga.
Elisabeth,
in sogno, vede Michel perdere la vita
durante la 24 ore di Le Mans a causa di un
contatto con una Leader che porta il
numero 13. Svegliatasi e rassicurata da
Henri telefona a Michel. Il figlio, in
Canada per partecipare al "50° Parallelo
Nord Canadian Rally", sta parlando con un
vecchio indiano del posto. Al telefono
rassicura a sua volta la madre: la
Vaillante non avrebbe partecipato alla 24
ore ed inoltre nessuna vettura avrebbe
portato il numero 13. Durante il rally in
Canada il navigatore di Michel,
l'irlandese David Dougherty, si distrae e,
con un'indicazione errata, fa finire la
Vaillante sulla superficie ghiacciata di
un lago. Michel ha conferma delle
indicazioni del vecchio indiano: il
ghiaccio era salato a causa del vento che
soffiava dalla parte del mare e si stava
spezzando sotto il peso della vettura. Con
una manovra spericolata riprende la pista
e raggiunge la seconda Vaillante, pilotata
da Warson con l'italiano Giulio Cavallo
come navigatore, che era rallentata dai
famigerati Cramer e Hawkins. Il posto di
controllo è vicino così Michel e Steve
decidono di stringere in una morsa la
vettura di Cramer ed Hawkins. I due sono
bloccati all'interno della loro vettura e
potranno presentarsi ai commissari solo
dopo la ripartenza delle Vaillante.
Cramer, in trappola ed impotente, fa un
cenno di minaccia nei confronti di David.
Qualche giorno dopo, alla Jonquiere, Henri
annuncia a Michel, Steve e David che la
Vaillante avrebbe partecipato alla 24 ore
di Le Mans: anche se il motore Vaillante
non era pronto la Peugeot gli aveva messo
a disposizione il nuovo motore Evolution
5. La seconda notizia era per David: gli
veniva affidata una vettura per il rally
d'Islanda e, se si fosse ben comportato,
avrebbe avuto il posto a fianco di Michel
a Le Mans. Se Elisabeth resta scioccata
dalla notizia, David ne è entusiasta e
telefona subito alla moglie Julie Wood,
anch'essa pilota, esternandole tutta la
sua gioia. Nel rally d'Islanda David è
alla guida di una Vaillante Commando con a
fianco Giulio Cavallo. La vettura sembra
avere qualche noia con il carburante e
viene presto raggiunta dalla Cadillac di
Cramer che era partita dopo di lui. La
lotta è dura e, in prossimità di un ponte,
Cramer gli taglia la strada. Cramer passa
il ponte mentre la Vaillante capota e
finisce nel torrente sottostante. Cavallo
esce dall'abitacolo mentre David ha
qualche difficoltà con le cinture di
sicurezza. Sopraggiunge la seconda
Vaillante di Michel e Steve. Giulio
Cavallo li rassicura sulle loro condizioni
e li invita a proseguire per impedire a
Cramer di vincere. David riesce a
liberarsi dalle cinture ed inizia ad
uscire da un finestrino della vettura
rovesciata. Fa un cenno rassicurante agli
amici ma, in un attimo, succede il peggio:
il carburante si incendia e la vettura
esplode. Inutili sono i tentativi
disperati di Michel e Steve per salvare
David il quale muore tra le fiamme. In
Irlanda, durante il funerale del pilota,
la moglie Julie Wood riceve da Jean-Pierre
la promessa di un aiuto qualora ne avesse
avuto bisogno. A Parigi, durante la
presentazione della 24 ore di Le Mans,
viene annunciato il ritorno della squadra
Leader la quale aveva richiesto il 13 come
numero di gara per una delle sue vetture.
Ruth Wong, la figlia dello scomparso
Leader, durante il suo discorso lancia un'
inquietante sfida agli avversari. Qualche
giorno dopo nell'ufficio di Jean-Pierre si
presenta Julie Wood la quale chiede di
poter pilotare a Le Mans al posto del
marito scomparso. Jean-Pierre, pur
contrario, non può negarle un test sul
circuito privato della Vaillante. Il
giorno dopo Julie è in pista. Michel
raggiunge il fratello e la cronometra. Il
tempo non è male considerato che la
giovane non conosceva il circuito, allora
Michel decide di farle da "pesce pilota".
Sale su una seconda vettura, si mette
davanti a quella di Julie e, via radio, le
da i giusti consigli per affrontare il
tracciato. Quando Michel raggiunge il
fratello a bordo pista, i risultati si
vedono presto: Julie arriva a meno di un
secondo dal record del circuito. Michel le
da la notizia di essere ammessa nella
squadra e la ragazza lo abbraccia felice.
La gioia di Julie però dura poco: la
verifica sulla Vaillante Commando del
marito rivela che la vettura era stata
sabotata. Il Proteo, introdotto nel
carburante per diminuirne il rendimento, a
causa del capotamento della vettura ne
aveva provocato l'esplosione. Siamo alla
vigilia della 24 ore. Michel, sul circuito
di Le Mans, mostra a Julie la sua
traiettoria di una curva. Arriva Steve che
invita i due a cena. Durante la cena Julie
non fa che ripetere a memoria tutte le
indicazioni ricevute da Michel su come
affrontare le varie parti del circuito.
Steve e Michel la rassicurano: poteva
affrontare la pista ad "occhi chiusi".
Julie risponde che affrontarla ad occhi
chiusi era impossibile. Michel allora la
porta sulla sua vettura e la invita a
mettergli le mani sugli occhi e ad
indicargli solo i cartelli che indicano i
cento metri dalle varie curve. Partendo
dal segno della pole position Michel,
completamente alla cieca, guida a memoria
con Julie atterrita ed ammirata a fianco.
Con una decisa frenata Michel conclude il
giro di pista esattamente sulla linea
dalla quale era partito. Intanto a qualche
chilometro di distanza Ruth stava
organizzando, assieme alla sua segretaria
Odessa, un attentato contro la Vaillante.
La mattina successiva il camion Vaillante
parte, con le due vetture pronte per le
sessioni di qualificazione, alla volta di
Le Mans. Un colpo di fucile fora una delle
gomme dell'autocarro il quale, uscito di
strada, finisce la sua corsa con il muso
parzialmente sommerso in un fiume.
Jean-Pierre riceve la notizia al
telefonino e manda un elicottero con
Michel e Steve a recuperare le due
vetture. Il tempo utile alla
qualificazione passava inesorabilmente
così Jean-Pierre chiede al direttore del
circuito di lasciare aperto un varco
secondario per permettere l'ingresso delle
Vaillante. Il direttore acconsente
avvisandolo che se le vetture non si
fossero qualificate entro il tempo utile
sarebbero state eliminate. Intanto Michel
e Steve, raggiunto il camion, salgono
sulle due Vaillante e, guidando a tutta
velocità sull'autostrada, riescono ad
entrare in pista solo qualche istante
prima dello scadere delle prove. In
extremis riescono a qualificarsi con
grande smacco per Ruth. Il venerdì prima
della gara, durante le ultime prove
notturne, un individuo riesce a sabotare
uno dei pneumatici destinati alla
Vaillante numero 10 di Michel, Julie e
Cavallo. Steve, pur all'oscuro
dell'avvenuto sabotaggio, si accorge della
presenza estranea e rincorre l'individuo
catturandolo. Scoperto che si trattava di
Odessa, riconsegna la ragazza a Ruth. In
casa Vaillante ormai si sospetta della
Leader per l'uscita di strada del camion.
Quella stessa notte Henri viene rapido
dalla Jonquiere. Ruth raggiunge la camera
di Steve per scusarsi dell'intrusione di
Odessa ai box Vaillante: è solo una scusa
per "circuirlo" e portarlo a letto.
Intanto Michel riceve la telefonata di sua
madre spaventata dalla sparizione del
marito. Michel, resosi conto del
rapimento, la tranquillizza dicendole che
il padre era a Le Mans per la gara.
Immediatamente va nell'hotel di Ruth per
chiedere conto della sparizione del padre.
La ragazza si era creata l'alibi perfetto:
Michel si rende conto che era a letto con
l'amico Steve. Ruth dichiara a Michel le
sue condizioni: non doveva vincere o
ritirarsi, doveva corre e perdere
altrimenti suo padre sarebbe stato
eliminato. La mattina dopo Steve,
scusatosi con Michel per la scappatella
con Ruth, viene messo al corrente della
situazione. A Michel serve tempo per
riflettere sul da farsi ma, intanto, deve
prendere il via alla 24 ore. Henri,
rinchiuso in una località segreta, può
seguire la gara alla televisione. Odessa,
intanto, spia i movimenti ai box della
Vaillante. Durante un pit-stop, alla
Vaillante di Michel sta per essere montato
il pneumatico sabotato, ma Jean-Pierre,
all'ultimo momento, dà l'ordine di montare
gli pneumatici da pioggia. Durante un
turno di riposo Michel avvisa anche
Jean-Pierre del rapimento del padre, poi
vedendo Ruth scendere dalla sua vettura
privata, ha un'idea e chiede a Julie di
sostituirlo alla guida della Vaillante per
un'ora. La ragazza, sotto il casco di
Michel incontra Hawkins il quale, per
togliersi un peso dalla coscienza ed
avendola scambiata per Michel, confessa
che la morte di David era stata causata
dal sabotaggio portato a termine da
Cramer. E' un duro colpo per Julie.
Intanto Michel penetrato nella vettura
privata di Ruth, grazie alla traccia
presente sul navigatore satellitare,
riesce ad individuare la località nella
quale era stato portato suo padre.
Purtroppo una dei complici di Ruth lo
sorprende e, minacciandolo con la pistola,
lo porta dalla sua padrona. In quello
stesso momento Cramer, alla guida della
Leader numero 13, viene colpito al volto
da un piccione e rientra ai box. A Ruth
viene un'idea malvagia: obbliga Michel a
prendere il posto di Cramer alla guida
della Leader. Non solo la Vaillante non
avrebbe vinto ma Michel sarebbe stato
costretto a portare alla vittoria la
Leader. Sul circuito arriva anche
Elisabeth che viene rassicurata da
Jean-Pierre il quale le dice che Henri si
trovava dall'altra parte del circuito.
Elisabeth, in attesa del marito, si mette
in un angolo del box per seguire la corsa
da un televisore. In pista Julie, nelle
vesti di Michel, inizia una rabbiosa lotta
contro quello che credeva Cramer. Julie,
con la Vaillante numero 10, tampona più
volte la Leader numero 13 fino a che
questa non entra in testacoda. Le due
vetture si scontrano frontalmente e la
Vaillante vola nel bosco vicino al
tracciato. Elisabeth, vedendo la scena al
televisore, rivive esattamente il suo
incubo premonitore. Michel riesce ad
uscire dalla Leader e ad estrarre la
ragazza dalla Vaillante in fiamme. Quando
rivela la sua identità a Julie questa,
convinta di aver lottato contro Cramer,
sviene per l'emozione. Steve arriva sul
luogo dell'incidente ed i tre partono
immediatamente per la località segreta
dove si trovava Henri. I rapitori sono
momentaneamente assenti e, neutralizzato
l'unico guardiano, liberano Henri. Saliti
in auto, però, vengono raggiunti da colpi
d'arma da fuoco esplosi dagli altri
complici ritornati sul posto. Steve rimane
ferito ed è impossibilitato a portare a
termine la corsa. Mentre Henri va a
rassicurare la moglie, Gabriele
Spangenberg deve dare il cambio a Warson
sulla Vaillante numero 8. E' Michel, che
indossando il casco di Steve, prende il
suo posto per il finale di corsa. Durante
quel pit-stop, sulla Vaillante superstite,
viene montata proprio la gomma sabotata.
Siamo al termine della 24 ore. In testa la
Leader numero 22 è seguita dalla Vaillante
numero 8. Michel, sotto mentite spoglie,
recupera dieci secondi a giro ma ormai
resta troppo poco al termine per sperare
in un aggancio. A pochi minuti dalla fine,
però, il motore della Leader dà segni di
surriscaldamento. Julie, nonostante il
consiglio dei suoi tecnici, decide di non
segnalare al pilota di rallentare per
gestire il vantaggio. Così, quasi allo
scadere delle 24 ore, la Leader inizia a
fumare vistosamente. Sul rettilineo finale
il motore cede del tutto e si arresta a 50
metri dalla linea del traguardo. Michel,
avvisato via radio della situazione, si
lancia nel tentativo di vincere la gara.
Il pilota della Leader, a piedi, tenta
disperatamente di spingere la sua vettura
oltre il traguardo mentre Michel, lanciato
sulle Hunadieres, riesce a malapena a
mantenere in pista la Vaillante a causa
dell'esplosione del pneumatico sabotato da
Odessa. A 20 metri dall'arrivo il pilota
della Leader crolla per la fatica proprio
mentre arriva la Vaillante numero 8 di
Michel che passa la linea del traguardo su
tre ruote. E' l'apoteosi. Michel, nelle
vesti di Steve, ritorna all'amico il suo
casco e lo manda sul podio per la
premiazione ed il trionfo. Ma Steve, al
suo posto, non avrebbe fatto altrettanto?
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68
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CHINA MOON
CHINA
MOON (Gazzetta
dello Sport)
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Sul
circuito di Shangai si sta per correre il
primo Gran Premio della Cina. Jean-Pierre,
durante le prove libere del venerdì, deve
capire velocemente quali gomme scegliere e
quali regolazioni effettuare per la gara
di domenica. Michel gli dà le prime
indicazioni mentre Steve gli fa notare che
le Ferrari e le Renault erano ancora più
veloci di un secondo al giro. Jean-Pierre
dice che, a causa del budget limitato, per
quella stagione sarebbe stato difficile
essere veloci come i top-team e che
contava tutto sulla strategia e sulla loro
condotta di gara. Arrivano i giornalisti e
Jean-Pierre annuncia ai suoi sbigottiti
piloti che non erano interessati alle loro
due monoposto ma ad un'altra misteriosa
Vaillante. Alla sera Jean-Pierre racconta
a Michel dell'opportunità che gli offriva
il mercato cinese e non solo sotto il
profilo commerciale. Assieme al fratello
si reca in un'officina segreta vicino al
circuito dove si stanno ultimando le prove
della Vaillante "Xing-Hiu", una
rivoluzionaria vettura sportiva alimentata
ad idrogeno. L'auto, progettata
dall'ingegner Zhuo e dal suo staff assieme
a Jean-Pierre, sta per essere prodotta in
serie e Michel avrebbe dovuto guidarla
dopo il Gran Premio per la sua
presentazione al mondo. Sabato mattina
Jean-Pierre definisce le diverse strategie
di gara per Michel e Steve. Alle 15 un
addetto lo avvisa che è successo qualcosa
all'officina della Vaillante "Xing-Hiu".
Recatosi sul posto assieme a Michel e
Steve, Jean Pierre si rende conto che il
prototipo è stato rubato. Gli autori del
colpo hanno lasciato un messaggio su un
foglio ed un telefonino. Il messaggio dice
che la vettura sarebbe stata riconsegnata
se Michel, da solo, sarebbe andato a
cercarla. Ne nasce una discussione con lo
staff cinese circa l'opportunità che
Michel, in vista dell'imminente Gran
Premio, si prendesse dei rischi di quel
genere. Improvvisamente suona il cellulare
e Michel risponde. Al termine della
telefonata decide di seguire le istruzioni
impartite ed andare alla ricerca della
vettura. Salito su un taxi, Michel
viene nuovamente contattato
telefonicamente. Passato il telefono
all'autista che riceve a sua volta delle
istruzioni, viene portato a Shangay.
Abbandonato in una strada senza altre
indicazioni, decide quasi di rientrare al
circuito ma viene fermato da un vecchio
con un bastone che gli indica un vicolo.
Michel vi si reca e, davanti ad una
porticina, vede una lanterna rossa con una
scritta ed il logo Vaillante. Entra e
viene accolto da una bella ragazza cinese.
Michel si rende conto di essere in una
casa di piacere. La ragazza gli spiega che
il popolo cinese lo considera un pilota
quasi "sovrannaturale", un genio, la
scritta sulla lanterna infatti voleva dire
"il genio della vettura". Il suo compito
era quello di convincerlo del suo potere
di seduzione. La giovane incomincia a
spogliarsi quando arriva un uomo che la
avvisa che Michel era stato seguito. La
ragazza allora, prima di sparire con
l'uomo, lascia a Michel un altro messaggio
su di un biglietto. Uscito dalla casa,
Michel si ritrova improvvisamente davanti
ad un dragone nel bel mezzo di un
corteo. Qui ritrova il vecchio col
bastone, che lo aveva indirizzato
precedentemente, il quale lo invita a non
avere paura del dragone di cartapesta e
gli traduce il biglietto consegnatogli
dalla ragazza. Il vecchio gli dice che
doveva recarsi al porto e cercare "La
luna". Michel , sconcertato, cerca di
raggiungere a piedi il porto.
Attraversando un parco pubblico, crede di
essere vittima di un'aggressione ma poi si
rende conto che il gruppo di cinesi che lo
avevano spaventato stava semplicemente
facendo ginnastica con i movimenti delle
arti marziali. Arrivato al porto individua
una nave, la "China moon". Traducendo il
nome in "Luna della Cina", Michel crede di
aver trovato la sua meta. La nave stava
mollando gli ormeggi così Michel sale a
bordo senza troppe precauzioni. Viene però
aggredito e stordito da alcuni marinai che
lo gettano in mare. Michel si
risveglia in un club chiamato "The moon".
Qui trova Steve che, fortunatamente, lo
aveva seguito e salvato dall'annegamento.
Nel club, che era il vero obiettivo
indicato a Michel nel biglietto, alcuni
giovani cinesi aiutano i nostri amici
a raggiungere la tappa finale di quella
misteriosa "caccia al tesoro". Michel e
Steve entrano da una porta di un vicolo e
si ritrovano immersi in un paesaggio
completamente diverso da quello della
moderna Shangay. Un immenso giardino
lussureggiante con costruzioni tipiche e
ponti in legno che attraversano un
ruscello. Qui vengono accolti da un
misterioso uomo anziano, vestito di grigio
con un cappello nero. L'uomo spiega che lo
scopo di quella misteriosa rincorsa era di
far capire a Michel che si trovava davanti
ad una scelta importante. Una scelta che
il nostro eroe, girando da un G.P.
all'altro restando sempre chiuso nel mondo
del paddock, non avrebbe potuto
comprendere bene. Era la scelta che la
Cina stessa doveva fare adesso che si
trovava in un momento di grandissimo
sviluppo economico. Gli interessi in gioco
per questo sviluppo erano tali che
avrebbero avuto ripercussioni sul mondo
intero. Il numero di vetture che sarebbero
circolate per le strade cinesi sarebbe ben
presto centuplicato, con un conseguente
aumento esponenziale dell'inquinamento
mondiale. Il consumo spropositato di
carburante inoltre avrebbe provocato in
pochi anni l'esaurimento delle scorte
petrolifere mondiali. A meno che non si
fosse fatta la scelta delle vetture
all'idrogeno. Se la Cina sceglieva questa
opzione il mondo intero l'avrebbe seguita.
Per fare ciò, dice il vecchio, i cinesi
avevano però bisogno di un eroe: se
Michel avesse vinto il G.P. di Shangay la
"Xing-Hiu" all'idrogeno sarebbe stata
scelta dal popolo cinese senza riserve, e
l'intero pianeta sarebbe stato salvo.
Michel ha compreso ma dice al misterioso
personaggio che non avrebbe fatto più in
tempo a raggiungere il circuito per la
gara. L'anziano, rassicurandolo che il
prototipo della "Xing-Hiu" si trovava
nascosto proprio al circuito, consiglia i
nostri eroi di raggiungere la pista
prendendo il treno magnetico a Longyang
Station. Arrivati alla stazione Michel
viene fermato dal vecchio saggio col
bastone che aveva incontrato per due volte
durante la sua ricerca. L'uomo gli chiede
se adesso sapeva perché stava correndo.
Alla risposta affermativa del nostro eroe
il vecchio saggio gli dice che, in
questo caso, avrebbe sicuramente vinto. I
nostri amici raggiungono il circuito dove
ritrovano Jean-Pierre ed il prototipo
all'idrogeno che era stato nascosto in un
hangar vicino a quello del suo
allestimento. Jean-Pierre comunica a Miche
e Steve che non avrebbero potuto prendere
il via in quanto non avevano preso parte
alle ultime prove di qualificazione.
Fortunatamente Françoise arriva di corsa
con una liberatoria firmata da tutti i
team-manager delle altre squadre con la
quale i nostri amici potevano partecipare
alla corsa partendo, per ultimi, dalla
corsia dei box. Senza aver dormito e
stanchi per l'avventura passata,
Michel e Steve si infilano le tute.
Jean-Pierre vuole fermare Michel, ma
quest'ultimo è troppo determinato. Il via
viene dato, i nostri amici vedono sfilare
tutto il plotone prima di poter partire.
Ma la rimonta ha inizio. Ed è una rimonta
che ha dell'incredibile perché Michel
risale di ben nove posizioni in un solo
giro ! Il pubblico cinese è in visibilio.
Inizia il balletto delle tattiche dei
cambi gomme e dei rifornimenti. Michel
rimonta ancora e si trova in ottava
posizione. I dolori e la stanchezza lo
fanno soffrire ma tiene duro. A dieci giri
dal termine è quarto ma deve effettuare
ancora un rifornimento. Infatti per poter
risalire di tutte quelle posizioni Michel
aveva preferito restare sempre leggero ed
aveva optato per fermarsi tre volte al
posto di due. Il pit-stop è velocissimo,
giusto il tempo per immettere i litri di
carburante sufficienti per terminare la
corsa. Improvvisamente Michel non sente
più ne il dolore ne la fatica e si lancia
all'inseguimento dei primi. Steve, che non
ha possibilità di vittoria a causa della
scelta di montare gomme troppo morbide,
aiuta Michel e gli fa sfruttare la sua
scia anche se, con ironia, ammette di
averlo fatto solo perché l'amico ...doveva
salvare il pianeta. Superato Kimi
Raikkonen, Michel va alla caccia di
Fisichella e Shumacher. Fisichella, che ha
fatto la stessa scelta di Michel per
quanto riguarda le gomme, sembra resistere
tranquillamente ai suoi attacchi fino a
quando il nostro eroe, con una manovra fin
troppo aggressiva per le sue abitudini, lo
costringe ad uscire con due ruote
sull'erba. Il pilota italiano, incredulo,
alla curva successiva si ritrova con due
gomme sporche e perde quel tanto di
aderenza da uscire sulla ghiaia.
Michel così lo supera ed inizia un testa a
testa con Shumacher per la prima
posizione. E' l'ultimo giro ed il tedesco
capisce che Michel sta usando
un'aggressività insolita. I due sono
pericolosamente ruota a ruota. Michel si
rende conto che i rischi erano diventati
troppo alti. Per un attimo, nei suoi occhi
appare una strana visione: il vecchio
saggio col bastone che lo invita a non
tremare, a non avere paura del "dragone di
carta". Michel pensa allora che non doveva
avere paura del "dragone rosso"
rappresentato dalla Ferrari di Shumacher
ed attacca. Le ruote delle due monoposto
si toccano, il pubblico sussulta sulle
tribune, la Ferrari entra in testacoda ed
esce di pista. La Vaillante di Michel
sbanda paurosamente ma resta sull'asfalto.
Da dietro però arriva velocissima la
Renault di Fisichella. Sul rettilineo
d'arrivo i due sono affiancati ma è
Michel, di un soffio, ad aggiudicarsi il
primo Gran Premio della Cina. Al termine
gli avversari vanno a complimentarsi
chiedendo a Michel le ragioni della sua
strana ed inusuale aggressività in pista.
Anche i giornalisti gli chiedono le
ragioni del suo comportamento. Michel
risponde che, per una volta, aveva guidato
nella "zona rossa" ma aveva avuto i suoi
buoni motivi per farlo. I giornalisti
chiedono se i motivi erano rappresentati
dal lancio della nuova Vaillante in Cina.
Michel risponde che le ragioni commerciali
erano secondarie ad un altra causa ben più
importante. Forse un giorno i loro figli
avrebbero compreso come, quel giorno, si
era corso per l'avvenire dell'intero
pianeta. Michel si mette così alla guida
della "Xing-Qiu" in una sfilata trionfale
per il lancio della nuova vettura
all'idrogeno. Al termine, finalmente,
Françoise può coccolarsi suo marito
invitandolo ad andare a riposare per poi
farsi raccontare la sua avventura della
notte precedente. Steve, con il solito
umorismo, lo invita a raccontare alla
moglie anche dell'incontro con la bella
cinesina nella casa di piacere. La battuta
ovviamente ha il suo effetto
..."esplosivo".
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HORS-PISTE EN
ENFER
FUORI PISTA
ALL'INFERNO
(Nona Arte)
FUORI
PISTA
ALL'INFERNO (Gazzetta
dello Sport)
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Turchia,
quarta tappa del Rally d'Oriente,
valevole per il campionato mondiale "tutto
terra". Michel e Steve con il loro buggy
Vaillante stanno inseguendo Jean-Louis
Schlesser (pilota reale) con il suo buggy
Ford. Poco dopo l'avvenuto sorpasso,
però, i nostri amici trovano
improvvisamente sulla loro strada un
bambino. Con una manovra spericolata
Michel riesce ad evitarlo anche se, per
l'emozione, il bambino rimane riverso
sulla pista. Fortunatamente è illeso ma,
quando si riprende, sembra fortemente
spaventato dal logo Vaillante della tuta
di Michel. Yves Douleac e Gabrièle
Spangenberg fanno salire il bambino sul
camion-assistenza della Vaillante e lo
portano ad Erzurum per accertamenti.
Terminata la tappa, Michel e Steve
raggiungono Jean-Pierre ed il professor
Zhuo all'interno della tenda-officina dove
scopriamo che il buggy Vaillante è spinto
dallo stesso motore all'idrogeno della
Wing-Qiu (vedi episodio: "China moon")
modificato per la competizione. I nostri
due amici vanno poi alla tenda-ospedale.
Mentre Steve, fedele al personaggio, si
finge dolorante ad una mano per tentare un
approccio con una avvenente dottoressa,
Michel si informa della salute del
bambino. Il dottore lo rassicura che il
bambino è soltanto un po' disidratato, ma
gli fa anche notare degli strani segni di
puntura sotto i polpastrelli. Durante la
notte Michel fa un brutto sogno: trova
nuovamente il bimbo sulla sua strada,
prova a frenare ma i freni non rispondono
così lo travolge. Svegliatosi dall'incubo,
si veste e va alla tenda-ospedale. Qui,
assieme al dottore, si accorge che il
ragazzino è fuggito. Il giorno dopo, alla
partenza della nuova tappa del rally,
Michel dice a Steve di essere sicuro che
il bambino aveva paura di loro. La corsa
riprende e gli specialisti su due o
quattro ruote affrontano serie difficoltà
di orientamento. I GPS sembrano essere in
panne e moltissimi navigatori si perdono.
Sembra che il sistema satellitare sia
stato oscurato dal Pentagono in prossimità
della frontiera irachena. Michel e Steve,
dopo non poche difficoltà, raggiungono il
camion di assistenza Vaillante e quindi
riprendono la strada. Ad un certo punto si
trovano sullo stesso sentiero dove, il
giorno prima, avevano evitato per miracolo
di investire il bambino turco. Michel, per
scacciare i suoi fantasmi, spinge al
massimo ma, superato un dirupo, vede ai
margini del sentiero il piccolo fuggitivo
assieme ad altri tre bambini più piccoli.
Michel e Steve, dopo essersi fermati, li
trovano nascosti dietro ad una roccia. Il
piccolo turco allora disegna, sullo strato
di fango che copre la fiancata del buggy
di Michel, la sagoma di una figura
mostruosa che minaccia una bambina. Poco
dopo sopraggiunge il secondo buggy
Vaillante pilotato dal pilota turco Jason
Tahincioglu (pilota reale) affiancato
dal professor Zhuo. Il piccolo fuggitivo,
finalmente, inizia a parlare e dice di
chiamarsi Orhan. Jason traduce le sue
parole: era fuggito il giorno prima
assieme ai suoi compagni da un luogo dove
alcuni uomini li terrorizzavano e li
costringevano a lavorare minacciandoli con
dei mostri. Orhan aveva disegnato sul
cofano della Vaillante uno dei mostri e la
sua sorellina Kamelya. Il piccolo spiega
che poi era fuggito anche dalla
tenda-ospedale per andare a ritrovare la
sorellina. Stava fuggendo perché si era
convinto che Michel e Steve lo stessero
inseguendo. I nostri eroi allora, pur
rischiando di perdere il rally, decidono
di andare a cercare il luogo dove Orhan
aveva indicato si trovava la sorella.
Mentre Jason e Zhuo si occupano dei
bambini, Michel e Steve riescono ad
individuare una vecchia fabbrica che
sembra abbandonata da poco. Entrano e,
increduli, trovano all'interno un moderno
atelier per la costruzione dei sedili per
le automobili. E' questo il luogo di
sfruttamento dove i bambini venivano
costretti a lavorare in condizioni di vera
e propria schiavitù. Le macchine da cucire
sono prive dei dispositivi di sicurezza e
questo fa venire in mente a Michel le
punture sulle mani di Orhan. Al centro del
dormitorio una grande stufa avrebbe
rischiato di causare un incendio e,
nella cucina, delle minuscole tazze
testimoniavano come questi venissero
lasciati praticamente alla fame. Un rumore
fa uscire i nostri amici all'aperto. Due
enormi molossi ringhiavano e si
stavano avvicinando. Erano questi i mostri
descritti, e disegnati, dal piccolo Orhan.
I cani si scagliano contro i nostri amici
ma, fortunatamente, le catene cui erano
legati si tendono e, quando sono a pochi
centimetri, impediscono loro di
raggiungerli. Su di un camion Michel vede
delle casse e capisce che gli sfruttatori
dei bambini erano scappati, tentando di
eliminare le prove delle loro malefatte,
quando Orhan era riuscito a fuggire. Steve
si accorge, però, che le casse sul
camion avevano il logo della Vaillante.
Michel ne apre una e constata con stupore
che conteneva sedili originali Vaillante.
I negrieri che erano scappati producevano,
in un modo odioso, proprio sedili
ufficiali per il suo marchio. Orhan aveva
dunque paura della "V" bianca nel cerchio
rosso e blu perché la associava al mondo
di orrori nel quale era finito assieme
alla sorellina. I nostri amici risalgono
in auto e, per poco, riescono a
raggiungere il posto di controllo in tempo
utile. All'arrivo della tappa, Jean-Pierre
riprende Michel per aver abbandonato la
corsa. Quest'ultimo gli racconta
dell'accaduto e gli fa vedere i documenti
che dimostravano il coinvolgimento della
Vaillante in quell'odioso affare di
sfruttamento minorile. Jean-Pierre si
rende conto che qualche suo committente
aveva tradito la sua fiducia subappaltando
la costruzione dei sedili ad
un'associazione senza scrupoli. I due
fratelli, allora, raggiungono il
commissariato di Sivas dove ritrovano il
piccolo Orhan, rivestito e ripulito,
assieme al commissario Akad. Quest'ultimo
riferisce ai nostri amici che la polizia
turca era sulle tracce dei criminali ma
che bisognava prenderli prima che questi
avessero raggiunto le strade asfaltate
facendo perdere le loro tracce. Il
commissario si rende conto che la
Vaillante era estranea alla vicenda e dice
a Jean-Pierre che il fenomeno dello
sfruttamento minorile era diffuso in tutto
il mondo. Michel chiede se in Turchia ci
fosse l'obbligo scolastico ed il
commissario spiega che era difficile far
rispettare quell'obbligo quando i bambini
dovevano aiutare le famiglie a
sopravvivere. La famiglia di Orhan, ad
esempio, era composta da dieci persone e
per questo lui collaborava al loro
sostentamento. Michel e Jean-Pierre si
offrono di aiutare il bambino. Orhan,
allora, si fa coraggio e chiede di poter
ancora viaggiare nel camion-assistenza.
Dice anche che, quando sarebbe stato
grande, avrebbe voluto fare il pilota.
Michel gli spiega che per fare il pilota
avrebbe dovuto ritornare a scuola ed
imparare a leggere. Il giorno successivo
la corsa riprende, la durezza del percorso
fa la sua selezione ed i ritiri si
susseguono. Quando Schlesser è vittima di
una foratura, Miche e Steve tentano di
approfittarne ma il buggy Vaillante, a sua
volta, ha dei problemi al motore. La tappa
si conclude con i nostri amici al terzo
posto. Il professore Zhuo analizza il
propulsore della vettura di Michel e Steve
e capisce che sarebbe stato sufficiente
regolare il condotto di alimentazione
dell'idrogeno. In quel momento Yves scopre
che il piccolo Orhan li aveva raggiunti
nascondendosi in uno dei camion
dell'assistenza. In quel momento
René Metge (ex pilota reale), l' organizzatore
della corsa, dall'elicottero segnala via
radio di aver individuato un camion in
fiamme con un carico di sedili. Era
evidente che si trattava di uno degli
autocarri degli sfruttatori che, finito in
panne, era stato incendiato ed
abbandonato. Metge avvisa Michel che
c'erano evidenti tracce di altri due
camion. Il nostro eroe decide allora
di andare personalmente alla caccia dei
malfattori. Mette un casco in testa al
piccolo Orhan e lo fa salire al suo fianco
sul buggy affinché lo aiutasse a
riconoscere gli autocarri dei suoi
aguzzini. Yves e Gabrièle seguono Michel
con il camion-asistenza, Steve e Jason
fanno altrettanto con il secondo buggy
Vaillante. Jean-Pierre, dapprima scettico,
si convince che era l'unica maniera per
stroncare quella losca catena di
sfruttamento così chiede aiuto a René
Metge che nel frattempo era atterrato con
l'elicottero. Jean-Louis Schslesser nel
frattempo si era già aggiunto alla
comitiva con il suo buggy Ford.
Michel affianca molti camion fino a che,
aiutato da Orhan, individua i due
autocarri in fuga. Su uno di questi c'è
anche Kamelia, la sorella di Orhan presa
in ostaggio dai criminali. Steve e Jason
affiancano il camion in coda che,
sbandando, fa ribaltare il loro buggy.
Michel si ferma e, assicuratosi che Steve
e Jason erano rimasti illesi, riprende la
caccia. Gli autocarri arrivano nell'
incredibile scenario dei "Camini delle
fate" di Hassan Dagi. Qui il buggy di
Schlesser riesce fermarsi sul tragitto del
primo. L'autista, invece di rallentare,
accelera con l'intento di travolgere il
buggy quando, da dietro alcune rocce,
Michel ed il piccolo Orhan gli lanciano
contro dei razzi da segnalazione.
L'autista perde il controllo del pesante
automezzo che si ribalta bloccando quello
dei complici che lo seguivano. L'autista
del secondo camion si rende conto di avere
alle sue spalle il camion-assistenza
Vaillante così, con una manovra
improvvisa, cambia direzione a tenta la
fuga attraversando delle vigne. All'uscita
di queste però si trova davanti uno
spettacolo impressionante: tutti i
camion-assistenza di tutti gli equipaggi
del rally, capitanati da René Metge
sull'elicottero, erano schierati davanti a
sbarrargli la strada. Ai malfattori non
restava che arrendersi e, quando uno di
questi tenta di fuggire facendosi scudo
con la piccola Kamelia, quest'ultima con
un morso riesce a liberarsi mentre Michel
lo stende con un "diretto sinistro". I
nostri amici restano stupefatti dal
contenuto del secondo camion in fuga. Se
nel primo c'erano ancora sedili Vaillante,
nel cassone del secondo trovano gli atri
bambini vittime degli sfruttatori. Mentre
questi ultimi vengono rifocillati, arriva
il commissario Akad il quale si
complimenta con i nostri eroi e li informa
di cosa aveva scoperto dell'organizzazione
che, grazie al loro aiuto, era ormai stata
sgominata. Mentre il piccolo Orhan
racconta le sue peripezie ai suoi amici,
Steve tenta di farsi medicare una mano
all'infermeria. La bella dottoressa però,
memore del trucco precedente, non gli
crede e lo scaccia decisamente. La gara
riprende il giorno successivo con
Schlesser in testa seguito da Michel. La
lotta, testa a testa, si risolve, dopo
3.376 Km, in volata. Per la prima volta un
auto all'idrogeno, il buggy Vaillante, si
impone in una prova così importante: sono
infatti Michel e Steve a vincere ed a
conquistare la coppa del mondo "tutto
terra". Il padre di Rahan e Kamelia è
venuto a ringraziare Michel e gli
garantisce che, con il suo aiuto, avrebbe
dato un avvenire migliore ai suoi figli.
Steve, dopo i festeggiamenti, è in
infermeria disteso su una barella.
La dottoressa chiede se avesse ancora
problemi alla mano ma l'americano,
spostando il lenzuolo che lo copriva,
scopre l'enorme mazzo di rose rosse della
vittoria e gli dice di avere solo problemi
di cuore. La dottoressa, questa volta,
cede e lo bacia. Intanto il piccolo Orhan,
mentre il padre lo sta riconducendo a casa
assieme alla sorella, dichiara di non
volere andare più a scuola perché voleva
fare solo il pilota. Kamelia gli dice che
tutti i piloti erano andati a scuola.
Rahan, trascinato per mano con decisione
dal padre, chiede "sei sicura?".
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70
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24 HEURES SOUS
INFLUENCE
24
ORE SOTTO PRESSIONE
(Nona Arte)
24 ORE SOTTO
PRESSIONE
(Gazzetta dello Sport)
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Yves
Douleac avrebbe dovuto correre la 24 ore
di Le Mans con Michel e Steve ma, durante
una corsa con degli scooter improvvisata
assieme ai compagni, cade e si rompe una
gamba. Jean Pierre, furioso, convoca
Michel e Ives nel suo ufficio e ordina
loro di trovare prima possibile un
sostituto all'altezza. Quello stesso
giorno nella villa del signor Montusset,
un uomo di affari piuttosto "disinvolto",
arrivano gli ufficiali giudiziari e
procedono al sequestro di ogni oggetto di
valore presente nell'edificio. Durante il
sequestro, il signor Montusset riceve la
telefonata del figlio Dylan il quale gli
annuncia di essere stato scelto per
correre la 24 Ore assieme a Michel
Vaillant. Rimasto solo, il signor
Montusset recupera da un nascondiglio gli
ultimi fondi di danaro rimastigli ed
ordina telefonicamente un carico di
cappellini e magliette pubblicitarie per
rilanciare i suoi discount in
fallimento. Iniziano le prove di
qualificazione della 24 Ore di Le Mans.
L'Audi con i suoi potenti mezzi ha
lanciato la sfida: vincere la corsa con i
suoi prototipi diesel. Jean-Pierre ha
presentato una nuova, avveniristica,
Vaillante e due equipaggi: uno formato da
Michel, Steve ed il giovane esordiente
Dylan Montusset e l'altro formato da tre
donne: la tedesca Gabriéle Spangenberg, la
belga Vanina Ickx (pilota reale) e
l'italiana Tamara Vidali (pilota reale).
Dylan riesce incredibilmente a fare la pole-position
però, durante il tentativo, urta
leggermente la Vaillante di Vanina Ickx.
Al suo rientro ai box, il padre lo
accoglie trionfante ma, al contrario,
Vanina e sopratutto Jean-Pierre lo
redarguiscono e lo invitano ad un
comportamento più professionale ed a
rispettare le consegne. Il signor
Montusset approfitta del momento di gloria
del figlio per fare pubblicità ai suoi
magazzini pavoneggiandosi assieme a lui
davanti alla stampa ed ai fotografi. Anche
Michel riprende Dylan invitandolo a non
farsi influenzare dal padre. Il signor
Montusset infatti fa molta pressione sul
figlio anche perché è in procinto di
firmare un contratto con uno sponsor.
Mentre Dylan ripassa a mente il tracciato,
suo padre lo sprona ad essere più veloce,
quindi si preoccupa di far distribuire,
dai boy scout in servizio sul
circuito, le sue magliette pubblicitarie.
Durante il warm-up Steve sta
viaggiando a 280 Km/ora quando gli esplode
un pneumatico posteriore. La Vaillante
sbanda e va a sbattere violentemente
contro un guard-rail. La vettura,
semidistrutta, viene portata ai box su un
autocarro. Il signor Montusset, alla sua
vista, va in escandescenza ed impreca
contro Warson. Dylan cerca di
convincerlo che non era colpa di Steve ,
poiché in caso di esplosione di un
pneumatico non c'era nulla da fare. Suo
padre però non vuole sentir ragione e gli
dice che era "vitale" che lui riuscisse a
partecipare e a vincere quella 24 ore. Poi
chiama un suo fidato fisioterapista e gli
ordina di occuparsi del figlio dal punto
dio vista fisico e "morale". Nel
frattempo, nello stand Vaillante, i
meccanici sono disperatamente lanciati, in
una corsa contro il tempo, nel tentativo
di riparare la Vaillante danneggiata.
Michel e Steve, intanto, firmano autografi
e posano per i fotografi. Dylan sembra il
più scatenato mentre va a salutare il
pubblico delle tribune. Il signor
Montusset, invece, è talmente arrabbiato
da minacciare di fare causa a Jean-Pierre
nel caso della mancata partecipazione di
suo figlio alla 24 ore. Steve allora lo
blocca e lo invita a girarsi ed a dare una
mano ai meccanici che stavano spingendo
fuori dallo stand la Vaillante
incredibilmente rimessa a posto in tempo
per la corsa. Alle 15 parte la gara e la
lotta tra l'Audi e la Vaillante si fa
subito dura. Dylan è entusiasta della
bravura di guida di Michel ma il padre gli
dice che anche lui era in grado di fare
altrettanto. Al momento di dare il cambio
a Michel, Dylan viene ulteriormente
"spronato" dal padre e deve ritrovare la
concentrazione. In pista si dimostra molto
veloce ma Michel sa che stava guidando al
limite, senza margine di errore. Proprio
mentre il signor Montusset sta per firmare
un contratto con uno sponsor, Dylan deve
pagare per il suo stile troppo rischioso e
va in testacoda. Il contratto sfuma ma il
giovane pilota riprende la pista. La
Vaillante, però, deve rientrare per i
necessari controlli. Jean-Pierre dice a
Dylan che, dopo la seduta dal
fisioterapista, avrebbe voluto parlargli.
Dylan, invece, infuriato va dal padre per
chiedergli di lasciarlo in pace e di non
dargli troppa pressione. Il padre, a quel,
punto, gli confessa i grossi problemi
finanziari che lo attanagliano e gli dice
che stava rischiando addirittura la
galera. Dylan si lascia commuovere e gli
promette che avrebbe fatto di tutto per
vincere. Arriva la notte e la seconda Audi
ha dei problemi meccanici, mentre Dylan
tallona l'Audi di testa. Alle due del
mattino, dopo il rifornimento effettuato
in contemporanea con l'Audi, la
Vaillante di Dylan passa al comando, ed è
sempre al comando che Dylan cede il
volante a Warson. Jean-Pierre e Michel
sono contenti, mentre il signor Montusset,
raggiante, manda il figlio dal suo
fisioterapista con l'ordine di
"reidratarlo". Mentre Michel sta per dare
il cambio a Steve, incrocia Dylan il
quale, piuttosto su di giri, si dirige al
villaggio del circuito invece di andare a
riposare. Il comportamento del ragazzo lo
insospettisce. Due ore dopo la seconda
Vaillante rientra ai box per il
rifornimento. Mentre Gabriéle sta per
salire a bordo, arriva incredibilmente
Dylan il quale la spinge e prende il suo
posto. Gabriéle cade a terra e per
poco non finisce sotto ad una Porsche cha
stava rientrando al suo stand. E' solo a
viva forza che i meccanici Vaillante
riescono a far scendere Dylan mentre
Jean-Pierre gli grida che quella non era
la sua vettura. Anche la prima Vaillante
rientra e Jean-Pierre è costretto a
chiedere a Michel di continuare la corsa
perché Dylan non era in grado di dargli il
cambio e Steve non era pronto. Mentre il
signor Montusset cerca di minimizzare
l'accaduto e vuole rimettere suo figlio
nelle mani del fisioterapista, un
commissario dice a Jean-Pierre che sarebbe
stato necessario far visitare il giovane
pilota dal medico del circuito. A questo
punto Jean-Pierre ordina al signor
Montusset di uscire dallo stand fintanto
che non fossero stati fatti i dovuti
accertamenti. Gabriéle Spangenberg, che
aveva ripreso la corsa nonostante
l'accaduto, non riesce a a far altro che
ripensare al comportamento di Dylan. Con
questa scarsa concentrazione, non reagisce
in tempo ad un improvviso cambio di
direzione di una vettura delle categorie
minori che stava per doppiare. Per
evitarla, finisce contro il guard-rail,
carambola sul lato opposto e, dopo una
ulteriore collisione contro le protezioni,
si ferma nell'erba con la vettura
completamente distrutta. Scesa incolume,
rientra a piedi mentre Ives la raggiunge e
la abbraccia. Gabriéle pensa che, almeno
per quell'anno, forse non sarebbe stato il
caso di chiedere a Jean-Pierre di fare da
testimone per le loro nozze. Intanto il
medico ufficiale del circuito, dopo aver
visitato Dylan, è convinto che il ragazzo
si trovasse sotto gli effetti di una forte
dose di stimolanti chimici. Jean-Pierre
non può credere che Dylan si fosse
drogato e confida i suoi dubbi al
fratello. Michel, allora, ha un
sospetto. Si dirige verso il camper del
signor Montusset dove vede il
fisioterapista di Dylan che cerca di
svignarsela alla chetichella. Questi, alla
vista di Michel, si da alla fuga salendo
su un piccolo trattore porta-pneumatici.
Nella foga, però, si rovescia e viene
bloccato dai meccanici Vaillante. Messo
alle strette, confessa di aver
drogato Dylan con degli stimolanti,
su preciso ordine del padre. Intanto in
pista la lotta Audi-Vaillante è sempre più
dura. Con un pilota in meno la Vaillante è
svantaggiata e l'Audi ne approfitta
mettendo le sue vetture ai primi due
posti. Michel, però, con una rimonta
spettacolare, riagguanta la testa..
A questo punto Jean-Pierre prende una
grave decisione: fa rientrare il fratello
e ritira la vettura superstite dalla
corsa. Steve e Michel dapprima non
capiscono il motivo della sua scelta poi,
assieme ai meccanici, accettano le
motivazioni di Jean-Pierre: avrebbero
potuto anche vincere la gara, ma la
Vaillante non poteva permettersi una
vittoria ottenuta con l'aiuto di un
pilota che, volutamente o no, era
drogato. Michel e Steve, allora,
decidono di andare a chiedere
qualche spiegazione al signor Montusset.
Quest'ultimo però era appena partito con
il suo camper e stava allontanandosi dal
circuito. I nostri amici prendono le loro
due moto e lo raggiungono: Steve ha voglia
di dargli una lezione, non si
capacitandosi di come quell'uomo fosse
riuscito a drogare il figlio, con il
rischio di farlo ammazzare in pista, per
realizzare i suoi interessi. Poi i nostri
eroi decidono che non valeva la pena
infierire su un uomo che era già
completamente a terra. Così lo lasciano
andare. La 24 ore, intanto viene vinta
dall'Audi che conquista i primi due posti.
Michel, rientrato al circuito si
complimenta sportivamente con i vincitori.
Qualche ora dopo, Dylan ritorna al
circuito incrociando gli ultimi spettatori
che lo stanno abbandonando. Alcuni
imprecano proprio contro di lui che aveva
fatto perdere la corsa a Michel e Steve.
Dylan è molto abbattuto ma, arrivato
vicino allo stand Vaillante, viene accolto
con affetto da alcuni boy-scout
che stavano attendendo gli autografi da
Michel e Steve. I meccanici Vaillante
alzano la saracinesca del box e fissano il
giovane pilota che inizia un discorso per
scusarsi ma viene interrotto da un'
amichevole pacca sulla spalla: tutti
avevano capito che l'accaduto non era
stata colpa sua e che lui era solo una
vittima. Quando Dylan sta per lasciare il
circuito, Michel lo rincuora e, pur non
volendo entrare nei suoi problemi
famigliari, lo consiglia di cambiare
manager. Il cellulare di Dylan suona: è il
padre che chiede aiuto. Era rimasto senza
benzina e senza un soldo ai bordi di una
strada poco distante. Dylan chiede di
poter utilizzare una moto e Steve gli
getta le chiavi della sua. Il ragazzo
raggiunge ben presto il padre ed inizia a
versare del carburante nel camper da una
tanica che si era portato dietro. Il
padre, con solito atteggiamento da
imbonitore, gli annuncia i nuovi
programmi: Dylan sarebbe approdato in
Formula 1 grazie a dei contatti che lui
aveva con dei finanziatori cinesi. Il
ragazzo non ascolta nemmeno, svuotata la
tanica di benzina, indossa il casco, sale
sulla moto e riparte per il circuito
lasciando il padre esterrefatto e
ammutolito in mezzo alla strada.
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I RIASSUNTI DEGLI
EPISODI DELLA SERIE NORMALE
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