
I PILOTI "REALI" NELLE
STORIE
DI MICHEL VAILLANT
RICHIE GINTHER
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Paul Richard Ginther nacque il
5 agosto 1930 ad Hollywood in California (U.S.A.).
Piccolo, sempre sorridente, con le inconfondibili
orecchie a sventola ed i capelli a spazzola
Ginther iniziò la carriera a 21 anni al volante di
una MG. Nel 1953 partecipò alla Carrera Panamericana
a fianco del coetaneo Phil Hill, con una Ferrari, ma
fu costretto al ritiro per un incidente. L'anno
successivo nella stessa corsa, sempre con Phil Hill
e con la Ferrari, si classificò al secondo posto.
Ginther, che era anche un provetto meccanico, iniziò
a farsi un certo nome e tra il 1957 ed il 1959 corse
ancora con le Ferrari partecipando, tra l'altro,
alla 24 ore di Le Mans e giungendo secondo, assieme
a Von Trips, alla 1000 Km di Buenos
Aires. Divenne collaudatore ufficiale della
casa di Maranello, che lo fece debuttare in F.1, nel
1960, al G.P. di Monaco. Quell' anno partecipò a tre
prove del mondiale piloti giungendo secondo a
Monza.
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L' anno successivo corse
sette Gran Premi arrivano in tre occasioni sul
podio. Nel 1962 passò alla BRM, scuderia con la
quale conquistò numerosi altri podi e si
classificò, nel 1963, al secondo posto assoluto
nella classifica finale del campionato mondiale
piloti. Nel 1965 passò alla Honda e, finalmente,
riuscì a vincere, in Messico, il suo primo e unico
Gran Premio della carriera, regalando anche la
prima vittoria assoluta in Formula 1 alla casa
giapponese. L'anno dopo, in attesa della
realizzazione del nuovo motore Honda, partecipò a
2 Gran Premi con la Cooper-Maserati. Quando il
nuovo propulsore fu pronto ritornò a gareggiare,
per 3 prove del mondiale, con la casa giapponese
senza però ottenere risultati di rilievo. A Monza,
quell'anno, uscì miracolosamente indenne da un
pauroso incidente causato dall' improvviso scoppio
di un pneumatico.
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Il 1967 fu il suo ultimo
anno di corse: Ginther firmò per correre con la
Eagle, arrivò secondo nella Race of Champions ma,
durante le prove della 500 Miglia di Indianapolis,
prese la decisione di abbandonare definitivamente
le gare. Richie Ginther fu un pilota molto
preparato e veloce ma ebbe spesso la sfortuna di
trovarsi in squadra con campioni altrettanto
forti, come Phill Hill alla Ferrari e Graham Hill
alla BRM. Per anni si ritirò a vita privata fino a
quando, nel 1989, in occasione del 40°
anniversario della BRM, venne invitato a
Donington. Assieme ad altri ex campioni doveva
partecipare ad una corsa di esibizione. Richie si
impegnò alla guida di una vecchia monoposto ma lo
sforzo gli costò caro. Alcuni giorni dopo, durante
una vacanza in Francia, morì per un attacco di
cuore a soli 59 anni.
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Richie
Ghinter è apparso nelle storie di Michel Vaillant:
nell'episodio
n° 12 della s.n.
"Le
chavaliers de Konigsfeld" (1967) " Il
castello della vendetta" - "I cavalieri di
Konigsfeld"

Richie Ginther (al centro) assieme a
Graham Hill, Dan Gurney e, in primo piano,
John Surtees, durante una pausa delle
prove al Nurburgring.
N.B.: nella prima pagina della 1a
versione italiana (Classici dell'Audacia - Mondadori)
questa vignetta è stata tagliata
I PILOTI "REALI" - RICHIE
GINTHER
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