
I PILOTI "REALI" NELLE STORIE
DI MICHEL VAILLANT
ALEX
ZANARDI
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Alessandro
Zanardi è nato a Bologna il 23 ottobre 1966. La
passione per le quattro ruote è già di casa e suo
padre, che era stato un ottimo pilota dilettante, lo
incoraggia nell'intraprendere la carriera. Nel 1980
Alex inizia a gareggiare con i kart con i quali
vince tre titoli italiani ed uno europeo. Questi
risultati gli aprono le porte della Formula 3 dove
ottiene un secondo posto nel Campionato Europeo. Nel
1990, pur senza grosse possibilità economiche,
riesce a correre in Formula 3000. Viene notato da
Eddie Jordan che lo fa debuttare in Formula 1. Nei
tre G.P. di fine stagione disputati non ottiene
risultati di rilievo ma l'anno successivo è comunque
terzo pilota della Benetton e si occupa di testare
le monoposto di Schumacher. Nel 1992 ha l'occasione
per correre anche un singolo Gran Premio con la
Minardi.
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Nel
1993 firma un contratto con la Lotus. La mitica
scuderia che ha segnato la storia della F.1, però,
è ormai solo un ricordo. Alex trova infatti un
ambiente in crisi ed una vettura poco competitiva.
Nei due campionati disputati con la squadra
inglese Zanardi riesce ad ottenere un solo punto
in classifica, oltre al brutto ricordo del
pericolosissimo incidente di Spa, causato
dall'improvvisa panne alle sospensioni attive
della sua monoposto. Nel 1995 la carriera di Alex
è in profonda crisi quando riceve alcune offerte
da procuratori americani per correre negli U.S.A..
Chip Ganassi, un ex pilota famoso negli States, lo
mette sotto contratto per correre nel campionato
PPG Indy Car World Series. Alex lo ricambia
già al primo anno diventando il "rookie" più
veloce di sempre e vincendo tre corse. L'anno
successivo Il suo talento viene fuori alla grande
, con una serie di vittorie e piazzamenti seguiti
a numerose pole position, conquista il
campionato ed il cuore dei tifosi americani. Si
ripete anche nel 1998 e questo gli frutta un'
offerta per ritornare in F.1 da parte della
Williams. A pochi piloti è stata data questa
opportunità ed Alex decide di accettare, del resto
questa volta sarebbe stato finalmente un contratto
triennale con un top-team. La Williams del 1999
però è una vettura decisamente fallimentare: in 16
G.P. Alex colleziona 10 ritiri. Il clima
all'interno della squadra si fa difficile e
Zanardi accetta la rescissione del contratto con
una sostanziosa liquidazione. Nel 2000 si ritira
nella sua casa di Montecarlo e si gode l'affetto
della moglie Daniela e del figlio Niccolò. Spesso
va a trovare sua madre e sua nonna a Castel
Maggiore ma il riposo non dura a lungo: il manager
Mo Nunn lo richiama in America per ritornare a
correre nella Serie Cart con la Reynard Honda.
Dopo le prime corse, utili a riprendere il ritmo,
arriva la trasferta europea sul circuito tedesco
del Lausitzring. E' il
15 settembre del 2001, Alex è in testa, mancano
solo 13 giri alla fine quando decide
prudenzialmente di fare un rabbocco di carburante.
Durante il rifornimento la sua visiera riceve
alcuni schizzi di benzina ed Alex, nel rientrare
in pista, fa un gesto per detergerla. E' un
attimo: la sua vettura entra in testacoda e,
lentamente, si ferma perpendicolarmente al
tracciato proprio mentre sopraggiunge la vettura
di Tagliani. L'urto è violentissimo, la
monoposto di Zanardi viene tranciata in due. Il
pilota bolognese è in condizioni disperate e, per
bloccare l'emorragia, i medici devono amputagli gli arti
inferiori. Numerose altre fratture lo tengono
tra la vita e la morte ma la tempra di Alex è forte
e le sue condizioni migliorano. Fuori pericolo,
Zanardi, con un incredibile forza d'animo, tenacia e
grande determinazione decide che per lui la pista
non sarebbe stata solo un ricordo. Il mondo intero
si commuove il giorno in cui, aiutandosi con le sue
protesi, a distanza di soli tre mesi dall'incidente,
si alza orgoglioso in piedi per ricevere il Casco
d'oro di Autosprint.
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Grazie
ad enormi sacrifici, ritorna a correre come si era
prefissato, come il suo carattere nobile ed il suo
amore per la vita e per lo sport gli avevano
suggerito. Come era giusto. Nel 2003 Alex ritorna
al Lausitzring e completa
simbolicamente i 13 giri che gli mancavano nella
gara del 2001. Dal 2005 al 2009, con una BMW
speciale, partecipa al WTCC (Campionato Mondiale
Turismo). Dal 2010, inoltre, Alessandro conduce
con successo anche alcune trasmissioni televisive
per la RAI. A partire dal 2004, grazie
all'incontro con il campione paralimpico Vittorio
Podestà, Zanardi scopre l'handbike. Con la
sua consueta incredibile tempra e forza di volontà
si dedica con grande impegno e passione a questa
attività sportiva fino a raggiungere risultati di
assoluto prestigio. Tra tutti ricordiamo gli otto
titoli ai mondiali su strada e le quattro medaglie
d'oro alle paraolimpiadi di Londra e Rio. La
storia di Alessandro è un grande esempio per
tutti, se volete conoscerla potete leggere il suo
libro "...però, Zanardi da Castel Maggiore",
uscito nel dicembre del 2004. Nel 2020 è' proprio la
passione per l'handbike
che lo riporta ad un passo dal dramma
quando, per un incredibile accanimento del
destino, rimane coinvolto in un gravissimo
incidente stradale dei cui esiti tutto il mondo
rimane ancora in ansia ed attesa...
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Alex Zanardi è apparso nelle storie di Michel
Vaillant:
nell' episodio
n° 61 della s.n.
"La
fievre de Bercy" (1998)
"La febbre di
Bercy"
Alex
e Michel a Bercy

Alex
intervistato prima delle gare di karting

Alex
in lotta con Pedro Lamy

Alex vince la prima manche
nell'
episodio n° 62 della s.n.
"Le
Sponsor" (1999) "Lo sponsor"

Alex
con la Williams

Silverstone. Alex tallonato da Steve Warson
Ricordiamo inoltre l' intervista ad
Alex Zanardi apparsa sulla prima delle quattro "Lettre de Michel
Vaillant".


Alex con i fumetti di Michel Vaillant
I
PILOTI "REALI" - ALEX ZANARDI
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